non si deve profanare il sonno dei morti (1974)

Ho un buon ricordo di questo film, idea buona e scorre bene. La prima volta che lo vidi mi rimase in testa per giorni, questo vale il voto.

Zombie movie ecologista che meriterebbe il giusto riconoscimento, ovvero dietro i film di Romero. Proporre qualcosa di nuovo nel 1974 e in questo genere non era facile, Jorge Grau ci riesce, nonostante qualche forzatura della sceneggiatura. Molto avanti per l'epoca, strano che non ne abbiano fatto un remake, perchè l'idea degli ultrasuoni era da esplorare nuovamente, ma forse è stato meglio così, dato che ultimamente i film vengono affidati a registi mediocri ed è facile venga fuori una ciofeca.

Unendo LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI con elementi ecologisti il film di Grau si piazza a ridosso dei migliori zombi-movie di sempre: trama interessante, atmosfera inquietante, effetti gore ben realizzati, musiche adatte. Fumettistico con tutti i pro e i contro che questo comporta ma ben realizzato.

il film si lascia guardare ma non è niente di speciale, all'inizio sembra la notte dei morti viventi di romero ma molto allungato, parte centrale buona ma il finale un po meh....
da veder se si è fissati con gli zombi, ma non è assolutamente niente di imperdibile...

Un 6 per le buone intenzioni, si rimane comunque ampiamente nella serie B... Romero distante anni luce.

Diciamo che sul tema zombie c'è molto, molto meglio; tuttavia questo film fa il suo dovere, pur con un milione di limiti e difetti. La prova del cast è penosa. I dialoghi spesso rasentano l'ovvio e la regia lascia a desiderare. Il film ha un finale molto ruffiano che però, purtroppo o per fortuna, non riesce a far cambiare idea. Appena sufficiente.

Interessante piccolo cult italo-spagnolo diretto da Jorge Grau , girato con un budget esiguo che negli anni è riuscito a conquistarsi una discreta fetta di appassionati.
La pellicola è uno zombie-movie molto classico che riprende in parte La notte dei morti viventi ,mescolando l'impostazione romeriana ad una critica eco-ambientale non presente nel film del regista americano e che sarà il tema portante di molti film di genere del periodo.
Balza all'occhio l'uggiosa e desolata location , un luogo isolato perso nelle campagne inglesi perfetto per ambientarci una storia sui morti viventi. Ottima anche l'atmosfera spettrale e cupa , amplificata da un uso intelligente dei luoghi e dei suoni.
La storia è abbastanza prevedibile ma nel complesso godibile , grazie a dei buoni effetti sanguinolenti (non tantissimi ma presenti) e ad una tensione in alcuni frangenti alta per un prodotto di zombie. L'opera piace anche perché ci presenta i non-morti nel modo più classico possibile , lontano dai moderni e veloci infetti, e questo elemento farà felici i puristi.
Buono il trio protagonista di attori mentre pecca un po il make-up di alcuni morti viventi.
Per quanto riguarda i difetti il titolo mostra in svariati punti il suo essere povero e grezzo , elemento che penalizza il tutto agli occhi del fruitore amante della patinatura odierna. Poco incisivi alcuni dialoghi mentre alcuni passaggi di sceneggiatura non tornano per nulla. Infine come detto la trama risulta schematica e lineare fino all'eccesso.
In conclusione un buon prodotto , non privo di lacune ma degno di recupero e visione.

Progenitore degli eco-horror , il film ruota intorno ai danni che un simulatore di ultrasuoni provoca nella campagna circostante. Una serie di eventi mostruosi sconvolgono una piccola comunità, capeggiata da un ispettore di polizia scettico e autoritario che attribuisce i fatti ad una coppia di avventori di passaggio. Trama interessante, attori bravi, ma il film contiene tutti gli stereotipi degli horror di serie b che nel 1974 godevano di originalità, ma visti oggi, sono un po' datati.

Discreto horror a tematica zombi. Un po' forzato il finale. Nel complesso, apprezzabile dagli amanti del genere.

Questa coproduzione italo-spagnola mi è sempre piaciuta in modo particolare,l'ho sempre trovata molto più curata rispetto a tanti altri horror del periodo,naturalmente siamo davanti ad un b-movie quindi ha sicuramente i suoi difetti (tra i quali dei dialoghi tutt'altro che eccellenti ed alcune scene un po assurde),però riesce a stupire e a coinvolgere grazie ad una buona trama (che vuol far riflettere sull'importante tema dell'inquinamento) e grazie ad un aspetto tecnico di gran lunga superiore alla media.
Si rivela buona anche la recitazione,Ray Lovelock si dimostra maledettamente in gamba nell'interpretare il protagonista,un personaggio talmente ben caratterizzato che rimarrà sicuramente a lungo nella testa dello spettatore.
Mi sono piaciuti anche il trucco degli zombi e gli effetti splatter curati naturalmente dal grande Gianetto De Rossi.
Veramente un bel film,quando il cinema horror non era solo una lunga sequenza di "spaventi" fine a se stessa.........

Per gli amanti del B-movie a tema zombie la visione di questo film è consigliata in quanto la narrazione delle vicende, pur non aggiungendo niente di eclatante al tema (al giorno d'oggi abusato e non più originale) si svolge in modo lineare e piacevole da seguire senza mai abbandonare lo spettatore ma invece garantendone una sicura attenzione.
Certo, i più smaliziati potranno ribattere che si tratta della solita storia sugli zombie ed in effetti hanno ragione, ma essendo uno dei primi film sul tema considerando il periodo in cui il film è stato fatto, questo entra di diritto nella galleria dei cult-movie.
Anche se non siamo ai livelli dei film di Romero, "Non si deve profanare il sonno dei morti" ha comunque una sua personalità ed in qualche modo lascia una traccia nello spettatore zombofilo...ed è proprio a quest'ultimo tipo di spettatore che ne è consigliata la visione.

Filmetto Zombi/Horror anni 70 senza infamia e senza lode prodotto in parte dagli italiani.
Carine alcune scene e abbastanza "gore",tuttavia la trama non mi ha convinto molto...
Simpatico per gli amanti dei B-movie e tutto sommato decente rispetto ad altre produzioni appartenenti al generis..ma lascia il tempo che trova...

Tra i più interessanti zombie-movie, con una buona dose di suspance

Per essere del 1974 è uno z-movie di tutto rispetto e probabilmente molte pellicole ne sono debitrici!
Avendo come esempio praticamente solo "La notte dei morti viventi", e si vedono molte somiglianze, il regista è riuscito a creare un prodotto di tutto rispetto che si può tranquillamente considerare un cult!
Come fatto notare da altri la pellicola risente dei molti anni un pò in tutto ma specie nelle colonne sonore, ma non nell'ottimo sonoro inquietante.
Le soluzioni scenografiche e della fotografia sono ottime e disturbanti, il trucco può andare così come la recitazione.
La scelta della location poi è molto interessante così come le critiche ambientalistiche...
Un film pioniere e per i tempi molto avanti...consigliato

Pur con i suoi difetti di sceneggiatura, è un buon film di genere che mescola bene il gore puro con gli effetti speciali di De Rossi e sequenze di pura tensione favorite anche dalla buona ambientazione della campagna inglese e dal buon uso del sonoro che riproduce i respiri dei morti. Ricalca in gran parte il film di Romero, citandolo espressamente all'inizio, ma con una critica più verso l'ecologia che sul sociale, rispetto alla Notte dei morti viventi.

Grande scoperta.
Un bel film vecchio stile su zombi e dintorni. Ottima ambientazione e bravi i protagonisti. Non può basarsi su grandi effetti speciali (visti i tempi ed il budget), ma resta una storia senza buchi di trama e inquietante per stile e ambiente.

Film di zombi abbastanza poverello da un punto di vista di budget, ma non manca di momenti piuttosto inquietanti. Il regista, un po' rozzo, riesce a sfruttare gli ambienti campestri inglesi per creare un'atmosfera spesso molto angosciante, aiutato da una buona colonna sonora che poggia molto sull'uso di un "effetto respiro". Qualche nota ecologista e di crtica sociale (vedi l'ispettore reazionario ed il suo attegiamento nei confronti dei "capelloni" e del giudice). Per quanto riguarda la parte più horror, abbastanza miserello: gli zombi si contano sulle dita di una mano, il trucco è quasi inesistente e poi lo zombi in mutande bianche non si può guardare.... però, complessivamente, da amante del genere, devo riconoscere che tra i suoi omologhi non è male.

Discreto zombi-movie casereccio ed ecologista. Fortemente debitore de 'La notte dei morti viventi'. Nel finale però a conti fatti c'è qualcosa che non torna.

SPOILER

Premettendo che sono un appassionato di questo genere e un cultore del genere "romeriano",non si può dare un voto maggiore a questa pellicola.
Le inquadrature,la colonna sonora e i dialoghi trasudano di dilettantismo,tant'è che fin dalle prime inquadrature salta subito agli occhi la provenienza della pellicola.
I personaggi sono appena abbozzati e vengono quasi resi ridicoli dalla stessa sceneggiatura (eccezzion fatta per l'ispettore di polizia),per non parlare del chiaro citazionismo alla "notte dei morti viventi"(non solo per il finale...ma anche per molte altre scene,come quella del poliziotto che deve recuperare la radio all'esterno).
Gli elementi positivi di questa pellicola sono: la dimensione ecologica a discapito delle scoperte scientifiche(rappresentata dal macchinario ad ultrasuoni) e un eccellente "pathos" trasmesso alla figura della zombie,che ne esce rinvigorita.
Un remake di serie B che offre qualche buono spunto ma nulla di accettabile in un panorama internazionale.
Infine gli effetti speciali sono degni di nota,ma non brillano di perfezione(la scena della donna sventrata è palesemente smascherabile se la si guarda attentamente.

Non sarà un capolavoro ma per gli amanti del genere è imperdibile!

Considerato da più parti un vero cult del filone zombesco il film di Grau a mio avviso è un prodottino onesto ma parecchio sovrastimato.Innanzitutto a differenza di altri titoli è invecchiato maluccio ed il grossolano make-up degli zombie o lo sconcertante accompagnamento sonoro,tanto per citare due tra le tante cose odorose di stantio, mostrano quanto sia anacronistica questa produzione italo-spagnola.Indubbiamente sono riscontabili delle qualità,partendo dal supremo “La notte dei morti viventi” si elaborano varianti sul tema non prive di suggestioni,grazie a qualche scena ben costruita all’interno di un’adatta cornice isolata e selvaggia, individuata nella brulla campagna britannica.
La denuncia nei confronti dell’inquinamento dilagante che nello specifico è causa della risurrezione dei morti è encomiabile negli intenti, un po’ meno nei risultati,mentre il rendere distruttibili solo con il fuoco gli zombie è un buon sotterfugio per tenere in piedi un canovaccio basato su una serie di equivoci tra le autorità, comandate da un ottuso ispettore, e la coppia protagonista interpretata con efficacia da Ray Lovelock e Christine Galbo .Bene lo script nell’evitare di scimmiottare la situazione dell’ assedio individuabile solo nella sequenza della cripta,intelligente l’utilizzo del contenuto numero di morti viventi,probabilmente determinato dal low budget.
La magagne però non sono poche,riscontrabili sia nella discutibile gestione di alcuni personaggi che in numerose forzature,il ritmo è spesso blando e non mancano alcune cadute di stile sfocianti nel ridicolo involontario.Se a tutto ciò si aggiunge un esiguo numero di scene truculente resta davvero poco da decantare senza indugi.

Questo è un grandissimo film sui morti viventi.
Tipico film sugli zombi che assomiglia molto hai classici firmati Romero, con molto sangue e una grandissima dose di tensione.
Questo film, contiene un'ambientazione perfetta in stile horror puro, e grazie all'incredibile atmosfera e si rischia anche di spaventarsi un attimo.
Poi le scene splatter sono fatte nella maniera più disugustosa possibile: impressionanti.
L'unica parte che lascia un pò a desiderare è il finale, magari se fosse durato di più sarebbe stato meglio, è abbastanza veloce come finale e secondo me bisognava aprofondirlo un attimo di più.
Grandissimo film che consiglio di vedere agli amanti del genere horror zombiesco.

Un buon horror pre ZOMBI "DAWN OF THE DEAD" che dara' spunto ha molte citazioni sui film futuri a tema MORTI VIVENTI.

Niente male questo b-zombi movie anni '70. La storia si fa apprezzare (non ci sono "buchi"), ma soprattutto mi hanno colpito le ambientazioni rurali e da villaggio nella "countryside", molto adatte a uno zombi movie. Bravi i due attori principali. Budget bassino ma resa più che sufficiente. Consigliato agli appassionati.

Bellissimo horror Italo- spagnolo di Jorge Grau, realizzato dopo "La notte dei morti viventi" ma prima di "Zombi" e dei vari zombi movie di Fulci e co., ed è per questo che si può definire, insieme al film di Romero ed anche ai film di De Ossorio, un precursore dei film horror moderni che trattano il tema degli zombi, inoltre, secondo me, dalla trama ed anche dagli effetti speciali ( Firmati da Giannetto De Rossi) risulta un prodotto migliore dell'ottimo film "Zombi" di Romero. Film da vedere per gli amanti dell'Horror e degli Zombie movies.....

Innanzitutto il posto.
Tutta la pellicola è girata nella mia amata inghilterra, fra parti verdi, cieli grigi e piccoli cimiteri isolati. fantastico.
Poi i rimandi al sociale, al capitalismo e ai capelloni. Grande!
Poi ci sono gli Zombi!
e il finale fantastcio?
insomma, mi son divertito assai.
Un film fatto con poco ma genuino e sincero come pochi.

Bel zombie italiano!
Alcuni attori bravi, situazioni ad alta tensione, oscuro e abbastanza splatter.
Tra i più belli tra gli italiani...
Peccato non lo conosca quasi nessuno.

Un voto forse più alto del suo rispettivo merito perchè è stato un autentica sorpresa. Lovelock è molto bravo. Forse il miglior film italiano sugli zombie perchè l' unico ad avere un briciolo di senso logico (alla faccia tua Fulci, tiè).

Ben girato ed inquietante a tratti. Vince soprattutto per le atmosfere e la buona recitazione dei protagonisti. Non un capolavoro, ma un film da vedere per gli appassionati di zombie-movie. Ovviamente Romero è un altro paio di maniche.

Zombie movie “internazionale” degli anni 70 vistosamente figlio di Romero ma con qualche spunto di originalità… Grau mischia un po’ di tutto: dalla polizia ottusa con tanto di ispettore testardo che ci fa una pessima figura, all’antieroe come protagonista che si mostra l’unico personaggio perspicace e coraggioso, dallo zombi movie debitore de “La notte dei Morti Viventi” ad uno spunto a favore dell’ecologia e contro lo sviluppo industriale insensato…
Certo la storia del macchinario e delle radiazioni messa in quella maniera rischia di far passare il film per un trashone, ma in realtà non è affatto così… Grau infatti gira con stile pur non facendosi mancare un buon ritmo, gli agguati sono centellinati nella giusta maniera senza esagerare troppo, c’è suspance e tensione e in più una discreta dose di splatter (anche se secondo me si poteva osare di più sotto questo punto di vista)… Splatter a cura di Mr Giannetto De Rossi che al tempo ancora non aveva raggiunto il top della sua carriera (che raggiungerà nei primi anni 80 alla corte di Lucio Fulci) ma che come sempre fa il suo dovere alla grande…
Personalmente ho apprezzato molto il finale…
Un prodotto che nasce come derivativo e che finirà per influenzare chi è venuto dopo (e basta ricollegare il finale alla storia di Leiguzamo e Hopper in La Terra dei Morti Viventi proprio di Romero)… Peccato che sia stato quasi completamente dimenticato, pellicola da recuperare, consigliata a tutti gli appassionati del genere…

film italo-spagnolo, girato un pò ovunque (pensate che la scena della cripta, girata per lo più nel cimitero di Attersage, dove c'è la tomba di Little John, l'amico di Robin Hood, fu terminata a Cinecittà perché la troupe fu costretta a lasciare il posto, dopo essere stata accusata dalla stampa inglese di averlo "profanato"). la sceneggiatura, scritta a quattro mani da Juan Cobos, Sandro Continenza, Marcello Coscia e Miguel Rubio, ricalca quella de "La Notte dei Morti Viventi", tanto che c'è chi ha definito questo film una sorta di remake o di sequel del capolavoro romeriano (il produttore, Edmondo Amati, era così entrato in fissa per il film di Romero che, addirittura, la prima volta che contattò Grau, arrivò a proporgli di modificare la sceneggiatura del film sul quale stava lavorando in quel momento, "Ceremonia sangrienta"). le musiche, curate da Giuliano Sorgini (famoso per aver composto la colonna sonara culto del film "La bestia in calore"), fanno tutt'uno con i versi degli zombi. De Rossi agli effetti speciali è una garanzia: gli zombi di Giannetto hanno gli occhi rossi come quelli più recenti di Boyle ed è davvero ben realizzata la scena in cui ad una centralinista viene asportato il seno da uno zombi. suggestiva la fotografia (l'ambientazione è un fattore da tenere in considerazione quando si decide di realizzare uno zombie movie). la recitazione, tutto sommato, è buona (tra l'altro, non è così fondamentale in un horror), soprattutto quella di Fernando Hilbeck, che interpreta il personaggio di Guthrie (eh, si... uno zombi, sembra strano a dirsi). il film può essere bollato come un "zombie movie ecologista" per la denuncia che contiene nei confronti dei vari tipi di inquinamento atmosferico, a cominciare da quello acustico (gli zombi vengono risvegliati da una macchina antiparassitaria ad ultrasuoni in grado di far "impazzire" tutti i sistemi nervosi elementari; è per questo che i morti viventi tendono le mani verso il collo delle loro vittime per strangolarle - cioè, rispondendo ai due commenti che mi precedono, l'atto è stato scelto dal regista per esprimere la violenza generata dall'impazzimento, e devono essere bruciati, anziché colpiti alla testa). il finale è tutto da gustare. L

voto: 9

Questo piccolo cult movie merita di essere riscoperto, non tanto per la qualità complessiva (è costato poco e si vede), quanto piuttosto per alcune sequenze di discreto interesse. Gli attori sono diligenti. La regia di medio livello. Il pre-finale è quello che uno si aspetta e desidera.

avrei dato un punto in meno se non fosse per il finale innovativo che si distoglie dal resto dei film di genere...per il resto sono poche le sequenze di tensione e ancora non riesco a capire perche questi zombi non mordono ma strozzano con le mani...e poi quella dei bambini killer se la potevano risparmiare...comunque puo essere visto