In una filanda che è l'unica fonte di vita di un villaggio dell'Alabama, nell' assenza di un sindacato gli operai sono completamnte alla mercè dei datori di lavoro. Norma Rae, dal carattere indipendente, riuscirà a far nascere una coscienza di classe tra i suoi colleghi di lavoro, ma dopo aver dovuto subire angherie di ogni tipo.
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Una bravissima (meritatamente premiata con l'Oscar) Sally Field per un film che tratta la lotta sindacale e il lavoro operaio (la cui durezza è ben resa nella rappresentazione dell'ambiente di lavoro dove regna la cacofonia incessante dei macchinari tessili) ma che al contempo tocca svariate tematiche come la "chiusura" di certa popolazione rurale che addirittura vede l'aiuto sindacale come un pericolo, l'asservimento al padrone e il razzismo. Non ultimo "Norma Rae" si rivela, forse involontariamente, un film straordinariamente femminista con l'omonima protagonista spesso invisa per il suo essere così indipendente, autonoma ed emancipata (anche sessualmente) che deve lottare oltre che per i suoi diritti di lavoratrice anche con una società prevalentemente maschilista nel senso negativo del termine (basti vedere come il primo strumento adottato per screditarla sia la voce di un video pornografico in circolazione con la sua presenza).