nymphomaniac - volume 1 regia di Lars von Trier Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
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nymphomaniac - volume 1 (2013)

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locandina del film NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Titolo Originale: NYMPHOMANIAC: VOL. I

RegiaLars von Trier

InterpretiCharlotte Gainsbourg, Stacy Martin, Stellan Skarsgård, Christian Slater, Uma Thurman, Willem Dafoe, Shia LaBeouf, Jamie Bell, Connie Nielsen, Udo Kier

Durata: h 1.58
NazionalitàDanimarca, Germania, Gran Bretagna, Belgio 2013
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2014

•  Altri film di Lars von Trier

•  Link al sito di NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

Trama del film Nymphomaniac - volume 1

Joe, una donna che viene trovata da Selingman in un vicolo, racconta le proprie vicende sessuali, dall'infanzia fino all'età di 50 anni. La storia è in due parti: la prima a sua volta divisa in cinque capitoli, mentre la seconda in tre.

Film collegati a NYMPHOMANIAC - VOLUME 1

 •  NYMPHOMANIAC - VOLUME 2, 2014

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Voto Visitatori:   6,69 / 10 (98 voti)6,69Grafico
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Voti e commenti su Nymphomaniac - volume 1, 98 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento OpheliaQueen  @  07/04/2014 21:26:44
   8½ / 10
Ho ritrovato il Lars che conoscevo, intenso, con una natura ricca di sentimenti, per nulla annoiata, anzi, la proiezione scorreva al passo delle intuizioni e insegnamenti che in modo geniale riesce ancora a rendere perfettamente. Ricercato come sempre , attendo la seconda parte...dal tristissimo finale del "non sentire niente"

valis  @  07/04/2014 18:02:10
   10 / 10
per me un capolavoro del genio danese.
Denso, ricco di citazioni, prima di tutte quelle relativi ai propri films, in particolare antichrist, di cui secondo me può essere considerato un ideale ed ideologico proseguimento.
Riferimenti alla letteratura erotica, chiara l'allusione a De Sade, nonchè all'opera di Poe.
Metalinguaggio e trame sotterranee percorrono tutto il film, dalla successione di fibonacci, peraltro presente anche in Oxford murders, alla sezione aurea, alle riflessioni sulla vita, sulla morte sull'amore e sull'erotismo.
Il regista si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa, innegabile l'autobiografica battuta sulla diversità tra antisionismo e antisemitismo, dopo le polemiche di Cannes.
Nodo fondamentale rimane a mio avviso la visione sessuofobica del regista, che aveva già esplicitato in antichrist.
Qui il sesso viene visto come origine del male e del dolore, sostanzialmente satanico, folgorante a tal proposito la setta della vulva e la parte di Uma Thurman.
Attendo di vedere il secondo volume di questo autore, sicuramente elaborato che getta uno sguardo diverso su questa nostra società.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  07/04/2014 14:13:18
   7 / 10
Larsy sembra rendersi conto che se vuoi fare un film devi anche coinvolgere, senza pretendere che la gente senta il tuo film così, per l'opera dello spirito santo, e dirige il tutto inserendo elementi, principalmente l'ironia, che aiutano rendere la pellicola non solo un mero esercizio di stile, ma qualcosa in più. Niente di eccezionale, intendiamoci (tranne la rpentesi con Uma Thurman, bravissima) ma comunque un racconto godibile e non noioso.

Poi perderà le redini e nella seconda parte il solito Von Trier, sciatto e ai limiti dl ridicolo.

Alex22g  @  07/04/2014 13:03:08
   10 / 10
Altro capolavoro di Von Trier nonostante la censura.Aspetto con ansia la seconda parte e dopo la versione non censurata in home video .Che film intelligente e provocatorio che ha creato

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  06/04/2014 22:32:49
   9½ / 10
O si ama, o si odia.
Io lo amo alla follia, questo primo volume dell'ultima fatica di Lars Von Trier.
Sono dispiaciuto per chi si aspettava un hard core più o meno senza senso, cioè per chi ha abboccato all'amo del marketing del Gran Provocatore Danese: la netta divisione in due delle valutazioni fin qui postate dimostrano che Lars Von Trier non è proprio da grande pubblico. E va benissimo così.

Maestro Lars non lesina in beffardaggine e (auto)compiacimento cimentandosi in una dissezione senza anestesia "à la Haneke" di anime e corpi, dileggiandoci (a differenza del collega austriaco) con sontuosi movimenti di camera, primissimi piani, tagli di montaggio in stile Dogma 95 all'interno di un montaggio puramente analogico, una colonna sonora strepitosa (che spazia senza tabù dall'hard rock di testa e coda a Bach), una cura degli effetti audio puntigliosa e creativa fino allo spasimo (che dire dei primi due minuti su fondo nero?...), esperimenti di (computer)grafica, un uso disinvolto degli attori "sfruttati" senza requie né pudori in tutte le loro possibilità espressive e corporee (a chi la palma del più bravo e della più brava? Questo sì che è un compito... hard!!); poi, con la sua proverbiale nonchalance, getta il suo affilato rasoio lercio di umori corporei negli occhi di noi spettatori-guardoni accorsi a lasciarci violentare da lui, ebbri di (perverso) piacere (Hitchcock docet, no?).

Il discorso di Lars Von Trier è profondissimo e parte dai corpi per arrivare alle anime: raramente qualcuno ha avuto il coraggio di esplorare in maniera tanto esplicita la sessualità, l'idea che ci facciamo di essa, i suoi fantasmi, le sue fantasie e le sue pratiche, ma soprattutto cosa può esserci dietro e accanto a comportamenti apparentemente insensati o addirittura bollati moralmente come "disdicevoli" o "inopportuni". Le riflessioni sull'amore, sulla polifonia del sesso, gli arditi parallelismi con la pratica della pesca o con "La caduta della Casa degli Usher" di E.A.Poe, le insostenibili sequenze della morte del padre di Joe (girate in un significativo, stupendo bianco e nero con tanto di citazioni scenografiche della serie tv "The Kingdom"), l'incredibile capitolo dedicato a "H" (una delle scene più grottesche e tragicamente comiche mai girate), sono solo alcune delle pepite che tempestano un collier di diamanti appuntiti, tanto attraenti quanto pericolosi.

E una piccola segnalazione su una parte di dialogo dedicata al sionismo (o meglio all'antisionismo)... un'altra vendetta rivolta a Cannes firmata dal paranoico, depresso, ansiosissimo, psicanalizzato Lars Von Trier che dagli abissi delle sue fobie sa sempre tirar fuori uno specchio che ci riflette senza pietà alcuna. In attesa del secondo volume, che si preannuncia ben più cupo ed estremo di questo (WoW!).

P.S.: Ma perché qui da noi non è stata distribuita anche la versione "hard", cioè originale, magari vietata ai minori di 18 anni!?

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2014 00.55.18
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/04/2014 19:05:31
   8½ / 10
Il solito Von Trier, più narcisista e compiaciuto del solito (per questo, la seconda parte è uno spartiacque e potrà irritare molti).
La prima invece ci porta in un mondo crudele, pieno di sesso ma anche di sequenze maestose (tutta quella ambientata nell'ospedale col padre di Joe) e dove in due ore non ho avvertito punto noia, anzi a tratti ho creduto di essermi trovato di fronte ad un gran film migliore di Melancholia. Sfortunatamente la seconda parte mi ha sconfessato e siamo lontanissimi dal capolavoro. In ogni caso, da premiare sia l'ambizione che la maestria di quel mattacchione di Lars, capace di vendere il suo cinema come la peggiore delle operazioni commerciali e poi di farti trovare di fronte un opera che farà parlare di sé, molto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  06/04/2014 16:29:23
   3 / 10
Né *****, né depressione, solo noia. E la noia a Lars non la perdono.

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  06/04/2014 12:25:01
   9 / 10
in attesa della seconda parte intanto godiamo di questo nuovo folle viaggio con uno dei pochi registi di questi tristi anni che sarà ricordato per i prossimi secoli!
due anime solitarie, due facce della stessa medaglia si incontrano e il racconto di lei diventa un viaggio nel mondo femminile, ideale prosecuzione dell'analisi iniziata con Antichrist e proseguita con Melancholia.
Eros e Thanatos e la tesi che svela tutta la profonda umanità,nonostante le gaffe, dell'autore: per sentire abbiamo bisogno dell'altro. Sentire il piacere del sesso come la bellezza di un pezzo di Bach.
Il tutto narrato dal punto di vista di una ninfomane.
In questa mezza pellicola vince la donna, perde il sesso fine a sè stesso, vince l'amore e il maschio ne esce tremendamente segnato, un essere debole, accessorio.
L. Von Trier mi rassicura. Ciò che fa il regista danese è CINEMA PURO. II film non potrebbe che esser visto in sala. è una boccata di ossigeno in un calderone di filmacci americani, film banalmente narrativi, pellicole scritte con i soliti prevedibili codici e i medesimi cast da vetrina(italiani e non).
Grazie Lars!

GTX33guitar  @  06/04/2014 11:04:48
   3½ / 10
Noiosissimo....veramente brutto...

Jambalaya  @  05/04/2014 13:26:45
   9 / 10
Ammetto di esser di parte, amo quasi tutti i film di Von Trier, ma anche sta volta sono uscito dal cinema completamente soddisfatto.Lo stile registico, l' ironia di molte scene,le autocitazioni (L'ingresso di The Kingdom!!) i dialoghi e i contenuti: non c'è una cosa che non mi sia piaciuta. Non vedo l'ora della seconda parte.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  04/04/2014 09:22:30
   8 / 10
Von Trier non ha bisogno di pornografia per parlare di pornografia ma la utilizza come strumento provocatorio (e commerciale) come un amo da pesca sperando che lo spettatore abbocchi una volta entrato nella storia.
L'inizio ne è una prova: non si vede nulla poi, dal punto di vista di Joe, iniziamo a vedere il luogo. Dinanzi ad uno dei peggiori vicoli della città scopriamo subito elementi drammatici e strazianti, un senso di vuoto esistenziale e la solitudine che circonda la protagonista per poi arrivare finalmente al momento dell'incontro tra Joe e Seligman con il sottofondo antagonistico della musica dei Rammstein.
I personaggi rapidamente si consolidano nel proprio gioco di ruolo: la ninfomane che vuole stupire lo spettatore racconta la sua caotica storia alla maniera dei "Soliti sospetti" con elementi copiati a Keyser Söze e viene puntualmente e intelligentemente interrogata da un anti narratore.
Le abbondanti metafore ed i parallelismi elevano le scene ad un livello di profondo significato: una perfetta armonia tra contenuti intellettuali ed emotivi.
Von Trier è consapevole di non inventare nulla in un film (porno o drammatico che sia) o di scioccare con qualche immagine, lui vuole esplorare tutti gli argomenti sessuali e i luoghi comuni transitando per tutte le stazioni che tracciano un lungo viaggio esistenziale e sessuale all'interno di un "fallico" treno (vagoni come capitoli) e mettere in discussione la sua costante: il cinema come motore e movimento.
E' lo spettatore che sceglie se salire sul treno, se vederlo passare con indifferenza o scappare intimoriti.

farfy  @  04/04/2014 01:08:08
   8½ / 10
Non aspettatevi un porno, neanche soft, pensate alla storia di una donna, al suo percorso infantile ed adolescenziale nell'universo sessuale che vive in modo istintivo, controverso e maliziosamente spietato.
Raccontato con stile, eleganza e poesia, è un'opera dalle venature celestiali, che ci proietta senza indugi nel mondo un po' tabù della sessualità femminile.
L'erotismo di cui pervasa la protagonista, non è maniacale, come annuncia il titolo del film, ma delicato e ingannato.

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Ultima risposta 22/04/2014 14.37.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  04/04/2014 00:38:13
   8 / 10
Valutare un film alla fine del primo tempo è impossibile, solo le impressioni possono essere valide ed è indubbio che questo Nymphomaniac dà l'idea di essere qualcosa di completamente diverso, un viaggio nella sessualità compulsiva della protagonista che nasconde un malessere di vita profondo.

Film che affronta con lucidità, profondità, cinismo e sarcasmo un tema tanto delicato, Von Trier non ci va giù leggero ma, anche se sembrerà un controsenso, è meno provocatorio di quanto promesso.
...in trepidante attesa della seconda parte.

DarioArgento  @  03/04/2014 11:02:09
   4 / 10
lars von trier si dia al porno che fa prima!!!!

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Ultima risposta 24/06/2014 13.25.40
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Rockmauro  @  02/04/2014 15:12:49
   5 / 10
Questa prima parte mi ha lasciato con l'amaro in bocca, date le aspettative. Sembra che non sappia neanche lui (Von Trier) cosa voglia dire in realtà. Pochi spunti di riflessione nonostante la sforzo della sceneggiatura di sembrare illuminante. Attori senz'altro bravi e completamente nella parte. Neanche la fotografia sembra trovi tanto spazio.

Cianopanza  @  31/03/2014 22:38:01
   4 / 10
Noia noia e ancora noia. Di un piattume insulso appessantito da dialoghi didascalici e pallosi.

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TonyStark  @  31/03/2014 10:25:40
   8 / 10
non un film convenzionale, a me è piaciuto molto, o lo si ama o lo si odia.

benzo24  @  27/03/2014 13:42:47
   10 / 10
Il grande ritorno di Lars Von Trier!

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Ultima risposta 11/05/2014 11.58.06
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