Adattamento del classico di Dickens: l'orfanello Oliver fa amicizia, nelle strade di Londra, con un ladruncolo e da questo viene instradato a far parte della famiglia di ladri addestrati dal perfido Fagin.
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Polanski ricava la Londra dell'800 dalla storia più attendibile che esista, quella dell'arte, e ci porta a seguire Oliver tra vicoli sporchi e case borghesi. E forse Oliver è solo un pretesto per narrare altre storie, di povertà, nobiltà d'animo o riscatto, perchè ad un certo punto della storia svanisce, lasciando spazio agli altri personaggi che popolano una mondo in cui è difficile vivere, ed è difficile avere coraggio. Personaggi ai margini della società, anche la proverbiale cattiveria di Fagin non è più tale. Polanski tratta con benevolenza un mondo dal destino segnato, che Oliver riscatta e comprende invece di condannare. Una regia magistrale e incantevole, una storia trattata con grande intelligenza.