pray (2005)

Ennesimo filmetto della furia J-Horror, "Pray" stupisce per la sua struttura e sebbene presenti il solito vortice di tòpos orientali (bambina muta che corre fra i corridoi, fantasma femminile suicida in cerca di vendetta), stupisce per la sua originalità. Il regista offre continue svolte, indizi devianti e colpi di scena, trasformando quello che può sembrare l'ennesimo filmetto low-low budget ringu style in una complessa e inquietante favola a scatole cinesi.
I colpi di scena si accavallano e non sono mai banali: ti afferrano al collo e non mollano la presa. L'atmosfera è morbosa in un'ambientazione oscura e opprimente, con improvvisi tocchi splatter (indimenticabile la scena della mano mozzata di colpo).
Un film dell'orrore che colpirà tuti gli amanti dell'horror nipponico, deludendo chi ormai del genere ne ha piene le tasche. Ma comunque "Pray" è un piccolo gioiellino, un prodotto interessante che ha le uniche pecche nella pessima recitazione (bambina insopportabile e due protagonisti non all'altezza) e nell'orrenda canzone rap giapponese sui titoli di coda, che smorza tutta l'inquietudine che suscitava un'ora e dieci abbondante di spaventi. Comunque, una piccola perla digitale che scorre con leggerezza e offre anche diverse innovazioni. Consigliato.