schiave bianche - violenza in amazzonia (1985)

Sorta di "cannibal movie" fuori tempo massimo e privo dell'aspetto antropofago ( in questo caso la tribù è composta da cacciatori di teste o roba simile),meno crudo rispetto agli standard del genere ( nonostante non si faccia mancare la sua giusta dose di violenza e torture).
Atmosfera più rilassata,solito incontro/scontro tra due mondi diametricalmente opposti e musiche al limite del plagio con quelle di Riz Ortolani.
Tecnicamente non eccelso ( la fotografia in particolare è abbastanza scadente), passabile tutto sommato la Audray che in certi momenti riesce anche a risultare credibile.
Da vedere più per completezza che per il suo reale valore.

La giovane figlia di due fazenderos europei in Amazzonia scampa alla strage della famiglia e viene fatta schiava da una tribù di Indios ... Mediocre finto Cannibal Movie italiano girato fuori tempo massimo da Mario Gariazzo , che prova a rinverdire i successi del genere di Lenzi e Deodato , risalenti al decennio precedente . Purtroppo i mezzi sono ancora meno di quelli già miseri dei capostipiti , come si intuisce dal cast semisconosciuto , dalle locations non sempre realistiche e soprattutto dagli effetti speciali granguignoleschi ( che dovrebbero essere il punto di forza del film ) veramente scarsi . Aggiungiamoci poi qualche inserto etologico preso pari pari da qualche documentario sulla fauna sudamericana , giusto per arrivare ai canonici 90 minuti di pellicola . La trama millanta di basarsi sulle reali disavventure di una giovane inglesina e sul suo conseguente processo , ma sinceramente le cosa appare veramente poco credibile . Se vi interessano le scene eccessive , vi dico subito che di cannibalismo non c' è nemmeno l' ombra , lo splatter e di basso livello , come pure le scene di sesso , che sono ben poco spinte . La protagonista è la sfortunata francesina Elvire Audray e l' unico altro nome noto del cast è quello di Rik Battaglia , che si limita ad una veloce comparsata . Decente la colonna sonora , che ricorda un po' Riz Ortolani . Solita morale del buon selvaggio che è spesso meglio dell' avido uomo bianco per un film non pessimo ma che sta ben sotto la sufficienza . Da 4,5 .

Penultimo cannibal movie nostrano,che avrebbe dovuto essere diretto da Ruggero Deodato che preferì girare "Inferno in diretta".Se avesse accettato probabilmente sarebbe venuto fuori un film ben più truce di questo.A dispetto del titolo alternativo "Cannibal Holocaust 2" qui siamo più dalle parti di "Ultimo mondo cannibale",ma al femminile,e in versione parecchio sciatta.Qua e là qualche atrocità c'è(anche un paio di canoniche sequenze con animali),ma il make up è scadente,e gli indios nel complesso sono la caricatura flaccida e all'acqua di rose dei temibili selvaggi dei precedenti film del genere:abbiamo un indio storpio poi guarito,l'He-Man cicciotto della giungla che difende la protagonista a lancia tratta,l'india che parla un pò di inglese.In più punti la fotografia è scura e sgranata,e c'è una buona mezz'ora di spezzoni di repertorio per fare metraggio,alla Bruno Mattei style.C'è anche la classica parentesi coi bianchi spietati che uccidono gli indigeni per questioni economiche.La protagonista seminuda e con gonnellina di paglia è notevole,ma perlopiù imbalsamata,e la sua voce narrante è un tripudio di noiosissime banalità scontate.Così come le obiezioni degli avvocati(il film è un flashback in forma di intervista in cui la protagonista narra la vicenda mentre è oggetto di un risibile processo).Insomma un triste surrogato povero di ciò che nel decennio precedente aveva fatto la sua estrema figura nel panorama nostrano e non solo.Da vedere giusto se non si sa come passare un'ora e mezza.

E se vi dicessi che è un buon film nonostante alcuni tratti dilettantistici? La storia è molto bella, la sceneggiatura buona, gli attori onesti, gli effetti speciali orribili, la regia semidecente. Un po' la versione al femminile di Il paese del sesso selvaggio. E Elvire Audray era davvero una donna bellissima, pace all'anima sua.

Mediocre cannibal-movie.

Fiacca mistura tra avventura e cannibal, sceneggiata tra l'altro da Prosperi (Mondo cane 1-2, La settima donna).

Anche conosciuto impropriamente come Cannibal Holocaust 2 (visto che non c'entra una mazza col filmone di Deodato) narra le imprese disavventurose della biondona di turno in Amazzonia, tutte raccontate dalla stessa all'interno di un tribunale.

Discreti i quantitativi di sangue, violenza e sesso mostrati.

Non ci son particolari meriti tecnici/registici, che son comunque senza infamia e senza lode.

Evitabile ma non terribile.

Fate vobis.