simon del deserto regia di Luis Buñuel Messico 1965
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simon del deserto (1965)

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locandina del film SIMON DEL DESERTO

Titolo Originale: SIMÓN DEL DESIERTO

RegiaLuis Buñuel

InterpretiClaudio Brook, Silvia Pinal, Hortensia Santovena, Jésus Fernández

Durata: h 0.42
NazionalitàMessico 1965
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1965

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film Simon del deserto

Il monaco Simone (Brook), dopo aver passato sei anni della sua vita a meditare in cima a una colonna nel deserto siriano, viene tentato dal Diavolo (Pinal) che alla fine lo trasporta nel xx secolo a bordo di un jet e lo abbandona in una discoteca di New York.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (25 voti)8,50Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Simon del deserto, 25 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/05/2021 00:19:33
   8 / 10
Tra i vari di Bunuel sul tema "distruggiamo i valori della Cristianita'" credo che sia il piu' divertente, un humor graffiante, con sequenze surreali da antologia.
Si comincia con un santone che vive su di una colonna a cui fanno un regalo...una colonna piu' alta su cui proseguire il suo "inutile" compito.
Poi arrivano i miracoli, come sempre inutile aiutare la povera gente che risulta sempre piu' ottusa, e le tentazioni.
Peccato per il finale troppo accelerato, arriva come un fulmine all'improvviso e non se ne capisce il motivo...poi pero' si scopre che ci furono problemi con la produzione...strano, come mai?
Il solito coraggio di Bunuel e il suo fantasioso modo di mostrare la sua laicita'.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  23/01/2021 22:06:30
   8½ / 10
Altro gran film di Bunuel, purtroppo considerabile mutilato dalla produzione (che praticamente costrinse ad interromperlo), nonostante il finale funzioni perfettamente come tale. In "Simon del deserto" la polemica del regista contro vari aspetti della religione (nello specifico quella cristiana) è forse una delle più insistenti della sua filmografia, si tratta di un aspetto in cui forse non insiste come qui nemmeno in "Viridiana".
Indubbiamente una delle immagini che rimane maggiormente di questo film è quella che si vede di più, ovvero Simon sulla colonna, che ricorda un po' quella classica di Socrate ne "Le nuvole" di Aristofane, rispetto a cui probabilmente ha in parte la stessa funzione.

KitaVerde  @  24/12/2016 13:57:32
   9½ / 10
Emblematico, mistico, un capolavoro raffinato.

Guy Picciotto  @  09/10/2013 17:14:21
   9 / 10
enorme...
Bunuel ci parla della morte di Dio nell'era contemporanea, una morte , quella di Dio, che corrisponde al momento tragico della perdita di ogni valore in grado di contrastare il dilagante nichilismo della forma merce.
Tutto il branco dei laicisti che lottano contro il Dio tradizionale è, senza che forse nemmeno loro se ne rendano conto, uno dei capisaldi dell'odierna globalizzazione capitalistica, la quale si regge appunto sulla neutralizzazione di ogni divinità non coincidente con il monoteismo del mercato.
Non sarei nemnmeno tanto d'accordo che ciò che serva oggi sia un nuovo illuminismo che si opponga all'assoluto capitalistico.
Non deve essere un "nuovo illuminismo, esso col la sua propagine razionalistica ha già fatto abbastanza danni.
Non è al '700 quindi che dovremmo guardare ma casomai allla prima metà dell'800>: abbiamo maledettamente bisogno di un nuovo "sturm und drang", non di un nuovo illuminismo. Un nuovo sturm und drung che passi al macero tutto quel mondanesimo banale da happyhour ..... del resto è nell'happyhour sprofondato in comodi sofà borghesi che si conclude questo piccolo capolavoro bunueliano.

7219415  @  21/02/2013 09:40:36
   8½ / 10
Nonostante sia incompiuto questo film ha un fascino incredibile...veramente bizzarro

addicted  @  11/09/2012 14:35:25
   10 / 10
Il film è stato interrotto durante la realizzazione. Per questo ha una durata del tutto inusuale (42 minuti). Eppure sembra un'opera perfettamente compiuta. C'è tutto Bunuel in ogni inquadratura e in ogni situazione. Come in "La via lattea", il maestro ci invita a riflettere, a modo suo, sulla fede, la penitenza e il peccato. Alcune sequenze sono indimenticabili e lo humor è, come al solito, assolutamente irresistibile.
Il dialogo tra i monaci e il confratello indemoniato anticipa di quindici anni (e in realtà già supera) il "Brian di Nazaret" dei Monty Python.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  23/03/2012 21:04:57
   9½ / 10
Forse la più bizzarra, paradossale, persino incoerente attestazione di ateismo nella storia del cinema.
Il popolo che assiste ai prodigi è tutt'altro che simbolo di cristiana devozione, somiglia più alla folla blasfema di "Entrata di Cristo a Bruxelles". Lo stesso Simon è una figura sottoposta ad una derisione inclemente. In cima a quella sontuosa colonna il monachello timorato di Dio è ansioso di raggiungere il Cielo dalla Terra, mentre tutti intorno a lui sembrano attendere indolentemente un'ascensione al contrario. Catapultato in un locale degli anni '60, Simon assiste al culto del menefreghismo, all'esuberanza del corpo, alla morte di ogni forma di ossequio religioso. Sotto il tappeto di un'illusione che non persuade, quest'umanità "diabolica" ha scoperto una realtà desertica (appunto), tollerabile solo attraverso una costante evasione.

Doinel  @  09/08/2010 01:38:54
   10 / 10
Un capolavoro assoluto, in solo 45 minuti Bunuel riesce a rendere benissimo l'idea di quello che sarebbe potuto essere un lungometraggio di due ore. Film dai toni forti ed eccentrici, ma molto umani, fin troppo uman da far rabbrividire! Il finale è uno dei più cattivi della storia del cinema.

RedPill  @  07/07/2010 21:12:04
   7 / 10
Vandalizzato e Mutilato dalla catto-censura di una produzione limitata e limitante, il messaggio di L.B. rimane comunque chiaro e inequivocabile.Proseguo di una critica iniziata anni addietro, attraverso alcune delle sue più importanti opere, con Simon Del Deserto, il regista (ri)affronta il tema religioso, "armato" di uno spirito dissacratorio difficilmente raggiunto in precedenza da film come Viridiana o L'Angelo Sterminatore.Sarcastico nei toni e spietato nei modi con cui sbeffeggia una fede devota esclusivamente al culto della mortificazione e delle illusioni, Bunuel s'interroga sul senso di certe scelte, ironizzando sull'inutilità delle stesse.Quello del monaco anacoreta appare perciò un soggetto sicuramente azzeccato, benefattore umile e devoto, alla continua e sofferta ricerca del perdono eterno e perciò, costantemente nelle mira del Tentatore; ruolo quest'ultimo, interpretato magnificamente da una seducente Silvia Pinal, che proverà a corrompere con ogni mezzo l'anima del penitente Claudio Brook, stuzzicata con sempre maggior insistenza dalle "peccaminose" debolezze dell'uomo comune.Simbolico, provocante, blasfemo, lavoro che combina in maniera impeccabile, l'immensa capacità comunicativa delle proprie immagini al sarcasmo beffardo di quei dialoghi, che si dimostrano, più di ogni altra cosa, il reale punto di forza di questa pellicola.Premiato l'anno seguente, nonostante tutto, al festival del cinema di Venezia… documento rappresentativo del Buneul pensiero.

pinhead88  @  12/01/2010 02:22:29
   6½ / 10
Visto in spagnolo,ovviamente non ci ho capito granchè,se non "vade retro Satana".posso solo dire che risulta affascinante da un punto di vista visivo,come anche alcune sequenze surreali.

paride_86  @  19/11/2009 21:35:06
   8 / 10
Opera incompiuta di Bunuel incentrata sulla vita di un monaco stilita. Il regista, come spesso succede nei suoi film, demolisce alcuni principi religiosi a volte con ironia, altre con arguzia.
Da vedere.

USELESS  @  01/11/2009 23:34:29
   8½ / 10
Sicuramente il miglior Bunuel... davvero uno spasso, finale spettacolare!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  23/08/2009 11:42:07
   9 / 10
Veramente straordinario mediometraggio,che sarebbe potuto diventare un capolavoro assoluto se i produttori non si fossero tirati indietro e avessero lasciato un senso di icompiutezza all'opera. In meno di 45 minuti Bunuel infila in Simon del deserto immagini e dialoghi indimenticabili e scene da antologia,già da quella iniziale del miracolo sul monco fino a quella finale,incredibilmente affretata ma anche incredibilmente spiazzante.Dicono che successivamente il produttore si pentì di aver lasciato il progetto incompiuto e offrì la seconda parte del film a registi di calibro altissimo,tra cui anche Kubrick,ma che tutti rifiutarono. Meglio cosi,il film era di Bunuel e per quanto un altro regista possa essere bravo nessuno è stato dissacrante come lui. Credo sia anche il primo film di questo regista in cui compaiono scene di vero e proprio nudo,tra cui una Silvia Pinal bellissima e seducente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  23/07/2009 20:05:27
   9 / 10
Come Gesù digiunò quaranta giorni nel deserto, visitato dal demonio e provocato dalle sue tentazioni; Simon, monaco eremita, sopra una colonna alta venti metri che l'avvicina (neanche troppo) a Dio, decide di sposare la causa dell'ascetismo, dedita alla preghiera, alla meditazione, alla penitenza. Ma il diavolo lo proverà a persuadere in tutti i modi, mettendo in atto una serie d'immaginosi travestimenti.
Metafora altissima, dietro la sua tunica di parodia blasfema. Traversata dai suoi preti ambigui, dai suoi poveri malvagi, dal surrealismo dei simboli. Lo stacco spaziotemporale che catapulterà Simon a tracannare alcolici in una discoteca di New York (neanche in "2001 Odissea nello spazio" di Kubrick si oserà fare tanto) è il più arduo e spiazzante che si sia mai visto. Rimasto incompiuto, appare a mio avviso (spesso in arte bozzi e frammenti sono migliori dell'opera finita) un'alta satira contro l'ottusa austerità di alcune pratiche cattoliche, compiuta e spassosissima.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 26/03/2012 11.10.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  01/03/2009 15:05:45
   4 / 10
Interessante notare la visione monca della religione e dell'esistenza di Dio in questo "Simon del Deserto". Questo regista ha uno strano modo di vedere le cose e di rispondere alle domande della coscienza che non mi piace per niente. Nella sua arroganza trovo solo una vendetta e una ribellione senza senso verso un sistema che a poco serve se non a dettar regole. Inutile dire che il suo pensiero è davvero contorto, è una visione tutta nel suo mondo forse molto distante dall'avvicinarsi alla "verità". Per questo il film lo boccio, e tra le altre cose, non prediligo nemmeno il modo di girare del regista tranne in qualcosina.

5 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2009 00.59.24
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/12/2008 13:20:24
   8½ / 10
Malgrado le vicissitudini produttive che hanno segnato quest'opera di Bunuel, il film mantiene in tutta la sua brevità di mediometraggio le caratteristiche dissacranti del regista spagnolo fin dall'inizio quando il miracolato riavute le sue mani le usa per schiaffeggiare il suo bambino. L'ascetismo di Simon si svela in tutta la sua inutilità: non è da esempio per gli uomini che lo utilizzano solo per fini utilitaristici, tentato dal diavolo e manipolato inconsapevolmente dall'Ordine dei sacerdoti ed esibito come un idolo. Il finale è affrettato ma ugualmente efficace.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/12/2008 16:48:01
   9 / 10
Eccezionale, quanto semplice, monumento surrealista. Bunuel, espulso dai Gesuiti in cui stava terminando gli studi, terminandoli da laico, pensò a questo soggetto fin da giovane. Il film inizia il 6° giorno della 6a settimana del 6° anno, in bilico tra blasfemia e cattolicesimo, con un protagonista, Simon, su una torre a 20 metri d' altezza; non troppo in alto, ma non del tutto in basso, in una posizione spaziale che è la metafora di tutto il film. Continuamente provocato dal Diavolo, impersonificato da una figura femminile, più volte, in diverse sembianze, proprio come vuole la tradizione, Simon vive nel deserto che è il simbolo di una devozione all' esistenza priva di risorse, in completa contrapposizione all' improvviso catapultamento della vicenda nel XX secolo, in un ormai fiorito centro newyorkese, dopo l' ennesima tentazione della carne. Un bel B/N per una regia tendente al barocco con dei bellissimi movimenti di macchina. Alcune sequenze sono indimenticabili. Sarà anche incompleto, ma si vede che è una meraviglia.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  23/09/2007 23:00:23
   8 / 10
Condivido i giudizi precedenti. Il film sarà incompiuto, frammentario, ma mantiene un notevole fascino.
Trovo memorabili i proclami di Simon sulle colonne, o la figura audace di una bambina-prostituta (il Diavolo), la dissacrazione ecclesiastica è soprattutto il perno di un film beffardo e ricco di humour

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 12:19:27
   8 / 10
INTERESSANTE OPERA DI BUNUEL. IL FINALE E' ECCEZIONALE.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  24/07/2007 00:32:51
   8 / 10
Il film dell'aragonese Bunuel ci narra la storia dell'eremita Simon che, in cima ad una colonna, dispensa miracoli ai frati ed al popolo di un villaggio in una zona desertica dell'Iran, continuamente tentato dal diavolo che gli si presenta sotto ripetute spoglie con gag surreali condite di empietà.
Mediometraggio molto particolare ed interessante con il solo neo di concludersi frettolosamente lasciando un pò perplessi e con un interrogativo: Simon cederà definitivamente al diavolo tentatore risucchiato dal materialismo della società del ventesimo secolo, oppure tornerà a fare l'asceta?

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/12/2008 12.38.49
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PetaloScarlatto  @  05/05/2007 06:00:50
   10 / 10
Film mozzo, per l'imbecillità dei produttori di allori, terrorizzati dai temi troppo spinti e anticlericali trattati in questa pellicola...

Nonostante ciò un film eccezionale, divertente, terrorizzante, osceno, blasfemo ( e per me è tutto sugo fra le dita, quando i cattobigotti si scandalizzano:p )...

La sequenza della bara col diavolo all'interno che tenta Simon è da vedere e rivedere...

Flm bellissimo, con un finale obbligato dalla mancanza di fondi, ma che, dopotutto, è perfetto anche così!!!

Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/02/2007 02:18:56
   9 / 10
42 minuti di puro surrealismo.
Cult.

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  10/02/2006 21:05:46
   9 / 10
Una meraviglia per la vista di un povero cinefilo "scandalizzato" dallo snobismo dei maestri cinematografici dei tempi di fronte alla richiesta del genio del surrealismo su cellulosa di fondi per completare questo capolavoro.
Tutto sommato, però, anche così non è affatto da buttare!

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/12/2008 20.29.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  13/10/2005 12:06:11
   8 / 10
Esempio di film incompiuto, per incomprensioni tra regista e produzione, ma ugualmente riuscito.
Difficile, molto simbolico ma da vedere.

benzo24  @  06/07/2005 12:01:06
   10 / 10
Dura soltanto 45 minuti la storia di questo monaco che dopo 6 anni, 6 mesi e 6 giorni passati a meditare su una colonna nel deserto, incomincia ad essere tentato dal diavolo, incomincia così un film sorprendente in cui i miracoli lasciano indifferenti le persone e il diavolo....

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/04/2010 10.11.03
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