sogno di una notte di mezza estate (1999)

Carino, teatrale, leggiadro, una trasposizione shakespeariana abbastanza riuscita direi, ovviamente non all'altezza dell'originale. Alla larga come la peste se non si digerisce Shakespeare, si rischia pure di non capirci granchè, nè di seguire bene la trama, di per sè abbastanza confusa.
Bene Rupert Everett, Michelle Pfeiffer, Stanley Tucci, e soprattutto un divertente e appropriatamente spaesato Kevin Kline.

Mi è piaciuto molto, anche se devo ammettere che vale più visivamente che come contenuti, in verità abbastanza confusi, anche per via di linguaggio difficile (leggasi filosofico) e trama più o meno intricata.

Cast eccezionale (e un Kline così trasformista non l'ho mai visto), tutto il resto di buon livello (fotografia, ambienti, regia, ecc.), anche se magari si poteva fare un qualcosa più alla mano e di più comprensibile per lo spettatore medio, non limitandosi a teatro filmato con grandi mezzi e grandi attori.

Comunque piacevole e leggero, nonostante duri 2 ore.

Buono.

Buona trasposizione della famosa commedia...belle scenografie un cast ricchissimo!

Molto barocca, molto teatrale(come poteva non esserlo), per niente lineare e un po' lenta questa trasposizione(molto fedele, a quanto sembra) di uno dei classici Shakespeariani; gli intrecci amorosi si susseguono intricati, deviati, sbrogliati e reintrecciati senza soluzione di continuità, mescolando l'angelico con il grottesco, il sacro con il pagano, la natura selvaggia e il selvaggio animo di illustri appartenti alla molto urbana(=superficiale) civiltà vittoriana.

Da citare uno ad uno sarebbero gli attori, un cast d'eccezione che ci regala una grande prova, da Michelle Pfeiffer(magnifica) a una rara Calista Flockhart(pochissime apparizioni nel cinema ma molto buone) a Christian Bale prima che conoscesse Christopher Nolan(e si vede). Tutti uniti a un alto livello per raccontarci dell'amore(più o meno libero) e del modo di viverlo, rivolgendosi direttamente agli spettatori e incoraggiandoli a sperare sempre, a lasciarsi andare. A vivere, insomma.

Cinema-teatrale diretto in modo sapiente da Hoffmann. Tuttavia, al di la della buona trasposizione dell'opera di Shakespeare e del buon cast (Pfeiffer bellissima), il film a molte parti incongruenti e noiosette che distruggono l'atmosfera del film. Pretenzioso ma a tratti godibile. Spicca una decente fotografia e grandi costumi.

dal mio punto di vista sia Rupert Everett che Michelle Pfeiffer senza diimenticare Kevin Kline sono cmq stati all' altezza del film calcolando che l'opera teatrale è splendida

Sicuramente non è un capolavoro, tuttavia si lascia guardare.