Un sassofonista, dopo aver ricevuto da uno strano individuo cassette in cui viene ripreso in casa sua durante la sua vita quotidiana, viene accusato dell'omicidio della propria moglie. Ma, una volta in carcere, si trasforma in un'altra persona, che viene scarcerata e inizia una vita in qualche modo parallela a quella precedente...
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un grande film questo strade perdute, come ogni altro film di lynch onirico e complesso, apparentemente inspiegabile, mai lineare ma sempre studiato in ogni minimo particolare. una rivisitazione dei ricordi del protagonista guardandoli attraverso le rettifiche applicate dal suo sub-conscio, tra alter-ego funzionali ai propri sogni, cancellazioni dovute ai sensi di colpa a cui allo spettatore viene lasciata subito una chiave di lettura nella frase "Preferisco ricordare le cose a modo mio; come le ricordo, non necessariamente come sono avvenute". una frase che si eleva in un film in cui i dialoghi sono ridotti all'essenziale, così anche per le scenografie come ad indicare che col passare del tempo ci si scorda del superfluo.