strade perdute regia di David Lynch USA 1997
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strade perdute (1997)

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locandina del film STRADE PERDUTE

Titolo Originale: LOST HIGHWAY

RegiaDavid Lynch

InterpretiBill Pullman, Patricia Arquette, Balthazar Getty, Robert Blake, Natasha Gregson Wagner, Richard Pryor, Lucy Butler, Michael Massee, Jack Nance, Jack Kehler, Henry Rollins, Giovanni Ribisi, Scott Coffey, Gary Busey, Robert Loggia, John Roselius, Louis Eppolito, Jenna Maetlind, Michael Shamus Wiles, Mink Stole, Leonard Termo, Ivory Ocean, David Byrd, Gene Ross, F. William Parker, Guy Siner, Alexander Folk, Carl Sundstrom, John Solari, Jack, Al Garrett, Heather Stephens, Amanda Anka, Jennifer Syme

Durata: h 2.14
NazionalitàUSA 1997
Generethriller
Al cinema nel Marzo 1997

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Strade perdute

Un sassofonista, dopo aver ricevuto da uno strano individuo cassette in cui viene ripreso in casa sua durante la sua vita quotidiana, viene accusato dell'omicidio della propria moglie. Ma, una volta in carcere, si trasforma in un'altra persona, che viene scarcerata e inizia una vita in qualche modo parallela a quella precedente...

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Voti e commenti su Strade perdute, 208 opinioni inserite

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stratoZ  @  28/02/2024 12:53:08
   9½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Quanto è bello Lost Highway. Lynch grazie ai suoi successi degli anni precedenti, l'exploit di Twin Peaks in particolare, è finalmente libero da vincoli e può fare sfogo a tutta la sua creatività, può finalmente addentrarsi nel suo mondo surreale e macabro, onirico e inquietante, con questo film straordinario che forma una sorta di trilogia concettuale con i successivi "Mulholland Drive" e "Inland Empire", ma si colloca anche come l'evoluzione stilistica di quel folgorante esordio che fù "Eraserhead".

Di cosa parla Lost Highway? Vorrei saper rispondere, ma non sono certo di nulla, anzi sono certo che non riuscire a sapere di cosa parla il film in questione diventi un vantaggio, perché la domanda vera da porsi è: "Cosa si prova guardando Lost Highway?". E' qui a mio parere la chiave di comprensione non solo di questo film ma di questa ideale trilogia di Lynch, perché l'autore non vuole realizzare il classico thriller dalla trama complicata dove poi arriva il colpo di scena o lo spiegone, non si vuole ingarbugliare in sceneggiature labirintiche dove ti devi fare degli schemini per far tornare tutto, Lynch vuole semplicemente regalare un'esperienza, Lynch vuole portare lo spettatore nei luoghi più reconditi della propria psiche, Lynch vuole scavare nei livelli di coscienza dove non tutto è razionalmente spiegabile.

"I like to remember things my own way. How I remembered them, not necessarily the way they happened"

Ed è così che inizia il viaggio all'interno della mente di Fred, con quella prima inquietantissima parte dove si raggiungono livelli straordinari di tensione e ambiguità, quella tensione irrazionale dettata da eventi inspiegabili messa in scena così bene da commuovermi, con quegli interni così bui, dove quasi si vedono soltanto le silhouette, come a rappresentare l'abisso della mente nel quale ci stiamo addentrando, in punti così profondi dove non riusciamo più a percepire la luce del sole, quelle tende rosse e i colori così caldi della fotografia a tratteggiare le pulsioni e la tematica passionale della pellicola.
Perché penso è la passione, la macrotematica affrontata nel mezzo di questa odissea lisergica, almeno quello che sono riuscito ad acchiappare dalla trama tra un elemento onirico e l'altro, con il protagonista, uno straordinario Bill Pullman che vive una vita sessualmente frustrata, principalmente perché incapace di soddisfare la moglie ed è in cuor suo geloso degli uomini attorno a lei, gli eventi della seconda parte potrebbero essere la proiezione di se stesso, diventato un uomo virile e sessualmente appagato che si toglie le migliori soddisfazioni e questo è sottolineato da delle prove attoriali perfette, visione dopo visione, sapendo cosa succederà si nota come Fred prima del rapporto sessuale con la moglie sia estremamente titubante, perché conscio della propria incapacità di soddisfarla e invece si nota l'estrema sicurezza di Pete nel togliere il telefono di mano ad Alice quando decide che il taxi non serve più.

Lost Highway è un esempio perfetto di noir postmoderno, Lynch prende volentieri spunto dalle pellicole del noir classico e ne stravolge i canoni, la Arquette è una perfetta femme fatale che fa breccia nel cuore e nella mente del protagonista, e non solo, anche dello spettatore, con la sua bellezza gelida, le sue forme voluminose, è l'oggetto del desiderio e allo stesso tempo della disperazione che travolge Fred con questa torbida ossessione che si ripresenta sempre più pulsante "You'll never have me" esclama René, dopo quella clamorosa scena di sesso nel deserto con "Song to Siren" dei Cocteau Twins, riportando Fred o Pete, alla realtà, infrangendo l'illusione nella quale stava vivendo prima di sparire definitivamente, perché probabilmente è stata uccisa da lui per l'estrema gelosia, perché se non la può avere Fred, non può averla nessun altro. Scena che tra l'altro rende tutta la fuga e la refurtiva rubata da casa di Andy nient'altro che un McGuffin, perché a Lynch piace anche divertirsi, non solo divertire lo spettatore.

Lynch con la camera è straordinario, con quei movimenti ad avanzare, anzi ad addentrarsi che si fanno sempre più inquietanti nelle sue cupe scenografie, dilata e accresce la tensione, regala momenti visivamente altissimi, vogliamo parlare dei particolari di lei quando parla al telefono? Ma non fa tutto da solo, oltre che da una fotografia eccelsa è accompagnato dal suo fedele compagno di composizioni quale è Badalamenti, con quei rumori dalle basse frequenze ad inquietare e creare atmosfera, fino ai pezzi più famosi che utilizza, dalla già citata "Song to Siren" usata come leitmotiv nelle scene di sesso ai Rammstein fino a Bowie e Lou Reed che nel contesto ci stanno divinamente.

E poi ci sono tutti quegli elementi inspiegabili, che non fanno altro che accrescere enormemente il fascino della pellicola, come l'uomo misterioso, che vabbé è un incubo ragazzi, ogni volta che entrava in scena mi venivano i brividi e di cosa rappresenta, non ne ho la minima idea, è semplicemente un personaggio che agisce sulle sensazioni, non ha bisogno di una spiegazione razionale, come il resto del film d'altronde.

Ce ne sarebbe ancora da parlare per giorni, ma sono stanco, vi dico soltanto, quanto ***** è bello Lost Highway.

"Fucker gets more pussy than a toilet seat."

it.sandi  @  31/01/2024 22:09:27
   8½ / 10
Completamente da pazzi , o si odia o si ama , esagerato in tutto . La prima volta che l' ho visto ho pensato che ci fosse veramente da dubitare della salute mentale di David Lynch , ammetto veramente di non avere capito niente e che nel finale fosse letteralmente impazzito . Invece ho letto su Internet la spiegazione , che c'é e da un senso alla follia assoluta degli ultimi venti minuti . L' uomo misterioso é veramente spaventoso , bravissimo Bill Pullman , ma veramente la signora Aquette é talmente sexy da inficiare la comprensione del film , potrebbe causare gravi distrazioni e seguire questo film non é come seguire la soap opera di Retequattro . Anche se non si é un fan di David Lynch e non si é visti altri film fondamentali e simili come Mulholland Drive e Inland Empire - L' impero della mente , deve essere guardato assolutamente .

VincVega  @  22/12/2023 14:45:19
   8½ / 10
In "Strade Perdute", Lynch compie un'evoluzione del suo cinema (Anche "Twin Peaks" fa parte di questa evoluzione, ma è una componente troppo complessa, dato che è una serie TV, cui Lynch stesso ne perderà progressivamente un po' le redini, causa vicissitudini televisive). I precedenti "Velluto Blu" e "Cuore Selvaggio" si potevano classificare come neo-noir con una certa componente di grottesca (tanta) e onirica (meno). "Strade Perdute" diminuisce il grottesco, spinge più sul surreale, l'onirico, l'allucinatorio. Lynch catapulta lo spettatore in un incubo, ma senza poter dare una via d'uscita. Un incubo senza via d'uscita che è anche per il protagonista Fred, intrappolato forse in un loop (vedi inizio e fine)? Ma sono tante le situazioni che Lynch mette davanti allo spettatore e le risposte non ci saranno, se non solo supposizioni. "Strade Perdute" è una pellicola magnetica che non da scampo.

markos  @  20/11/2022 21:11:56
   7 / 10
Caspita che trip questo film.
Ho letto varie interpretazioni. È un film difficile, questo non si può negare.
Non urlo al capolavoro ne alla schifezza.

monadelic  @  29/03/2022 11:38:37
   10 / 10
Farei anche fatica a scrivere qualcosa di sensato. Forse il mio film preferito di tutti di tempi.

Niko.g  @  07/11/2021 21:29:24
   5 / 10
Visivamente molto suggestivo, ma i temi del doppio e delle realtà parallele, qui non trovano soluzioni narrative particolarmente interessanti, anzi. Si tratta di una vicenda sgangherata e inconcludente, priva di idee e con tanto compiacimento nel costruire scene dove dominano sesso e perversione.
All'inizio mi accorgo subito di un errore di fotografia, con una illuminazione incoerente del viso di Fred, ma inutile starne a discutere. Criticare Lynch è come mettere in discussione gli zoccoli del Dr. Scholl: anche se la suola è consumata e cammini sopra l'etichetta, non si buttano perché sono del Dr. Scholl.

pak7  @  01/08/2021 13:01:06
   7½ / 10
In attesa di rivederlo, parto da qui. Parto da un 7.5 per una pellicola davvero interessante, visionaria.
Il personaggio di Eddy esalta l'ambiguità di un film da vedere più di una volta.

Spotify  @  11/09/2019 18:59:55
   8½ / 10
--- PRESENTI SPOILER ---

Film clamoroso diretto da quel geniaccio di David Lynch. Ancora una volta, il regista di Missoula firma un'autentica perla che va a ritagliarsi un importantissimo spazio all'interno del cinema psicologico.
"Strade Perdute" rappresenta, forse, il primo film che ha al suo interno tutti gli ingredienti "lynchiani", ovvero il surreale, il nonsense, l'onirico, il subconscio. Tutti questi elementi saranno poi determinanti nei lavori successivi del director.
La trama vede protagonista Fred Madison, musicista jazz che ha qualche problema con la moglie. Madison, dopo una serie di strani ed inquietanti avvenimenti finisce in carcere, con l'accusa di aver assassinato la moglie. L'uomo però, non ricorda assolutamente nulla e si professa innocente.
E' sempre difficile commentare un film di Lynch, perché il vecchio David realizza opere visive, alle quali bisogna approcciarci la mente, non basta seguire il film nel suo normale svolgimento (che poi i film di Lynch non hanno un normale svolgimento) e poi trarci delle conclusioni sicure e convinte.
"Strade Perdute" è un viaggio nella psiche, nel subconscio dell'uomo, dove i desideri, le paure, i timori e le depravazioni prendono vistosamente forma. Lynch poi, come se non bastasse, esaspera tutti questi elementi, fino a farne uscire un quadro surreale e volutamente privo di apparente logica.
Secondo il mio modesto punto di vista, si può dire che Lynch firma un ritratto sulla vita grigia e desolante di un uomo qualunque e in seguito, ci mostra come il protagonista avesse voluto che andasse la propria esistenza. Ciò, avviene tramite il sogno, che associato allo sdoppiamento della personalità, porta il soggetto a vivere un'esistenza parallela. Questo è anche dovuto al fatto che il personaggio principale nel film sta per essere condannato a morte, quindi, dopo una vita infelice, fugge dalla realtà per godersi qualche attimo di soddisfazione.
Del resto, è impossibile cogliere tutte le allegorie che Lynch propone, ci sono un sacco di significati nascosti, significati filosofici e quant'altro. Ad esempio, la figura che senza dubbio imprime più curiosità è l'uomo misterioso, il quale non si capisce bene chi sia o cosa sia, ma il bello di Lynch è proprio questo, ossia che lui fotte la nostra mente e se la prende, e a noi questo piace.
La caratterizzazione dei personaggi è perfetta: Fred Madison è un uomo tormentato, insoddisfatto. Apparentemente pare essere normale, ma man mano che il film procede, si possono notare in lui dei segni, degli sguardi tutt'altro che rassicuranti. Madison è una figura complessa, piena di contrasti interiori e proprio per questo risulta essere intrigante allo spettatore.
Renée è una sorta di femme fatale, anche se un po' diversa dalle altre: ha un che di misterioso, di oscuro che però, maschera con la sua luminosa bellezza. Nel film è una mangia uomini, comportandosi come una specie di vedova nera. L'astante è abbagliato sia dalla sensualità della donna, ma anche dalla sua incredibile capacità di gestire situazioni strane e surreali.
Pete è il classico belloccio, non ha problemi con le donne e possiede un lavoro onesto. Si tratta, probabilmente, di un parto della mente di Fred ed è quindi tutto l'opposto dello stesso Madison. Per certi versi è forse il personaggio meno interessante, ma proprio perché Lynch ce lo mostra come un ragazzo qualunque anche se, alla fine, risulta perfetto nel contesto nel quale è protagonista.
Il signor Eddy è delineato come il classico gangster, violento e ironico. Anche lui però ha un certo fascino, che nel contesto surreale del film, si amplia ancora di più.
L'uomo misterioso è una delle figure più angoscianti e allo stesso tempo migliori, di tutto il cinema thriller. Un uomo dalla corporatura piccola, esile e dal volto pallido. Due occhi raggelanti e un modo di porsi educato ma inquietante. Nella pellicola, l'uomo misterioso è una sorta di tramite, un colui che unisce realtà e sogno, che si trova in tutte le situazioni importanti e decide come esse debbano andare. Non è buono ne cattivo, è un essere riflesso, proveniente presumibilmente dalla psiche di Fred. Solo Lynch poteva partorire un personaggio del genere.
Il ritmo della pellicola è dosato benissimo. Non si tratta di un film dinamico, però la narrazione diventa talmente avvolgente che alla fine il tempo scorre via liscio. Più la storia va avanti, più noi ci immergiamo letteralmente in essa, fino ad essere in simbiosi coi protagonisti.
Tante sono le scene di tensione. La capacità incredibile di Lynch è proprio quella di riuscire a creare situazioni e atmosfere sinistre, pur senza includere mai elementi del cinema horror e soprattutto, senza che poi nulla accada mai veramente. Ed è quello che accade in tante sequenze di "Strade Perdute".


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Alcune inquadrature e movimenti di macchina poi, trasmettono perfettamente il senso onirico del film.


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Il finale è magnifico, spiazzante e pone mille domande allo spettatore, che però, non necessitano per forza di una risposta.
La fotografia e la scenografia sono fantastiche entrambe: si completano, sono cupissime e non a caso, gran parte della pellicola è ambientata di notte. La città dove la vicenda si svolge è fosca, tetra e sembra che ognuno si faccia i fatti suoi, senza dar conto a nessuno. Insomma, il posto perfetto per una storia del genere. La fotografia incupisce ancora di più il tutto con dei toni a metà tra il blu e il nero che tra l'altro, esaltano il contesto onirico del film.
Colonna sonora eccezionale: prodotta dal grande Trent Reznor e composta, per quel che riguarda i brani originali, dal fido Badalamenti, è una musica che ricalca benissimo l'atmosfera tetra della pellicola. Fanno la loro comparsa anche brani di artisti industrial metal, come Marylin Manson e i tedeschi Rammstein.
Cast ottimo: Bill Pullman è artefice di una prova valida e convincente. Attore non considerato mai moltissimo, ma in questo film è davvero bravo e dimostra in maniera limpida la sofferenza che il suo personaggio patisce. Espressioni riuscite e buona interpretazione dei dialoghi.
La Arquette è di una sensualità sconcertante ma è anche terribilmente brava. Un ruolo strano quello dell'attrice di Chicago, dove bisognava giocare molto sulla versatilità. E lei ci riesce egregiamente.
Il grande Robert Loggia è autore di una recitazione di carattere, prettamente maschile. Incarna un personaggio viscido, pericoloso e astuto. Ottimo lavoro.
Balthazar Getty si cimenta in una performance valida, forse l'attore pecca un po' di mono-espressività, però la sua parte riesce a farla discretamente.
La sceneggiatura è ferrea, solidissima. C'è un impianto narrativo pressoché perfetto, senza buchi. I colpi di scena sono piazzati sempre al posto giusto, la stesura dei personaggi è curatissima sin nei dettagli, sequenze da brivido, mai situazioni forzate e dialoghi che, malgrado il tipo di film, non sono neanche troppo complessi. Un lavoro egregio.


Conclusioni: con questa pellicola Lynch si conferma maestro del cinema psicologico moderno. Ci vuole una mente superiore per partorire un'opera come questa, che trasporta l'astante in un contesto a metà tra reale e surreale. Un capolavoro ed uno dei migliori film degli anni 90, obbligatorio vederlo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  26/03/2019 14:53:10
   8 / 10
Ecco il mio millesimo commento su filmscoop, finalmente ci siamo arrivati, ovviamente questo importante commento non potevo non farlo con l'ultimo film che dovevo vedere del maestro Lynch, Strade Perdute.
Strade Perdute, un film, un viaggio, è difficile trovare una spiegazione al film, insieme a IE il film più difficile a mio avviso, è un insieme di vari generi, sembra un Noir, ma poi sfocia nel thriller, nell'horror, nel dramma, nell'erotico, è difficile trovare un genere a Strade Perdute.
Il totale crollo d'identità del protagonista, l'ossessione, la gelosia verso la moglie sfociata nel dramma, un viaggio nella psiche umana e nel deliro più totale, all'inizio c'è la chiave del film, attraverso le parole del protagonista: "Preferisco ricordare le cose a modo mio. Come le ricordo, non necessariamente come sono avvenute"già qua la stabilità psicologica dell'individuo lascia a desiderare, tutto questo (giusto sottolinearlo) è la mia spiegazione a quello che ci racconta Lynch in Strade Perdute, ma magari sono totalmente fuori strada, difficile dire se è così o no.
Tutto questo viene raccontanto da Lynch nel suo stile, metafisco, totalmente irrazionale, un incubo ad occhi aperti, e concordo con chi l'ha gia detto prima di me, Strade Perdute è il film di Lynch più cattivo.
La scenografia e la fotografia sono la man forte del film , alcune scene con la sintonia tra i colori e le immagini buie rendono il tutto ancora più inquietante e pauroso, bellissime anche le colonne sonore, sopratttutto quella iniziale, straordiniari anche gli effetti speciali.
Per gli attori Bill Pullman come protagonsita è stato azzeccato, il suo modo d'interpretare e il modo di porsi è perfetto per questo genere di film, sensualissima la Patricia Arquette, veramente bella e provocante, inquientate come pochi Robert Blake nella parte dell'uomo misterioso.
Gli altri attori tutti bravi, da sottolinerare la presenza di Robert Loggia (ha gia lavorato con Bill Pullman in Independence Day di Emmerich) attore di ottimo carisma e presenza.
Che altro si può dire? consiglio di vederlo due volte, tanto scorre che è una meraviglia e non annoia di certo, fra tutti i film di Lynch visti questo si colloca appena sotto a Muholland Drive, IE e The Elephant man, alla stesso pari di Velluto Blu, sicuramente superiore a Fuoco Cammine con me, Dune e Cuore Selvaggio, ma inferiore a Twin Peaks, Eraserhead e Una storia Vera, a mio avviso i capolavori di Lynch.
I fan di Lynch non possono perderselo, un piccolo capolavoro.

Scuderia2  @  13/03/2018 20:20:43
   4 / 10
Lynch realizza ciò che abbiamo sempre sognato.
Cioè, mette in immagini quello che ci balena nella testa mentre russiamo sonoramente
Nel caso specifico c'è il sospetto che la dormita sia stata preceduta da una cena pesante, tipo polenta cinghiale peperonata, annaffiata con Gordon's G.
87 dissolvenze al nero, qualcuna incrociata, giusto per dare quel tocco in più di discontinuità e di frammentazione ad un quadro generale che già di suo aveva i canoni della confusione notturna.
Uccidere qualcuno, trombare una moglie rossa, camminare nel buio, interpretare la vita di qualcun altro, trombare la sorella bionda della rossa di prima, ascoltare un amico che racconta di avere una Mercedes con 1400 cavalli, trombare ancora come se si fosse in un porno e vari deliri tra sogno e incubo.
Tutto insieme, tutto in una notte con dei dialoghi essenziali, anzi, dei dialoghi ridicoli perché tanto lo sappiamo tutti che i sogni non regalano eloqui da ricordare.
Poi ti svegli, ossia, il film finisce, cacci 4 bestemmie e ringrazi il cielo che per fortuna le tue notti sono più regolari delle ossessioni oniriche lynchiate.
Purtroppo non sono accompagnate dalle musiche di Reznor, Manson, Rammstein.

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Ultima risposta 29/03/2018 14.41.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  26/02/2018 13:34:37
   7½ / 10
Ecco quando l'estro visionario di Lynch, pur sempre nell'incomprensione onirica più totale, diventa genialità anziché puerile narcisismo ed autocompiaciuto esibizionismo senza un perché ("Cuore Selvaggio").
Il regista, in quello che ad oggi rimane uno dei thriller/horror più singolari degli anni 90, accompagna uno spettatore sotto ipnosi totale (fotografia ed utilizzo del sonoro impeccabili) in un universo allucinato allo stato puro dove realtà e finzione si accavallano e si distorcono riflettendo, in maniera che più tangibile non si può, la percezione stessa della mente malandata del protagonista.
Assimilare qualcosa che trovi un briciolo di logica o razionalità è impossibile; ma il senza senso può trovare un senso, e quale è, se è, se lo decide lo spettatore.
Poi, senso o meno, il film rimane comunque un'esperienza cinematografica di quelle che, se si apprezza, non si scordano più, quantomeno per l'abilità del regista di far cadere in trance il "malcapitato" di turno con una meticolosità di competenze tecniche di classe superiore ed un tatto eccezionale nella costruzione della suspense.
 
In conclusione, non capire niente in un film può essere maledettamente divertente (o inquietante), se lo stile è visibilmente complementare con la storia, con l'atmosfera, con la natura dei personaggi, o con tutti e tre assieme (come in questo caso); ad ogni modo, devo dirlo, per me "Velluto Blu" è altra roba.

Filman  @  04/12/2017 19:45:37
   7½ / 10
In questo straordinario lavoro di modernità concentrato su atmosfera e thrilling, col contributo di un sonoro glaciale e specifico per il tipo di climax, la mitologia del doppelganger personalizzata da David Lynch nella seconda parte della sua carriera prende forma componente in una storia a metà tra il delirio e il vero dove lo sdoppiamento della personalità fa da padrone. Se si considera questa forza motrice del film come una cosa effettivamente per nulla nuova, rimane il gusto stilistico contemporaneo e genuino di un folle regista che adotta una definizione di inconscio, cioè una parte attiva di noi di cui non siamo consapevoli, molto classica e razionalista dominata dalla dicotomia tra inconscio latente e manifesto. In LOST HIGHWAY la registrazione della turbe psichica del protagonista viene sfruttata per creare un racconto parallelo con il medesimo punto di arrivo, che inventa nuovi perché.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/12/2016 19:48:34
   8½ / 10
Velluto blu apriva una porta verso una realtà sconosciuta della tranquilla provincia americana. Strade perdute è una vera e propria fuga dalla realtà. L'universo lynchiano si espande e prende forma. la realtà stessa modella la visione e crea i propri doppi, ma allo stresso tempo è la visione stessa che ha la capacità di influenzare al realtà. La paranoia e la gelosia di Fred sono la molla tentatrice per l'uomo misterioso, che a piccole dosi (le videocassette) rivela una verità intuita da Fred stesso. Due donne speculari ma come ogni noir che si rispetti, crudeli e manipolatrici. Strade perdute è una delle opere fondamentali di Lynch, prologo sia a Mulholland drive che Inland empire.

IL GATTO  @  07/03/2016 03:14:25
   8½ / 10
È difficile parlare di David Lynch. Specialmente parlare di "Strade perdute". Seguendo la vicenda di Fred,assassino schizofrenico che fa a pezzi la moglie. Siamo letteralmente dentro la sua testa, lo seguiamo quando cerca di evadere,non dalla prigione, ma da se stesso rifugiandosi nel sogno di una vita migliore, dove è più giovane,attraente e non tradito. Ma il senso di colpa per l'omicidio effettivamente compiuto lo raggiunge anche li, e l'uomo misterioso con la telecamera ritorna. È come essere immersi in un incubo dal quale non si puo uscire e che ricomincia quando sembra finito. Un film indimenticabile,un vero e proprio universo lynchiano dove musica,immagini e suoni compongono un mosaico fatto di pezzi di una personalità multipla, di un IO frantumato.

genki91  @  08/01/2016 01:26:30
   9 / 10
Onirico, kafkiano, labirintico, ma in qualche modo coerente.
Come in un nastro che si riavvolge all'infinito, la vita di Fred viene scombussolata, intrecciata, plasmata con quella di Pete.
Un Lynch in grande spolvero confeziona un film che è teatro dell'assurdo, ma in qualche modo logicamente si riavvolge e ricomincia.

Dompi  @  05/01/2016 21:25:32
   10 / 10
Un viaggio indimenticabile tra personalità multiple, trasfigurazioni e incubi come sogni che trasformano la realtà: l'inizio e il finale combaciano in un eterno ritorno dal quale non si può sfuggire, si può solo riavvolgere gli eventi come i nastri di videocassetta che Fred riceve da uno sconosciuto sotto casa.


Un road-movie labirintico/infernale che si immerge nei meandri della psiche plasmando e deformando gli ambienti e i personaggi, una corsa innarrestabile verso l'ignoto che si ripete, un loop onirico che non ha inizio e si conclude con un non ritorno(o un nuovo inizio?): si torna infatti all'inizio a parti inverse:"Dick Laurent è morto", prima sussurrato da una voce sconosciuta al citofono, poi sussurrato dallo stesso Fred Madison (Bill Pullman) che fugge in auto (ri)trasformandosi in qualcos'altro o qualcuno che non ci è dato sapere, una fuga dall'orrore che però non ammette scampo perché al senso di colpa non si può sfuggire, inutile cancellare(Eraser) dalla propria mente (Head) i propri errori. "Strade Perdute" è un uomo che non riesce a controllare se stesso e la propria vita andando alla deriva, fuori strada per rimanere sul titolo, un uomo che ha smarrito la via e che si rifugia in un mondo parallelo/personale: la realtà diventa menzogna perché è più facile da accettare e la menzogna diventa incubo, la realtà non determina gli eventi ma il come vengono ricordati("preferisco ricordare le cose a modo mio")e come rimossi dalla nostra coscienza. L'incubo si declina poi nel mistero e nella perversione: Fred un sassofonista che non riesce a soddisfare la propria moglie e vive la sua impotenza fisica e psicologica in modo devastante, Renèe (Patricia Arquette) che si sdoppia in due donne completamente opposte(Alice - Renee) che sono vittime o dominatrici di altri uomini che incontrano, tra cui un boss della mafia e l'opposto di Fred: Pete Dayton (Balthazar Getty) un ragazzino che si innamora della moglie del boss per poi soddisfarla e intraprendere con lei un gioco pericoloso e vizioso. La psicologia e le pulsioni dei personaggi quindi, la mente come un viaggio labirintico, il sogno che non finisce mai e la morte: quella causata dall'"uomo del mistero" (Robert Blake) che Fred conosce al party, un nosferatu che galleggia nella notte e che ha bisogno di sangue umano, la moglie di Fred appunto, vista in una visione onirica con lui ai piedi del letto che urla di disperazione e di orrore con il corpo a fianco della moglie brutalmente uccisa. Chi è stato? Com'è possibile che un uomo si dichiari di essere contemporanemente in due posti?

Un noir (o un "horror noir del ventunesimo secolo" come lo definì Lynch) che ha inizio sulle note di un "impazzito"("I'm Deranged") di David Bowie che attraverso il sogno (ancora una volta elemento fondante della filmografia di Lynch) ci mette di fronte ad una realtà che è lo specchio di un incubo: la macchina da presa fin dall'inizio vaga inquieta tra transizioni e lunghe inquadrature dei meandri profondi dell'abitazione che dichiarano fin da subito la dimensione straniante a cui sono soggetti i due coniugi: quello di essere immersi in uno spazio domestico che dovrebbe apparire confortevole ma è in realtà un dedalo fatto di colori rossacei, di piccole luci che riflettono l'ombra di corpi e di un nero che assorbe quasi tutta la casa e chi ci vive dentro, sembra già di essere in un sogno e di essere svegliati all'improvviso da un rumore, qui un citofono di uno sconosciuto(o conosciuto? si guardi la fine) che dichiara 4 parole di cui non si conosce il significato. Una terribile visione interrompe i due coniugi a letto(o almeno terrorizza solo Fred che è l'unico a vederla) e preannuncia la visione di un altro personaggio che compare dal nulla, così come scompare da dove è venuto, affiora dal fuoricampo per entrare in collisione con Fred in un gioco di primi piano che ha del raggelante: un uomo si dichiara di essere in due posti diversi, a casa della moglie di Fred e proprio davanti a lui.

Dopo essere stato imprigionato per l'omicidio della moglie Fred sparisce, il film si riavvolge e si rinizia da capo: Pete è un meccanico che non ricorda nulla dell'incidente(quello di trovarsi stranamente in prigione), cosa che i genitori si astengono dal raccontargli. Pete si innamora di Alice, compagna del boss Dick Laurent, i due decidono di scappare insieme per iniziare una nuova vita, fino ad arrivare ad un'abitazione, una casa nel deserto: Pete entra ma non è più lo stesso, ritorna Fred che è di fronte all'uomo misterioso che gli confessa la verità: Alice non è la compagna del boss ma la moglie Renee. Fred decide di uccidere il boss mafioso grazie anche all'aiuto dell'uomo misterioso, torna nella sua abitazione per affermare che Dick Laurent è morto e poi sgomma via in auto inseguito dalla polizia ma nella fuga c'è un'altra ennesima trasformazione in qualcosa che non ci è dato sapere. Riavvolgendo il nastro si può dire che Fred geloso della moglie Renee sospetta il suo tradimento con Andy(l'uomo che dà la festa di sera) e con un boss mafioso(Dick Laurent)e il film ha inizio con Fred che ha già ucciso nel deserto Dick Laurent e lascia il messaggio al citofono. Poi uccide anche la moglie Renee e Andy, quello che si vede nella seconda parte del film è un'invenzione pura di Fred in prigione che si trafigura in un ragazzo Pete che è il punto di arrivo delle sue pulsioni emotive: è giovane e bello e non ha problemi con le donne. I genitori di Pete sono restii a svelare l'inganno che altrimenti farebbe crollare l'illusione che Fred si è creato nella sua mente, l'uomo del mistero rappresenta un'altro aspetto di Fred, non più giovane e bello ma un essere che vuole sangue, la sua parte più istintiva e animalesca(che infatti completa l'uccisione del boss solo iniziata da Fred che lo ha colpito con il coltello). Alice invece è la proiezione di Renee che ricorda a Pete(quindi a Fred) la verità("Tu non mi avrai mai", "tu l'hai ucciso"): Fred ha ucciso la moglie per gelosia e così lo ha fatto con i suoi amanti, Andy e Dick.

Molto probabilmente la vita di Fred termina con la sua morte: in prigione, sulla sedia elettrica, colpevole di uxoricidio e di due omicidi. Questa è una delle possibili interpretazioni, Lynch gioca con il mistero e l'enigma senza risolverli, mostrando o tentando di farlo le allucinazioni e le pulsioni più profonde dell'essere umano, questo è solo l'inizio: poi Mulholland Drive e Inland Empire a chiudere il cerchio, lo sdoppiamento della propria personalità in qualcosa di estremo e violento. Tirando le somme "Strade Perdute" ci mostra un viaggio autodistruttivo di un uomo che scivola sempre di più verso il Male, qui reso come una forza quasi onnipotente dal quale non si ha scampo, un uomo che è incapace di mantenere il controllo sulla propria vita e sui propri affetti che cerca di fuggire dai suoi ricordi più repressi, immaginando un'altra vi(t)a da percorrere, un'altra strada, finendo così scomposto in più pezzi. La regia di Lynch è magistrale, il commento sonoro sublime, Bill Pullman nell'interpretazione della vita, la Arquette meravigliosa. Si è al di fuori (in quanto spettatori) ma al contempo all'interno di una mente umana, quella di un musicista che è in preda alle allucinazioni e agli incubi più profondi. Portare sullo schermo tutto questo è qualcosa che non si era mai visto e Lynch ci riesce regalandoci un'opera colossale irripetibile.

albten92  @  17/10/2015 18:09:48
   7 / 10
Questo film è troppo fuori dagli schemi per poter essere valutato con un numero. Il voto che gli ho dato è una media tra un film normale ed un grande film...a voi la scelta!

david briar  @  31/08/2015 00:57:35
   8½ / 10
Non ha molto senso scrivere questo commento perché non è che ci sia molto da dire o da spiegare su un film allucinante come questo.
Partiamo dalle cose di cui si può parlare con una certa sicurezza,che sono decisamente poche,ma meritano una menzione.
Innanzitutto,la tecnica è assolutamente perfetta per una pellicola del genere,nonostante un budget che non doveva essere certo stratosferico.Gli attori sono molto bravi e ambigui,la Arquette è straordinaria e diabolicamente affascinante al punto giusto,è uno dei pezzi forti del film e il pezzo forte del cast.

Ma la priorità dell'autore e di noi spettatori è cercare di capire il senso di questo lungo viaggio onirico.Dico che è la priorità anche dell'autore perché non credo che capisca del tutto i suoi film,penso proponga delle esperienze forti da cui ognuno può trarre le conclusioni che vuole.
E quindi possiamo spaccarci la testa quanto vogliamo facendo analisi dettagliate di ogni singola scena per trovare un senso generale a ciò che abbiamo visto,con risultati anche soddisfacenti,come si vede navigando un po su Internet.Ed è interessante farlo,sicuramente stimolante,ma forse in questo caso non è la cosa più importante.
Le emozioni che ci travolgono per più di due ore,spesso negative,inquietanti,oscure,addirittura scomode,non sono le uniche cose che contano,ma sono senza dubbio quelle che contano di più.
E quindi la priorità è cercare una spiegazione per capire che una spiegazione univoca e razionale non può esserci,per quanto la ricerca possa provocare riflessioni particolarmente affascinanti.Abbiamo capito il film solo quando,pur continuando a rimuginarci su,comprendiamo che non troveremo mai una risposta esatta.Siamo persi proprio come il protagonista.

E allora eccoci li,persi su sconosciute strade dalle infinite biforcazioni:sono inquietanti,pericolose,misteriose e disturbanti,ma quanto è irresistibile disperdersi per quelle vie ignote senz'alcuna certezza sulla destinazione?Alla guida c'è David Lynch,sensazioni forti garantite..

cine88  @  19/07/2015 02:48:45
   6 / 10
David Lynch: o lo ami o lo odi, non esistono vie di mezzo. Eppure il mio voto è una via di mezzo. Perché il film mi ha preso (almeno da quello che ricordo, lo vidi 3 anni fa circa) e come si leggerà dalla trama, la storia interessa e incuriosisce...ma allo stesso tempo David ti sconvolge troppo (se ti piace e ti fai prendere) o ti butta nella noia più totale. Tra i film che ha fatto il regista, questo per me è uno dei migliori. Non lo capirò mai Lynch, proprio per questo il mio voto...è una via di mezzo.

Goldust  @  23/06/2015 15:58:32
   5 / 10
David Lynch continua a scandagliare i meandri della mente, dell'inconscio, della trasfigurazione e dell'incomunicabilità: lo fa con il suo stile labirintico e cerebrale, che crea sgomento ma che non ( mi ) affascina. Come Mulholland Drive il suo è un cinema che non da risposte ma che cerca interpretazioni, un cinema del doppio un pò naif dove ( almeno in questo caso ) il tanto sesso patinato presente stona con il resto e dove anche le musiche distorte a stampo elettronico della colonna sonora alla lunga stancano.
E dire che fin quando Pullman viene arrestato il film è di alto livello e morbosamente inquietante ( oltre a seguire un filo logico dannazione! ), poi quando in scena arriva il suo alter-ego la noia prende a poco a poco il sopravvento e gli eventi si fanno più difficili se non impossibili da seguire. Peccato, poteva essere un noir moderno di alto livello ma ormai il regista, diciamo da Twin Peaks in avanti, ha mutato decisamente il suo fare cinema prediligendo storie destrutturate e nebulose. Qualcuno pensa che questo sia uno dei suoi più grandi pregi: pur rispettando il pensiero di tutti io penso l'esatto contrario.

deliver  @  02/03/2015 14:17:11
   6½ / 10
Un film che si apprezza unicamente per lo stile registico di Lynch e l'uso della fotografia. Dopo i primi 40 minuti, ero propenso per un 7/8: c'è mistero, c'è thrilling, c'è l'uso delle dissolvenze, c'è tanta carne al fuoco. Peccato che lo sviluppo successivo, fino al finale, tralascia qualsivoglia inclinazione alla spiegazione, alla punteggiatura, alla giusta collocazione di fatti apparentemente inspiegabili, perché il desiderio dello spettatore e' proprio questo: capire il perché di quei misteri. Il cinema del resto, dovrebbe fare proprio questo, sconfinare nel verosimile, non perdersi negli anfratti dell'inverosimile spogliato dalla logica. Ad esempio, chi è il Mistery Men ? Che ruolo ha ? Quale la sua funzione nella storia ? Perché usa sempre riprendere con la videocamera ? E perché il protagonista diventa un altro, poi ridiventa se stesso e poi subisce di nuovo un'altra trasformazione ? E mettiamoci anche il nastro di Moebius, alla cui struttura circolare questa pellicola si ispira... Che ne viene fuori ? Manca un ipotesi di base, manca una direzione, manca insomma la volontà di arrivare ad un punto fermo. Troppe strade, affascinanti sicuramente, ma troppe. Certo, Lynch è Lynch, uno che riesce ad ammaliare anche solo con la regia e il suo gioco di luci, uno che ti ammalia anche se la trama è solo un abbozzo di tante trame possibili. Però dispiace. Perché il senso del film poteva essere definito assai meglio e anche il mio voto sarebbe stato molto più generoso. Troppo frettoloso l'epilogo ed è qui che il castello s'incrina.

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InvictuSteele  @  03/11/2014 23:13:04
   8½ / 10
Tra i capolavori del maestro questo Strade Perdute è probabilmente il meno conosciuto e considerato, ma la qualità è innegabile. Lynch è un genio, c'è poco da fare, in questo film ricorre persino la psicoanalisi di Freud per creare un mondo tutto suo, anzi due mondi (a sottintendere lo sdoppiamento di personalità) che si sovrappongono nella mente del folle protagonista. Tutto ciò che vediamo, infatti, sono ricordi mischiati a illusioni del condannato a morte, e le continue emicranie, il sangue dal naso, i lampi accecanti che esplodono all'improvviso, non sono altro che le scosse della sedia elettrica che il suo corpo e la sua mente percepiscono prima della morte. L'appartamento della coppia è il labirinto interiore, l'ignoto, la psiche umana in tutta la sua oscurità, Lynch utilizza gli spazi inquadrando corridoi tetri e camere arredate in modo bizzarro, ricordando lo stile di Velluto Blu e che ritroveremo poi in Inland Empire, passando anche per la loggia (la camera rossa) di Twin Peaks. La stanza rappresenta la mente e la confusione visiva è una prerogativa del mondo onirico Lynchiano. Chi si aspetta una trama lineare rimarrà deluso, chi si aspetta un classico noir senza pretese non conosce il cinema di questo regista. Un film che lascia col fiato sospeso e dove la tensione è incredibile. Superbo come sempre.

GianniArshavin  @  10/08/2014 10:44:32
   8 / 10
Primo film del trittico psicologico di David Lynch , "Strade perdute" è un'opera complessa che esplora i recessi più nascosti dell'animo umano attraverso una folta galleria di generi , dal noir all'horror senza trascurare qualche sfumatura erotica.
Girato magistralmente da Lynch ,accompagnato da una grande colonna sonora,basato su una storia interessante e complessa al punto giusto, "Strade perdute" è un esempio di cinema di alto livello , tutto funziona al dettaglio e nulla è lasciato al caso.
DI grande caratura le prove degli attori ,sublime la Arquette , e vincente la scelta dei personaggi , ognuno con un suo particolare fascino fra cui spicca inesorabilmente l'uomo misterioso.
Parlare di una pellicola simile è abbastanza complicato e quindi mi limito a consigliare questo film nella maniera più assoluta.

Dick  @  25/07/2014 15:37:23
   5 / 10
Bello esteticamente e tecnicamente in effetti, ma... non c' ho capito niente o quasi! Soprattutto con la seconda parte. Poi ste scene di sesso... mah!

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Crystal_89  @  22/07/2014 23:11:36
   7 / 10
Tipico film di Lynch: sospeso fra sogno, realtà interiore ed esteriore.
Ho vissuto questo film come una sfida: solitamente le trame troppo complicate mi fanno perdere la pazienza ma, in questo caso, la storia era così intrigante da lasciarmi col fiato sospeso. Purtroppo è stato tutto vano: Twin Peaks, a confronto, è un racconto per bambini.
Ho apprezzato soprattutto la prima parte con Bill Pullman, per la sua casa a mo di Loggia Nera di Twin Peaks e le scene con l'uomo misterioso: molto più pauroso del 90% dei film horror! Alla lunga, però, ci si stufa di non capire il senso del film (da cercare su wikipedia), anche a causa della durata (135 minuti che, senza mutilazioni traumatiche, sarebbero potuti essere tranquillamente solo 120)

Spera  @  09/04/2014 09:17:46
   5 / 10
Siamo purtroppo sulla stessa scia di MD.
Un cinema evoluto rispetto al primo Lynch, molto filosofico, psicanalitico che come in MD riprende i contorti rapporti tra io,es e super io.
Scusate ma proprio non mi va giù, ho amato Lynch per altre cose ma questa trilogia, di cui mi manca IE, non riesco ad apprezzarla.
Ormai la lotta tra conscio e inconscio è ben evidente in questi lungometraggi dove una buona fotografia e l'ottima colonna sonora di Badalamenti mi hanno accomnpagnato fino alla fine del film incolume.
L'ho leggermente preferito a MD in quanto a tratti particolarmente inquietante ma mi è sembrata una inquietudine furbetta, tipica del suo genere weird.
Nessun coinvolgimento, nessun mordente ma neanche dopo la visione è rimasto qualcosa. Peccato perchè il film inizia piuttosto bene, poi Lynch si perde nei meandri della sua mente labirintica dove probabilmente nemmeno lui sa dove sta andando se non nel girare un film che secondo lui ricalchi i disegni filosofici di una piccola parte di psicanalisi.
Vedrò presto anche IE ma se proprio devo vedere film strani o di genere weird preferisco altro.
Sono sorpreso dai voti altissimi.
Se non vi piace MD evitatelo, continuo a sostenere che il Lynch di Eraserhead, elephant man, velluto blu e cuore selvaggio era un altra cosa.
Lontani anni luce.

TheShadow91  @  09/02/2014 02:03:50
   8 / 10
Do lo stesso voto di Mullholand Drive.Quest'ultimo probabilmente ha una sceneggiatura più vasta e completa,tuttavia Strade Perdute ha degli elementi vincenti in più; la prima mezz'ora a parer mio rappresenta nella sua lentezza una vera cima dal punto di vista registico...non una lentezza nella narrazione..ma una lentezza che spirigiona tensione,dubbi,paure,sposata perfettamente con la situazione che si vede allo schermo...fino a raggiungere delle forti tinte horror sorprendentemente inquietanti (l'uomo misterioso penso non se lo scorderà più nessuno). Per il resto la trama tiene sempre alto il coinvolgimento e si mostra semplicemente come il prequel spirituale di MD, con un'interpretazione facilitata dalla teoria del nastro di Moebius

alepr0  @  06/02/2014 01:59:10
   7½ / 10
L'unico film che ho apprezzato di David Lynch. Lo consiglio agli amanti delle stranezze e delle cose misteriose.

BrundleFly  @  16/12/2013 12:09:23
   7 / 10
Premessa: ho visto il film senza sapere assolutamente nulla della trama e senza aver letto nessuna recensione (o pseudo-tale).
La prima mezz'ora entra di diritto tra le cose più disturbanti, angoscianti e, se vogliamo, paurose che abbia visto su pellicola. Il tutto semplicemente grazie al magistrale utilizzo di luci, musiche e movimenti di camera.
La seconda parte del film, dopo la prima visione, non mi permette di andare per il momento oltre al voto dato.
Penso che un film per essere definito capolavoro a tutti gli effetti non debba mai far passare la trama completamente in secondo piano, ok che stiamo parlando di Lynch e per lui la trama è spesso solo un pretesto per catapultare lo spettatore in uno dei suoi deliri onirici, ma così ci si trova semplicemente davanti a un puro esercizio di stile, realizzato magistralmente, ma pur sempre un esercizio di stile.
Sicuramente lo rivedrò con occhio più critico.

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Federico  @  19/08/2013 12:32:44
   9 / 10
tra i miei preferiti di Lynch.

Sono stato catturato sin dai titoli di testa, tra le note di uno splendido Bowie.

Imperdibile.

Woodman  @  18/07/2013 18:14:57
   9 / 10
Credo proprio sia il mio preferito di Lynch. L'anello di Moebius attraverso immagini in movimento. Una storia di possessione, dolore, evasione dalla realtà, crudeltà e violenza. Un romanticismo tutto in nero. Condivisibili moltissime delle ipotetiche soluzioni del film, riguardo allo sdoppiamento di Fred e Pete, all'identità del memorabile Uomo misterioso, alla follia omicida e alla perdita della stabilità mentale. La mia idea è che, semplicemente (?) il tormento che fa nascere fiori mortali e follie distorte in cui si ripercorrono vicende sospese fra desiderio e realtà dei fatti, perdizione e presente fisico, del protagonista Fred è la chiave della vicenda, tutta psichica, tutta opinabile, mai univoca. E' vero però che alla fine dei conti la strada è una sola: gli indizi, le visioni, i personaggi rinominati portano tutti al fulcro della storia:

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Da scappellarsi, come sempre. Ma io oramai appartengo alla fascia di spettatori che semplicemente si lascia abbagliare (se non inondare) dalla magia lynchiana.

MonkeyIsland  @  09/07/2013 14:35:54
   8½ / 10
D'accordo con la media visto che questa pellicola di Lynch per quanto realizzata divinamente onirica al massimo alla fine lascia con il classico WTF !!
L'ho visto almeno 4 volte e non ho mai capito il senso del tutto film e penso che nemmeno abbia senso il film e sia fatto apposto così, aggiungo che ho preferito di gran lunga la prima parte con uno stratosferico Pullman rispetto alla seconda dove il ragazzo mi ha poco convinto.
Nota di merito anche per Blake bravissimo e il suo personaggio è uno dei più inquietanti mai apparsi su pellicola.

Comunque il film aldilà del senso che uno gli vuole dare rimane un must per chiunque anche se lo ritengo inferiore a Mulholland Drive,Elephant Man e forse pure a Velluto Blu.

lukef  @  05/07/2013 12:27:19
   10 / 10
Forse il mio preferito di Lynch ed in generale tra i film più stravaganti, ipnotici, contorti e geniali che io abbia mai visto.

_Hollow_  @  24/06/2013 03:30:38
   10 / 10
"Dick Laurent è morto."

Ero intenzionato a dare questo voto già dai titoli di testa, il resto del film non ha fatto che confermare il merito. David Lynch è un genio. E gli ultimi secondi hanno solo messo il timbro.

dagon  @  02/06/2013 10:17:45
   8 / 10
Strade perdute è una sorta di grande prova per arrivare a quel grandissimo film che è Mulholland Drive. In nuce c'è già praticamente tutto. Alcune parti raggiungono delle vette di inquietudine che ti fanno sentire brividi lungo la schiena, per la maestira della costruzione dell'atmosfera, tra immagini e musica. Se invece di Bill Pullman e di Patricia Arquette, che proprio non riesco a sostenere, ci fossero stati altri 2 attori sarebbe stato meglio. Comunque, film che, appena conclusa la prima visione, continua a frullarti in testa e ti spinge a rivederlo (soprattutto se non si è visto prima MD, a prescindere dal fatto che quest'ultimo sia uscito dopo) per "rileggerlo" alla luce di quello che diventa chiaro alla fine.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  22/05/2013 15:27:10
   6 / 10
Purtroppo la visione del secondo film di Lynch non è andata come speravo.
MD rimane di un altro pianeta, dato che è una rivisitazione perfezionata di "strade perdute".
Questo film annovera una colonna sonora molto eterogenea e valida ( ottimo Bowe).
Nulla da eccepire sulla confezione meramente tecnica: ambienti "onirici", fotografia, paesaggi sono ineccepibili.
Gli attori offrono una prova recitativa media, quindi buona, ma senza eccellere in maniera strepitosa.
L' Arquette comunque è veramente spettacolare.
Detto questo, il film offre pochi appigli per farsi capire e neanche si sforza di mostrarci questi pochi appigli.
So benissimo che Lynch è uno dei pochi maestri di cinema rimasti, e che i suoi film vertono spesso su un complesso gioco di sogno-realtà, dove spesso la somma della parti supera il tutto.
Non è raro che bisogna essere in possesso di chiavi interpretative per snocciolare il film e dargli ( se possibile) un senso logico.
Purtroppo il film toppa protendendosi nella durata, ed alla distanza fa emergere troppi dubbi, troppe domande, troppi passaggi a vuoto.
è inutile sottolineare che una visione sola non basti, e quindi sono andato a farmi supportare da internet.
Addirittura viene tirato in ballo Freud, e qualcosina diciamo che l'ho anche apprezzato.
Ma non c'è stata quella magia che pervadeva Md, che ritengo per il momento superiore a questo.
DI conseguenza il voto che attribuisco deve rimarcare la voragine tra i due film.

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Lore.84  @  17/04/2013 14:34:43
   10 / 10
Definito dallo stesso Lynch "un film composto dalla materia di cui sono fatti gli incubi", Strade Perdute si può considerare la sua opera più deforme e cattiva di sempre.
David Lynch ci mostra un dramma esistenziale e autodistruttivo, un viaggio con effetti devastanti che ripercorre il lento scivolare verso il male più oscuro di un uomo che, incapace di tenere il controllo della propria vita, cerca di scappare invano nei suoi ricordi repressi più profondi, finendo scomposto in mille pezzi.
Quando Chris Rodley in una sua intervista chiede a Lynch cosa succede per davvero in Strade Perdute, lui risponde: «…non mi piace discutere troppo di tutto questo perché di solito, a meno che uno non sia un poeta, parlando del grande lo si trasforma in piccolo…»
Cit. C. Rodley, Lynch secondo Lynch.

FranBri  @  17/03/2013 20:43:10
   8½ / 10
E' il terzo film di Lynch che ho visto, dopo Blue Velvet e Mulholland Drive. Che posso dire? Amo Lynch sempre di più. Riesce a rendere i sogni/ricordi falsati dei protagonisti così come avviene nella realtà. E la cosa che più mi affascina è che nonostante la follia dei suoi film, e la poca (nulla) comprensione che genera nello spettatore (volontariamente) alla fine quando si pensa di scorgere la luce alla fine del tunnel ti dici:"Ma certo è questo che voleva farci capire!" MAESTRO!

Massi92  @  22/02/2013 12:03:14
   8 / 10
C'è poco da fare, Lynch è un regista della sensazione, ed è proprio questo che lo innalza ad artista, grande artista(uno dei più, a mio parere, al momento).
E' un uomo intelligente, ma non intellettuale, un maestro, ma non un professore, un artista, non un regista.
Ogni volta che penso di poter commentare un film di Lynch mi ritrovo a mani vuote. Ogni suo film possiede zero e mille letture narrative.
L'angoscia della telecamera che disvela la dimensione casalinga, il trucco del personaggio Mistery Man, quasi clownesco, ma terrificante(il Clown è per me un personaggio dal terrore unico), le orgie bacchiche in casa Eddy fanno come sempre di un film di Lynch una perla della cinematografia. Spesso disturbante, Lynch ci interroga, in una dimensione onirica(o forse no?), sulla capacità di far fronte alla nostra vita, ai nostri scheletri nell'armadio, al dolore, al male nella sua espressione più icastica e forte. Parlando più con immagini che con parole.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  11/02/2013 18:39:14
   8½ / 10
Commentare i film di Lynch è sempre imbarazzante, e questo non fa eccezione. Ora che conosciamo chi è Lynch, sappiamo che va preso come un autore creativo, al di fuori degli schemi, interessato più che altro all'effetto emotivo, alla suggestione che trasmette la propria opera d'arte, più che al messaggio razionale e logico.
Basandosi sulla produzione passata di Lynch (escludendo "Eraserhead"), pochi all'uscita di questo film avrebbero capito che dovevano focalizzare l'attenzione soprattutto sull'atmosfera creata dalle immagini e dalle situazioni, sull'angoscia, lo smarrimento, il terrore, il vortice dei sensi, più che sulla connessione narrativa e sulla verisimiglianza dei fatti mostrati.
Certo il film in sé non aiuta a dimenticare queste connessioni, a fare finta che non esista alcuna logica. Le storie (soprattutto quella che coinvolge il meccanico) sono troppo radicate nell'universo quotidiano, hanno troppo un trattamento "ordinario", per riuscire a dimenticare che sono metafore, o rappresentazioni figurate di determinati stati profondi dell'essenza spirituale umana. In effetti, proprio eliminando qualsiasi chiaro richiamo a logiche ordinarie che Lynch raggiungerà la perfezione della propria arte ("Inland Empire"). Diciamo che "Strade Perdute" è un tassello che porta a quest'ultimo film.
In sé "Strade Perdute" è uno sviluppo e un perfezionamento delle tematiche trattate in "Twin Peaks": lo sdoppiamento-stravolgimento della propria personalità in qualcosa di violento ed estremo, espresso tramite la metafora di un'entità separata che si impossessa e diventa tutt'uno con l'animo del personaggio-essere umano. Quello che in Twin Peaks appariva quasi goffo, dozzinale, troppo diretto e quasi forzato, qui funziona in modo sottile, pervasivo, efficacissimo. Quest'opzione quasi assurda e inspiegabile in Twin Peaks qui diventa palpabile e convincente. Tutto questo grazie ad un affinamento espressivo del mezzo cinematografico di prim'ordine. La prima mezz'ora del film è una delle vette del cinema dell'inquietudine. Il ritmo lento, l'atmosfera rarefatta, un senso di sospensione temporale, i colori scuri, la prevalenza dell'oscurità e delle ombre, angoli di ripresa eccentrici, il senso di lugubre e di angosciante che avvolge l'appartamento (a volte sembra di vedere Obsession di Polanski), i fatti strani e incomprensibili, la presenza misteriosa, lo stress emotivo, una musica decisamente inquietante, tutto concorre a creare una miscela tra le più esplosive mai create dal cinema. Basta confrontare la scena dell'apparizione e del dialogo fra Fred e il personaggio misterioso (ricorda la Morte del Settimo Sigillo) al cocktail, con la scena dell'apparizione del Gigante alla Roadhouse in Twin Peaks, per capire l'arte finissima e meravigliosa di Lynch nel far scivolare in maniera così naturale l'inquieto nell'ordinario.
Il film poi nella seconda parte perde purtroppo molti dei suoi picchi artistici particolari e unici e diventa più che altro un normale thriller/noir (di altissimo livello comunque) a tematica misogina (la femme fatale che porta alla distruzione una persona ordinaria e "innocente").
Il finale tenta un accordo ideale fra le due storie, ma non ci riesce alla perfezione secondo me. Rimane comunque alla fine nello spettatore uno strascico inquieto, come se il Male fosse qualcosa di onnipotente, un'aspetto umano incontrollato che domina, inquieta e rovina lo stato d'animo di come noi che stiamo vivendo in questo autunno di civiltà occidentale.
Bello, splendido film, dalle atmosfere noir/thriller/horror ineguagliate. Meravigliose interpretazioni (accidenti l'Arquette ...), ancora più meravigliosa la regia. Peccato per gli scompensi prima-seconda parte.

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Tuonato  @  02/01/2013 17:53:12
   6½ / 10
Perché la trama, od ogni altro singolo elemento di un film, dovrebbe passare in secondo piano?
E' importante, almeno, tanto quanto le seghe mentali di Lynch.
La sola idea di applicare ad un film un concetto matematico è, lo ammetto, geniale. Anche se non originalissima, si potrebbe scoprire.
Personalità multiple, trasfigurazione, io e super-io. E' questa la vera rivoluzione.
Portare su schermo il conscio e l'inconscio freudiano. Progetto ambizioso, questo (=Lynch) sta avanti!
Ma veniamo alle note dolenti. Alzi la mano chi ad una visione ingenua dilettante senza alcuna preparazione c'abbia capito un'acca.
D'accordo, uno s'informa e poi vede.
E che gusto c'è? Parliamone. Se devo vedere un film di cui ne conosco preventivamente tutti i dettagli manco mi ci accosto personalmente. O non lo faccio con gioia!
Manca il mistero, l'effetto sorpresa, diventerebbe esclusivamente un caso di studio.
Oltretutto è invecchiato male, i ritmi sono troppo blandi sul palloso andante, non particolarmente brillante il lavoro tecnico né ci sono ste gran prove di recitazione.
Ma per una "rivoluzione" sperimentale di tale portata minimo si parte dalla piena sufficienza. Ci si ferma anche, però. Con mezzo punto in più per il coraggio di ingaggiare "alle chitarre" Marilyn Manson ed i Rammstein.
Lo consiglio solo a chi ne sa della materia (psicoanalisi) e potrebbe indovinare qua e là qualche riferimento (dubito, ma mai dire mai).

Ciaby  @  20/11/2012 17:41:20
   7 / 10
Della trilogia Lynchiana Lost Highway/Mulholland Drive/Inland Empire è quello che mi ha colpito di meno. Affascinante, conturbante e agghiacciante come suo solito, ma molto più freddo, distaccato, persino patinato. Forse dovrei rivederlo. Forse non mi ha colpito come dovrebbe perché troppo innamorato della follia di "Inland Empire", ma è il Lynch che mi ha meno graffiato la pelle.

Dr.Caligari  @  13/10/2012 10:45:16
   10 / 10
Un girone infernale, un film con una circolarità che spezza il fiato.
E' il film di Lynch più completo. Anche Mullholland Drive è molto bello, ma Strade perdute è più competo forse perché MD era nato per essere il pilota di una serie e quindi ha alcuni passaggi che non sono chiari.
Questo invece colpisce in pieno il bersaglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  15/09/2012 18:48:00
   8 / 10
Nonostante la fama di Lynch devo dire di essere un quasi-neofita per quel che riguarda questo regista. Prima di "Strade Perdute" avevo visto solamente "Mulholland Drive", film dalla nomea di capolavoro che però mi aveva estremamente deluso in quanto l'ho subito considerato un'accozzaglia di immagini senza senso. A mente fredda, e dopo averci rimuginato sopra per parecchio tempo, sono giunto alla conclusione che probabilmente la mia delusione sia stata causata, più che dal film in sè, dalla mia (non) preparazione in merito all'immaginario di Lynch (di cui, mea culpa, non sapevo praticamente nulla) e al mio approccio sbagliato verso un film così fuori dagli schemi canonici. Fu così che ho deciso di visionare un'altro blasonato film del regista, ovvero questo "Strade Perdute", cercando di liberare la mente da certe costrizioni che viene naturale avere durante la visione di un film. Tutta questa tediosa premessa, di cui probabilmente non fregherà niente a nessuno, per far capire quanto possa essere, almeno lo è stato per me, difficile visionare per la prima volta un film di Lynch. Quindi vorrei dire a tutti quelli che, come me, sono rimasti "scioccati" da un film del regista di non metterci una pietra sopra, pensate parecchio e poi provate a guardare lo stesso film, o un'altro, con un differente approccio psicologico. "Mulholland Drive" me lo aspettavo diverso e non mi è piaciuto (ma a questo punto mi sembra d'obbligo dire che per un giudizio definitivo dovrei riguardarlo), andando a guardare "Strade Perdute" avevo un'idea abbastanza chiara di cosa aspettarmi e al termine della visione il parere è stato molto diverso.
Scusate il sermone non richiesto.

Fin'ora del film in sè non ho detto una mazza ma effettivamente non ho molto da dire. Anche stavolta non è che c'ho capito tantissimo però, e credo sia questa la cosa più importante, mi ha tenuto sulle spine per tutta la durata, dai bellissimi titoli iniziali fino a quei stupendi minuti finali,



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Ora non voglio dire che sia stato tutto rose e fiori, anche in questo caso la difficoltà di interpretare un'opera di questo tipo mi ha lasciato varie perplessità però posso dire che nel complesso sono rimasto più che soddisfatto della visione.
Discorsi più approfonditi li lascio fare a chi di Lynch ne capisce veramente, se andassi avanti a farneticare finirei col dire un mucchio di *******, però mi preme citare le bellissime musiche di Badalamenti.

Ora non mi resta che vedere altri film di Lynch per avere conferma o smentita di quanto ho scritto inizialmente, e soprattutto devo riguardarmi "Mulholland Drive".

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Ultima risposta 26/08/2014 18.47.08
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BlueBlaster  @  05/09/2012 01:35:22
   8 / 10
Questo film, ovviamente contorto e dalle difficili e molteplici spiegazioni, fa più paura di molti film apertamente horror! Ha delle scene molto inquietanti, tipo la telefonata all'inizio o la cassetta che li ha ripresi.
Visivamente e registicamente è un orgasmo per gli occhi...si verrà risucchiati in oltre due ore di viaggio psicologico. Un cult non per tutti!

C.Spaulding  @  04/07/2012 16:46:06
   8½ / 10
Adoro i film di David Lynch e questo è sicuramente uno dei migliori. A volte credo che questo strano regista prenda in giro gli spettatori facendo film difficili da capire...anche questo film è abbastanza incomprensibile tuttavia l'atmosfera è davvero terrificante e alcune scene davvero agghiaccianti. La storia è molto intricata ma coinvolge in pieno e non annoia nonostante le più di due ore.Sicuramente questa pellicola è geniale ma non per tutti. Un piccolo gioiellino da non perdere.

Ozymandias  @  27/04/2012 22:42:17
   8 / 10
un film talmente tanto strano, "aperto" e malato (nel senso buono del termine) non è sicuramente roba di tutti i giorni. la regia di Lynch è ottima ed i personaggi sono tutti molto interessanti in particolar modo (ovviamente) l'uomo misterioso. dire qualcosa su un film di questo genere è assai difficile : la trama passa (quasi) totalmente in secondo piano a beneficio delle suggestioni che il film provoca in chi lo guarda... evocativo è dir poco! veramente bello.

selvatiçax  @  11/03/2012 19:24:40
   9 / 10
È un film estremamente allucinante, psichedelico, visionario, e inquietante, ma non arriva al livello del geniale Mulholland drive. Qualche scena troppo esplicita poteva essere tolta …
Da vedere per chi vuole cimentarsi in un buco nero senza inizio né fine.

egidioska  @  14/02/2012 12:05:20
   10 / 10
"Lost Highway" titolo originale,inquietante e grottesco surreale capolavoro di thriller psicologoco. Il maestro Lynch, gioca come non mai con la mente e il sogno, riuscendo a creare una tesione e una angoscia indescrivibile, tipica di chi si sveglia da un incubo e vorrebbe descrive il suo stato d'animo ma è quasi impossibile. Grandiosa musica e fotografia. da vedere assolotamente anche più di un avolta.

Teo_Kubrick  @  04/02/2012 01:47:38
   10 / 10
Un capolavoro: il thriller psicologico per eccellenza, 'l'horror del nuovo millennio. Voto 10 al contenuto d'ispirazione freudiana, voto 10 alla forma. Colonne sonore indimenticabili, fotografia da mozzare il fiato.

Bradipo87  @  01/02/2012 12:23:53
   9 / 10
Dopo aver visto questo film non ho dormito la notte. Mi ha lasciato letteralmente senza parole. Forse il mio preferito di Lynch.

giraldiro  @  06/01/2012 17:21:02
   7½ / 10
So che può sembrare strano detto da uno che non apprezza questo genere di film, ma in questo caso sono rimasto soddisfatto (a differenza di Mulholland Drive di cui ho visto solo un'ora). E' un'opera che non ha senso, è vero, ma possiede un tocco d'arte che non può essere messo in discussione (almeno a me è piaciuto per questo). E' inquietante, curioso e a tratti sognante, e nonostante crei confusione in chi lo vede riesce comunque ad essere interessante.

A questo punto mi pare appropriato concludere con quanto detto nella recensione:

"Può apparire irritante, geniale, assurdo, ma di sicuro non lascia indifferenti".

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Ultima risposta 27/09/2013 22.56.07
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outsider  @  12/12/2011 23:26:00
   8½ / 10
che cosa dire dopo tanti interessanti commenti? bravi quelli che fra voi hanno scritto cose interessanti "elucubrando per spiegare", dico sul serio, poichè già interessante è lo spettatore che si ferma ad interpretare e che ricerca, che è colpito dai film di Lynch, impregnati da questa atmosphera soffusa.
Personalmente ho fatto un'ipotesi, fortunatamente più semplice di quella possibile per Mulholland Drive.



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Splendida ed indimenticabile la Arquette. Nuda da torsione incontrollata, stupenda, espressiva, unica, bravissima, angelica e carnale ad un tempo, profonda, carnagione, occhi, sorriso e labbra che non si dimenticano, rimangono stampate nella mente e bucano lo schermo.

Gabbone  @  27/11/2011 20:01:52
   9½ / 10
Alla terza visione di questo film mi sono deciso a dargli un voto. E' un voto difficile, pesante, ma sentivo il bisogno di darlo. Questo è il capolavoro del Maestro: se Mulholland Drive mi ha fatto innamorare di lui, se Twin Peaks mi ha fatto capire di aver preso la giusta decisione, Strade Perdute mi ha fatto capire che lui è il regista della mia vita. "E' lui il ragazzo", volendolo citare.
Prende una storia, se vogliamo anche banale, e poi te la racconta in un modo che ti spiazza. Tutto è perfetto, tutti conosciamo il suo particolarissimo modo di fare i film, ma mi vorrei soffermare su due cose. La prima è l'attenzione ai particolari: nella prima mezz'ora, le scene girate in un "normale" appartamento hanno la forza di catapultarti una terribile angoscia dentro. Le lampade, lo stile dell'arredamento, le luci, le sue tanto care tende rosse, nulla è messo lì a caso. Nessuna scena è girata a caso ( avete presente quella scena, di una trentina di secondi, dove Pete è in giardino e affacciandosi vede un cane?).
La seconda sono le musiche: dall'ottima scelta nelle canzoni ( non è un grande un vecchietto che va pazzo per Rammstein e Manson?), alle musiche vere e proprie che accompagnano la scena. Tra lui e Badalamenti c'è un feeling che difficilmente si trova così.
E' un film tosto, va guardato con molta attenzione e mi sembra giusto: lui ci mette grande cura nelle cose, e si aspetta che lo spettatore faccia altrettanto. E non si cura di chi non lo capisce o di chi non è pronto, lui non cerca una approvazione, è conscio di quel che fa ed è consapevole che quel che fa lo fa maledettamente bene.
Di film "normali" in giro ce ne sono a bizzeffe, lo sa bene. Quello che lui fa con un film è stravolgerlo, piegarlo a suo piacimento per farti assaporare quello che LUI prova, è come se ti desse un biglietto omaggio per un giro nella sua mente: per questo o lo si ama o lo si odia. E cosa c'è di più bello di un film che realmente ti trasmette qualcosa, un film che ti fa poi parlare e pensare per ore ed ore riguardo una tua personalissima interpretazione della pellicola. Perchè non c'è un solo significato, ed è questo il bello, non ci possiamo fare nulla. Perchè dovrebbe dare a tutti la sua interpretazione, rovinando il suo ultimo scopo?
Nonostante tutto questo, metto qui uno spoiler dove provo a dare una mia rivisitazione della spiegazione, al solo scopo di far vedere come e quanto possono essere diverse le interpretazioni della stessa pellicola ( ed è qui la sua forza ) e perchè no, far nascere un dibattito tra chi ha avuto una visione totalmente diversa. Grazie David.

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Ultima risposta 29/11/2011 19.13.30
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L1nch07  @  27/10/2011 16:06:01
   8 / 10
Concordo con chi sottolinea l'inferiorità del film rispetto a Mulholland Drive, ciò nonostante, resta una perla del buon David.....

Bobby Peru  @  16/10/2011 23:58:46
   7½ / 10
Difficile dare un voto a lynch ogni volta... il paragone con mulholland è scontato vista la sua "conformazione", ne esce inferiore in tutto e per tutto per me. Ma questo non vuol dire che non sia da vedere. Poi parliamoci chiaro, lynch o lo ami o lo odi... non puo e non deve esser capito da tutti. Questo film ad ogni modo non mi ha spiazzato piu di tanto perchè non è riuscito a coinvolgermi in realta, a parte "lei" gli altri personaggi non li ho metabolizzati, mi sono rimasti anonimi. Il comprendonio è risultato essere piu facile di md, uno spettatore "medio" puo rimanere tuttavia confuso, ma puo arrivare a dargli un senso...

AMERICANFREE  @  30/07/2011 12:10:19
   7 / 10
bel thriller inferiore a mulholland drive ottima fotografia e grandissima recitazione!

PignaSystem  @  25/06/2011 23:46:05
   8 / 10
Magnifico, non c'è un secondo che non mi sia piaciuto, ho amato la colonna sonora, soprattutto " I'm Deranged" di Bowie.
Inquietante, surrealista ma soprattutto lynchiano.
Lynch in gran forma!

albert74  @  12/06/2011 00:34:57
   5 / 10
questo film è la trasposizione su pellicola di un certo tipo di surrealismo psicanalitico che ho avuto modo di "studiare" su alcuni quadri iperastratti. In altre parole è l'immagine di una realtà onirica in cui la realtà lineare di tutti i giorni viene spezzata, modificata, distorta e frammentata seguendo la psiche malata di un assassino che soffre di disturbo multiplo della personalità.
Già da qui si capisce che questo film è astrazione e simbologia allo stato puro. Non c'è una trama, non c'è una realtà, non c'è una dimensione ma molteplici piani dimensionali, molteplici simboli di complicata lettura. C'è un ego, un alter ego, un super ego, dozzine di riferimenti freudiani e il tutto diventa incomprensibile, delirante.
Per comprendere questo film occorre essere nella mente di un pazzo, essere un pazzo oppure essere il regista (che non mi pare molto sano almeno in questo prodotto).
Purtroppo il mio giudizio non può essere positivo poiché a forza di sminuzzare e distorcere la realtà, le dimensioni e il tempo si finisce con lo spiazzare il telespettatore, si finisce con l'annoiare.
Il film è eccepibile da un punto di vista delle musiche, delle immagini, anche dei personaggi ma non ha una trama.
Avevo già visto film psicanalitici (questo è psichiatrico più che altro) piuttosto contorti ma non mi era mai capitato un film "dadaista" come questo.
In mancanza di una trama si va avanti per immagini, sensazioni, sugestioni, suoni e deliri.
Pur avendo studiato psicanalisi alcuni punti non mi sono chiari mentre altri sono troppo al di fuori dei canoni comprensivi.
Un film deve avere un significato e una chiave di lettura qui non ci sono e quindi il film scade nel nonsense. E' un vero peccato.

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Ultima risposta 17/06/2011 22.48.04
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Feelhigh  @  10/05/2011 17:12:01
   9 / 10
Geniale, onirica, suggestiva ed indimenticabile opera del Maestro...
il primo film della "trilogia del sogno" - a cui seguiranno Mulholland Drive ed Inland Empire- merita di essere guardato e riguardato, assaporato in ogni sua piccola sfumatura e dettaglio, interpretato e reinterpretato...
Memorabile il personaggio interpretato da Robert Blake, l'Uomo misterioso, inquetante come non mai..
Un film che lascia il segno
grandissimo

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Ultima risposta 11/05/2011 09.46.29
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incubodimorte  @  17/04/2011 18:23:25
   8½ / 10
I primi 40 minuti sono fra le cose più terrificanti che abbia mai visto, da fare impallidire un sacco di horror! Di poco sotto a mulholland drive che ha un impatto emotivo più forte.

Jumpy  @  13/04/2011 02:20:09
   7 / 10
Stilisticamente è perfetto... un vero e proprio viaggio onirico e surreale supportato da musiche e fotografia superbe.
Peccato che, come mi capita di solito con i film di Lynch, trovo che la trama sia inutilmente contorta ed artefatta... troppo costruita e fatta apposta per confondere le idee dello spettatore e se questo, in "Velluto Blu" affascina, qui, alla lunga, annoia.

vehuel  @  25/03/2011 12:33:13
   8½ / 10
Un ottimo thriller lynchiano, visonario e malato, di poco inferiore al capolavoro Mullholland Drive.

-Uskebasi-  @  04/03/2011 13:41:18
   7 / 10
Ed ecco Lynch con il suo surrealismo, la sua musica, e i suoi personaggi inquietanti. Il lavoro questa volta però è piuttosto mediocre (anche se la mediocrità lynchiana è comunque sopra la sufficienza umana), questo perchè il film non ha alcun senso e non potrà mai averlo nonostante gli ammirevoli tentativi dei più grandi sostenitori di trovarlo. Ritengo dunque che sia una vera e propria bestemmia paragonare questo film al vero capolavoro Mulholland Drive, ancora più enigmatico, più inquietante, più assurdo ma incredibilmente sensato e giusto.
In un ipotetica scala di difficoltà realizzare un film senza senso così è appena sopra al realizzare un film semplice.
Rimane ovviamente un esperienza visiva da provare perchè Lynch ti porta sempre e comunque su un altro mondo, dove è difficile uscire e dove la razionalità non è di casa. Buona colonna sonora e gli attori.
E poi, c'è Mistery Man...

nefilim  @  27/02/2011 23:22:21
   9½ / 10
un'estasi dall'inizio alla fine, un vero capolavoro

guidox  @  24/12/2010 23:17:09
   8½ / 10
bè, il capolavoro di Linch per me rimane Mulholland Drive, ma Strade perdute è comunque un ottimo film, dove "struttura" è la parola chiave...struttura della storia, struttura della casa, struttura della mente.
solito lavoro criptico che necessita almeno di un paio di visioni, ma che se si conoscono già un po' i lavori del regista, si recepisce abbastanza già dalla prima volta.
non un film per tutti, ma se si vuole un noir psicologico di altissimo livello, considerando anche la confezione, questo è imperdibile.

Oskarsson88  @  07/12/2010 15:15:53
   8 / 10
da vedere assolutamente

Mothbat  @  14/11/2010 14:21:29
   9 / 10
Una goduria per gli occhi e per la mente.

7219415  @  14/11/2010 12:14:56
   10 / 10
L'ho appena riguardato...davvero stupendo...non come Mulholland Drive ma appena un gradino sotto...a parer mio cmq da 10.
Lynch è davvero un mago...le riprese all'interno della casa i primi 40 minuti del film sono veramente inquietanti...
La struttura del film è quella del nastro di August Ferdinand Möbius: nastro che vive solo nelle tre dimensioni, ma è in realtà una figura bidimensionale che ha una sola faccia e un solo bordo: Dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta. Solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale.
In coortinate cartesiano volendo rappresentare il filmin un diagramma tridimensionale:
x(u,v) = (1+ (v/2)cos(u/2))cos(u)
y(u,v) = (1 + (v/2)cos(u/2))sin(u)
z(u,v) = (v/2)sin(u/2)
Queste tre equazioni sono l'essenza del film di lynch.
No apparte gli scherzi un altra genialata di David...in cui i protagonisti rivivono scene già vissute, ma con i ruoli interscambiati, proprio come se si muovessero sull'unica faccia del nastro.

ValeGo  @  13/11/2010 11:26:21
   10 / 10
E' incredibile come guardando i film di Lynch si ha quella sensazione di smarrimento totale ma è altrettanto incredibile come via via che guardi il film la tua mente segue dei collegamenti del tutto lineari e logici che però lì per lì ti sembrano assurdi e che solo in seguito, dopo un minimo di riflessione ti appaiono chiari. La trama a nastro di Mobius e il parallelo tra i vari stadi dell'Io e i personaggi è davvero geniale!

Le conclusioni e le spiegazioni che ho tratto sono comunque frutto di letture e scambi di commenti.

Film davvero stupendo..quello che ho preferito di Lynch.

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wooden  @  27/09/2010 13:03:12
   9½ / 10
Poffarbacco, non lo ricordavo così malato e godurioso.

Stellare.

ColdWar87  @  06/09/2010 12:29:50
   8½ / 10
Film visionario e allucinante che riesce a rapire lo spettatore in un "sogno-incubo" senza fine quello del sassofonista Bill Pullman.
Merita senz'altro due visioni per comprendere pienamente l'intreccio degli eventi e dei personaggi che compongono il puzzle.
Non ai livelli di Mulholland Drive,ma capolavoro sfiorato.

chem84  @  14/07/2010 12:33:23
   8½ / 10
Il solito sorprendente Lynch verrebbe da dire, difficile da seguire, ma dannatamente semplice da apprezzare;
Una storia tutto sommato lineare viene rivoltata come un calzino, tra personaggi che forse esistono e forse no, flashback, colpi di coda in parte attesi e in parte geniali e quant'altro, anticipando così lo schema che verrà riproposto più avanti nell'appena inferiore MD.
Il tutto viene poi sapientemente supportato da interpretazioni a dir poco eccellenti (tra le quali mi sento di menzionare una Patricia Arquette davvero indimenticabile)
Non c'è nulla da fare, una volta compreso il modo con cui approcciarsi a questo regista, c'è solo che da guadagnarci.

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Ultima risposta 19/07/2010 14.25.00
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axel90  @  05/06/2010 20:41:46
   9½ / 10
Questo film è cinema allo stato puro. Punto. E l'essenza più vivifica, più traboccante, più magnifica e recondita di un autore il cui disturbo mentale è direttamente proporzionabile alla sua genialità, alla sua essenza ermetica che non lascia trasparire niente di un film pieno di scatole cinese che si aprono e si richiudono a loro piacimento, in un vorticoso tornado di allegorie e simboli, di falsi piani narrativi, della non più netta distinzione tra realtà e sogno, allucinazione e incubo. Un'esperienza unica che il solo voto di un utente che sia 1 o 10 non potrebbe mai dimostrare la completa veridicità di un'opera tra le più raffinate e le più complete che abbia mai visto. "Strade Perdute" va assaporato, gustato, provato, sudato, iniettato in endovena, solleticato, sospinto... Altre parole sono superflue...

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  03/06/2010 01:04:58
   9 / 10
Capolavoro!
Pochi film sanno essere così straordinari e non avere una così facile comprensione. Con una trama tra realtà e sogno intrisa nel mistero tipico dell'Horror. Insomma un film originalissimo che non stanca per niente.
Forse alcune idee sono state prese da questa pellicola per Donnie Darko, data la vaga somiglianza.
Consigliato Vivamente!

kossarr  @  24/05/2010 23:38:41
   8½ / 10
Attirato da Mulholland drive mi sono immerso nella visione di quest'altro film della trilogia onirica. Anche non seguendo un ordine cronologico mi sono ritrovato di fronte ad un altro bellissimo film ma a parer mio non ai livelli di MD.
Se amate Lynch è vivamente consigliata la visione.
Mente aperta e voglia di capirci qualcosa sono requisiti obbligatori, perché come sempre è un film da interpretare.
Consigliato a chi ha voglia di impegnarsi molto, non adatto a chi ama i film leggeri.

Invia una mail all'autore del commento astropippa  @  21/05/2010 04:27:43
   9 / 10
Il migliore tra i film di lynch secondo il mio seppur modesto parere. Assolutamente un capolavoro... anke se per me un capolavoro dovrebbe essere un film apprezzabile indistintamente da chiunque MA come tutti sappiamo lynch non è e non potra mai essere amato da tutti... è questo ke mi obbliga a non concedergli il massimo dei voti ma un relativamente misero voto 9....

goodwolf  @  18/05/2010 19:47:56
   8 / 10
Incomprensibile, scioccante, disturbante. Insomma, un film di David Lynch.
Non sono un suo fan accanito, ma questo film mi è piaciuto e ho voglia di rivederlo (grazie alle interpretazioni del film degli altri utenti, io non ci avevo capito granchè) perchè i pezzi possono essere composti, al contrario di altre volte, dove si brancola nel buio senza nessuna speranza. Sulla falsa riga di Mulholland drive grosso modo, e con alcuni richiami a twin peaks.
Comparto audio al solito di Lynch, ovvero meravigliosamente disturbante. Bravo anche Bill Pullman, anche se fatico a vederlo in panni che non siano quelli di "stella solitaria".

Manu90  @  16/05/2010 13:03:29
   7 / 10
Allora, inutile dire che ci ho capito ben poco all'inizio. Tuttavia mi sono fatto una bella ricerca su internet per trovare le varie spiegazioni e sono giunto ad una conclusione; questo film un senso vero e proprio non ce l'ha. O meglio, come in Mulholland Drive, anche qui vediamo il protagonista affrontare un viaggio tra realtà e sogno, in un universo parallelo a quello reale. Il fatto è che qui è tutto più incomprensibile...MD alla fine ce le ha date tutte le risposte ai nostri perchè, Strade Perdute no. Insomma, un film che può essere interpretato in vari modi, ma solo Lynch conosce lo scopo, o senso, vero del film...ma guarda un pò. Concludendo; non mi ha affascinato come il successivo film del maestro. Merita di essere visto, senza dubbio, ma considero Mulholland Drive una versione perfezionata in tutto di questa pellicola.

James_Ford89  @  11/03/2010 02:55:59
   9½ / 10
Il voto si commenta da solo. Un film diretto magistralmente con un alta tensione e con inquadrature al di fuori del comune. Ma diavolo, stiamo parlando di Lynch!!
Film che ruota intorno a sè stesso, stranissimo, impossibile dedurre qualcosa se non nel finale al cardiopalma. Badalamenti come al solito eccellente e un grandissimo Pullman che interpreta alla grande lo "smarrito" Fred danno un qualcosa di unico alla pellicola. Il dialogo durante la festa con lo strano uomo misterioso è da urlo. Un completo viaggio alla ricerca di sè stessi e del proprio inconscio. Da vedere!

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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