taxi to the dark side regia di Alex Gibney, Eva Orner USA 2007
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taxi to the dark side (2007)

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locandina del film TAXI TO THE DARK SIDE

Titolo Originale: TAXI TO THE DARK SIDE

RegiaAlex Gibney, Eva Orner

InterpretiBrian Keith Allen, Moazzam Beg, Willie Brand, George W. Bush, Dick Cheney

Durata: h 1.46
NazionalitàUSA 2007
Generedocumentario
Al cinema nel Maggio 2009

•  Altri film di Alex Gibney
•  Altri film di Eva Orner

Trama del film Taxi to the dark side

Il 1° Dicembre 2002, Dilawar, un giovane taxista afgano, carica tre passeggeri, non farà più ritorno a casa. Prendendo spunto dall'indagine giornalistica di Tim Golden del "New York Times" sulla misteriosa morte di Dilawar nella prigione americana di Bagram (2002), Alex Gibney intraprende una sorprendente inchiesta che, partendo dalle torture e i soprusi subiti dai "terroristi" arabi rinchiusi nelle carceri militari americane in Afganistan e Iraq, arriva a indagare e svelare la vera natura di gravissimi episodi di violazione dei diritti umani, solo apparentemente accidentali. Un indagine che lo porta sino a Guantànamo, e ai metodi di interrogatorio della CIA negli anni '50, '60 e '70, per svelare il lato oscuro della politica anti-terrorismo dell'amministrazione Bush dopo l'11 settembre ed i tanti retroscena dell'intervento americano in Medio Oriente.

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Voto Visitatori:   8,44 / 10 (8 voti)8,44Grafico
Miglior documentario (Alex Gibney, Eva Orner)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior documentario (Alex Gibney, Eva Orner)
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Voti e commenti su Taxi to the dark side, 8 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  09/08/2015 00:00:28
   8½ / 10
Cruento e decisamente ben fatto, in maniera sobria e semplice. Non facile da digerire, per la crudeltà e le immagini mostrate. Consigliato!

Invia una mail all'autore del commento AcidZack  @  09/11/2012 14:24:43
   8 / 10
Finalmente un documentario veramente informativo. Sono gli stessi soldati processati a parlare. Ottimo

tylerdurden80  @  01/12/2009 01:08:59
   7 / 10
argomento del documentario è la tortura fisica e morale riservata ai prigionieri del post 11/09,molti dei quali innocenti,in barba ad ogni legge esistente(convenzione di ginevra)
insomma....uno dei tanti orrori dell'epoca bush,tutti esercitati condizionando l'opinione pubblica con l'arma della paura e del terrore.
non c 'è da stupirsi che ad aver pagato le conseguenze di tali crudeltà siano stati dei comunissimi soldati usati come capro espiatorio ed invece chi li educava,li incintava o meglio li obbligava a tenere tale comportamenti sia rimasto chiaramente impunito.

detto questo dal punto di vista tecnico il documentario pur essendo certamente interessante mi è sembrato un pò troppo didascalico,mi ha dato l'impressione di un limitarsi ad un montaggio di interviste e foto senza quel tocco in più che poteva renderlo migliore

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  27/11/2009 14:47:11
   8 / 10
Mediante un’analisi perfetta questo documentario mostra come sia stata possibile l’escalation violenta scatenatasi nei confronti di presunti terroristi ,incarcerati dal governo americano, nelle terrificanti e ben note strutture di detenzione approntate dopo l' 11 Settembre 2001.
Tutti abbiamo ancora in mente le angoscianti immagini scattate ad Abu Ghraib durante interrogatori,o meglio,sessioni di tortura, votate all’umiliazione totale dei prigionieri con annessa relativa eliminazione di ogni dignità umana.La pellicola si sofferma non solo su questo famigerato episodio,ma racconta degli orrori perpetrati anche nella celebre Guantanamo e a Bagram.Proprio da un omicidio commesso in quest’ultima struttura Alex Gibny prende le mosse per divulgare con grande lucidità e per mezzo di inattaccabili prove, il comportamento incredibilmente deprecabile da parte del governo americano.
Arrivare a contravvenire la Convenzione di Ginevra lascia ben intendere quali metodi siano stati utilizzati nei confronti di uomini il più delle volte innocenti,costretti a subire maltrattamenti fisici e psicologici sfocianti più volte in gravi lesioni fisiche e in disturbi mentali.
Gibney spiega le motivazioni di tale approccio repressivo,mirato a dimostrare all’opinione pubblica l’eccellenza dell’operato americano,all’apparenza efficiente nello scovare e punire chiunque lo meriti.
Vengono sciorinati nomi e cognomi di importanti politici che a partire dall’ex presidente Gorge W. Bush, per poi scendere di grado,hanno dato il proprio benestare all’operazione riuscendo grazie ad un approccio ambiguo e mai eccessivamente esposto,a raggirare la legge e a mettersi al riparo da qualsiasi accusa di violazione dei diritti umani.Gibney intervista i soldati che causarono la morte di un detenuto a Bagram e mostra come essi abbiano pagato giustamente in prima persona, contrapponendo l’intoccabilità di chi aveva “permesso” loro di scatenare gli istinti più sadici e violenti.
A chiudere la pellicola le parole del padre del regista,che da ex combattente illustra con sapienza quella perdita morale che contribuisce a rendere gli uomini sempre più simili a bestie spietate.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/08/2009 22:59:18
   9 / 10
"Alcune mele marce".

Questa era la definizione data dalle alte sfere del governo americano dopo lo scandalo di Abu-Graib. Le mele marce però non erano sole. Il documentario di Gibney è un'inchiesta su un sistema di torture approvato e perpetrato dal governo, infischiandosene di qualsiasi convenzione internazionale vigente. La guerra globale al terrorismo internazionale ed il suo successo passa sopra a qualsiasi cosa: valori sacri come l'individuo e la dignità umana su cui l'America stessa è stata fondata perdono completamente di senso in mezzo a direttive e parole prigioniere di sofismi interpetativi dove hanno trovato la morte i detenuti di Abu-Graib e Bagram. Di una cosa forse il tassista Diliwari era colpevole: essere nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il film è spietato e lucido nel delineare la propria inchiesta, allarga il discorso a 360 gradi senza perderne il filo, usando uno stile molto diretto lontano da una spettacolarizzazione alla Moore. Gibney dopo la buona prova di Enron, conferma tutte le sue qualità di documentarista con i fiocchi.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  03/07/2009 14:51:34
   8 / 10
Titolo perfetto per un documentario che, attraverso una impostazione assolutamente classica ed essenziale, delinea perfettamente le due facce dell'argomento trattato: soldati alla deriva perché lasciati senza regole e senza freni in zone d'ombra a loro sconosciute(the dark side), da una parte, e chi con queste pedine gioca a fare la guerra, cercando, nel mentre, di giustificare il proprio operato agli occhi del mondo, dall'altra. Scandalosa, a tal proposito, una delle frasi - non che le altre.. - di Bush: "It's very vague, what does that mean?" in riferimento all'art. 3 della convenzione di Ginevra, per cui sono vietati "gli oltraggi alla dignità personale, specialmente i trattamenti umilianti e degradanti".

Da&Le'  @  22/06/2009 12:41:31
   10 / 10
Leggete il commento sotto, io non saprei esprimermi meglio di così.

Aggiungo solo che la gente non ci crede alle scuse dei portatori di democrazia e civiltà, nemmeno gli italiani ci credono... è che non gliene frega niente a nessuno purtroppo...

Poi però se ci buttano una bomba addosso xchè siamo alleati dei loro nemici allora tutti a dargli dei terroristi... nella storia nessun popolo che si è ribellato ad un'invasione è mai stato tacciato di terrorismo... ma se ci stanno i soldi

Titus  @  09/06/2009 21:10:32
   9 / 10
L'ho visto...versione in lingua inglese. Ottimo documentario, curato, (potrebbe forse mostrare ancora un po' di più)equilibrato senza esagerazioni, arguto e puntuale nel cogliere le affermazioni patetiche di certi avvoltoi americani; gente che predica pace e invade altri paesi massacrando donne e bambini, gente che porta la democrazia (dove, quando ?) e soprattutto tanto generosa che fa morire i suoi giovani, non per interessi, nooooo...ma sacrifica gioventù americana (nera, povera spesso)per librare altri...aahhh
Sembra una barzelletta, eppure c'è chi ci crede vero ? E allora si meritano quel governo: Il punto è che gli altri muiiono in guere d'invasione.

Come ci godono le industrie del petrolio, armmenti, farmacia, banche ecc.

Ora prude,,,l'Iran, sai quanto petrolio, un Iran che non attacca nessuno, prude la Corea. E allora dagli, bisogna attaccarli. Ma come si fa ad attacare gente inerme ? Beh, si dice che sono terroristi no ? E si va ad ammazzarli, senza che avessero la minima intenzine di far male a nessuno. Che pagliacci tragici.

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Ultima risposta 22/06/2009 12.30.23
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