terzo grado (1990)

Visto esclusivamente per il nome alla regia, devo dire che mi ha abbastanza deluso. Già la trama di per sé non mi entusiasmava molto, ma credo sia proprio il modo in cui è stata gestita che non mi ha preso: troppa confusione, progressione faticosa, personaggi ultra stereotipati, insomma parecchia noia.

Eccezionale però Nick Nolte.

Sul solco di Serpico Lumet torna a parlare del marcio all'interno delle forze dell'ordine in una storia complessa che non aggiunge nulla a quanto già detto. Al di là dell'indiscutibile mestiere e delle comunque buone prove attoriali il sapore di già visto resta forte. Pur amando i lavori del regista non mi sentirei di consigliarlo.

Deludente.

Hutton, Assante e Nolte.......tutti sotto le righe e privi di convinzione.

Regia inesistente e per la metà del film si sente questo odioso accento pseudo-portoricano doppiato che non fa altro che suscitare irritazione e fastidio.

Il finale poi sconclusionato. Mi aspettavo certamente ben altro.

Un mezza delusione questa pellicola del grande Lumet.

L'inizio sfolgorante sembra prefigurare un grande poliziesco, ma alcune sciagurate scelte probabilmente dovute a motivi commerciali rovinano tutto il film.

Il plot troppo complesso a tratti si sviluppa in modo forzato allentando la tensione. Il colpo di grazia viene dato dall'inserimento di quella che Vertov chiamava "infezione sentimentale", ossia la storia d'amore tra il protagonista e Nancy costellata da dialoghi mielosi, prolissi al limite del ridicolo.

Non si salvano neppure le pessime interpretazione di Timothy Atton e di Nancy. Il primo inadatto al ruolo a causa della faccia troppo a ragazzino e la seconda troppo isterica e dalla lacrima facile.

Si salvano soltanto l'ottimo Nick Nolte a suo agio nel ruolo del poliziotto tutto di un pezzo e Armand Assante.