the butterfly room - la stanza delle farfalle (2012)

Ottimo thriller nostrano, veramente ben fatto ed inquietante!

É un peccato che un horror psicologico con diverse buone idee debba rimanere ancorato alla mediocrità a causa di un comparto tecnico piuttosto carente. Fotografia televisiva, regia discontinua.

SPOILER

Horror low budget dal soggetto originale, ben sviluppato e recitato anche se claudicante per la inversomiglianza di fondo e l'elevato tasso di idiozia dei personaggi di contorno (non so se l'effetto sia voluto, ma i bambini appaiono molto più scaltri degli adulti nell'intuire il germe del male annidato in quella sinistra casa, in cui si torturano farfalle e la padrona, una megera inquietante come pochi, non nasconde la propria indole violenta e possessiva).
Barbara Steele, con quello sguardo austero demoniaco, si rivela icona intramontabile del genere.
Finale inatteso che incrina l'idilliaco quadretto familiare...
Mezzo voto in più per la scena dell'ascensore (Spoiler).
La Stanza delle Farfalle di J. Zarantonello riscatta le recenti, rovinose cadute di stile di Dario Argento.


SPOILER

Un gran bell'horror psicologico. La regia è inquieta e ansiolitica, i colori perfino appaiono scuri e tetri. Barbara Steele magnifica nel ruolo della protagonista, una donna di mezza età apparentemente seria e normale ma segretamente psicopatica e violenta. Ne consiglio la visione poichè non capita spesso di trovare degli horror cosi razionali e ben orchestrati, personalmente merita ben più della media che possiede al momento!

Produzione per metà italiana???? INCREDIBILEEEE!

Va bhè, come film non sarebbe neanche tanto accio; la sceneggiatura non brilla di chissà quale originalità ed avevo intuito tutto dopo 30 minuti, però devo ammettere che tecnicamente la pellicola non è realizzata male; la fotografia è molto buona, così come il montaggio ed il ritmo; inoltre mi ha fatto piacere rivedere all'opera Heather Langenkamp, la mitica protagonista del primo Nightmare diretto da Wes Craven....certo, purtroppo assai su con l'età...
Non ho molto altro da aggiungere se non consigliarlo a chi ama i thriller leggermente grotteschi, ma senza aspettarsi grossi colpi di scena perchè anche se il film vuole far credere il contrario non ce ne sono.....
Carino....niente di più....

Film gradevole per trama morbosa e fotografia curata, con una strepitosa Barbara Steele icona horror per antonomasia. Secondo me pecca per i dialoghi poco curati e il doppiaggio non aiuta di certo. Poi la prevedibilità di alcune scene è alquanto disarmante. Diciamo che in definitiva, per essere un film a basso costo non è un brutto prodotto. Se solo i produttori italiani credessero un po di più nel cinema horror di casa nostra sarebbe tutta un altra cosa.

Finalmente un horror niente male, italiano ma prodotto negli U.S.A.. Come al solito, quando in Italia si hanno buone idee bisogna partire per girare all'estero altrimenti qui ogni porta sarebbe chiusa. Non è il primo caso e non sarà l'ultimo, anche se una cosa del genere fa irritare altamente. Tralasciando la critica alla nostra misera e penosa società che non solo sa valutare l'arte (mediocre o geniale che sia) ma nemmeno sa farci i soldi sopra, il film è girato bene nonostante gli evidenti limiti economici ma la trama regge grazie a una buona sceneggiatura e bravi attori, su tutti la grande Barbara Steele, che col suo sguardo magnetico seduce e attrae lo spettatore, ma anche le ragazzine fanno la loro parte. Horror dai tratti minimalisti, girato quasi tutti in interni e che mantiene una buone dose di tensione nonostante una semplicità (o scontatezza) di fondo. Però è un bel prodotto che ha sicuramente qualcosa in più rispetto al mare di mediocrità che ha sommerso l'intero genere da 20 anni a questa parte. Ed è italiano, non dimentichiamolo, se solo le case di produzioni credessero un minimo nei propri artisti, specie nel campo horror, dove voglio ricordare che eravamo i re negli anni 60 - 70 e, in parte, 80.

Niente male, sobrio ed elegante, si lascia seguire benissimo. Bravissima e inquietante Barbara Steele.

Genere di film di cui l'Italia avrebbe un gran bisogno (al di là del cinepanettone o del solito drammone uno intercambiabile con l'altro), per poter magari vagamente sperare di essere esportabile all'estero.
Non è un capolavoro, ma un lavoro onesto e più che discreto. Sarebbe una buona strada proseguire in questo senso...

Invecchiata ma sempre magnetica e tenebrosamente affascinante Barbara Steele torna al thriller/horror italiano, questa volta non come scream-queen ma come carnefice. Interpreta (benissimo) Ann, un'anziana signora incapace di elaborare il distacco della figlia dopo che questa, maltrattata per anni, ha deciso di interrompere ogni rapporto con la madre.
Zarantonello interseca tre piani narrativi con maestria; nonostante la frammentazione temporale la storia scorre bene, imperniata sul rapporto che la donna costruisce, come panacea per le proprie afflizioni, con ragazzine oppresse da situazioni famigliari spinose.
Nel segmento più remoto troviamo Ann vivere con figlia e marito, avvicinandoci al presente ci imbattiamo nella gelida e calcolatrice Alice (ottima Julia Putnam) per finire con l'ingenua e dolce Julie. Le tre vicende si svolgono in parallelo, anche se è quella di Julie a tenere maggiormente banco con la ragazzina divisa tra una madre impegnata a flirtare con uomini dalla dubbia moralità e le maniacali attenzioni della strampalata ma tutto sommato accogliente vicina di casa.
"The butterfly rooom" è un chiaro omaggio al cinema tricolore che fu: messa in scena, regia, scenografia e il morboso argomento di fondo evocano lo spirito di certe produzioni anni '70 di cui Dario Argento in primis fu apprezzato esponente. Zarantonello ha il merito di riuscire a mescolare al meglio le influenze d'allora con un cinema moderno, molto calcolato e visivamente efficace nonostante l'assenza di scene particolarmente cruente.
Il regista vicentino ha poi il privilegio di dirigere un cast esperto e avvezzo al genere. Oltre alla Steele abbiamo infatti il "lynchano" Ray Wise, quindi la Camille Keaton di "I spit on your grave" e la P. J. Soles vista in "Halloween" , "Carrie" e "La casa del diavolo". Fugace l'apparizione di Joe Dante (è il tassista), si chiude in bellezza con Heather Langenkamp, l'indimenticabile Nancy di "Nightmare".

Il film è da 6 e mezzo. Do 7 per la grande interpretazione della rediviva Barbara Steele, che ha lavorato con il nostro mario bava svariate volte negli anni 60 e 70. La storia non fa paura, ma è realizzata e recitata bene. Da segnalare anche un piccolo cameo di Camille Keaton del film cult " non violentate jennifer".

Film italiano diretto da Jonathan Zarantonello nel 2012.
La trama è abbastanza originale e si sviluppa in maniera interessante e anche un po inquietante grazie al personaggio interpretato da Barbara Steele.
Purtroppo nonostante questo il film non è riuscito a coinvolgermi pienamente tanto che in alcune parti mi sono un po annoiato.
Discreta la regia mentre molto buona la recitazione.
Nonostante tutto comunque è un film da vedere sicuramente.

Per me un buon film. La scrittura dei personaggi e i contenuti simbolici sono ben studiati e l'evoluzione narrativa è coinvolgente.
Buona le regia e molto bravi tutti gli interpreti. Geniale anche la scelta dell'intero cast.
Malgrado un'intrinseca prevedibilità di fondo ed alcune scelte narrative un po' azzardate e non sempre coerenti, il film è solido e funziona egregiamente.
la regia poi assicura una tensione sempre palpabile e un malessere di fondo che accompagna lo spettatore fino alla fine della visione.
Decisamente un buon lavoro.
Trovo incomprensibili oltre che prive di qualsiasi fondamento alcune stroncature che ho letto a questo film, incluse quelle scritte in questo stesso sito poco più sotto, perché se da un lato è vero che de gustibus non disputandum est è anche vero che un'ipercriticità nei confronti di un lavoro palesemente onesto e corretto non solo è un atteggiamento insensato e che non fa bene ne al pubblico né agli autori, ma è anche controproducente nei confronti dello stesso estensore della critica che perde di qualsiasi credibilità agli occhi del lettore... ma questo a tante persone protette dall'anonimato di internet evidentemente non interessa e forse preferiscono continuare a interpretare il loro ruolo fino in fondo...
tant pis pour eux!

Secondo me è esagerato più di 6 e mezzo a questo film. Mi aspettavo di meglio, e alla sufficienza ci è arrivato solo grazie alla seconda parte, che si è rivelata superiore alla prima e ha recuperato un po'. In ogni caso non è sicuramente un capolavoro.

Triste storia di morbosità ed ossessione scritta e diretta da Jonathan Zarantonello nel 2012.
Poco conosciuta qui in Italia , la pellicola in questione narra le vicende di una madre eccessivamente attaccata alla figlia e alle bambine che accudisce , un sentimento a tratti genuino che purtroppo la donna non riesce a controllare sfociando spesso e volentieri nella violenza e nella pazzia.
Il ritmo è sostenuto , la vicenda prende e lo squallore descritto dal regista non può lasciare indifferente lo spettatore. Ogni personaggio della trama gode di una discreta caratterizzazione e spesso questo porta alla luce i lati peggiori di queste persone; fra personaggi sfruttatori , superficiali , amorali , spocchiosi e viscidi forse quella che esce meno massacrata dal regista è proprio la nostra , psicolabile , Ann. Ugualmente interessante il personaggio della figlia di Ann , in bilico fra raziocinio e isterismo.
Di notevole impatto un cast pieno di ex stelle direttamente da grandi film come "Nightmare" con la Langenkamp o "Non violentate Jennifer" con il cameo della Keaton. Ovviamente a spiccare è una straordinaria Barbara Steele , ex regina degli horror gotici italiani , ancora in formissima e incredibilmente dimenticata dai più.
Passando alle note dolenti , non ho apprezzato molto la narrazione sfalsata della storia , elemento a mio parere deleterio per il pathos e che rende tutto sommato prevedibile la risoluzione finale.

Interessante film che all'interno del genere pone al centro il tema della maternità, la rinuncia forzata a tale ruolo, la non accettazione del distacco che diventa ossessione e follia che si vorrebbe cristallizzare come una farfalla, preso come un simbolo di purezza. La Steele in questo ruolo è perfetta per aderenza al personaggio e per il valore simbolico che rappresenta, cioé un cinema classico inserita in un contesto quasi neogotico con in aggiunta contaminazioni tipiche del thriller.
Ma aldilà della follia della protagonista, gli altri personaggi non sono certo esempi di innocenza, divisi tra meschinità personali e l'infanzia stessa che non è più un esempio di innocenza e purezza (vedi il personaggio di Alice).
Una buona storia coinvolgente e dalla narrazione fluida persino nei continui passaggi tra diversi piani temporali. Azzeccato il cast che oltre la Steele presenta delle vere e proprie icone del cinema anni sesssanta e settanta, che comunque, oltre ad un doveroso omaggio non fanno di questo film solo una un'operazione nostalgica come tante. C'è anche questo ma non solo.

Evvai... finalmente un buon Horror targato Italia.. non conosco i lavori precedenti del regista, ho visto che ha fatto diversi corti e qualcosa di sperimentale, questo dovrebbe essere forse il suo secondo lungometraggio... cmq funziona... geniale rispolverare una ancora fascinosa e bella settantenne Barbara Steele perfettamente calata nella parte, e i camei del resto del cast... attrici meteore ma interpreti di film cult assoluti degli anni '80.... ma non per questi motivi il film è riuscito.... storia interessante e sceneggiata con velato delirio.... confermo le vaghe atmosfere argentiane del primo periodo.... mai sopra le righe.. inquetante ed essenziale... si attende la riconferma per il prossimo progetto... vai Gionny!

Diciamo che in questo periodo primeggia come originalità e regia, infatti mi ricorda moltissimo la scuola di Dario Argento, non banale e articolato fino alla fine, direi un film interessante.

Ormai zarantonello è una garanzia, credo che sia il regista più merdòso e scadente sulla faccia della terra. Più vai avanti con la visione e più ti viene l'angoscia per lo schifo a cui stai assistendo.
Una storia potenzialmente capace totalmente accartocciata, abusata, sfregiata da un totale incompetente che in passato ha fatto anche un film sul pene di Trentalance.
Spero vivamente che la sua carriera ignobile si arresti qui o che vada a fare in cùlo da qualche parte in Russia dove questo aborto di film ha avuto più successo.
Non so veramente come questo zarantoniello abbia avuto l'onore di introdurre nel cast vecchie glorie come Barbara Steele(assurdo che ancora nessuno l'abbia assunta per un prodotto odierno) che dopo l'horror barocco nostrano anni '60 e alcuni exploitation dei seventie's nessuno se l'è più inchiappettata e anche alcuni componenti del cast di Nightmare(l'originale). Tutto ciò è molto demoralizzante.
Vedere una figura leggendaria come la Steele ritornare sul grande schermo(un po' come la caricatura della Swanson in Sunset Boulevard) o Bela Lugosi in qualche obbrobrio Ed Woodiano, fa deprimere e non poco.
C'è da dire che la Steele è meglio oggi che cinquant'anni fa, la sua maschera, le sue smorfie da strega rimandano a Bette Davis, insomma è un'attrice coi controcàzzi, seppur quasi ottantenne(ma sempre in ottima forma) che andrebbe rivalutata a pieno, ma di certo non per queste porcherie.
Adesso veniamo al film. Credo che un soggetto del genere, anche nelle mani di un mediocre cineasta (ma tutto tranne che italiano) avrebbe avuto sicuramente le basi per diventare un ottimo film, perfino Ulli Lommel avrebbe fatto di meglio.
zarantonello che stimo come un pedalino lercio e bucato sembra fare di tutto per rovinare, sputare sopra a questa pellicola con sequenze del tutto campate in aria, improvvisate, confusionarie(non visionarie), muri di cartongesso giallognoli, inquadrature illogiche, scene orrende, fuori luogo, fastidiose che verrebbe voglia di terminare immediatamente la visione e andare al cesso a vomitare.
Un consiglio a zarantonello, continua a fare i film sul pene di Trentalance o quei disgustosi amatoriali demenziali e lascia il cinema alle persone con almeno un minimo di competenza.

non male. a me è piaciuto sopratutto per la protagonista perchè l'attrice ha un carisma che raramente ho visto. infatti il mio voto va principalmente per lei, ma anche il film è carino. lo consiglio per una visione e basta.

Prevedibile all'ennesima potenza, sa di già visto, nessun colpo di scena. Rimanda alle atmosfere dei film di Argento, anche se in questo gli attori recitano sul serio, ma non basta. Mediocre e noioso.

Pessimo, ho creduto di ritrovare una Steele come ai vecchi tempi ma trama e costruzione del film non le ha dato per nulla merito. Thriller mediocre non consigliato

Filmaccio noioso e fastidioso
Fin dall'inizio ha cominciato a stancarmi e non vedevo l'ora che finisse.

Wow! Il vicentino Gionata Zarantonello mi ha davvero sorpreso!
Prima di tutto il cast è strepitoso! No, dico...BARBARA STEELE! LEGGENDARIA! E quì non si smentisce. Il suo sguardo è raggelante ed è semplicemente perfetta per il suo ruolo. Il resto del cast è stellare! Si va da "Twin Peaks" a "Nightmare", passando per "Non violentate Jennifer" e "Venerdì 13".
Ottima regia e bella fotografia. Un thriller con andatura calma ed efficace, anche se intricata con quei "flashback". Inquietante e per nulla scontato.
PROMOSSO!

Un horror thriller da gustare tutto d'un fiato,la tensione si respira per tutta la durata della pellicola,il finale,come molti di voi hanno sottolineato,è frettoloso,ma lascia intendere che,a volte la storia ha il triste vizio di ripetersi...con qualche accorgimento in più sarebbe stato molto più apprezzato,comunque resta un film agghiacciante-Consigliato.

non male questo film,si respira l'aria degli anni d'oro del genere,con le vecchie glorie in azione,lo sviluppo e' buono e non perde mai di ritmo,un po deludente il finale,ma tutto sommato consigliabile. a mezzo secolo di distanza dalla maschera del demonio,non cambia lo sguardo aghiacciante di barbara steele,poi bella sorpresa ritrovare pure la protagonista di nightmare. un ottimo omaggio all'horror di questo regista italiano. mezzo voto in piu' da nostalgico

Non c'è niente da scoprire, si sa già chi è la persona malata.....Però il film riesce ad essere originale per i molteplici salti temporali e per alcune figure femminili particolari. Il finale un po' pasticciato per questo non posso dargli un voto alto....



SPOILER

Pensavo peggio all'inizio e alla fine ho pensato che poteva essere migliore. Ricalca delle orme già viste in altri film del passato ma lo fa con un tocco di originalità. Tra alti e bassi la sufficienza alla fine è ampiamente raggiunta.

L'italianissimo Jonathan Zarantonello si avvale di tante vecchie glorie del cinema horror per il suo THE BUTTERFLY ROOM, visionario, malato e violento rapporto tra una matura signora e una ragazzina.
Dopo un inizio un po' lento, nel film si percepisce l'aura di tensione e di macabro interesse che il personaggio di una fredda, elegante e malatissima Barbara Steele rivolge verso le tante persone che purtroppo, per un motivo o per l'altro, entrano in contatto con lei.
Il finale lascia un po' a desiderare, per quanto mi riguarda, non riuscendo ad essere ficcante ed efficace quanto quello che si è succeduto prima, in maniera forse un po' disordinata, ma ampiamente capace di coinvolgere e mantenere un certo interesse in chi guarda.
Vale una visione.