the catcher was a spy (2018)

Un cast ricco e di tutto rispetto con star internazionali e di spessore come Paul Giamatti, Mark Strong e anche gli italiani Favino e Giancarlo Giannini, un ambientazione bellica, storia affascinante, contesto spionistico ...Il punto debole probabilmente è il soggetto poco caratterizzato e per nulla memorabile e la trama piuttosto lineare; nessun sussulto, poco coinvolgimento e la tensione che cala man mano fino a un finale telefonato . Un occasione sprecata, peccato, le premesse erano ottime

Spy movie inusuale, non inerte ma intimista e introspettivo, una combustione lenta che lascia il segno. Il cast stellare s'adegua alla cifra registica e chi s'attend'altro rimarrà deluso.

Mauro Lanari

A vedere il cast sembrerebbe un film di primo livello, ma a conti fatti non va molto oltre l'insipienza. Secondo me il nodo è proprio nel personaggio principale, questo giocatore di baseball con tre lauree e conoscenza più o meno approfondita di una dozzina di lingue straniere. Moe Berg come dicono anche le didascalie finali rimane dall'inizio alla fine un enigma assoluto. Poco si conosce delle sue motivazioni, il minimo indispensabile sul suo passato. Potenzialmente un personaggio che ispira curiosità ma la sceneggiatura crea una sorta di barriera per renderlo affascinante. Non è certo colpa di Rudd, che è un buon attore, ma questo andare continuamente in sottrazione oppure aprire degli spiragli per poi chiuderli in faccia scema tantissimo il suo potenziale. Un film che rimane nella norma senza alcun guizzo particolare.