the housemaid regia di Kim Ki-young Corea Del Sud 1960
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the housemaid (1960)

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Titolo Originale: HANYEO

RegiaKim Ki-young

InterpretiLee Un-shim, Chu Jung-nyo, Kim Chin-kyu

Durata: h 1.35
NazionalitàCorea Del Sud 1960
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 1960

•  Altri film di Kim Ki-young

Trama del film The housemaid

Dong-sik è un insegnante di pianoforte spsato e con due figli, che soccombe alle profferte amorose della sua cameriera una sera di tempesta in cui sua moglie e i figli sono assenti. Al loro ritorno la donna, gelosa della serenità dei padroni, diventa sempre più possessiva. Dopo aver scoperto che la cameriera è rimasta incinta e torturato dal rimorso, il marito confessa tutto alla moglie e convince la giovane ad abortire. Ma la giovane scivola poco a poco in una follia che condurrà tutta la famiglia alla rovina…

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Voto Visitatori:   9,25 / 10 (4 voti)9,25Grafico
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Voti e commenti su The housemaid, 4 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Danae77  @  05/12/2015 16:20:23
   9 / 10
Bianco e nero, l'abito dell'eleganza che fa apparire. Una storia a fatica, per l'elevazione di un piano, un lusso che si accende per pochi. Tra le righe faccenda scabrosa, scomoda per ogni epoca, esegesi possibile e plausibile. L'uomo concubino per natura. Lezioni di musica, petrolio nel pozzo del desio. Piccole donne, formiche di una catena, segreti nascosti, cuori celati e regalati. Rossore sulle guance, colore del coraggio, ammonito, biglietto del treno. Sudore su una ruota che gira...arte insegnata che gonfia le tasche, tela del ragno, foraggio per ratti. La proposta, accogliente pretesa, l'errore in un giorno di viaggio nell'ultimo saluto.…l'amore nel cuore soffocato. Velluto come carta vetrata, lo scivolo per l'oblio. Semi covati, l'orlo del fosso, la chiave della verità. Ogni briciola dedicata, come un soffio sulla polvere d'oro e l'orchidea dagli attributi sguaina l'ascia di guerra per porre una pace silente. Rotola la morte nell'anima, mentre un vagito si alza nel cielo. Il palato secerne veleno, sputa ricatto e vendetta. Una vita in cambio di una vita e, dopo, la più importante. Sognanti Romeo e Giulietta, ma solo di un corpo nutrito l'amore, nel lento discendere a riparare il calore strappato. Un inchino a sorpresa, gira la giostra, c'è posto per tutti. Esopo chiude il sipario.

Gabo Viola  @  22/11/2011 17:17:29
   9 / 10
FIlm girato da Dìò da Kim Ki Young. Davvero un maestro di forma e contenuti. Gli altri utenti han già detto tanto, ora bisogna solo vederlo no?

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  26/02/2011 04:24:42
   9 / 10
Sebbene negli ultimi venti anni il cinema coreano si sia rivelato uno dei più interessanti e prolifici del mondo, più indietro nel tempo non aveva saputo regalarci moltissimi capolavori. Il motivo è essenzialmente da ricercarsi nell'oppressiva situazione socio-politica della Corea del Sud, le cui prime elezioni democratiche risalgono solo al 1987, mentre il primo presidente civile e non appartenente alle gerarchie militari al 1992 (salvo brevi parentesi di democrazia tra la fine della guerra mondiale e il 1961).

The Housemaid, però, è uno di questi pochi capolavori. Un film crudo e cinico che sa mettere a nudo la pochezza della mentalità piccolo-borghese, e più in generale la natura umana nelle sue pieghe più sinistre e meschine. Uomo che tende a far valere la legge del più forte e a schiacciare il più debole, come fanno per esempio i due bambini, personaggi molto importanti. La sorella, infatti, è zoppa e per camminare ha bisogno delle stampelle, ma il fratellino non esita ad approfittare di questa situazione e a deriderla, quasi a torturarla. Mentre la sorella, dal canto suo, forte di una posizione sociale più forte della domestica tratta quest'ultima con disprezzo. Per non parlare di come marito e moglie trattino la domestica: Dong-sik prima la possiede e poi, dopo averla fatta abortire, la ripudia e l'abbandona lasciandola quasi morire di fame. La moglie, invece, tenterà addirittura di avvelenarla.

Ma oltre la natura umana dello homo homini lupus , The Housemaid è un film che tratta anche della disintegrazione di un nucleo familiare e delle sue certezze. Certezze basate su una mentalità superficiale e materialista, come si evince dall'importanza data all'acquisto del televisore per poter essere l'unica famiglia del vicinato a possederlo (e quindi la più felice). Ma l'imperfezione si insinua sin dall'inizio in questa famiglia falsamente perfetta: i topi che si intrufolano in casa ne sono un esempio, ma anche il fatto che la bambina sia storpia o che il fratello sia crudele con lei e indisponente coi genitori. L'elemento di disturbo si manifesterà poi in maniera più evidente con l'arrivo prima dell'allieva di piano, che minaccia di inscenare uno stupro, e poi della domestica, il vero elemento destabilizzatore. Da qui in poi il film si avviluppa in un vortice di violenza, di crudeltà e di follia sempre più senza via d'uscita, fino al tragico epilogo.

L'espediente finale della storia nella storia, che ci restituisce vivi e felici i protagonisti della vicenda, è un evidente modo per alleggerire la pellicola, magari agli occhi di censori che non avrebbero accettato una storia così crudele e anticonfuciana nel mostrare la fragilità dell'istituzione famiglia, se non inquadrata in un mondo di fantasia. D'altro canto, però, si può prestare anche a un'interpretazione molto più perfida; ovvero che la terribile vicenda a cui abbiamo assistito è perfettamente calzante anche in una famiglia all'apparenza felice e rispettabile, la quale in realtà è fragile e possiede già in sé tutti gli elementi necessari per l'autodistruzione. E in effetti, l'espressivo gioco di sguardi prima che Dong-sik si rivolga direttamente agli spettatori, farebbe intendere proprio un'interpretazione di questo tipo.

Ciaby  @  24/06/2010 18:58:50
   10 / 10
Sconvolto. Sono sconvolto dal fatto che un film, a distanza di cinquant'anni, possa ancora infondere emozioni fortissime, impalpabili, incise come fuoco sulla carne. "Housemaid" è un'opera indecifrabile perchè è un film sui "sentimenti": rabbia, dolore, passione, amore, desiderio... "Housemaid" non è la storia di un tradimento o di un triangolo, è una storia di una famiglia alla deriva, di persone che si sentono talmente fragili da attaccarsi ai beni materiali (la moglie), o talmente forti da distruggere la propria vita e quella dell'amato (la cameriera) o, al contrario, c'è chi - come il padre- è diviso tra la debolezza di un uomo incapace di dire "No" e debole verso la propria coscienza, ma forte dal punto di vista paterno e di marito.

"The Housemaid" non solo è un capolavoro dal punto di vista tecnico (regia lenta e seducente, fotografia perfetta in un sublime accordarsi di tonalità bianche e nere), ma è anche un capolavoro nella descrizione meticolosa dei personaggi: ogni personaggio, persino i bambini, sono fondamentali nella loro descrizione psicologica. E poi c'è la cameriera, interpretata da un'attrice divina, morbosa e isterica, quanto ammaliante.
Lei è la strega che uccide l'equilibrio di una famiglia "tra le più ricche del quartiere", come dice la madre, che cerca la felicità nei beni materiali.

Ogni personaggio è succube del destino, marcio dentro e ricerca la felicità impossibile da trovare, un amore per il quale lottare (la cameriera è ignorata praticamente da tutti ad inizio film). Il tutto è descritto in modo ineccepibile, in modo teso e straniante, in un'eleganza talmente sopraffina da sembrare fine.
Borghese, borghese ecco. Uno stile borghese nella sua perfezione che ribalta sé stesso in un finale magnifico, chiarificatore, ironico e beffardo.

Ma prima c'è una scena ancora più straordinaria, un ultimo atto d'amore disperato: ognuno vuole morire accanto chi più ama. Sono lacrime, lacrime amarissime, spezzate dalla risata fragorosa che chiude il film. Una risata che prende in giro lo spezzatore, con il cuore fatto a pezzi dopo un così enorme surplus di emotività.

C'è tutto in "Housemaid": un'opera perfetta, dolente, struggente. "The Housemaid" è un thriller perfetto, ma al contempo è il perfetto anti-thriller. Uno dei più grandi capolavori di sempre, e questa volta non esagero.

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/06/2010 19.01.48
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