the punisher (2004)

Il regista Jonathan Hensleigh, confezione una storia originale che narra le origini del vendicatore Marvel. Nonostante l'opera non si riveli certo un capolavoro, ha comunque saputo conquistare il pubblico.
La trama è in linea con quella tipica del genere d'azione, dinamica e fracassona, sballottata tra sparatorie o combattimenti corpo a corpo.
Il film si concentra soprattutto sul personaggio di Frank Castle, tratteggiandolo come un uomo solitario, laconico, disperato, senza più nulla per cui vivere e nulla da perdere, dopo l'assassinio della moglie e della famiglia. Egli è un uomo tormentato, che non concepisce altro che il dolore per le perdite subite e la volontà di vendetta. Di tutto il suo mondo, restano solo i ricordi, un nero e cupo fardello, un lutto inestinguibile sullo sfondo del quale brilla solo la promessa di morte per chi è colpevole, come simboleggia la maglietta nera con disegnato un teschio bianco, dono del figlio, che Frank sceglie di indossare come stendardo. Ciononostante, la sua figura sembra possedere un discutibile effetto rassicurante per gli ultimi della società, disadattati che abitano nella medesima palazzina nella quale egli si rifugia.
Frank Castle-The Punisher, è un anti-eroe che a fatica si distingue dai criminali che persegue, non esitando a infliggere loro dolore o a ucciderli. E' a metà tra giustiziere e criminale.
Nel complesso, la pellicola si concentra sull'azione e sugli scontri fisici più che a trasporre davvero su grande schermo storie, personaggi e ambientazione di un fumetto, in effetti, l'impressione non è quella di assistere a un live-action come gli altri prodotti da Marvel Studios, ma un ordinario film d'azione, e, forse per questo, più facilmente fruibile anche da parte di quegli spettatori non particolarmente pratici di fumetti.