the unborn child (2011)

Solo in Thailandia riescono a raccontare trame all'apparenza banali e scontate e trasformarle in un vero e proprio trip visivo. Film fighissimo, che colpisce a fondo. Più Kingiano che asiatico, trova il suo punto di forza in un finale ad alto tasso emotivo, dove raggiunge la commozione senza arrivare al patetismo hollywoodiano.

Bellissima la scena in cui la moglie viene inconsciamente rinchiusa nell'armadietto e chiama aiuto, atmosferica quella della bambina costretta a salire sull'altalena, ancora meglio quella dell' "infermiera" che perde completamente il controllo e cerca di auto-operarsi (curioso richiamo a "Sick Nurses"). Poj Arnon, che era dietro anche la macchina da presa del più riuscito episodio dell'altalenante "Die A Violent Death", ovvero quello semi-comico, dirige qui con professionalità e serietà, dipingendo passaggi di un'eleganza sopraffina.

Il film si ispira ad una storia vera. Ne dubito altamente, ma è senza dubbio un film notevole, che non offre nessuna svolta narrativa,ma sopravvive grazie all'originalità di immagini d'altissimo impatto, con alcuni momenti da tachicardia alle stelle.

Girato per impegno sociale: l'obiettivo è abbassare il tasso di aborti clandestini in Thailandia.