tu chiamami peter (2004)

Come in tutti i film biografici, non si sa quanto di vero ci sia in queste storie e quanto romanzato o inventato. Peter Sellers era un personaggio particolarissimo, artista di enorme verve comica, ma uomo instabile e violento nella vita privata. Il film forse non rende pienamente giustizia a un attore geniale, uno dei migliori di tutti i tempi, molto espressivo,dalla grande mimica e dotato di una naturale vis comica, che nella serie della "Pantera rosa" trovò la sua consacrazione.

Un attore talmente particolare che farne un biopic dignitoso è impresa sulla carta molto difficile per non dire impossibile. Un uomo dalle tante personalità e talmente multiforme da essere sfuggente, privo di un'identità propria e forse trovata solo nella memorabile interpretazione di Chance il giardinere di Oltre il giardino, un contenitore vuoto che aspetta di essere riempito. Il film si fonda molto sugli attori e da questo punto di vista è ammirevole il lavoro di Rush, tuttavia ci sono troppi aspetti appena abbozzati e grosse dimenticanze come Lolita o Hollywood party. Una personalità troppo complessa per essere raccontata senza scadere nella superficialità.

Non mi ha convinto molto. Il film di per sé non era banale e c'erano diverse buone idee che però non sono state sviluppate a dovere. Nulla in contrario alle varie licenze che si è presa la regia ma mi è parso che alcune trovate fossero un po' buttate a caso, tanto per dare un tocco di originalità ma senza un pensiero preciso sottostante. Il risultato è che 2.02h risultano anche lunghette da passare in certi momenti.
Per quanto riguarda il personaggio: bravo Rush, un taglio forse un po' troppo critico ma vabbè sono scelte.

A parte la superba interpretazione di Rush, il film scorre piacevole facendo emergere la personalità complessa di Sellers. Non emergono solo i lati negativi, come ha scritto qualcuno, era un genio e come tale spesso inquieto.

Un film che stronca in pieno la figura del grande Peter Sellers, mostrandone solo i lati negativi portandoli, a volte, secondo me, all'eccesso. Ottima la perfomance d Geoffrey Rush.
Regia abbastanza anonima, a parte qualche scena carina: l'entrata in scena di Kubrick e l' "aldilà" di Sellers.
Mi aspettavo decisamente di meglio!

Ok, è un bene andare a vedere anche i difetti e i lati negativi di una persona quando si va a fare un film biografico, ma secondo me Hopkins esagera troppo andando alla fine a considerare quasi esclusivamente i lati negativi del (comunque) grande Peter Sellers… La regia di Hopkins non offre spunti particolari (se non quando con “reverenza” presenta Kubrick) e secondo me il regista sbaglia buttandola (praticamente fin da subito) troppo sul melodrammatico e questo, unito alla lunghezza del film, può far nascere anche un po’ di noia nello spettatore… Rush ha il difficilissimo compito di impersonare Peter Sellers (e non solo visto che interpreta, anche se brevemente, quasi tutti i personaggi) e, malgrado qualche sbavatura, ce la mette indubbiamente tutta, mentre mi è piaciuta molto l’idea di ripescare un ottimo attore come Lightow ormai quasi dimenticato (fa la parte di Blake Edwards)… Rimane qualche momento davvero ben riuscito (Sellers che parla con la madre nei panni del Dottor Stranamore, il suo sogno tra la vita e la morte, anche questo di ispirazione Kubrickiana e quando, a posteriori, ri-doppia uno dei momenti più importanti della sua vita, a parer mio la scena più bella del film) ma nel complesso mi aspettavo di più e sono sicuro che sarebbe potuto uscire un prodotto migliore… Non mi va di bocciare il film, ma onestamente non riesco neanche a promuoverlo a pieni voti…

Film biografico sulla vita del grande Peter Sellers, attore versatile e molto originale.
Il racconto proposto dal regista jamaicano Sthephen Hopkins non è sicuramente una celebrazione del noto attore. Infatti la persona Richard H. Sellers, viene presentata come un marito più che discutibile, come un padre umorale ed assente, come un figlio distratto, come un uomo incapace di comprendere se stesso e disinteressato degli altri. Significativa la battuta che lo straordinario G. Rush recita in risposta alla domanda posta dalla figlia: "Ma tu, papà, ci vuoi bene?"-"Certo, ma non quanto a Sophia Loren". Dopodichè, non riuscendo ad attirare l'attenzione della bellezza italiana, prova a conquistare la sua controfigura.

Una storia molto interessante, rovinata da continui mutamenti di stile narrativo, che rendono il racconto a tratti lento e noioso.

Questo è un vero film di qualità e non uno sterile documentario impomatato come mi aspettavo! e quindi sono rimasto notevolmente e positivamente colpito.
Una visione imperdibile per quelli che di cinema ne hanno masticato tanto (compreso quello di Sellers), un film ben curato nel montaggio e nelle idee, Rush è impressionante e un bravo anche a Insegno per il doppiaggio.

Ho davvero apprezzato questa pazza biografia di Peter Sellers. La prima mezz'ora è apparsa a molti noiosa se non altro perché, in effetti, serve un po' di tempo per capire la chiave di lettura del film.
Un po' frettolosa la parte degli esordi, come del resto quella del declino in Svizzera (mancano molti riferimenti per chi già non conosceva qualcosa della vita di Sellers), ma resta un film grandioso, spiritoso e Rush assomiglia in modo stupefacente al suo personaggio. Un lavoro notevole, peccato solo come è stato distribuito in Italia, oltre un anno dopo la sua uscita ufficiale e in pieno agosto.

Per la prima mezz'ora il film mi ha fatto schifo, ma poi mi è piaciuto incredibilmente.

L'atmosfera è affascinante, così come è ottima la recitazione di Rush e Litghow.Riesce difficile credere che un attore di tale grandezza sia stato il "bastardo" descritto nel film, e questo mette anche in imbarazzo chi lo guarda.

il film viene salvato dall'idea dell'omaggio a un grande del cinema come peter sellers.. anche se ne fanno un ritratto poco felice che comunque (purtroppo) rispecchia la realtà.. parte molto molto lento e si riprende solo in parte da metà in poi.. esclusivamente dedicato agli appassionati dell'attore.

Un'autobiografia non autorizzata!!!
Sellers fa la figura del bambinello isterico, lo salva la professionalità con cui si prepara a calarsi nella parte dei suoi indimenticabili personaggi.
Rush è, come sempre, in piena forma. Grandi le caratterizzazioni di Tucci (Kubrik è sempre stato un igienista!!) e di Lithgrow; una nota a parte merita la bellezza di Sonia Aquino.

Discreto film.
Il protagonista alla fine del film non può altro che rimanere antipatico.

Trama "avvincente" e attori splendidi: qui la "storia" (il plot) non tradisce la... Storia!

Ottima biografia ben fatta! Certo pensare che Peter Sellers fosse così nella vita reale lascia disorientati! Così geniale e simpatico nella creazione dei suoi personaggi ma altrettanto cocciuto ed infantile nella vita!

La dicitura che sta sotto il 7 dice: buon film, vale la pena di vederlo.
Geoffrey Rush in grandissima forma. Alcune idee sono micidiali: l'attore che interpreta un personaggio, quando questo si rivolge al pubblico, viene sostituito (con tanto di trucco e parrucchini...) da Rush stesso, o meglio, da Peter Sellers che declama i propri difetti, così come glieli avrebbe cantati il personaggio interpretato; la parte in stile "2001: odissea nello spazio" del sogno nel risveglio dal coma di Peter, quando tutti i suoi personaggi lo incalzano e lui, con una bomba (che ricorda l'altro film di Kubrick con lui come interprete principale: il dottor Stranamore), li distrugge tutti; la scena della rivelazione della gravidanza della sua terza moglie (interpretata dall'incredibilmente bella Theron) di cui non svelo niente... ed è tutt'altro che romantica!
Insomma, ci sono cose per cui vale davvero la pena di vederlo... e fa venire voglia di vedere qualche film con Peter Sellers. Uno su tutti: vi consiglio vivamente: "Il dottor Stranamore (ovvero come imparari a non preoccuparmi e ad amare la bomba". Buona visione!

Contrariamente a quanto succede in Italia, gli americani quando fanno un biopic lo fanno per lo più per mettere l’accento sugli aspetti più negativi del personaggio in questione.
E’ stato il caso di Ray, di Ali e adesso lo è di Peter Sellers, l’indimenticabile attore inglese la cui carriera è raccontata nel film Life and death of Peter Sellers di Stephen Hopkins che esce ugfficialmente in italia oggi 19 agosto con il titolo Tu chiamami Peter – ma ha rischiato di chiamarsi Una pantera ad Hollywood!.
Il film, nato per la televisione americana, ha un cast di tutto rispetto, a cominciare dal protagonista Geoffrey Rush che, anche se penalizzato a volte da un make up troppo evidente, è un perfetto Sellers nelle espressioni e nelle movenze. La bellissima Charlize Theron è la bella Britt Ekland, attrice e seconda moglie di Peter, mentre Stanley Tucci è un introverso, insofferente e pignolo Stanley Kubrick. Da ricordare anche la nostra Sonia Aquino (presentatrice di Coming Soon) nella parte di Sofia Loren, non perché sia un grande nome ma perché è una delle cose che restano maggiormente impresse nella memoria dello spettatore (specie se maschio e etero).
Il film è gradevole nella ricostruzione della Hollywood degli anni ’60 e ’70 e molto efficace è anche la trovata di far interpretare a Geoffrey Rush a turno ognuno dei personaggi del film, con lo stesso spirito istrionico di Sellers.
Quello che può sembrare meno riuscito è il tentativo di introspezione psicologica dell’attore inglese, ma del resto Hopkins non è Scorsese.
Tutto quello che si sa, per sentito dire, di Peter Sellers, nel film è rappresentato in maniera troppo iconografica se non banale. Quindi assistiamo al Sellers lunatico che distrugge i giocattoli del figlio per poi regalargli un pony dopo nemmeno un giorno, al Sellers donnaiolo che lascia la famiglia per inseguire un sono erotico con la Loren, al Sellers vizioso che indugia nell’alcool e nelle droghe pesanti, fino al Sellers vanesio che si innamora di un romanzo (Being there/Oltre il giardino) che vuole a tutti i costi portare sullo schermo convinto che possa donargli l’immortalità.
Il film non sarà visto quasi da nessuno in Italia, visto il periodo in cui lo faranno uscire, ma credo che girerà abbastanza nel circuito Home Video. Vale la pena, comunque, di essere visto se non altro perché ricostruisce la genesi di film molto popolari e perchè ricorda un attore forse mai abbastanza apprezzato, alla vigilia di un remake de La pantera rosa con Steve Martin.

Buon film biografico, con belle trovate narrative/visive: uno di quei film pensati per la televisione (la produzione mi sembra sia la Canadian Telefilm Production), ma che poi, capendo di avere per le mani un piccolo gioliellino, viene promosso per il cinema (accadde anche per il bel RKO sulle avventure di Orson e il suo capolavoroso ROSEBUND -se l`ho scritto male pardon, ma non ho voglia ora di fare ricerche grammaticali)
Comunque, buon film divertente, commovente, che lascia un amarognolo in bocca... bravi tutti gli attori, anche la nostra italiana Sonia Aquino (più che brava bella, nella parte toccata e fuga della Loren)

Geniale! La sua vita, le sue donne... La sua follia ! Geoffrey in stato di grazia come il regista che riesce a farci entrare in quel labirinto di personalità complessa e autodistruttiva. Sono entrato nel cinema con la pipì nella pancia e la paura di essere deluso nelle mie aspettative. Ne sono uscito con la pipì nella pancia e arricchito. Quando alla toilette del cinema barberini di roma, mi sono svuotato il pesciolino non riuscivo a contenere l'infinità di emozioni che mi facevano oscilare da una parte all'altra inondando tutto sotto le mie scarpe. Commovente la m,orte del padre. Divertente la sua fisicità. Pieno d'amore questo film, c'hanno messo tutti il cuore e si vede...Anzi si sente, anche quando chiudi la porta di casa... Ti guardi dietro come se avessi lasciato un vecchio amico furoi e invece ti volti e lo ritrovi sulla poltrona che ti sorride facendo una smorfia dietrio i suoi occhiali.

Film interessante che non deluderà di certo gli appassionati di Peter Sellers. Geoffrey Rush in ottima forma