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Da una parte c'è il desiderio di avere dei figli da parte di coppie che o non possono avere oppure hanno difficoltà nell'adozione. Dall'altra abbiamo un'altra coppia con una madre surrogata che vuole concludere questo ruolo per formare una sua famiglia e non cedere più i suoi figli. Molto bello l'argomento, poco toccato e molto attuale, ma dal film si evince solo superficialmente la consistenza di tale fenomeno e le sue logiche interne. Quest'ultime vengono snocciolate fino al parossimo della coppia surrogata in cui ci sono due volontà che collidono per intenti opposti. Lui non vuole crearsi una famiglia e diventa insofferente nei confronti lei, ormai stanca di questo di turpe commercio. Il film è ai limiti della guardabilità: vuole toccare un fenomeno ma lo sfiora soltanto, i dialoghi sono scadenti e generano fastidio ed insofferenza. Gli attori in fondo hanno colpe minori. La macchina da presa li segue quasi incessamente, ma al tempo stesso li isola dagli altri. Dei film che ho visto nella sezione ufficiale del concorso a Venezia 74 (e non sono pochi) è sicuramente il peggiore. Insalvabile.