woman of the hour (2023)

visto senza pretese ne aspettative, e devo dire che mi ha convinto, certo ha alcuni difetti, come un killer poco caratterizzato e alcune ingenuità di scrittura, ma è ben recitato, Anna Kendrick dimostra doti registiche notevoli (di fatti sa creare tensione dove serve e non è scontato al giorno d'oggi) e un'ottima ricostruzione storica.
non spicca in nulla ma intrattiene e non annoia

La Kendric avrebbe potuto e dovuto osare di più .. il serial killer ha una psiche poco approfondita , meritava maggior caratterizzazione , invece la regista punta di più sulla figura del suo personaggio che appare troppo statico e poco coivolto .
Tuttavia il film si lascia vedere e ha anche una certa dose di buona tensione .

Lo spunto non è male perché parte da un episodio che quanto assurdo si possa pensare, è realmente successo. In pratica nel Gioco delle Coppie americano, in una puntata uno dei pretendenti era quello che poi si scopri un serial killer. Proprio così, un serial killer all'interno di uno show cretino che l'aspirante attrice Cheryl usa controvoglia per poter avere una rampa di lancio per la sua carriera. La struttura narrativa mette come fulcro la puntata dello show, cioè il momento in cui i due personaggi si incrociano. Se il personaggio di Cheryl la scansione narrativa è lineare e nella sostanza la possiamo sintetizzare in molte porte sbattute in faccia dal mondo dello spettacolo, la progressione per Alcala avviene tramite flashback che ci definiscono meglio il personaggio del serial killer. A fare da collante un contesto, quello degli anni 70 in America, percorso da una misoginia neanche tanto sotterranea. Tale atteggiamento implicitamente, interpretando il pensiero della Kendrick stessa, è stato complice delle nefandezze di Alcala, che seppur segnalato alle autorità, hanno chiaramente sottovalutato la vera natura da predatore di quest'uomo. Un film riuscito a metà, probabilmente prigioniero di questo meccanismo narrativo che invece di creare tensione, la raffredda. Fortunatamente gli attori, Kendrick e Zavello, sono bravi e portano a casa un risultato dignitoso.

L'esordio alla regia di Anna Kendrick è insicuro e troppo soft, peccato perchè osando di più e innalzando il livello gore che è praticamente assente, ne sarebbe uscito un film sicuramente più accattivante ed interessante. La figura del serial killer "Rodney Alcala", sconosciuto ai più, che svolse la sua attività omicida negli Stati Uniti dal 1968 al 1979, è ricordata anche per la sua partecipazione ad una puntata dello show televisivo "The Dating Game", conosciuto in Italia come "Il Gioco Delle Coppie". Il film prende spunto su questa particolare storia vera raccontando parallelamente alcuni omicidi e le modalità di approccio con le vittime del serial killer e l'esperienza dell'aspirante attrice "Cheryl Bradshaw" che per avere un pò di notorietà televisiva decise di partecipare al suddetto programma televisivo in cui partecipò anche "Alcala". Lo stampo troppo televisivo della pellicola e la mancanza di sequenze esplicite sulle aggressioni dell'omicida, rendono "Woman Of The Hour" privo di tensione e dimenticabile.

Piacevole si segue senza alcuna noia, con momenti di alta tensione.

Filmettino che racconta l'assurda storia (vera) della pertecipazione di un serial killer a uno show televisivo. Si lascia vedere.

Non è tanto male, merita per la ricostruzione storica di un fatto di cronaca reale ma praticamente sconosciuto in Italia. Anche se ha dei momenti di autentica tensione e si segue nel complesso con piacere, ha una parte centrale un po' piatta, da puntata di serie tv più che da film.

E brava Anna Kendrick sia dietro che davanti la MDP...realizza un atipico thriller che coniuga la storia di una aspirante attrice con le poco conosciute vicende di un serial killer degli anni 70.
Ben ricreato il contesto storico, buone critiche al maschilismo ed allo star system, cast di livello ed anche alcune parti ironiche.
Si lascia vedere con piacere e crea anche qualche momento ansiogeno.