Quando si verifica una tragedia inaspettata che coinvolge la figlia di un'importante famiglia dell'isola, Ambrose viene reclutato per aiutare nelle indagini, da subito si troverà travolto da un mistero fatto di paranoia crescente
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Passo in avanti perchè questa quarta stagione riprende il filo delle prime due, dopo la deludente terza. Il detective ormai in pensione Ambrose ha un approccio meno distaccato della norma. Ogni caso, questo compreso, diventa un'ossessione perchè ogni tessera del complicato puzzle deve rientrare nel suo posto assegnato e se manca qualche tessera, il caso non è mai risolto. L'indagine poliziesca, parallelamente alla descrizione del contesto della vicenda, ambientata in un'isola di pescatori, sono uno scavo che diventa sempre più profondo dove riesidono i sensi di colpa di famiglie e comunità. Più volte il detective è invitato a fermarsi, trovando una verità di compromesso che faccia comodo a tutti, ma ostacolato quando cerca sempre di andare più a fondo. Bill Pullman è una garanzia, personaggio tormentato, a volte manipolato ma allo stesso tempo manipolatore, sempre con l'obiettivo di far emergere quella verità completa che non piacerà a nessuno, dal quale tuttavia l'unico elemento a guadagnarci è la coscienza personale. Il suicidio iniziale di Percy dal quale si mette in moto tutto è solo la punta di un iceberg dove la coscienza viene fuori dopo essere stata costretta ad ingoiare rospi. Ma a tutto c'è un limite.