Nel Québec, sul finire degli anni Sessanta, Sylvette e Anglomard danno il benvenuto alla loro quattordicesima figlia: Aline. Nella loro famiglia, la musica regna sovrana e, crescendo, Aline rivela di avere una splendida voce. Il produttore musicale Guy-Claude si mette allora in mente di trasformarla nella più grande cantante del mondo.
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Tecnicamente è riuscito bene, ambientazioni e fotografia sono perfette, si nota che si è lavorato molto a riguardo. Conoscevo per sommi capi la storia di Celine Dion, ma questa sorta di semibiopic, come è già stata giustamente definita, non mi ha convinto, certo si segue con piacere, scorre leggero, ma senza particolari scossoni o slanci, neanche nei momenti più drammatici.
Una carriera incredibile, una vera favola per una bambina di origini umili ma dalla splendida voce. Conoscevo già la storia di Celine Dion e ne ero affascinata e questo film ha ripercorso fedelmente l'evoluzione della sua vita: da bimba a ragazza che diventa la famosa star che tutti oggi conosciamo. Celine/Aline è nata con un dono incredibile, una voce d'angelo ma è soprattutto una donna forte, sensibile e innamorata. La ragazzina ordinaria e timida si trasforma in un animale da palcoscenico, capace di trascinare un pubblico adorante durante i suoi mitici concerti. Accanto a lei da sempre l'adorato marito/manager che è il suo tutto. Un sodalizio forte e proficuo ma soprattutto una grande storia d'amore. Colonna sonora le notissime canzoni. La Celine reale è più brillante e affascinante del personaggio ma si apprezza comunque il risultato. Per i fans un bell'omaggio.