allucinazione perversa regia di Adrian Lyne USA 1990
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allucinazione perversa (1990)

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locandina del film ALLUCINAZIONE PERVERSA

Titolo Originale: JACOB'S LADDER

RegiaAdrian Lyne

InterpretiTim Robbins, Elizabeth Peña, Danny Aiello, Matt Craven, Pruitt Taylor Vince

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA 1990
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1990

•  Altri film di Adrian Lyne

Trama del film Allucinazione perversa

Nella guerra del Vietnam, durante un combattimento nella giungla, alcuni marines, fra i quali il caporale Jacob Singer, si agitano freneticamente come ossessi, finché Jacob viene gravemente ferito nell'addome con un colpo di baionetta. Trasportato in ospedale per essere operato, è tormentato da continue allucinazioni, popolate da creature mostruose o riguardanti terribili scene di guerra. Jacob cerca disperatamente una spiegazione razionale alle sue allucinazioni, perciò tenta di scoprire che cosa in realtà sia stato fatto ai suoi compagni nel Vietnam...

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Voto Visitatori:   7,91 / 10 (122 voti)7,91Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Allucinazione perversa, 122 opinioni inserite

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horror83  @  19/10/2013 15:17:05
   8 / 10
Un bel film drammatico. mi ha coinvolta dall'inizio alla fine. Tratta un argomento molto importante e delicato, che non so se ci sia qualche altro film che ne abbia parlato. ma è un argomento che bisogna sapere

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Un buon film, sia per come è stato fatto sia per la denuncia che fa.

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Bravo l'attore Tim Robbins.
Lo consiglio!

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Ultima risposta 24/09/2014 16.08.32
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MonkeyIsland  @  17/10/2013 17:34:59
   8 / 10
Sontuosa opera di Lyne e senza ombra di dubbio la sua opera migliore.
Un viaggio allucinato nella mente di Singer ex marine durante la guerra in Vietnam tra ombre del passato e del presente che lo porterà ad una scoperta tutto sommato prevedibile ma allo stesso tempo ben congegnata


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La sequenza in barella dentro quell'ospedale fatiscente è una delle migliori sequenze horror che abbia visto ultimamente.

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Ultima risposta 18/10/2013 13.47.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  22/01/2013 00:22:29
   7½ / 10
Ottimo film di Lyne.
Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film. Difficile catalogare il film.
Perchè ha tinte horror, è molto visionario ed a tratti è perfino disturbante.
SUlla scena passeggia mesto e tormentato un Robbins per me abbastanza convincente, soprattutto negli sguardi di dolore e di rassegnazione.
Interessanti i riferimenti biblici e la continua contrapposizione bene-male.
Un film che ha una denuncia anti-militarista, ma che non disdegna ottime sequenze oniriche che rendono il film piacevolmente ambiguo.
Mi riferisco per esempio a

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"allucinazione perversa" fa leva su degli ottimi effetti speciali e su una regia abbastanza buona e interessante, anche se un pò superficiale in alcuni aspetti.
ALcune scene potevano essere curate molto meglio ( mi riferisco per esempio al sequestro oppure alla vicenda dell'avvocato chiamato per svelare i segreti rimasti sepolti durante la guerra del Vietnam).
Il film però ha un grandissimo difetto: troppi riferimenti e troppi indizi riguardo al finale, che io ho previsto dopo 20 minuti scarsi. Parlo dei

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è però molto interessante la parte filosofica- religiosa adottata da Meister Eckart, sulla quale il film prenderà la svolta finale ( Ultimi 10 minuti veramente molto belli).

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Infine, io consiglio vivamente il film perchè lo ritengo molto interessante e parecchio disturbante in alcune scene.
Ma in ogni caso è un film che non lascia indifferente.

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Ultima risposta 04/02/2013 17.54.47
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barebone  @  03/10/2012 15:23:01
   7 / 10
Come negli altri film giocati sullo stesso effetto sorpresa sparato a 5 minuti dalla fine, anche qui abbiamo una storia costruita a specifico uso e consumo del colpo di scena finale, che ne fornisce la corretta chiave di lettura.
Ed è proprio la mancanza di una chiave di lettura che rende questo film particolarmente cupo e a tratti disturbante per tutto il suo svolgimento, ma una volta chiarita la corretta dimensione "onirica" tutto si aggiusta e i vari tasselli finiscono tutti al loro posto.

"Lynchiano", senza dubbio, ma devo dire che funziona, perchè in effetti questo film porta il concetto di "Thriller psicologico" ai suoi massimi livelli.

Al tempo, siamo nel 1990, la trovata finale era assolutamente impossibile da prevedere, e quindi complimenti ad Adrian Lyne, primo nella storia a mettere in scena il colpaccio finale che ribalta il senso di tutto ciò che si è visto fino a quel momento.
I registi di "Il sesto senso", ma anche di "The Others", sentitamente ringraziano..

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Ultima risposta 22/01/2013 08.44.32
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/09/2012 19:18:29
   8½ / 10
Si continua giustamente ad esaltare (perfino i detrattori) Steven Spielberg per quei primi venti minuti di Salvate il Soldato Ryan; venti minuti di violenza apocalittica, roboante, feroce, a tratti surreale (il soldato che monco prende il suo braccio da terra e non sa più che farsene). La guerra cosi com'è, filtrata (anche se pare di no) dallo schermo cinematografico e appunto dal cinema, sempre finto, bisogna ricordarlo, ma che trova la sua massima espressione nella finzione suprema, nell'evocazione.
Jacob 's Ladder (mi rifiuto di chiamarlo con l'imbecille titolo italiano) comincia nel Vietnam; in cinque minuti o poco più i soldati che scherzano diventano carne da macello, le scene si susseguono con una furia disturbante, cosi come le immagini di arti scarnificati e trascinati a terra, di gambe devastate, di corpi che saltano per aria, di visi che schiumano bava e sangue in un raptus insensato di follia.
Adrian Lyne, regista (diciamolo) mediocre e patinato, ha sfoderato con questo suo film una regia unica nel suo genere, strepitosa. Lontano dagli spogliarelli di Basinger, dalla proposta indecente (e fiacca) di lì a venire su cui rifletterà una sensuale Demi Moore, Jacob's Ladder comincia in guerra e continua all'inferno.
HELL, queste le prime parole lette dal protagonista in metropolitana. Un inferno dal quale non si esce, comunque un percorso obbligato per chi ha subìto sulla propria pelle gli orrori della guerra, della violenza, i traumi dell'uomo.
Un horror psicologico accomunabile a tanti altri sotto questo aspetto, e mi viene subito in mente come primo esempio il capolavoro di Polanski, il suo Inquilino del Terzo Piano; ma Lyne reinventa uno stile che da pulitissimo, "videoclipparo" nel senso negativo, ipocrita diviene traumaticamente sporco, osceno, subdolo.

Se il cinema secondo critici come Enrico Ghezzi è generazione di immagini corpi cose, e se David Lynch viene sempre tirato in causa utilizzando queste parole quando si parla delle sue opere, allora non stupirà il parallelo Lyne/Lynch che molti compreso il sottoscritto utilizzeranno per questa pellicola. Perfino il nome li avvicina, non fosse per le lettere finali; a distanziarli in maniera siderale una carriera disastrosa (ma non commercialmente) per il primo, che però si guadagnerà la stima eterna di ogni cinefilo che si rispetto col film in questione (che incassò pochissimo mi risulta); il secondo ha seguito le sue aspirazioni artistiche e comunicative fino alla fine senza mai arrendersi a logiche di mercato.
Eppure in Jacob's Ladder i due autori hanno molto cui spartire: prima di tutto i corpi mostrati e dilaniati in continuazione davanti la macchina da presa; corpi abortiti, inumani, non-generati e informi. Corpi mostruosi a metà tra l'umano e ciò che inevitabilmente non può esserlo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Lynch di questo film, perché se ha amato l'altro mostro informe di Zulawski (Possession), difficilmente non avrà amato le atmosfere di Jacob's Ladder.
L'orrore come nella miglior tradizione è osceno, viene quasi sempre suggerito ma mai mostrato nella sua interezza. Psyco: la scena della doccia, dove sembrava agli spettatori di vedere la Leigh venire accoltellata, erano SICURI di aver visto il coltello affondare nel corpo della donna. Il montaggio di Hitchcock li aveva ingannati; il montaggio di Lyne inganna tutti anche qui: velocissimo, disturbante, osa immagini di una violenza e di un'oscenità disturbante ma poi le ritira e poi le reitera ancora senza soluzione di continuità.
Ci troviamo di fronte ad una continua surreale messa in scena di deliri. Surreale non lo uso a sproposito. A vedere quei volti mascherati che sembrano in preda a raptus incontrollabili ho subito pensato a "Gli amanti" di Magritte, a oggetti, cose (o cose che sembrano uomini) lontani dal loro habitat naturale e che per questo destabilizzano. I barboni e i mentecatti di New York allora sono demoni in una metropoli che li abbandona a loro stessi; chi ti ama e ti accudisce è una crudele aguzzina; i dottori sono macellai pronti a farti qualsiasi cosa per soddisfare le loro voglie sadiche; gli ospedali sono inferni manicomiali in terra con pezzi di uomini, carcasse sanguinanti a terra, sono pieni di sangue come dei mattatoi.
L'INFERNO. HELL.
Anche i riferimenti religiosi non sono mai fuoriposto a partire dal titolo. Se il cinema oltre ad essere finzione per forza di cose, è anche evocazione, allora Jacob's Ladder è perfetto, nulla da dire. Si arriva al finale con un senso di malessere, si guardano i personaggi via via rassicuranti angeli o perfidi e subdoli demoni secondo il loro comportamento o la loro controparte biblica.
Molto bella la fine dell'incubo finale (?????). Molto bello tutto ma non lo rivedrei nell'immediato, mi ha fatto male.
E non fa male invece sapere che questo "horror" non parla solo di un problema psicologico accentuato, Polanski (cito lui come esempio primo( già ha fatto di tutto in questo campo. Mi piace pensare che la paranoia di Jacob non sia ambiguamente solo pura psicosi, ma anche un complotto da parte di chi il vero orrore lo ha scatenato e continua a scatenarlo periodicamente sperimentando farmaci sui soldati arruolatisi per difendere un paese che li manda e scaccia via come pazzi, poi, quando è troppo tardi.
"Il pentagono nega" dice la didascalia finale, riguardo gli esperimenti con la droga cui furono sottoposti effettivamente in Vietnam alcuni soldati, mandati a combattere anche tra di loro (nel film non c'è il Vietcong, il nemico non c'è, il nemico è il tuo amico, il nemico sei tu, Jacob è il nemico di sé stesso). Un film che è una negazione continua, un continuo cambio di scenario. Dall'orrore iniziale della guerra si arriva a scoprire che tutto è peggio di quel che si pensava, che i mostri esistono davvero e non sono frutto di continue allucinazioni del protagonista.
Si spera ovviamente, nel finale, anche se la chiusura è devastante. Si spera ancora che Jacob abbia salito quella scala davvero e lo ha fatto, l'ha salita in pace. Lui è senza colpa.

"E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla
terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. E l'Eterno stava al disopra d'essa, e gli disse: «Io sono l'Eterno, l'Iddio d'Abrahamo tuo padre e
l'Iddio d'Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e
alla tua progenie; e la tua progenie sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzodì; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella
tua progenie."

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Ultima risposta 03/10/2012 21.27.11
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  29/03/2012 20:15:24
   6½ / 10
Qual è la causa che, a distanza di anni dalla tremenda esperienza della guerra in Vietnam, provoca a Jacob spaventose allucinazioni? In una realtà sempre più confusa, come distinguere le minacce concrete dai frutti della memoria e dalle illusioni della mente? E perchè la ricerca della verità sembra un'impresa al limite dell'impossibile?

Analizzando gli spettri che ottenebrano la lucidità dei reduci di guerra, "Allucinazione perversa" ambienta questa storia di tensione in luoghi dall'aria modesta, a tratti malconcia, spesso minacciosa. Nel complesso è un film ben fatto su un tema interessante, delle cui implicazioni si può discutere a fondo.
Tuttavia, non riesco a valutarlo "eccellente", perchè non mi ha coinvolto più di tanto. Probabilmente mi hanno frenato un paio di impressioni personali. La prima è che a tratti trapela una sensazione di lentezza (posso capire che sia voluta, per "accompagnare" progressivamente lo svolgersi della storia, ma a me un po' è pesata); la seconda è la mia personale antipatia per Tim Robbins (molti dicono che la sua sia una grande prova d'attore, e non lo contesto, ma a me sembra che lui abbia un'espressione perennemente istupidita).
De gustibus...!

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Ultima risposta 13/04/2012 12.20.51
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pinhead88  @  06/04/2011 19:30:36
   8 / 10
Allucinato, quasi astruso, a tratti horror a tratti thriller psicologico. Gli incubi di Robbins insieme al finale sono senza dubbio le parti più memorabili di quest'opera. L'unica nota negativa riguarda solo il titolo della versione italiana, un titolo veramente brutto, banale, scemo che dà più che altro l'idea di un gialletto anni '70 a sfondo softcore. Notevolissime le scene in metropolitana e nel lugubre ospedale psichiatrico. Finale toccante.

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Ultima risposta 06/04/2011 19.47.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  04/11/2010 02:16:31
   9 / 10
Film incredibilmente atipico per un Adrian Lyne che si conosce quasi esclusivamente per lavori quali Nove settimane e mezzo e Proposta indecente, ed altrettanto incredibile è il fatto che questo è probabilmente la sua migliore opera ed è piuttosto sconosciuta e sottovalutata.

Allucinazione perversa è un vero e proprio viaggio negli abissi e nei meandri della mente umana, una discesa quasi dantesca negli inferi dell'inconscio, fino a toccare il fondo dove si annidano le paure più recondite e gli incubi più atroci, per poi arrivare alla catarsi e alla liberazione dal male, e salire finalmente verso un paradiso di pace interiore.
Un trip allucinogeno e allucinato, onirico e surreale, messo in scena con una maestria visionaria degna dei migliori Lynch e Cronenberg, e pervaso da un'angoscia terribile, sottile ed opprimente. Varie sequenze suscitano dei sani brividi (l'inizio folgorante in metropolitana, la scena del ballo, il ricovero in ospedale e la corsa in barella in mezzo a pazzi psicopatici e a corpi fatti a pezzi) e l'effetto divenuto famoso come "shaking head" (a quanto pare debitore dei fratelli Quay - i famosi gemelli "pupilli" ed allievi di Svankmajer - di "Streets of Crocodiles", famoso corto surreale - e surrealista - dell'86) è meravigliosamente orribile (ed oltretutto effettuato tutto senza computer grafica).
Come la mente del protagonista, che non riesce più a distinguere la linea di confine fra realtà e incubo, anche la sceneggiatura è confusa, con punte quasi illogiche, e si dipana oscillando continuamente fra thriller psicologico, horror, film di denuncia, e thriller da "scopera del colpevole e della verità" costellato di piccoli "indizi" al suo interno che suggeriscono allo spettatore la soluzione dell'enigma (in questo ricorda molto L'uomo senza sonno di Anderson).

L'obiettivo di Lyne è, al di sopra di tutto, imbastire una critica sbandieratissima ai veri orrori non raccontati della Guerra in Vietnam. C'è un feroce attacco a quell'America il cui spirito guerrafondaio ha raggiunto un tale livello di pazzia da dimenticare completamente etica ed umanità e dare il via alla sperimentazione chimica brutale sul proprio stesso esercito (la droga denominata dal chimico Matt Craven "The Ladder", la metaforica scala che conduce i soldati nei recessi dell'anima popolati solo da una bestialità primitiva, fa riferimento al BZ, il 3-chinoclidinile benzilato, uno stupefacente il cui uso nella guerra in Vietnam gli Stati Uniti hanno sempre negato e nascosto).
Tutto ciò scomodando il misticismo religioso, la filosofia teologica di Meister Eckhart e soprattutto l'allegoria biblica della "Scala di Giacobbe", che nei secoli ha assunto diversi significati, reinterpretandola in chiave moderna.
A dir la verità tutto il film è impostato su una matrice allegorica di derivazione biblica. Ed ecco quindi che Louis (Danny Aiello) diventa un angelo che, come accadde con Giacobbe a Bethel ("La casa di Dio"), in sogno apre a Jakob la via per la dimensione ultraterrena, per un'aldilà fatto di pace e serenità, catartizzandolo dalla paura (la guerra), dai sensi di colpa (la matrice allegorica continua: l'aver lasciato Sarah, simbolo della positività, per Jezebel, che non a caso è simbolo dell'adulterio, di un eros quasi collegato alla morte, come nella scena del ballo dove essa mimando un atto sessuale si trasforma in un mostro infernale), dal dolore (la perdita del figlio Gabe), dal male psicologico somatizzato in male fisico (il mal di schiena cronico).
Finale davvero spiazzante e meraviglioso, che lascia la mente aperta ad altre interpretazioni e ad altri concetti.

Le prove degli attori sono tutte fantastiche, da un maiuscolo Tim Robbins agli ottimi Pruitt Taylor Vince, Danny Aiello ed Elizabeth Pena.
In sostanza è un thriller con punte di genialità, pregno di tematiche disparate che si possono approfondire a dismisura (la guerra, la morale scientifica, l'esperienza pre-morte). Uno dei migliori e più innovativi thriller degli anni '90, un film di guerra che ne racconta gli orrori senza quasi mostrarne alcuna scena, ma portandone alla luce le conseguenze e gli effetti sul singolo, che sono ancora più terribili ed orribili dell'atto bellico in sé.

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Ultima risposta 05/11/2010 19.13.27
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  29/08/2010 01:14:01
   7½ / 10
Faccio outing e ammetto di non aver mai detestato Adrian Lyne, anzi il suo stile videoclippato mi ha sempre suscitato simpatia (o nostalgia?). Ovviamente parliamo di un regista che ha fatto del guadagno la ragione primaria del suo lavoro e quindi resto ancor più sorpreso nell'apprendere che forse il suo miglior film, questo "Jacob's ladder" (mi astengo da ogni commento per il titolo italiano) è stato anche un fatale fiasco in tutto il mondo.
Niente di più lontano da quanto Lyne ci aveva abituati, il film è cupo e inquietante fino a toccare vertici horror, la storia di un viaggio nella psiche turbata di un reduce di guerra è narrata magistralmente tra salti temporali in flashback e virate nell'incubo più nero, con un'asciuttezza inaspettata considerando la firma. Un film teso e suggestivo, con un finale che non delude. Maiuscola l'interpretazione di Robbins.

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Ultima risposta 29/08/2010 02.46.47
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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  12/06/2010 12:40:52
   3½ / 10
'na chiavica pazzesca.
Il nulla cosmico condensato in maniera nauseantemente intellettualoide.
Costruito ad arte per carezzare freneticamente il pene dei paralogisti e dei loro portaborse.

C'ha ragione wega.

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Ultima risposta 18/11/2013 15.53.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  15/01/2010 11:21:22
   7½ / 10
Due sequenze su tutte: quella iniziale nel metrò, in cui viene introdotto molto bene quel clima allucinato di mistero che si protrarrà in tutta la pellicola, e soprattutto il viaggio angoscioso tra malati e brandelli di carne, per le corsie d'ospedale, degli ospizi, dei manicomi, e di tutti i ricoveri umani.
Se il film nasce come iterazione alle condanne antimilitariste, e alle fobie collettive e ai veleni post-bellici, sembra in verità interessarsi e focalizzarsi (ma la materia è quella degli incubi, che poco si presta a farsi inquadrare) su paure ataviche, abissali, e in primis alla lotta dell'individuo contro l'appressarsi della morte.

Spesso trasfigurazione della realtà non equivale a estrosità o gioia creativa; ma a noia, disagio, rifiuto, sofferenza, malattia.

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Ultima risposta 15/01/2010 17.53.07
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  12/10/2008 12:17:54
   5½ / 10
Mi aspettavo un gran film, "Allucinazione perversa" è una pellicola mediocre nel senso più assoluto: sta nella media. Regia accademica per il semplice motivo di seguire un plot scritto secondo il manuale del perfetto sceneggiatore allucinato. Dopo patinature come "9 settimane e mezzo" era improbabile aspettarsi gran cose. Probabilmente Lyne affascinato dal talento visonario di Carpenter ha voluto dire la sua, ma se Carpenter ha il raro pregio di rendere credibile una storia assolutamente fittizia, Lyne esplora un campo che non è il suo, ammesso e concesso ne abbia uno, e la storia, quasi vera, ha il difetto di risultare fasulla. Non un' emozione, non un particolare sussulto. Un film sciapo che in definitiva non sa nè di carne nè di pesce che però sa di già visto.

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Ultima risposta 30/10/2008 09.32.31
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Max78  @  18/07/2008 23:18:57
   7½ / 10
Un buon film, che trova il punto di forza nelle allucinazioni del povero Jacob,
davvero inquetanti i volti dei demoni(?) che popolano la sua mente, bravissimo Adrian Lyne nell'integrare questi momenti senza che risultino banalissimi effetti speciali
come capita di sovente in molte pellicole...

Nel complesso mi è piaciuto, ma non abbastanza da ritenerlo un capolavoro,
la sceneggiatura scorre abbastanza lentamente, questo potrebbe anche non essere un problema se non fosse che scarseggia quel coinvolgimento emotivo che a mio avviso un film del genere doveva trasmettere.

Un paio di sequenze da antologia, Silent Hill per Ps ringrazia :)

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Ultima risposta 28/10/2008 13.12.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  18/07/2008 20:35:25
   7½ / 10
"Il Mondo è cambiato. Lo sento nell'Acqua; lo sento nella Terra; lo avverto nell'Aria." (cit.)
Ca.zzo; adesso pure Adrian Lyne fa bei film (!?!?!?!?). No, no, no, no; dev'essere un miraggio.

Eccellente thriller psicologico che non tarda a scadere nell'onirico e nel surreale. Ottima interpretazione di Robbins; sceneggiatura buona (inconscio come artefice di inferno e paradiso; ha un che di già visto, sarà solo una mia impressione?) ma alquanto prevedibile; regia, neanche a dirlo, vuota e pretenziosa.

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Ultima risposta 30/10/2008 01.06.09
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JOKER1926  @  08/07/2008 22:10:06
   9½ / 10
"Allucinazione Perversa" è un film spettacolare, particolare e profondo...
Adrian Lyne confeziona uno dei film più belli degli ultimi decenni...
è difficile (se non impossibile) classificare questo film in un genere…
Non è un horror, nè un trhiller…
Forse la pellicola si avvicina più alla "stirpe" dei film drammatici…
Trama buona, grandissimi gli attori...
Applausi a Tim Robbins che recita in modo celestiale, impeccabile...
Ma in linea di massima gli attori sono discreti.
Eccezionale la fotografia e gli effetti speciali.
Film che (almeno nelle primissime battute) mostra allo spettatore un episodio di guerra, vari soldati sono impegnati nel Vietnam...
Improvvisamente scoppia una terribile, sanguinosa guerra...
Jacob sarà colpito...
Il giovane ragazzo si ritroverà in un treno, Jacob avrà delle mostruosi allucinazioni di demoni e personaggi misteriosi.
Infatti il ragazzo è afflitto da diversi problemi mentali, psicologici...
Molte sono le sue visioni...
Generalmente si tratta di esseri sovrumani (ottimo lavoro sul piano cinematografico)...
Jacob inizia ad "investigare" e riuscirà ad avere una risposta...
I marines in guerra venivano "allevati" con diverse (e mortali) sostanze...
Essi dovevano "scattare", combattere "meccanicamente"...
Quindi "Allucinazione Perversa" è una vera e propria (maxi) denuncia agli Stati Uniti rei di aver manipolato gli organismi di giovanissimi ragazzi...
Ma comunque Adrian Lyne riesce ad "assottigliare" la sua denuncia con altre scene magnifiche nel corso del film.
Gli Stati Uniti cercheranno di mantenere il tutto sotto controllo ammazzando delle persone coinvolte nei fatti di guerra...
Il nostro protagonista attraversa una crisi nervosa, ma non solo...
Avrà anche qualche problema fisico...
Bella la scena della vasca (riguardo la febbre)...
I servizi segreti cercheranno (invano) di bloccare il nostro Jacob, il ragazzo riuscirà a sottrarsi a loro grazie al fisico, in pratica assisteremo ad una bella scena "picchiaduro"...
Il regista "cuce" nel suo film delle storie, Jacob ha perso un figlio, verranno tirati in ballo numerosi (e fondamentali) personaggi...
L'amante di jacob nel film ricopre un ruolo abbastanza importante...
Ma il personaggio cardine, principale, risolutore, mediatore, fondamentale è Louis (suo personale terapeuta) che gli "Inculca" delle "pillole" di vita e non solo...
Sarà lui (ovvero Louis) a "creare" un nuovo e "vitale" "scenario" nella vita dell'uomo...
La concezione dei demoni e degli angeli è una concezioni altissima, purissima, celestiale, magnifica, metaforica...
Infatti Jacob è preda perpetua dei demoni (in questo episodio vengono tirati in ballo in modo passivo anche concetti religiosi), lui non trova pace, ma una volta raggiunta questa pace (attenzione questa è la cosa più importante del film, il regista la espone sotto forma di metafora) vedrà la luce...
La Suprema scena finale confermerà tutto cio' in modo solare, netto...
Adrian Lyne a livelli epici confeziona un Capolavoro, magistrale, impeccabile, mostruosa, sconvolgente, imprevedibile, Suprema, eccezionale, impareggiabile, magnifica, sublime, utopistica
la dinamica…
Infatti i personaggi sono delle pedine, e il regista sulla sua tavola da gioco li muove affinché essi "combaciano" fra di loro in modo "completo", perfetto...
Lyne gestisce il tutto in modo raffinato, perfetto (o quasi), nella sua pellicola tocca in modo raffinato vari temi…
In primo piano c'è l'effetto struggente della guerra, quindi il regista attacca l'America, vengono trattati in modo passivo argomenti come l'amore…
E ripeto vengono introdotte nella pellicola concezioni delicate, esse a volte si "intersecano" con quelle religiose…
Infatti Jacob raggiungerà la luce grazie ad un processo di "purificazione totale", ma queste concezioni possono essere paradossalmente screditate…
Infatti Jacob si auto-convince, o meglio "abbandona" di propria volontà l' "Incubo" per vivere finalmente il "sogno"…
I demoni si trasformano paradossalmente, utopisticamente, incredibilmente in angeli, in sogni primitivi, essenziali, fondamentali…
Film pieno di metafore, Louis infatti è un personaggio celestiale, lui (guarda caso) è sempre allegro, ottimista, infallibile…
Louis è avvolto in una Sacra, luminosa "corteccia"…
Jacob infatti sarà (a volte, soprattutto verso il finale) dipendente di questo astrale, illuminante personaggio…
Rinnovo i complimenti al regista per aver creato un sublime, incredibile "mosaico" di tensione, di amore, incertezza, guerra…
Tutti i "tasselli" di questo imperiale" mosaico" sono abbelliti, "ringiovaniti" da concezioni profondissime, delicate, supreme e da metafore…
Lyne si supera e introduce sulla scena un personaggio misterioso…
Tarantino "sfodera" dal suo "bagaglio" cinematografico il "Signor Wolf"…
Ma in questo caso il nostro Adrian lo supera e seleziona, ovvero mette sulla scena un personaggio fondamentale, risolutore…
Signori, ecco a voi… il chimico Newman…
Complimenti Adrian..!
Bravissimo il regista a selezionare dei luoghi "scuri", cupi, drammatici...
Infatti le ambientazioni vanno a nozze con il contesto del film...
Film profondissimo contornato da metafore...
Bellissimi, importanti, impeccabili i vari dialoghi del film, nella pellicola in considerazione non trovo difetti rilevanti... (forse il finale, o meglio il "succo" del finale potrebbe essere intravisto giàdalla scena inziale… comunque…)
Magnifica la scena finale..!
Pellicola sottovalutata, ma di grande fattura…

"Allucinazione Perversa" è un viaggio nell'incertezza, nella crudeltà…
Un viaggio ultrasensoriale, in Vietnam e nell'animo, nella testa di un ragazzo comune ma crudelmente modificato…
Il regista riesce nell'impresa di donare allo spettatore un "fetta" dello pseudo - progresso Statunitense contornato, idealizzato dalla prepotenza, dall'arroganza e dall'ignoranza…
Lo spettatore si trova sui binari della verità (secondo Lyne) e deve "correre" per scoprire il male, del mondo…
In questo caso la vittima è Jacob, ma il ragazzo solo contro un sistema corrotto e omicida riuscirà almeno in parte a "Infastidire" gli "animi" dei potenti…
E alla fine raggiunge la sua "Oasi" con una persona a lui cara…
Vivendo così in una pace eterna , beata, lontano dalle allucinazioni e dai dolori fisici del mondo terreno…

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Ultima risposta 12/10/2008 12.28.26
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/05/2008 17:13:40
   9 / 10
Mai mi sarei immaginato che Adrian Lyne, regista che cordialmente detesto, riuscisse a tirar fuori una pellicola così angosciante e inquietante. Fin dalla sequenza iniziale (realmente scioccante) siamo trasportati all'interno di un incubo senza apparente via d'uscita. Ottima l'interpretazione di Robbins e di tutto il cast.

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Ultima risposta 09/07/2008 21.19.40
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hyothehunter  @  24/12/2007 17:40:11
   8½ / 10
incubo o realtà? Realtà, ma una realtà finita...quando la speranza viene distrutta dalla gente che ci controlla, quanto tempo può passare prima che tutto diventi un inferno e le persone intorno a noi dei diavoli?
c'è una redenzione possibile oppure solo la morte? e se la redenzione fosse proprio la morte? un film che critica una società assurda, quella americana, che ha sempre mandato alla morte migliaia di ragazzi in guerra (in questo caso del vietnam)
ma anche un film onirico sulla possibilità della pace dopo aver vissuto l'inferno. Sulla sottile linea tra la vita e la morte. Regia, sceneggiatura, trama e fotografia....tutto ruota intorno a questa visione....e noi con loro.

un cult....ma è incredibile come un solo titolo tradotto diciamo male, può rovinare la fruizione di un pezzo da novanta del genere........

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Ultima risposta 28/02/2008 13.43.09
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TIGER FRANK  @  15/06/2007 01:02:17
   8 / 10
E menomale che me lo hanno straconsigliato perchè con un titolo così non mi sarei mai sognata di vederlo di mia sponte....
E' vero o no che dal titolo sapeva di pornosoft da retequattro alle tre del mattino di 15 Agosto? ECCO!
Tuttavia il film si rivela una bella sorpresa
dunque fate uno sforzo e dimenticate per qualche secondo il titolo strapietoso di questo film, liberate la mente e chi di voi non lo abbia visto, provveda a rimediare....

Belle le invenzioni riguardo l'incubo in terra di jacob, alla Witkin, il controverso fotografo di "mostri" e di morti freschi a pezzettoni....
l'avvocato del diavolo secondo me un po' richiama
così come jacob's ladder richiama quel bellissimo libro di Wiliam Golding (il Nobel strameritatissimo per il signore delle mosche) che è la folgore nera (the pincher martin) vicenda in cui un uomo che affoga lotta con tutto se stesso per salvarsi e dopo essersi aggrappato ad uno scoglio cerca di sopravvivere come può....
nel mentre riemergono flashback del suo passato e solo alla fine verrà svelato il mistero....
ma non divaghiamo
perchè a pensare che sto film è del '90 anche apri gli occhi (o vanilla sky) direi che deve molto e potrei continuare.....

per il genere sconsiglio la visione a combriccole di amici del sabato sera che affittano il film per cazzarà con una pizza alla mano e rutto libero a seguire

Niente di male ma forse una visione privata
soli con se stessi è quanto di meglio per godersi appieno questo film e lasciarsi trascinare personalmente in questo "viaggio" a volte disturbato disturbante ma che rimane così incredibilmente poetico nonostante tutto.

PS
Ma l'amico nero di Tim Robbins non è quello riccioluto del principe cerca moglie?
SOUL GLOOOOOOOOOOOW

Ecco qua rovinato il commento...

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Ultima risposta 08/12/2007 00.14.55
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  10/05/2007 16:11:03
   8 / 10
Da non dormirci la notte. Nel senso che è preferibile vederlo di notte, poiché essendo un film decisamente forte, che toglie il sonno, vedendolo alle 4 di pomeriggio non gli si rende onore. E ciò sarebbe scorretto.

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Ultima risposta 10/05/2007 18.26.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  10/05/2007 15:50:16
   8½ / 10
Con un uso sapiente di flash back e con un montaggio magistrale ecco questo piccolo capolavoro.

So che gli americani in Vietnam si drogavano e mi è parso anche di leggere o sentire che è stato usato anche questo particolare tipo di droga, sui soldati, per fomentarne all'ennessima potenza 'il lato oscuro', l'aggressività.
Tutto inizia con un incubo spaventoso, ma Jack si è solo addormentato su una carrozza della metropolitana.
Il personaggio è molto carino, dolce, ma vive una vita angosciosa, colma di improvvisi incubi e ricordi che ne turbano l'esistenza.
Apparentemente il susseguirsi delle scene possono essere senza senso. Verrebbe da dire: certo che l'esperienza in Vietnam ha squinternato un sacco di menti. Poveri ragazzi, sottoposti ad esperienze crudeli, barbare, paura, terrore che rimangono sepolti dentro di loro, sempre latenti. Sono stati davvero così fortunati ad essere tornati? Con la mente sconvolta e l'anima sempre pronta a liberare fantasmi semisepolti?
Non è così. E' tutto molto più terribile. Lui ed i suoi amici sopravvissuti ad un fatidico giorno di battaglia che è rimasto impresso a fuoco nelle loro menti, vivono l'inferno, tra mostri, demoni, incubi spaventosi.
La colonna sonora è terribile, nel senso che è molto adeguata al contesto.
Molto bravo il protagonista. Ottime le sequenze di guerra.
Molto bello anche il finale.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 10/05/2007 16.50.42
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  19/03/2007 16:36:37
   8 / 10
Un film carino, non v'è dubbio, ma siamo ben lontani da quello che è il capolavoro di Lyne, ossia Flashdance.

Recuperando la ragione, questo "Jacob's Ladder" - per coloro che fanno riferimento al titolo italiano, non è un porno - è, in gran parte, una discesa agli inferi, un incubo tanto destabilizzante che, nonostante più volte durante la visione vengano date chiaramente delle chiavi di lettura, solo attraverso il finale si riesce definitavamente a far luce.
Angosciante, decisamente.

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Ultima risposta 19/03/2007 18.11.08
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  12/07/2006 13:54:25
   9 / 10
non continuerò a sottolineare quanto sia irreale l'associazione fra questa pellicola e il nome che firma la regia... nè quanto sia orribile ed incomprensibile la traduzione del titolo.
Voglio invece rimarcare l'atmosfera livida di questo film, il senso di straniamento, la sua inquietudine dapprima sottile... il suo trascinarti in un gorgo che diviene poi un maelstrom. Bellissimo e intenso, ottimemente cadenzato nel suo restare in bilico fra follia e ricordo. Un film che ti si appiccica addosso.

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Ultima risposta 12/07/2006 17.45.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  29/04/2006 14:54:39
   10 / 10
un filmone spettacolare,difficile credere sia dello stesso regista di 9 sett e 1/2...
gli ambienti sono sporchi,torbidi(l'ospedale su tutti),l'intrccio incasinatissmo fino al boom finale(usato poi da molti altri film del genere).
molto bravo tim robbins,un'interpretazione sentita per davvero.
curiosità:alcuni ambienti e

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER sono stati di ispirazione per il videogioco "silent hill".

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Ultima risposta 06/03/2007 20.22.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  21/02/2006 20:03:30
   8 / 10
Una discesa agli inferi in piena regola, in un film sconcertante, claustrofobico, cupissimo, ed estremamente allucinato.
Adryan Lyne è l'autore di film patinati finto- erotici di successo. Quando uscì questo nessuno se ne accorse. Eppure è davvero fantastico e poco ha a che vedere con il resto della filmografia del regista.

Molte sono le scene da antologia, quella dell'ospedale, quella alla festa e quella all'inizio nella metropolitana. Il finale spiazza completamente.
"Allucinazione perversa" non si dimentica. Qualcuno potrebbe scambiarlo per un Lynch o per un Cronenberg. Invece il regista è incredibilmente solo un Lyne, che però qui è bravissimo è costruire un incubo malato, e registicamente veramente molto ricco.

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Ultima risposta 23/02/2006 19.56.38
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dirtycla  @  25/03/2005 14:36:13
   9 / 10
Il caso "Allucinazione perversa" è a mio parere incredibile per due aspetti:
1) è stato girato da Adrian Lyne il regista di film come "Proposta Indecente", il remake di "Lolita";
2) lo conosce veramente poca gente.
Come è possibile che un filmone del genere sia stato girato da tale regista e che quasi nessuno lo abbia visto o per lo meno ne abbia sentito parlare?
Bah, misteri del fantastico mondo del cinema.
In ogni caso è un film che spiazza dall'inizio alla fine.
L'idea centrale è denunciare determinati fatti forse accaduti durante la guerra in Vietnam, ma tale scopo viene raggiunto attraverso una storia che è costantemente in bilico tra horror, thriller, antimilitarismo, visioni oniriche, allucinazioni appunto.
E' veramente un film difficile da catalogare.
Il finale è col botto.


film.

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Ultima risposta 19/11/2005 00.18.51
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  04/03/2005 18:54:14
   10 / 10
Signori e signore, eccolo qua; uno dei capolavori in assoluto più sottovalutati.
Niente è come sembra e niente sembra come appare; un'incredibile storia il cui significato si scoglie con l'ultima inquadratura. Idea geniale, anche se arriva da un racconto di Ambroce Bierce.

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Ultima risposta 28/10/2008 12.17.25
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andy82bof  @  04/03/2005 17:56:35
   9 / 10
Ottimo film anti vietnam in veste thriller, per lo meno finchè non conosce la storia della droga. Le allucinazioni sono in effetti perverse e allucinanti. Da vedere!

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Ultima risposta 08/03/2005 12.34.34
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