american hustle - l'apparenza inganna (2013)

Siamo decisamente di fronte a una sceneggiatura coi fiocchi filmata da un abile regista di ottime commedie, e recitato da 4 attori poco meno che straordinari (su tutti, Jennifer Lawrence, una sorprendente, falsa svampitella). Un film che percorre per certi versi i binari del miglior Wes Anderson, dei fratelli Coen (per la proverbiale complessità delle trovate, spesso paradossali), e senza ombra di dubbio con una notevole strizzata d'occhio a Billy Wilder. La cosa più interessante del film, animato da un pragmatismo tutto particolare, è la notevole stilizzazione psicologica dei personaggi. Irving e Richie sono in fondo due facce della stessa medaglia, persone che inseguono la propria meta al di là di ogni regola morale, perché il proprio ego personale va soddisfatto, in barba ai fallimenti e alle posizioni sociali. E' sicuramente un film di ottima fattura, anche quando corre il rischio di perdersi in qualche cliché (v. il cameo inutile di De Niro) o di essere talmente calibrato e impeccabile da rasentare in qualche spunto una certa freddezza narrativa.
Tuttavia, l'incontro tra due mondi diversi quello tra Irving e la sensuale Sydney, ha qualcosa di letteralmente magico, e lo scontro della stessa con la moglie-rivale dell'amante in bagno è letteralmente impagabile... ehm il bacio saffico in certi casi rivela solo una discreta dose di affronto e disprezzo.
Non mi sento tuttavia di unirmi a una critica internazionale in visibilio, perché ho come l'impressione di un compìto eseguito in maniera pregevole se non esemplare, ma a cui manca qualcosa (giusto un po' di anima) per restare a lungo nella memoria degli spettatori.
Certo è comunque difficile trovare un film americano capace di cogliere le sfumature di molti personaggi, a costo di renderli a tratti indigesti o facilmente manierati