Un ex marine viene coinvolto suo malgrado nel tentativo di stabilirsi su di un pianeta particolarmente ricco di specie vegetali ed animali e di sfruttarne le grandi risorse: quando però la razza indigena si ribellerà a questo colonialismo cosmico, l’uomo passerà dalla loro parte per guidarne la rivolta.
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Pochi caz.zi: "Avatar" è una fi.gata. E mi si perdoni il forse eccessivo ermetismo dell'incipit. La resa scenografica e spettacolare di questo film (da vedere rigorosamente al cinema ed in 3D) è unica, mai visto nulla del genere: il lavoro di regista, direttore della fotografia, designer e resto dello staff tecnico è stato strepitoso. Tutto l'universo di Pandora ti lascia a bocca aperta, e lo fa senza che la cosa dia fastidio.
Purtroppo, a tutto ciò si accompagna una sceneggiatura decisamente miserella: se per la realizzazione tecnica Cameron ha impiegato 15 anni, per la stesura dello script avrà perso sì e no mezz'ora. In soldoni, si tratta di una Little Big Horn spaziale, mixato con un po' di Signore degli anelli (che non fa mai male), Balla coi lupi e Pocahontas, con spolverata di tutti i cliché della fantascienza degli ultimi 50 anni. Svolgimento prevedibile, quindi, manicheismo a palla e filosofia ecologista a go-go; fa però capolino una nemmeno troppo velata critica al panamericanismo ed alla gestione militare statunitense dei conflitti in medio oriente, per niente banale in un contesto da blockbuster: ad un certo punto della storia, Jake dice che "funziona così: se qualcuno è seduto su qualcosa che ti serve, lo fai diventare un nemico per poi avere la giustificazione necessaria ad attaccarlo". È evidente poi il disprezzo con cui sono trattati i marines, solitamente portati sugli scudi delle megaproduzioni americane.
Pregi (tecnici) e difetti (contenutistici) vanno quindi a braccetto, ma i primi prevalgono nettamente sui secondi, che rimangono veniali: proprio perché si tratta di tematiche viste e riviste, alla fine non disturbano, dato che la resa scenografica è tanto poderosa.
Ok, ok, sto scrivendo una paccata di minchiate, la verità è che mi sono divertito come un pupo con la mente leggera per 3 ore, ed al cinema, talvolta, chiedo pure questo.
Grazie James, e adesso non farci aspettare troppo per il tuo prossimo baraccone.