batman begins (2005)

Cinematograficamente non ha il fascino del Batman burtoniano, ma resta comunque l'adattamento più fedele del Cavaliere Oscuro. Nolan decide di ripartire dalle origini del personaggio, scelta più che giusta per rilanciare un franchise ormai decaduto, dopo gli esiti disastrosi dell'ultimo capitolo diretto da Shumacher. Passato dell'Uomo Pipistrello, ricordiamolo, trascuratissimo nel primo film di Burton, così come i personaggi di Alfred (qui interpretato da un inglesissimo Micheal Caine) o del comissario Gordon (qui ancora 'capitano'), ricorrendo a un cast di stelle proprio per quei personaggi che l'eccentrico regista di "Edward mani di Forbice" forse ritenne minori rispetto ai villain: la new entry Lucius Fox (Freeman) assieme a Gordon avranno un ruolo decisivo per le sorti degli eventi. Perfetto il protagonista Christian Bale, che, contrariamente ai suoi seppur bravi predecessori, ha finalmente il volto e il fisico giusto per il personaggio. Ottima l'idea di mostrare la figura di Batman dopo un'ora di avvincenti flaschback alternati alle contorte vicende del presente, utile a delineare il profilo di buoni e cattivi. I villain perdono il carattere pittoresco che li ha contraddistinti sin dai tempi del telefilm della ABC, diventando più introspettivi: esemplare è Ra's Al Ghul (Neeson), decisamente meno, invece, lo Spaventapasseri, che sembra rifarsi invece più alla moda dei thriller-trip adolescenziali alla "Hipnos". Lo stile è high-tech, che rispecchia appieno la versione più recente dell'uomo pipistrello, dalle architetture 'fosteriane', lontane anni luce, anche nella loro tenebrosità, dal cupissimo espressionismo burtoniano, fino ai gadgets e alla Batmobile, che qui diventa una sorta di carrarmato. Il ritmo è senza sosta, anche se si perde in un finale troppo scontato, chiudendosi però astutamente con il rimando al prossimo capitolo