body (2007)

Finalmente una pellicola thailandese di qualità........ questo lavoro di Paween Purikitpanya è degno di attenzione per i diversi elementi e (sotto)generi horror che il regista riesce a mescolare in modo abbastanza convincente,unendo in modo perfetto lo splatter,con la ghost story,dando così vita ad un film che riesce sia a disgustare che ad inquietare,tutto questo avendo per colonna sonora delle bellissime e affascinanti (anche se naturalmente incomprensibili) canzoni thailandesi.
Si nota che il cinema giapponese ed in particolare "Ringu" rappresentano i maggiori ispiratori di questo regista thailandese,ma a differenza di questi colpisce perché non andiamo a scadere nelle classiche leggende metropolitane (affascinanti e tetre certo.... ma dopo un po che du maroni).
Questo film quando inizia a diventare scontato e noioso cambia registro e sorprende,spiazzando di continuo lo spettatore,così fino ad un triplo finale che lascia stupiti ed entusiasti.
Certo i difetti non mancano,in alcuni momenti il film annoia parecchio,e sopratutto nella parte iniziale si corre il rischio d'addormentarsi,si risolleva sempre in modo efficace e mai troppo incoerente con la sceneggiatura certo,però superare la prima mezz'ora è dura,troppo dura.
Veramente insopportabili dal mio punto di vista,le tante, troppe sequenze in computer grafica (realizzate per di più anche male).
Va bene dai alla fine insieme a Shutter è una delle poche pellicole horror thailandesi che meritano una visione,i difetti ci sono ma per questa volta penso sia giusto passarci sopra perché il risultato finale è piacevole e riuscito,da vedere.

Avevo grandi aspettative per questo film e non mi ha deluso affatto. Anche se gli effetti speciali sono un pò scarsi, la trama è molto coinvolgente e ha compensato il tutto.

No,definirlo il classico horror orientale con i soliti stereotipi,non è corretto secondo me.
Si intravede qualche barlume della sindrome di "The ring",però il film ha tutt'altra identità,e vi dirò che non mi è nemmeno dispiaciuto.
Credo che il più grande difetto che si può riscontrare è il ritmo; delle volte seguire i dialoghi è una mattonata,ma non tanto per l'argomento di discussione,ma per i tempi di risposta(ma questo purtroppo è sempre stato un problema del cinema orientale...sono fatti così,non possiamo farci niente).

Però guardate,nonostante questo vi confesso che la sceneggiatura non è poi così male.
All'inizio ci sono molti intrecci,molte parti che trasmettono un bel pò di confusione; bisogna restare concentrati sul film per fare attenzione a particolari troppo dislocati tra loro,per poter ricostruire la meccanica della storia...però man mano che lo si guarda,i vari pezzi si incastrano sempre di più,fino a rivelare una struttura ben congeniata e per niente banale.
Alcune cose le si possono intuire,ma lo strano stile narrativo del film non ve ne da mai la conferma assoluta...e questo lo vedo come un'ottimo pregio di questa pellicola.
Per una buona metà non sapevo proprio come lo avrei valutato(anche perchè alcune scene sono inutili o troppo esasperate),ma il tutto si fa perdonare dal buon lavoro degli sceneggiatori.

In effetti,come dicono altri utenti,c'è un utilizzo eccessivo della CG,ma non mi ha infastidito eccessivamente; si poteva evitare ma tutto sommato è abbastanza tollerabile.

Non parliamo di una pietra miliare dell'horror orientale.....però non è nemmeno stupido o commerciale.
Un prodotto discreto che sa intrattenere e regalare anche qualche scena interessante.

Superato l'ostacolo di una prima parte interlocutoria piuttosto macchinosa e poco originale "Body sob 19" prende quota grazie ad una serie di colpi di scena ben escogitati dirigendo verso una soluzione del mistero che, come spesso capita negli horror orientali, è generato da situazioni pregresse ad alto tasso drammatico.
Dietro le visioni del giovane Chonlasit c'è molto di più di un decomposto fantasma dai lunghi capelli corvini e un ripugnante gatto orbo da un occhio, c'è una storia complessa di amore e sensi di colpa, di tradimenti e rituali simil-stregoneschi.
Non tutte le sorprese si incastrano alla perfezione, qualche forzatura la si nota, come qualche aggancio problematico, però nel complesso la sceneggiatura funziona e soprattutto genera curiosità oltre a qualche isolato salto sulla poltrona.
Notevoli gli omicidi, centellinati ma realizzati con poche limitazioni a fantasie sanguinarie. L'assassinio al museo è da antologia horror, alttrettanto buono quello nella corsia dell'ospedale. C'è un'eccedenza di effetti digitali che fa a pugni con la buonissima tecnica registica messa in mostra a volte con atteggiamento fin troppo compiaciuto. Di conseguenza la computer grafica convince solo a tratti risultando inadeguata in alcuni segmenti, soprattutto considerato che il budget (presumibilmente non illimitato) non permette un lavoro di fino.
Nel complesso una pellicola interessante, caratterizzata da momenti non perfettamente integrati alla storia oppure un po' naif, quasi sull'orlo del ridicolo come nel caso dell'umiliazione della studentessa. Anche le due ore di durata giungono eccessive, si poteva eliminare qualche scena e asciugarne altre. La commistione però tra ghost story e splatter è convincente, insieme al voler evitare con successo certe consuetudini narrative.

Sinceramente mi aspettavo un film di tortura

SPOILER
Cmq a chi ama l'horror orientale, e regge bene il ritmo un pò lento, gli e lo consiglio!

Necessita di una visione attenta perchè i continui rimescolamenti delle situazioni rischiano di far perdere il filo della narrazione.
Infatti, dopo 40 minuti mi ero già fatto un'idea di cosa si nascondesse dietro gli incubi e le visioni del ragazzo protagonista, per poi scoprire nella parte finale tutto l'andirivieni allucinato e visionario che il regista miscela senza pietà per lo spettatore, che facilmente può smarrirsi.
Gli effetti speciali non sono riusciti a colpirmi, il ritmo è fin troppo altalenante e in alcuni momenti c'è il rischio di annoiarsi, ma tutto sommato, grazie a una certa dose di mistero e pathos, si riesce a terminare la visione in maniera sufficientemente godibile, anche se non trascendentale.

Un film più che discreto con uno script che passa in rassegna molti sottogeneri dell'horror, dall'inquietudine e dalla paura generata dai fantasmi al gore molto spinto. Pur non essendoci elementi nuovi, specie nel soggetto, il regista riesce bene ad amalgamare il tutto, mostrando una buona sicurezza dei propri mezzi. Anche troppa visto che la regia oltre a mostrare i suoi pregi, ne evidenzia pure i difetti presenti in una certa leziosità e ridondanza causata forse dalla tendenza a strafare o mettersi in mostra, visto che un'opera prima. Niente male gli effetti speciali.

alla fine 'ogni cosa torna al suo posto' ....esattamente così!

forse troppa computer graphic, ma non stona affatto in questo film veramente bello

autentico capolavoro,mi stupisce una media cosi' bassa,veramente un horror coi controc..

Film inquietante, ben fatto, eccessivo nel dettaglio che spiazza, fa tare male, addolora.
Incredibile colpo di scena finale che ribalta tutta la baracca, un peso notevole sulla pace, sull'emotività e sulla serenità dello spettatore. Credo che questi thailandesi abbiano positivamente sorpreso, merito di Paween Purikitpanya e degli attori tutti, il pubblico che, quando si accinge a vedere un horror interpretato da chi ha gli occhi diversi dall'occidental style, è diffidente. In primis io, di questa schiera.
Personalmente, da vecchio saggio, quieto equilibrato degustatore, intenditore della filmografia, sì come sol l'occhio del sapiente con animo gentile, dopo lo spavento è arrivato puntuale sgomento ed amarezza per il mostrare del regista, certamente funzionale alla pellicola ed al suo fulcro, il particolare della Professoressa che era in cinta, con tutto quello che ne consegue. Insomma, lo smarrimento del film horror, che pure c'era solo parzialmente, avendone io visti tanti, il gradimento per gli effetti speciali abilmente costruiti, hanno lasciato spazio alla tristezza ed alla commozione. Insomma, chi vedrà capirà, a parer mio, non c'era bisogno di arrivare a tanto, si potevano fermare prima.
Outsider consiglierà questa pellicola ai forti di nervi, stomaco e pacis.

Uno dei migliori horror della storia non solo orientale, ma anche mondiale.
Dovessi agonizzare 70 minuti per poi vederne altri 45 come quelli finali di "Body" lo farei sicuramente. Un 10 strameritato per un capolavoro di paura, angoscia e disturbi mentali. La lentezza esasperante e la noia che cresce sono solo antipasti per lo splendido climax finale dove, come lo fa presente la locandina, OGNI COSA tornerà al suo posto.
Rimasi veramente spiazzato nel vedere tanta maestria dietro la macchina da presa, con una fotografia e sceneggiatura curatissime! Computer graphic? Chi se ne frega!!
CAPOLAVORO ASSOLUTO

Bellissimo, poetico, terrificante.
Tra i migliori dieci horror mai visti in vita mia.

Devo ammetterlo:nonostante molti commenti negativi,questo è uno dei miei film thailandesi preferiti (dopo Shutter)! La trama sembra la storia di vendetta fino ad'arrivare a una sequenza finale,tra l'altro molto drammatica, che ho letteralmente amato! La computer grafica non è delle migliori ma il fantasma di Dararai è reso benissimo! Buoni tutti gli attori! Una delle cose più strabilianti del film,secondo me,è la canzone di Puttinan (cantante famosa in thailandia), veramente triste ma adatta alle scene!

SPOILER

Nonostante sia infarcito di clichè è un film bello ed assolutamente non banale, merita la visione.

Una pellicola che a tratti terrorizza. Un horror tailandese di buona fattura che si lascia guardare (con una mano davanti agli occhi).
Certo non rivoluzionerà il genere e gli effetti digitali in alcune scene sono ridicoli. Però ve lo consiglio soprattutto se siete appassionati degli horror dai capelli neri che vanno tanto di moda in oriente.

Bellissimo! Non si sa da quanto tempo cercavo un horror così. Terrificante (e se lo dico io vi potete fidare), poetico e visionario. E finalmente dopo anni e anni di ricerche eccone per caso uno fresco fresco dalla Thailandia che non mi ha fatto staccare neanche un secondo gli occhi dallo schermo. Splendido sotto tutti i punti di vista. Magari a qualcuno potranno dar fastidio alcuni effetti fin troppo digitali, ma io personalmente non gli ho dato troppa rilevanza, anche perchè i tocchi visionari sono talmente belli da far svanire l'importanza per i particolari. Il fantasma di Dararai è un qualcosa di veramente impressionante, altro che i soliti jappo-fantasmini tutti uguali che fanno cascare i co.glioni. Qui il volto dello spettro fa veramente ****** sotto e si fa fatica a dimenticarlo. Ma nonostante questo è anche un horror intelligente, pieno di colpi di scena (seppure abusati) ma non ha importanza, sbalzi dalla sedia e bagni di sangue visivamente allettanti. Finale fantastico.

Che dire, c'è poco da commentare quando ti trovi davanti ad un film cosi "perfetto", ha tutto quello che si può volere in un film horror, compresa una regia perfetta, recitazione eccellente e poi il finale stupendo, che ti spiazza, tipico di queste zone, in particolare la Thailandia ormai è un serbatoio fantastico che non delude quasi mai. Da vedere assolutamente, forse l'unica pecca è il fatto che l'inizio sia un pò lento e a tratti noiosetto, ma la storia ti colpisce fin da subito e quindi si è felici di aspettare per vedere cosa succederà. Ripeto un film imperdibile.

SPOILER

Lo cercavo e lo aspettavo da tanto.
Dopo il discreto "Alone", l'ottimo "13 beloved" e il capolavoro "Shutter", ecco che la Thailandia ci regala un'altra perla che rimarrà negli anni: quest "Body 19" è un film pressochè perfetto: mischia la ghost story ad un thriller psicologico ben costruito; alterna spaventi e momenti di paura ad una storia oscura che va a districarsi poco per volta, sfociando in un finale tra i più belli che abbia mai visto; ci fa conoscere dei personaggi ben delineati e descritti nel migliore dei modi; ottimo lavoro anche per quanto riguarda la sceneggiatura e la fotografia.
Nonostante odi con tutto il mio cuore la computer graphic, in questa pellicola non mi ha irritato più di tanto, come spesso succede in questo genere di film.

"13 Beloved" è stato una delle più grosse sorprese del cinema Thailandese: un thriller stracarico di emozioni, energia, ritmo, tensione ma anche di humor nero. Il suo regista ora scrive la sceneggiatura per un horror puro e crudo da affidare ad un giovane regista dalla grande abilità visionaria.

Il film che ne esce è "Body 19": straordinariamente un prodotto davvero riuscito, che mantiene alta la tensione e il tasso di spaventi, seppur latiti dal lato degli effetti speciali (spesso troppo digitali e computerizzati per essere reale), "Body" rimane in piedi grazie ad una trama splendidamente strutturata e coinvolgente e con un paio di inaspettati colpi di scena.

E se qualche scena eccessivamente idiota (il fantasma con i capelli che di improvviso si allungano in aria) da sembrare irritante, il finale sistema le cose: bellissimo, struggente e persino poetico e commuvoente. Una piccola sorpresa in un panorama horror che non finisce di stupire.

Una sola pecca: gli effetti computer-grafica eccessivamente tamarri, un supplizio per gli occhi.