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Troppo facile dire film anti-borghese. Lo stesso "clochard" Boudu non è soddisfatto della sua condizione di barbone, in e come, alternativa alla società borghese. Boudu è un cialtrone! Contrariamente al suo salvatore, non vuole (potendo) istruirsi, non prova a elevarsi, egli si mantiene da se nell' ignoranza e nella stupidità (sputa nei libri che trova in giro nel negozio del libraio) Non sa nemmeno lui quello che vuole, non sceglie, non è riconoscente a chi lo vuole aiutare. Questo fa di lui un "essere umano" veramente basso e odioso.
Bellissima opera di Jean Renoir dopo "La Chienne". Non si tratta di "realismo poetico" bensì di una commedia al vetriolo. Renoir e Bunuel sono stati due registi essenzialmente anti-borghesi, e personalmente "Boudu Salvato dalle Acque" lo considero il più bunueliano dei suoi films tanto tende al grottesco. Se anche qui il regista si prende gioco pesantemente della piccola borghesia con una sceneggiatura davvero deliziosa (alla Bunuel sul serio), come nel successivo "La Scampagnata" sembra tutto all' insegna del rispetto delle convenzioni borghesi (il matrimonio di Boudu con la serva del suo salvatore, libraio di professione, dopo aver vinto un' ingente somma - 100000 franchi - alla lotteria). Allora assume ancora più valore il fatto che
l' ex-vagabondo - interpretato in modo particolare da Michel Simon, che può anche non piacere - dopo una seconda "scivolata" in acqua, e un' altra chance di vita, scelga di abbandonare quel mondo e di ritornare alla propria vita da mendicante.
A questo proposito di una poesia travolgente gli ultimi 5 minuti di pellicola. Straordinaria fotografia impressionista. Ah, l' ultima inquadratura sembra fatta da Welles.