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Si vede che ad oggi, le pellicole Keystone che non vedono Chaplin protagonista sono poco considerate quasi a prescindere e i titolisti italiani (e non solo italiani) lo sanno bene e sfruttano il nome di Charlot e Chaplin anche quando lui non interpreta Charlot, ha un ruolo secondario e un altro po' anche quando non c'è proprio. Ehr. In realtà il film si intitola "The Knockout" è diretto da Charles Avery ed è uno dei più ambiziosi prodotti da Sennett fino a quel momento. In realtà, pur essendo già diventato Charlot il personaggio di spicco del cinema comico americano della Keystone e pur avendo già un successo assoluto, a livello di risposta di pubblico il successo enorme di altre stelle come Mabel Normand e Fatty Arbuckle, il protagonista di questo film, non era affatto dissimile da quello di Chaplin. Poi chiaro, il genio di Chaplin (e le rovinose cadute personali degli altri, per motivi vari) con il passare degli anni ha eclissato tutto il resto ed è normale che sia lui ad attirare la maggior parte dell'attenzione anche in questi suoi primi lavori. In ogni caso, di "The Knockout" apprezzo l'ambizione di voler finalmente costruire un film dalla narrazione più compiuta e dal ritmo più ragionato grazie alla durata più estesa, insomma un film vero e proprio, più completo, più maturo rispetto alle schegge comiche da un rullo che erano il loro marchio di fabbrica; ma è un esperimento timido e zoppicante e ci sono cose che non funzionano, perché alla fine la comica slapstick resta tale, e l'inseguimento, le pistolettate, le risse della parte finale vengono estremamente dilatate per sfruttare al massimo i due rulli e, alla fine, la parte finale che dovrebbe essere la più concitata risulta la più noiosa e stancante del film. Poi, secondo me il problema con la comicità di "Fatty" è principalmente quello di basare la tua comicità sul tuo aspetto da omaccione col viso angelico e tanta forza bruta puntualmente utilizzata in un mondo dove già di base qualsiasi persona, ma proprio chiunque, uomini, donne, omoni, mingherlini e strambi vagabondi picchiano come fabbri e si prendono mattonate in faccia come fossero cuscini di piuma. Inzomma, la comicità di Arbuckle, la sua caratteristica principale, a me non pare una grandissima idea, in quanto a forte caratterizzazione anche se, per carità, la sua presenza scenica resta memorabile. La durata estesa, che non riesce a tener calibrato sempre il giusto ritmo e che soffre dello stile di ripresa fatto di semplici inquadrature fisse, pare eccessiva per il contenuto effettivo del film, il ritmo frenetico che in questi corti è dato dalle evoluzioni dei personaggi all'interno dell'inquadratura e ovviamente dal rapido montaggio qui diventa trattenuto, elastico; nella prima parte l'effetto è gradevole, si respira la voglia di raccontare una storia più solida, più completa del solito sketch slapstick, nella seconda parte tuttavia arrivano i problemi di cui ho già detto. Chaplin appare come arbitro della contesa nella scena clou, se pur breve, ed è bello veder entrare la grande star (l'ospite d'onore, praticamente) nel momento topico, nella seconda metà di pellicola. Poi, al fianco di Arbuckle, la moglie Minta Durfee, già vista spesso insieme a Chaplin in altri corti, Mack Twain, Edgar Kennedy ecc. Per gli standard Keystone è un film tra il megalomane e il coraggioso, va detto.
Qui Chaplin ha un brevissimo ruolo come arbitro di boxe in un incontro, il protagonista incontrastato è Fatty Roscoe, stella del cinema muto che è brillata ardentemente e che come tante altre si è spenta in un baleno, ma nella maniera peggiore. La sua stazza è imponente e lui conduce i giochi, soprattutto nell'ultima parte quando si trascina dietro, dopo una furente corsa sui tetti, cinque o sei agenti di polizia tutti insieme. Insolitamente lungo per i film dell'epoca, più di venti minuti. Contribuisce anche questo, unito alle pochissime gag, a renderlo poco attraente oggi.
Non tragga in inganno il titolo, Chaplin è solo un comprimanrio, sia pur di lusso, nel ruolo di arbitro in un incontro di boxe. Il vero protagonista è Roscoe "Fatty" Arbuckle, altro grande divo del muto dalla mole fisica imponente unita ad un viso quasi fanciullesco. Cadde in disgrazia qualche anno dopo in seguito a vicende giudiziarie che lo videro coinvolto e seppur assolto da qualsiasi colpa ne stroncarono per sempre la carriera.
purtroppo qui non è protagonista il grande chaplin e si vede...appare solo come arbitro all'incontro di pugilato ed è ,guarda caso, li il picco della comicità,ma dura troppo poco