Un barone siciliano, Ferdinando Cefalù, si innamora di Angela, una cugina sedicenne da cui peraltro è ricambiato. L'unico ostacolo è rappresentato dalla moglie di Ferdinando, Rosalia, una donna brutta e petulante. L'arrivo del pittore Carmelo Patané, vecchio amante della moglie, sembra poter mettere a posto le cose.
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Ironica, tagliente, attuale, divertente e non credo abbia eguali, né nel nostro paese né altrove. Un attacco all'articolo 587 del nostro codice penale affrontato con la risata grottesca, atta a ridicolizzare con ironia i capisaldi della nostra legislatura e perché no, a rivalutare l'ignoranza della gente, a volte molto più furba dei nostri aguzzini. La regia innovativa e frenetica poi non fa altro che rendere il film ancora più magnifico.
E devo dire che il fatto che non possa scrivere il nome del più grande attore italiano di tutti i tempi in un commento ad un film perché verrebbe censurato mi fa piuttosto incatzare.