dolls regia di Takeshi Kitano Giappone 2002
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dolls (2002)

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locandina del film DOLLS

Titolo Originale: DOLLS

RegiaTakeshi Kitano

InterpretiMiho Kanno, Hidetoshi Nishijima, Tatsuya Mihashi, Chieko Matsubara, Kyoko Fukada, Tsutomu Takeshige

Durata: h 1.53
NazionalitàGiappone 2002
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2002

•  Altri film di Takeshi Kitano

Trama del film Dolls

Tre storie venate di malinconia nel Giappone contemporaneo: una coppia alle prese con le pressioni e le aspettative della famiglia, un boss Yakuza nostalgico della sua vita di contadino povero e innamorato, e una celeberrima pop star, un incidente le ha deturpato il volto e lei non fa che trascorrere ore a guardare il mare. Finchè un giorno le fa visita un suo grande ammiratore.

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Voto Visitatori:   8,69 / 10 (243 voti)8,69Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Dolls, 243 opinioni inserite

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Filman  @  04/09/2023 15:43:47
   9½ / 10
Un primo fraintendimento che avviene quando si parla di questo capolavoro è quello della metafora delle bambole, che ci vorrebbe passivi, dipendenti e giocattoli nelle mani di qualcuno. In questo caso la metafora è sbagliata perché mal posta: Takeshi Kitano vuole i suoi personaggi (e vuole tutti noi) come persone semplici e anime pure, meno complesse di quello che crediamo di poter essere, degli stereotipi, insomma, o delle maschere.
Il secondo fraintendimento riguarda l'essenza surreale di questo film, che è invece una dichiarazione di romanticismo, di semplicità, di indole fiabesca da parte dell'autore. E' così facendo che con DOLLS raggiunge una nuova idea di poeticità dell'immagine, raggiungibile solo attraverso la chiarezza e il minimalismo, che con la loro forza sono capaci di azzerare tanto l'ombra della banalità quanto quella della filosofia. Un'estetica sentimentale perfetta per raccontare questi episodi di delicatezza umana, con soluzioni iper-colorate che partono dall'utilizzo dei colori primari per uno studio sull'immagine che solo uno sguardo da pittore come quello del regista giapponese poteva concretizzare.

Alebriso  @  11/12/2022 00:17:59
   10 / 10
Una storia meravigliosa per raccontare il dolore, la 'spaccatura profonda dell'animo', con quei fili conduttori che accomunano i film e i personaggi di Kitano: il silenzio, come contenitore in cui prende forma e movimento questo dolore, diventa letteralmente forza motrice; la dignità, di cui si scherma ognuno dei protagonisti; la simbologia, che prende vita spesso nella manifestazione delle forme d'arte (il teatro della bambole in Dolls, I dipinti in Hana bi, il decoro dei giochi in Kikujiro). La metafora è sempre lo strumento privilegiato per narrare, così come il peregrinare. Tutti questi personaggi letteralmente camminano, tantissimo, a lungo, viaggiano e questi viaggi (fisici e emotivi) vengono ripresi senza tagli, senza montaggi stringenti, perché seguono il tempo reale del sentire interiore, lento, a volte infinito. Ogni personaggio viaggia attraverso la sua sofferenza, la trasuda e lo spettatore la coglie e la assorbe empaticamente, non con l'uso delle parole, ma con il silenzio, le pause, gli sguardi, le azioni stringate.
Un viaggio visivo incantevole per lo stettatore, atmosfere sublimi e delicate.
Il filo rosso ne è il fulcro rappresentativo, ne rappresenta il destino, il legame indissolubile, il dolore, l'amore, anche quello disperato che ti accompagna fino alla fine e ti aiuta a morire.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/12/2022 00.37.45
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kafka62  @  13/05/2018 15:28:22
   8 / 10
Le "dolls" del titolo sono le marionette bunraku, talmente popolari nel teatro giapponese da costituire un genere artistico a sé stante, codificato fin nei minimi particolari e caratterizzato da storie d'amore infelici e dall'esito tragico (un po' come nel melodramma operistico nostrano). Il teatro bunraku offre a Kitano il meraviglioso pretesto di dar sfogo a quella vena che, sotterraneamente, ha sempre percorso il suo cinema, e cioè un pessimismo totale e irremissibile. Le tre coppie di "Dolls" sono infatti espressione di un'idea di amore talmente puro e assoluto da sfociare inevitabilmente, per poter sfidare la caducità dei sentimenti e ambire all'eternità, nel sacrificio, nella rinunzia e nella morte. Il film di Kitano è pieno di immagini simboliche (la farfalla schiacciata sull'asfalto, il pesce preso all'amo), le quali compongono un delicato controcanto colmo di tristezza e di dolore alle vicende narrate: un ragazzo che lascia la fidanzata per diventare uno yakuza e che scopre, da vecchio, che lei per decenni ha continuato ad aspettarlo nella stessa panchina di una volta; un uomo che si acceca per poter accedere al cospetto della ex cantante di cui è innamorato, rimasta sfigurata dopo un incidente stradale; e soprattutto una coppia di sfortunati amanti che vagano per il paese legati tra loro da una corda rossa che non scioglieranno mai, simbolo essa stessa dell'amour fou.
Come dicevo più sopra, Kitano non è mai stato così pessimista come in questo film. Il lieto fine non solo è negato, ma è addirittura, ogniqualvolta tra rimpianti e nostalgici rimorsi si affaccia la possibilità di una sia pur tardiva ricomposizione affettiva, ribaltato dal destino e dalla morte in agguato. Eppure, il tono di "Dolls" non è mai disperato, ma dolce ed elegiaco, di un romanticismo quasi astratto, fuori dal tempo e dallo spazio. Anche lo stile della pellicola risente di questa impostazione: oltre alle ellissi e ai fuori campo, di cui Kitano è da tempo maestro, in "Dolls" vi è una tale raffinatezza formale (nei movimenti di macchina, nei paesaggi, nei colori – soprattutto nei colori, del rosa dei fiori di pesco, del rosso delle foglie autunnali, del bianco della neve) da rasentare quasi il calligrafismo. Ma l'algida perfezione e la elaborata lentezza del ritmo non devono trarre in inganno, perché nascondono sotto la superficie un materiale incandescente, che la grande saggezza stilistica del regista fa uscire allo scoperto non più con le esplosioni di violenza di "Sonatine" e di "Hana-Bi", ma per mezzo di sfumature, allusioni e immagini poetiche. Fino a realizzare, nel bellissimo finale, l'immedesimazione e la sovrapposizione dei due "vagabondi legati" con le marionette del prologo, straordinaria reificazione che ha il significato di portare un amore in carne e ossa nelle alte e inarrivabili sfere del mito.

Thorondir  @  04/10/2017 11:54:45
   8 / 10
Dolls è un film sulle scelte sbagliate, su come queste incidono e incideranno sulla vita sentimentale delle persone. Le storie raccontate hanno questo filo rosso in comune, come se l'errore non è poi rimediabile, anche ad anni di distanza. Ciò che però rende il film veramente degno di nota è secondo me non tanto la questione amorosa, piuttosto l'impianto formale: fotografia e soprattutto montaggio sono straordinari e rendono Dolls un film magnificamente riuscito soprattutto a livello stilistico. Il cinema d'altronde nasce come immagine, la sceneggiatura arriverà solo dopo e Kitano ha con Dolls espresso la sua poetica sull'uomo e i suoi sentimenti riuscendo a non scadere nel melassoso tipico dello stile occidentale, rimanendo sempre ben ancorato ad una precisa idea di cinema.

Javier81  @  18/10/2015 17:03:47
   6½ / 10
Dolls è un film d'autore che sembra più vecchio di quello che è, dove primeggiano la presenza stilistica, la fotografia, la spiccata teatralità e la drammaticità di fondo delle tre storie, gradevoli nella loro esageratezza e grottesca disperazione. Un film che regala si buoni momenti di cinema ma anche ingenue, piccole indigeste forzature. La lentezza di cui viene accusato si concentra soprattutto nella prima storia (riproposta a spezzoni per tutto il film), quella degli innamorati, ed a mio avviso legittimamente(vedi SPOILER). Già da questa premessa si può capire a cosa si va incontro. Apprezzarlo non è da tutti. Per quel che mi riguarda mi aspettavo decisamente di più. E si poteva fare di più.
Curioso.

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topsecret  @  16/09/2015 16:49:08
   7½ / 10
La corda dei vagabondi legati è quella che si vede ma ci sono altri legami, altri vincoli invisibili che coinvolgono vari personaggi, uniti dall'amore, dalla passione ma anche dalla follia, dalla nostalgia, dal rimorso e dalla morte.
Il film di Kitano molto probabilmente non va incontro a tutti i gusti, ma se visto con lo stato d'animo giusto riesce a regalare una visione toccante e densa di emozioni.
Ottima regia, bella la fotografia e interpreti che, senza bisogno di tanti dialoghi, riescono perfettamente a coinvolgere il pubblico, facendolo partecipe delle sensazioni che li accomunano.
Personalmente lo considero un buonissimo film ma sono anche consapevole che il ritmo volutamente lento e l'alone di malinconia che aleggia sulla storia può non piacere a quel pubblico meno avvezzo al genere.
Intenso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  26/08/2015 21:10:29
   8 / 10
Un Kitano mai (forse) così poetico manovra le sue bambole all'interno di un quadro tridimensionale dove l'amore è nichilismo e la vita è effimera.
Uno dei pezzi pregiati della filmografia del regista giapponese.

InvictuSteele  @  23/04/2014 14:45:47
   8½ / 10
Probabilmente il Kitano più intenso e poetico. Una parabola esistenziale carica di malinconia e di riflessioni interiori sull'amore e sulla solitudine scandite in tre vicende intrecciate. Ogni inquadratura è un quadro che incornicia dei paesaggi splendidi e la regia è perfetta osservatrice delle varie sfumature paesaggistiche dove si muovono gli attori-burattini. La vita è un teatrino immerso in silenzi lunghissimi, nel quale il destino tesse le fila di ognuno di noi come fossimo marionette. Metafora preziosa!

Kit Carson  @  08/10/2013 02:04:29
   8 / 10
Tre linee separate che si intrecciano e che raccontano storie di "bambole". Intenso, riflessivo, folgorante. Arte. Da vedere e rivedere.

Woodman  @  29/08/2013 01:14:55
   9½ / 10
Assurda bellezza disarmante. Si coniuga di tutto in questo dolorosissimo film di Kitano, uno dei miei preferiti firmati dal sorprendente cineasta.

Rossissima febbre d'amore, ricorda l'interno dell'anima idealizzato da Bergman. Rosse rose, rossi alberi autunnali che decadono come le esistenze di dannate marionette mosse dal destino. Una dannazione eterna, quella che segna le vite spietate dei due giovani legati dalla corda rossa. Un dolore tutto visivo ben congegnato. Una regia pulita segue una storia frammentata in tre ritratti di amore e morte.
Un capolavoro purissimo sulla purezza del dolore.

Uno stupendo commento musicale di un Joe Hisaishi più bravo del solito.
Una squadra di attori che recita con i volti, fa emergere una pesantezza esistenziale che mal si addice ai toni luminosi della vita terrena.
Un'eternità scorre fra la nascita di un amore e il ritrovo di una solitudine paziente che avrebbe fatto bene ad una, invece, violenta. Un oceano di paura e sogni spezzati si staglia davanti a visi deturpati dalla sfortuna o dalla follia ossessiva. Solitudini su solitudini, corpi piccoli vagano nell'enorme, infelice mondo. Fino a crollare, inutili.

Scene antologiche: il boss che rivede la sua amata mai dimenticata, Sawako e la sua ossessione per il gicoattolino di plastica, la popstar sfregiata che chiede al fan cosa è successo ai suoi occhi ("Ho pensato che fosse meglio non poter più vedere"), il cammino finale nella neve, con l'ultimo flashback.
Spiazza, incanta, demoralizza. Un arcobaleno di sofferenze stagliato in un universo fatto di simboli, vuoti, colori e incubi. E' un film che suscita un pianto profondo.

Un film che ha tutto, racchiude tutto, può comunicare di tutto.
Minimalista, nell'inconfondibile segno nipponico, pittorico, nell'irripetibile poetica di Kitano.

Un capolavoro.

Invia una mail all'autore del commento Tokyo'sRedLight  @  09/08/2013 14:51:13
   10 / 10
Più che un film direi che è un balsamo per l'anima.
Opera pervasa da una malinconia struggente.
CLASSICO

Cose che mi sono piaciute:

- Le tre meravigliose storie che si intrecciano
- Fotografia sublime
- Musiche


Cose che non mi sono piaciute:

- Niente, è uno di quei film che ti porti dentro per sempre

Crazymo  @  09/04/2013 23:44:55
   9½ / 10
Delle marionette, delle bambole, questi sono i protagonisti del film . Analizzare i film di Kitano con un approccio "normale" è pressocchè impossibile, anche qui abbiamo una fotografia e una regia mozzafiato, Kitano riesce ad intrecciare alla perfezione tre storie principali che si susseguono per tutto il film creando un universo dove i nostri protagonisti, delle bambole se vogliamo, si muovono circondati da persone, persone che parlano, persone che si incrociano, persone che si sfiorano. I nostri protagonisti sono il frutto del loro contatto con il mondo ed è da questo mondo che non riescono a fuggire. Il tutto sembra ruotare attorno ai soldi, il male che affligge tutti i personaggi del film sono i soldi, che per un motivo o l'altro sono finiti per trascinarli in rovina; ed è solo il potere dell'amore e dell'amicizia a riuscere a farli tornare alla serenità. Un film complesso, pieno di simbologie e di dettagli, perfetto nella forma e nel contenuto. Un capolavoro firmato Takeshi Kitano, grazie all'analisi di martina74 che mi ha fatto apprezzare ancora di più il film!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  19/03/2013 19:17:24
   8½ / 10
Per il modo in cui tre storie si intrecciano senza mai toccarsi tra schegge di passato e un presente inevitabile, Dolls è inevitabilmente uno dei vertici di Takeshi Kitano. Inizialmente è una faticaccia entrare nel suo universo cinematografico cosi silenzioso, semplice, delicato eppure lento, crudele, lapidario. Una volta fatto si è come rapiti nei sensi, distaccati eppure partecipi, emotivi ma anche critici.
Il montaggio e la fotografia, cosi come la regia di Kitano completamente assente nei panni dell'attore, sono perfetti. E i colpi al cuore che l'autore manda sono altrettanto forti. Il nichilismo dilagante perfino in un film dichiaratamente romantico ha la sua parte predominante ma c'è sempre un messaggio forte al di là del determinismo: SE un personaggio avesse agito in un modo invece che un altro, SE da giovane un personaggio avesse lavorato onestamente invece che costruirsi un impero criminale, SE un fan per amore di una cantante pop avesse scelto di perseverare invece che togliersi con un folle gesto d'amore ciò che permetteva di vedere... i personaggi sono bambole manovrate da un burattinaio senza scrupoli, Kitano non se li fa di certo. Poteva essere tutto diverso ma hanno scelto un destino già scritto. E come bambole si muore, ma insieme. No?

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Ultima risposta 24/05/2013 19.28.17
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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/02/2013 19:30:00
   8½ / 10
Dopo il passo falso di Brother Kitano torna a livelli d'eccellenza. Raccontando tre storie d'amore, contiene la violenza, ma la morte (e la solitudine) sono sempre dietro ogni sentimento. E se la speranza può essere soffocata, il romanticismo (inteso come due corpi che si donano l'un l'altro amore al di là di tutto) di anime erranti, vecchi yakuza colmi di rimpianto, e follie, è candido, pulito, aereo.

A tratti davvero folgorante.

deadkennedys  @  12/09/2012 13:43:19
   10 / 10
Poco da dire. Se avete un minimo di cultura classica dovreste conoscere la differenza fra il dramma e la tragedia. Questo film è pulito e universale come una tragedia greca. Magistrale l'intro con il teatro Bunraku giapponese che riappare alla fine. Considerate che molto di rado do 10 e solo a selezionati grandi classici. Questo per me è un classico.

momo  @  23/05/2012 11:24:36
   6½ / 10
Il Kitano romantico, come lui stesso si è definito, è un po' retorico e superficiale. Le marionette umane comandate da dietro le quinte da forze invisibili danno senza dubbio un certo spessore, ma non basta menzionare il determinismo per dire di aver fatto un film profondo, anche se si inquadrano foglie e farfalle se si ricorre a tutti gli espedienti per tentare di convincere lo spettatore che si trova davanti ad un film da festival di Venezia, non riesco a definirle "storie intrecciate" hanno più il sapore di tre favole ben imbastite: una piccola fiammiferaia e un soldatino di piombo che si incontrano tra i fiori di pesco.

_Hollow_  @  26/06/2011 16:05:35
   9½ / 10
Sono molto combattuto sul voto da dare a questo film. Ai primi minuti avrei dato un 5, durante la visione. Mentre stava finendo, ero convinto che fosse un capolavoro, un 10 pieno. Facendo una sorta di media sproporzionata (ho le mie ragioni, chi l'ha visto può capire), direi che questo sia il voto più giusto. Non è perfetto .... anche se chi se ne frega? Dopo averlo visto, anche le scene un pò più assurde e incomprensibili al fine della trama saranno scusate.
L'intreccio delle tre storie che compongono il film è veramente magnifico, adoro come "Beat" Takeshi riesce a rendere scene assurde qualcosa di intimamente poetico o significativo

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Ultima risposta 26/06/2011 16.07.52
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cris_k  @  27/08/2010 12:32:35
   9½ / 10
Film bellissimo. C'è poco da dire. E' così profondo e ricco di significati. Il solito stile alla kitano, con molta immagine e pochi dialoghi, fa sentire fisicamente allo spettatore il vissuto dei personaggi. Eppure incredibilmente non annoia, anche grazie alle diverse storie intrecciate. Bellissimo.

Kymmy  @  09/07/2010 10:59:30
   10 / 10
La morale pessimista e disarmante di questo film immenso è che noi siamo solo delle bambole, siamo incapaci di decidere il nostro destino, perchè è egli che 5ncombe su di noi, portandoci a compiere, passo dopo passo, la nostra esistenza tormentata. Straordinario il valicamento delle quttro stagioni da parte dei due giovani innamorati sawako e matsumoto (primavera: sakura in fiore, abiti gialli e verdi - estate: malinconia, abiti freddi su rotaie deserte illuminate da un sole che spira - autunno: alberi rossi dalle foglie accese, abiti grigi e rosso carminio, infine inverno: neve candida, abiti blu e bianchi, grigiastri e rossicci, molto pesanti) fino ala fine di tutto. E anche per la donna eternamente volta verso un'attesa destinata a non avere mai fine e la pop-star (bellissima Kyoko Fukada!) rimasta sfigurata, avrà il sopravvento la solitudine. Sono tre storie di amore eterno, ma anche sul senso della vita, quest'ultima troppo spesso non dalla nostra parte.. Con gli ingredienti tipici della poesia più sofisticata di un Takeshi Kitano mai così fine e stilizzato, ovvero: passione, sceneggiatura essenziale, fotografia inarrivabile, affidamento a sguardi e movimenti, leggiadra e delicata direzione degli attori, recitazione superba, impeccabile uso di luci e colori, elementi simbolici della poesia nipponica, grandioso esempio di teatro bunraku e indescrivibile retrogusto agrodolce, il film può essere ritenuto come qualcosa al di sopra di noi stessi, troppo grande per un misero voto, troppo poetico per una sola etichetta, un capolavoro ineguagliabile fondato sulle sensazioni e il cuore, sull'amore e la forza che ci unisce, e una volta sgretolatasi, ci fa morire. Ogni oggetto, ogni parte della natura e della fisicità sono importanti e animati di luce e purezza: gli angioletti di porcellana immacolati, i fiori di molti colori, una pallina rosa fonte di intrattenimento schiacciata sotto le ruote di un'auto, le girandole che si muovono al passaggio dei giovani, le maschere spaventose che caratterizzano gli incubi della povera Sawako, ma anche la distruzione di un castello umano è illustrato in Dolls, distruzione di storia, di ricordi, di emozioni, sentimenti troppo forti da abbandonare e che preferiamo trascinarci dietr6 sino alla morte, simboleggiati da una foglia d'acero rosso che cade increspando lievemente l'inquietnte trasparenza di un'acqua troppo pura per essere vera, per essere natura, per essere vita. Ogni cosa in questa sublime opera d'arte è importante, ogni cosa può essere metafora, può essere simbolo d5 ciò che caratterizza la nostra esistenza. Per Kitano tutti sono colpevoli, tutti hanno qualcosa di cui soffrire. Tutti soffrono in questo film, da chi muore a chi è condannato all'eterna infelicità, all'eterna solitudine, alla vita che quel destino cattivo ci riserva, quel destino che si è già inebr5ato di ciascuna delle nostre vite e solo lui sa dove ce le porterà.

Indescrivibile più di così, un immenso capolavor6, arte pura senza te0po, il mio fil preferito di Kitano e uno dei miei personali in assoluto. Non so se tutti possono capire una tale poesia, un tale senso di smarrimento illustrato con audacia e maturità, ma di sicuro non è un film che può rimanere inosservato. Da vedere assolutamente. Un film pieno stile Kitano di rara bellezza figurativa e per chi ama il genere sarà una pietra preziosa. Sublime.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/07/2010 22:59:08
   7½ / 10
Kitano questa volta racconta attraverso tre storie che si svolgono in parallelo le vicende tormentate di personaggi marionetta nelle mani del destino, impossibilitati nel rimediare a delle scelte sbagliate nel passato a cui hanno sacrificato il proprio amore. La componente melodrammatica è preponderante rispetto ad altre sue opere e la fotografia molto curata accentua il lirismo di molte scene che raggiunge vette altissime e sublimi. Malgrado un certo disequilibrio fra le storie, il film merita di essere visto.

Suskis  @  23/03/2010 00:15:58
   6 / 10
Premessa: la storia dei voti di questo film su Filmscoop mi perplime. Un mare di 10 messi da gente che non ha commentato nient'altro. Mi sembra una specie di battaglia di fake per far passare 'sta polpetta come il capolavoro del cinema giapponese!
Ricordo di averlo visto con la mia ragazza e, finita l'ultima scena, di esserci guardati e aver detto entrambi "MAH!".
Insomma: lentezza a parte (e per fargli un favorone, dato che è mostruosamente lento e noioso in certe parti) mi è parso veramente un lungo esercizio di immagini. Ben fatto, certo (Kitano è bravissimo e lo era già quando ballava il tip tap) ma davvero non mi ha lasciato un ricordo positivo se non per la parte relativa allo Yakuza. Assolutamente sopravvalutato.

The BluBus  @  22/03/2010 23:52:15
   8½ / 10
Che gran film.. un lento crescere di emozioni, fotografia stupenda e musiche azzeccate

suzuki71  @  16/03/2010 17:56:35
   9 / 10
Poeticissimo e sublime,

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Comunque, indimenticabile, e da rivedere.

Mr.619  @  13/09/2009 13:22:20
   9 / 10
Kitano diletta in maniera gargantuesca tanto i suoi intendimenti sensitivi quanto il suo stesso spirito composto e coagulante in contatto ed anelito dell'anima nella sì prolissa e languida tracciazione del movimento toccante e sinuoso dei corpi, i quali, in qualità di inevitabilità delle possibili relazioni instaurantesi fra loro, spezzano, letteralmente, i legami unenti le altrui sembianze e peculiarità personali, in modo tale da causare un abbattimento psico-morale dell'essere coinvolto in cotanto processo di disgregazione-aggregazione.La sineddoche portante inserta dall'immagine delle bambole può facilmente ricollocarsi in uno stato di "antonomasia della soggiacenza", per quanto concerne le storie degli uomini e dei loro sentimenti tratti in considerazione, poichè non indicano e non limitano semplicemente l'abusata e famosa "maschera tragica" dell'inquietudine dell'esistenza ( le oneirasi della ragazza che ha perso il senno), ma è soprattutto elemento cardinale della medesima immobilità dell'ombra dell'"Io", vincolato non dalla mediana passione erotica che, come in una composizione alchemico-musicale, rende ogni cosa armoniosa, ma dal rimorso scaturito dalla pietà nei confronti dei nefandi gesti compiuti, dacchè dettati dall'incoscienza ed inconoscenza sia del prossimo, che, in particolar modo, di se stessi.E' per l'appunto questo uno dei tasselli più fondamentali della comprensione del cinema kitaniano: l'eterna e mai finita ricerca, il viaggio podo-mentale cui si apprestano i personaggi delle sue opere ("L'estate di Kikujiro") entro la cui determinatezza spazio-temporale va a porsi e rivelarsi la semiologia maggiormente profonda e ignorata del senso uguale della vita.La rottura del filo intercorrente nell'intreccio delle avversioni e delle melanconiche ed appassionate inversioni, senza sottintesi inganni procurata e dalle une e dalle altre, è il segno in-confutabile e necessario di una regressiva-successiva ricollegazione, talvolta interrottasi su un piano d'inizio affettivo ( il tradimento e l'insensatezza), ma, pur sempre, circostante la singola dimensione dell'individuo, tenuto in pendenza, sospeso manifestamente, fra i recordi dei suoi attimi vitali.Veramente reali, infine, gli ultimi fotogrammi del film, in cui i protagonisti principali, dopo essersi sostituiti metafisicamente alle bambole addotte sin dalla prima scena, nella tragica dinamica del continuo ribaltamento d'identità della loro esposizione comportamentale ritrovano, questa volta del tutto chiaramente e finalmente, ciò di cui erano andati in cerca: l'amore.

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Ultima risposta 07/01/2011 21.03.23
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Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  14/07/2009 02:36:29
   10 / 10
Inizialmente il film mi convinceva relativamente, poi ha cominciato a diventare sempre più intenso, a tingersi di rosso, fino a raggiungere vette di una forza emotiva raramente toccate nella cinematografia. Una trama coinvolgente, poetica, mai banale, mai veramente consolatoria.
Uno dei Kitano migliori, il silenzio sul mare all'ennesima potenza.

BlackNight90  @  25/04/2009 19:42:40
   10 / 10
Capolavoro che senza necessitare di troppi dialoghi riesce a parlare del destino, del dolore e del senso che la vita non ha.
Tre storie che si sfiorano delicatamente ma senza rubarsi spazio tra di loro, ognuna con la sua importanza e la sua tragica dignità, tre storie caratterizzate dall'incomunicabilità dei rapporti umani e dalla consapevolezza di un destino segnato, manovrato da una cieca volontà di morte.
C'è qualcosa di Montale in Dolls, a cominciare dall'attenzione di Kitano per i piccoli oggetti, per le piccole cose che rievocano la condizione dell'umana sofferenza: una pallina schiacciata che non può più galleggiare nell'aria, una farfalla morta che non può più volare, un "rivo che gorgoglia", una foglia trascinata via dalla corrente.
E soprattutto, c'è quel filo rosso che incatena i destini dei due vagabondi innamorati, mentre il destino di un boss yakuza è legato al rimpianto per un amore passato a cui fa ritorno, mentre i destini di una cantante e di un suo fan sono uniti tra loro ma non si appartengono: nessuno ha nelle mani il proprio destino, siamo tutti burattini.
Una fotografia stupenda illumina una natura bellissima e variopinta che mostra le sue fragranze e i colori dei fiori mentre si rincorrono le stagioni ma nulla cambia per le persone.
Kitano stavolta si limita alla regia, si nasconde così come non mostra la violenza ma la lascia intuire, ma regala lo stesso un altro capolavoro.

TheLegend  @  18/03/2009 23:58:41
   8 / 10
bisogna privarsi di una parte di sè per ottenere l'oggetto del desiderio....fotografia splendida e regia impeccabile,bisogna comunque immergersi a fondo per capire tutte le sfumature...un grande film

VikCrow  @  04/03/2009 02:46:42
   10 / 10
Il capolavoro assoluto di Kitano. Poesia ed impatto visivo estremi. Per me è un 11.

Ciaby  @  24/12/2008 13:02:56
   10 / 10
il capolavoro di Kitano

donfabios  @  21/12/2008 16:33:00
   9 / 10
pura poesia, commentare è riduttivo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  12/10/2008 14:47:16
   10 / 10
Una sottile linea rossa unisce e distanzia binari complementari; tre storie vicine ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
Onore, gloria e successo
sono solo granelli si sabbia
sparsa sulle strade dell'insoddisfazione
calpestate per l'eternità.

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/11/2008 16.06.17
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mr orange  @  19/09/2008 23:12:37
   9½ / 10
un susseguirsi di scene poetiche ci portano in tre storie di amore, follia e solitudine rappresentate perfettamente per lasciare allo spettatore un consistente senso di malinconia. la fotografia e i suoni riescono abilmente nel proporre immediatamente questi sentimenti. la fotografia è caratterizzata da colori molto accesi con un elogio visivo del "rosso", si passa praticamente per tutte le stagioni e a tutti gli scenari, dalla neve alla sabbia della spiaggia. i suoni sono molto suggestivi accompagnano i personaggi molto dolcemente con piccole note. dialoghi scarni, ma essenziali, personaggi molto ben caratterizzati ( anche quelli che appaiono per alcuni minuti).

GRANDE KITANO, COME SEMPRE.

MM11  @  10/04/2008 03:32:36
   9 / 10
Ogni parola, ogni aggettivo, ogni commento è superfluo.

ZiggyStardust  @  13/03/2008 19:55:27
   9 / 10
Lentissimo, tristissimo...
Capolavoro assoluto che esprime in toto tutto il suo dolore; assolutamente unico, visivamente sublime.

Invia una mail all'autore del commento nerofelix  @  12/03/2008 18:02:28
   7 / 10
Tre toccanti drammi amorosi, che si intersecano e attraversano un comune denominatore, raccontati con asciutto minimalismo. Scarni ed essenziali i dialoghi, la pellicola si avvale della forza delle immagini. Non condivido la diffusa glorificazione di questo film: la fotografia è sapiente e, a tratti, suggestiva ma non eccelsa; le storie sono efficaci e venate di pessimistico patetismo ma non brillano per originalità. C'è tuttavia un vivo senso della poesia che i ritmi lenti e cadenzati accentuano abilmente... e una velatura di simbolismo un po' riflessivo e decadente. Non un capolavoro, a mio avviso (ne siamo ben lungi), ma un bell'affresco d'insieme, delicato e introspettivo.

Dan of the KOB  @  08/03/2008 11:19:17
   8 / 10
Uno sguardo straziante su 3 casi di amore estremo!
Tre storie drammatiche e toccanti raccontate tramite la poesia delle immagini e la potenza dei lunghi silenzi!
Destini, rimorsi, espiazione, sacrificio sono solo alcuni dei temi portanti del film di Kitano, che dirige in modo sapiente e tecnicamente divino il suo vero capolavoro!

Cliff72  @  30/01/2008 12:30:36
   8 / 10
E' un film difficile da commentare, anche perchè è stato scritto molto; mi limito quindi a scrivere ciò che mi ha più colpito di questo film: i meravigliosi colori, la fotografia, le tre storie legate da un filo profonda di malinconia, la poesia che avvolge tutta l'opera di Kitano.
Sarò sincero, preferisco il Kitano di Brother, tuttavia consiglio vivamente questo film per le emozioni che riesce a trasmettere, nonostante una eccessiva lentezza in qualche scena che si poteva evitare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/11/2007 23:45:14
   7½ / 10
tre amori difficili raccontati in modo estremo...bellissimo!non saprei quale scegliere delle tre storie forse proprio perche in realtà rappresentano un unico pensiero...
si dicono poche parole ma tutte hanno un peso importante e nessuna battuta è messa li per caso...
una nota negativa la metto sull'eccessiva lentezza quando si tratta di inquadrare la camminata dei "vagabondi"!vada per le prime volte,vada per i bellissimi paesaggi che attraversa ma alla fine stanno sullo schermo 10 minuti e non se ne puo piu...scusate...
pessimista

Bathory  @  11/10/2007 00:37:48
   10 / 10
Semplicemente l'apice assoluto della scenografia e della poesia...

Tom24  @  08/10/2007 14:50:15
   8½ / 10
Kitano si discosta dai yakuza film e ne esce un ennesimo capolavoro. Drammaticità sempre alle stelle, per un film magico, sospeso nel tempo come le espressioni dei protagonisti. Un tripudio di colori. Devastante.

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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 10:30:01
   9 / 10
ANCHE QUI SIAMO DAVANTI AD UN'OPERA D'ARTE. UN FILM INTENSO, POETICO, STRUGGENTE. UN FILM INTRISO DI MALINCONIA E DI TRISTEZZA PER LE OCCASIONI PERDUTE. VERAMENTE UN GIOIELLO. STUPENDA LA METAFORA DELLE BAMBOLE.

Beefheart  @  26/07/2007 22:18:43
   8 / 10
Bellissimo film sentimentale che racconta l'amore ed i suoi drammi attraverso tre storie, esemplari, sviluppate e seguite parallelamente. Ognuna delle tre mette in scena, senza retorica, l'amore, quello vero, che supera e prevalica ogni altra cosa, o aspetto, della vita, senza trascendere in pietismi e banalità. Al contrario, il nobile sentimento trasuda potente e dignitoso dagli atti estremi che i protagonisti compiono in suo onore per esorcizzare i fantasmi del rimorso. Rammarico, senso di responsabilità verso la persona amata e, soprattutto, devozione e dedizione portano i protagonisti di Dolls ad annientarsi per celebrare e non tradire un sentimento talmente profondo e fondamentale da essere meritevole di qualsiasi tipo di mortificazione auto-inflitta e da avere l'incontrastata precedenza su qualsiasi altro umano bisogno. L'esistenza subordinata al sentimento e direttamente dipendente da esso. Film eccezionale per sobrietà visiva (nonostante il corposo utilizzo dei colori) ed intensità psicologica, ben recitato, ottimamente sceneggiato, meravigliosamente fotografato. Incredibilmente didascalica ed evocativa l'immagine dei vagabondi legati. Coinvolgente, scorrevole, funzionante. Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag  @  13/07/2007 17:29:03
   10 / 10
Abbiamo perso anche questo crepuscolo



Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.

Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.

A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.

Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.

Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perché mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?

È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.

Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.




Pablo Neruda

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Ultima risposta 02/02/2008 13.42.34
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Dante V  @  31/05/2007 18:14:26
   9 / 10
Il miglio film di Takeshi Kitano.

luca  @  27/03/2007 18:29:14
   7 / 10
Opera-manifesto di parte di cinema orientale e giapponese in particolare,
quello più intimista,riflessivo,sentimentale.
Apparentemente senza trama, un film come questo ti da modo e tempo per riflettere, per cercare di capire il motivo che spinge i personaggi a fare ciò che fanno.
Tre storie d'amore, tre storie fuori dal comune.
La sensazione che il film mi ha dato è di assoluta serenità e tranquillità....forse per il ritmo lento al limite della staticità...forse per la mancanza di dialoghi...probabilmente per musica e fotografia, che fanno avvicinare l'opera più alla pittura che al cinema.
I personaggi si muovono sul percorso che il destino ha tracciato loro con dignità, anche quando questi li costringe a vivere da barboni o li porta a compiere gesti assurdi.
E forse è proprio questo il messaggio del film, o forse non esiste nemmeno un messaggio...forse l'obbiettivo di Kitano è trasmettere semplicemnte uno stato d'animo, attraverso immagini e musiche.
Forse siamo solo bambole in balie del vento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  07/03/2007 15:30:20
   8½ / 10
Atipico film di Kitano,che lascia sullo sfondo gli argomenti piu’ rappresentati dal suo cinema per analizzare a fondo tematiche piu’ spirituali.
”Dolls” è uno dei film piu’ belli girati dal regista nipponico che rappresenta l’ineluttabilita’ del fato attraverso delle storie d’amore e morte.
La visione dell’autore è estremamente pessimista,accosta infatti i suoi personaggi al Bunkaru,il tradizionale teatro di marionette giapponese,ad indicare quanto le vite di ognuno siano legate da un filo sottile facilmente spezzabile manovrato a piacimento dal destino.
“Dolls” è un film lento,molto simbolico,difficile da digerire,qualcuno lo ha tacciato di essere semplicemente un mero esercizio di stile,a mio parere è invece un’opera interessante e profonda che ben rappresenta il pensiero di Kitano.
Le tre storie sono molto efficaci,sublime quella degli innamorati che vagano senza sosta legati tra loro da una corda,molto riuscito anche l’episodio dei due anziani che rappresenta le occasioni perdute nella vita,meno intenso quello della cantante sfigurata e del suo fedelissimo fan.
Nota di merito per gli abiti e per la fotografia davvero straordinaria.

gei§t  @  28/02/2007 19:24:04
   8 / 10
l'amore rende folli e Kitano ci racconta le follie dell'amore in maniera dolce però...

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la mia opinione  @  20/11/2006 22:21:52
   8 / 10
Niente da dire un bel film un po' incomprensibile a tratti ma è fatto in maniera sublime regia e fotografia soprattutto davvero eccellenti. Molto complesso ma intenso, bello.

quaker  @  14/11/2006 18:20:31
   10 / 10
L'ho visto ieri per la prima volta. Opera magistrale.
E' il film con la migliore fotografia che abbia mai visto. Questo giustifica il massimo voto.
Il bianco dei ciliegi in fiore e della neve. Il rosso della corda, delle foglie degli alberi dell'abito della giovane. Il verde (in tutte le sue tonalità) delle foreste. L'azzurro del cielo.
I due che passeggiano fra le banderuole e le maschere: una delle più belle scene mai girate. Narrazione attraverso il paesaggio, la scenografia, i dettagli e "gli elementi indiretti". Facce inespressive come quelle di porcellana delle maschere del "teatro dei pupi" giapponese. Quindi tutto lo studio psicologico dei personaggi, e la stessa narrazione deve essere principalmente affidata ad elementi "esterni", come il paesaggio, i rumori, "qualcosa altro".
Il risultato è strepitoso: l'intrecciarsi delle tre storie alleggerisce il film: tre forme particolari di amore analizzate in modo assolutamente mirabile.

Xavier666  @  10/11/2006 15:02:36
   9 / 10
ottimo davvero, ma sul serio non capisco chi giudica certi film solo per la lentezza la noia ecc, ma è possibile che certe persone abbiano parametri di giudizio così limitati? non sarà dinamico e veloce come altri bei film (come lock & stock e the snatch per citarne due a caso) ma per le tematiche le atmosfere le introspezioni profonde dei personaggi BEAT Takeshi ha sfornato un film di alto livello e di un lirismo unico ( la foresta di alberi rossi, la vista del mare, il campo di rose, boh per me sono il massimo e lo dice uno che sguazza anche nello splatter!) poi i film a 3 storie sono molto belli quando c'è un filo conduttore che le lega, in questo caso l'amore e la follia estrema.
Quindi un 9 lo merita alla grande!

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  27/10/2006 11:26:15
   6 / 10
Lentezza=poesia? No. Non è sempre così. Opere di tarkowskij e dello stesso kitano spesso associano i tempi lunghi ad immagini poetiche e sviluppo interiore. Qui non c’è nulla di tutto questo, ma solo una noiosa vetrina autocompiaciuta. Non c’è la purezza visionaria dei suoi film precedenti e anche la storia resta troppo sospesa per risultare efficace. L'unica che veramente colpisce è quella del boss e della donna che aspetta sulla panchina.
Anche la fotografia sinceramente non l'ho trovata così bella se non in alcune scene.

Drugo McQueen  @  16/09/2006 07:16:50
   8½ / 10
Non è il solito film di Kitano, quindi scordatevi sparatorie, sangue a fiotti e cose simili. In questo film il nostro beneamato " Beat " analizza con cura la varie sfaccettaturedell'animo umano attraverso degli episodi e delle storie.
Nella pellicola ho notato come tema cardine l'insoddisfazione di ciò che si è e di ciò che si poteva diventare e inoltre l'importanza del mare, fulcro di quasi tutti i film di Kitano, come valvola di sfogo e metafora della libertà sconfinata e forse perduta dai protagonisti.
Vediamo l'insoddisfazione del Boss Yakuza, temuto e rispettato da tutti ma solo e anziano, rimpiangere i tempi quando era solo un povero contadino innamorato.
Oppure la storia di Haruna, stella della Tv dimenticata da tutti a causa di un incidente stradale che le ha stroncato la carriera.

Un film a tratti commovente che merita sicuramente un'attenta visione

DJ_Fetish  @  07/09/2006 13:00:10
   8 / 10
Molto bello.
Diverso da altri film di Kitano, ma comunque permeato di quella poesia malinconica che lo contraddistingue.
I pochi momenti di violenza, a differenza di come succede in altri suoi film, non sono mostrati, gli spari solo in secondo piano, come non volesse appesantire l'aria quieta.
Gli episodi si accentrano sull'amore, ma come al solito trattato in modo particolare, senza troppe parole, con gesti e azioni clamorosi quanto silenziosi e inaspettati.
Il senso del tutto in parte mi è sfuggito, nonostante questo le storie si fanno seguire...si raccontano, e forse è questo il senso unico del cinema...il racconto.
STORIE D'AMORE E PERDITE

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Smiley  @  05/08/2006 09:39:35
   9 / 10
Un capolavoro. Eccellente sotto tutti i punti di vista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  27/06/2006 16:11:31
   9 / 10
Sono un grande fan di Kitano, anche se non ho visto proprio tutti i suoi film. Comunque, tra quelli che ho visto Dolls è il mio preferito, sebbene sia diversissimo dalle altre opere del grande Beat.

Per poterlo comprendere fino in fondo bisogna avere un minimo di conoscenze di cultura giapponese, soprattutto per quanto riguarda il teatro joruri (quello che si vede nella scena iniziale del film). Infatti, l'operazione di Kitano non è stato altro che trasportare i canoni del teatro delle marionette del 1600 in una pellicola dei giorni nostri, con l'intenzione di mostrare come ciò che stava dietro ai drammi dell'epoca Edo sia validissimo tutt'oggi, nonostante noi viviamo in una società così diversa. Infatti, quei drammi parlavano quasi sempre di amori resi impossibili dai vincoli sociali e che sfociavano poi nel shinju, ovvero nel suicidio di coppia. Qui il suicidio non c'è, ma il finale delle tre diverse storie è comunque drammatico. Quei vincoli che la società imponeva rendendo impossibili gli amori del 1600 esistono ancora tutt'oggi, ma sotto altre forme. E' questo il messaggio di base dell'opera di Kitano. Non solo, ma la storia principale di Dolls riprende paro paro la trama del più importante dramma Joruri, il Sonezaki Shinju di Chikamatsu Monzaemon. Il tutto portato avanti con una maestria rara, a mio parere il punto più alto toccato dal Kitano regista. Il problema del film è che senza sapere le cose di cui sopra non si può apprezzare fino in fondo, senza nulla togliere a punti di vista che magari partono da una minor conoscenza di fondo, ma che possono arrivare a conclusioni altrettanto interessanti come quelle che ho letto da voi.

A chi ha dato voti bassi per l'eccessiva lentezza : andatevi a recensire Mission Impossible 3 e lasciate stare capolavori del cinema se non li capite. Grazie.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  10/05/2006 15:32:56
   8 / 10
Rimando alla mia imprescindibile recensione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/06/2006 16.28.17
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Ch.Chaplin  @  30/03/2006 14:45:33
   7½ / 10
Kane ha scritto "solo per chi ama e sa capiri il cinema orientale"...beh..penso d essere proprio d'accordo..e io d cinema orientale nn so pratikamente nulla..ed il mio voto risulta praticamente dalla consapevolezza della mia ignoranza a riguardo..la fotografia è forse la + bella ke io abbia mai visto..x quanto riguarda i quasi assenti dialoghi nn ne facio una pecca, da buon apprezzatore d film muti come potrei mai!la lentezza è evidente ma nn l'ho trovata eccessiva, credetemi, c'è d peggio!il genere è qll ke è kmq..ripeto nn conosco il cinema orientale e vedo qst film cn gli okki d un occidentale standard..m spiace nn poterlo capire appieno, ma prometto ke m documenterò sull'argomento.

KANE  @  18/03/2006 15:30:53
   8 / 10
film toccante, di una poesia unica e una fotografia da mostra fotografica!!!
le tre storie d'amore sono bellissime, intrecciate lievemente, ma non è quello che conta.
il film non è lento, è profondo, sono cose completamente diverse; la dolcezza e la premura nella tradizione dei rapporti interpersonali nella società giapponese sono bellissime e ricamano le tre storie d'amore con raffinateza e sentimento.
molto bello, solo per chi ama e sa capiri il cinema orientale.

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Ultima risposta 24/02/2013 16.48.42
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viagem  @  04/03/2006 17:25:10
   8 / 10
Dolls, bambole, come quelle degli spettacoli giapponesi del teatro Bunkaru in cui gli attori danno voce, musica e movimento a bellissime marionette, protagoniste della storia ma dipendenti nella loro “anima-azione” proprio dalla mano umana. Dolls è infatti la storia di 3 amori e di 3 dipendenze, che si intrecciano, seppur solo spazialmente, nel film. C’è chi lascia la futura sposa sull’altare il lavoro e la casa, per vivere “on the road” con la donna amata, chi attende una vita il proprio uomo sulla panchina con il pranzo da offrirgli e chi sacrifica se stesso per poter incontrare il proprio idolo. Il cordone rosso che percorre chilometri e stagioni, sfiorando foglie d’acero e petali di ciliegi è il simbolo di questa dipendenza. Kitano ci racconta queste 3 storie con delicatezza contrastando la scarsità di dialoghi tra i protagonisti (ma non in generale nel film!) con la ricchezza di colori di una natura rigogliosa e incontrastata, che domina in ogni momento del film e scandisce il passare del tempo. Alcune pause nel ritmo, comunque lento, nella prima parte e una trama non proprio sviluppata efficacemente non mi spingono a dare il massimo dei voti.
Film non per tutti, ma davvero meritevole per chi ha la sensibilità per apprezzarlo.

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Ultima risposta 13/04/2006 11.16.16
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compeed  @  24/02/2006 11:24:00
   9 / 10
Fotografia:senza parole storie strazzianti e commoventi nel loro divenire pian piano reali...amore visto come ossessione ed anticamera a volte del dolere fisico e spirituale.
Per palati fini anche visto la presenza del silenzio e dll'attesa come attori protagonisti!

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Ultima risposta 13/04/2006 11.16.36
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Zeur  @  23/02/2006 00:03:59
   8 / 10
Quando "l'amore" diventa "ossessione"
e l'ossessione diventa "follia"...

Quando i silenzi ti spiegano senza parole
ciò che anche la persona più logorroica
riuscirebbe a spiegarti in cent'anni...

Un film che fa riflettere come la nostra
natura umana possa "condannarci"
nelle gioie e nei dolori...

Peccato solo per la lentezza del film
che personalmente mi "blocca" nel
dargli di più...

giax-tommy  @  17/02/2006 15:00:19
   10 / 10
bellissime le inquadrature e il paesagio.il tema dell'amore da motivo di giubilo divente essenza angosciante della vita dell'uomo....rispetto agli altri film di kitano che ho visto questo non solo è quello più originale ma anche quello più profondo.le parole si contano sulle punte delle dita..nonostante ciò il messaggio è ben trasmesso

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Ultima risposta 13/04/2006 20.04.02
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bella feminucia  @  09/02/2006 22:33:18
   6 / 10
mmm mai stata fan di kitano, mi spiace, l'ho visto per caso altrimenti me ne sarei sbattuta ;-) 6 politico

lupin 3  @  09/02/2006 17:35:14
   7½ / 10
Sicuramente il migliore film che ho visto di kitano, ha fatto un passo avanti.....rispetto alle tre storie intrecciate ma legate tutte e tre dallo stesso un punto cioè l'amore estremo, quella della pop star mi è piaciuta meno di tutte, che secondo me poteva essere rappresentata in modo diverso , più "elegantemente" come le altre due, ottima l'idea di aver legato "i due vagabondi dal cordone rosso passione" diciamo che questo film lo possiamo vedere con l'ottica di una poesia.....Cmq un film che merita una visione, anche se secondo me Kitano si butta un pò troppo sul classico.......

sweetyy  @  09/02/2006 12:04:53
   7 / 10
Il migliore fra quelli di Kitano,ma mi aspettavo di più. Non dico che sia brutto,anzi,gli ambienti sono la cosa più bella,le stagioni vengono rappresentate bene,i personaggi espressivi,però devo ammettere che non mi ha presa più di tanto,la storia della popstar non mi ha coinvolta come le altre 2.... In conclusione dopo aver visto alcuni film di Kitano e analizzando il suo genere posso affermare che preferisco di gran lunga registi orientali come Takashi e Kim Ki Duk...

squabs  @  08/02/2006 16:08:43
   10 / 10
Questo film è la dimostrazione pratica che Kitano quando si impegna è un mostro!!!
Amore, ricordi, paesaggi ,musiche consone, rimpianti, simboli, ,storie intrecciate che si placano su un unico tema,fanno di questo film un capolavoro è rendono IMHO Takeshi Kitano un grande regista.
Suggestionante, a mio parere è il migliore film di Takeshi Kitano finora visto!
Non posso che dare il massimo del punteggio!

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Ultima risposta 13/04/2006 11.17.00
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Homer.J.S  @  06/02/2006 11:17:19
   6½ / 10
considerato che Kitano non è uno dei miei preferiti , e che i drammatici non sono il mio genere , il film pur avendo grandi significati di fondo , rimane un poco sul classico , in trame che scorrono piacevolmente .

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  06/02/2006 09:21:16
   6½ / 10
Pensavo decisamente meglio. Comunque come è possibile che sia entrato magicamente nella top25? Pochi giorni fa aveva una media di gran lunga inferiore e un numero di voti maggiore. Lo avevo già votato anche.....Mistero.

9 risposte al commento
Ultima risposta 08/02/2006 12.49.00
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darren  @  06/02/2006 00:32:13
   6½ / 10
sicuramente prolisso in alcuni punti ma da vedere

Kesson  @  17/12/2005 05:36:12
   10 / 10
Conscio del fatto che i film di Takeshi Kitano, non sono film per tutti mi accingo a dare un mio parere su questa sua ultima grande opera. Questo film e' poesia, riesce a dare tanto allo spettatore, un turbine di sensazioni incorniciate in una fotografia, una regia, una recitazione da parte degli attori, delle musiche semplicemente perfette...bellissime. Sono uscito dal cinema con la stessa sensazione che provai dopo aver visto "L'Estate di Kikujiro", tanto felice quanto commosso, i film di Kitano sono cosi', ti lasciano pensare, riflettere, su argomenti che se non fossero rivisitati da lui risulterebbero banali e futili. Mi rendo conto che in molti non potranno apprezzare il suo modo di fare cinema, dialoghi ridotti al minimo, regia e proseguo del film lenti, argomentazioni tipicamente Giapponesi (se si esclude in parte "Brother"); ma Kitano e' cosi', possiede la purezza di un bambino unita alla cattiveria di un mondo con cui siamo obbligati a convivere...torno a ripetere, mi spiace che non tutti potranno apprezzare questo grandissimo film, forse da parte mia sono fortunato, apprezzo e conosco bene la cultura giapponese, adoro Kitano e altri grandi artisti del Sol Levante, sono stato un mese a Tokyo e ho imparato, provato, per quanto possibile in un solo mese, a conoscere e ad immedesimarmi in un mondo completamente diverso da quello Occidentale. Voglio invitare tutti quelli che hanno scoperto Kitano con il bellissimo Dolls, di continuare a scoprirlo nei suo altrettanto bellissimi film precedenti, da "Hana-Bi" a "L'estate di Kikujiro", dal "cattivo" "Violent Cop" all'incredibile e scioccante "Sonatine"...sono tutti grandi film, tutti affrontano tematiche piu' o meno diverse, a volte si ripetono per situazioni e personaggi, ma hanno tutti con una caratteristica fondamentale che li accomuna, sono tra quei rari film che facilmente sfociano in poesia, in purezza, in sentimenti veri che colpiscono lo spettatore, e quest'ultimo Dolls e' una poeasia, colorata, dolce e pura...indimenticabile...

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Ultima risposta 28/12/2005 13.25.54
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  23/11/2005 13:33:28
   9 / 10
Superba rappresentazione dell'amore e della vita.
Vite mosse nel mondo dalle mani del destino, delle scelte, degli dei. Il teatro della vita, un turbine di volti e ruoli scelti e assegnati con attenzione: nessuno è superfluo, casuale; la vita messa in scena, mitologia dell'amore impossibile: la pena, il dolore della felicità.
Questa è una perla, una rivelazione. Una finestra che, aperta in salotto, affaccia su un'altra dimensione: la dimensione del sogno, del teatro; e si scaraventa il cuore in platea. Lasciatevi adulare dalla sua meraviglia, ammiratela e godetene come se fosse una vostra proprietà, come se fossero vostre le vite e gli amori e i ruoli e i volti. Perché, sotto sotto, così è.

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Ultima risposta 15/06/2006 16.46.28
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Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  21/11/2005 11:56:51
   10 / 10
il più bel film di Kitano... poetico... con una fotografia stupenda... arriva dritto al cuore

Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  27/10/2005 09:46:00
   6 / 10
Film per amanti del genere. Io non ne sono amante.
Nonostante cio' non si puo' che ammettere che è come vedere un incrocio tra un cartone animato e una poesia.
Delicato e sognatore, questo film rischia di essere noioso ai piu'. Solo chi ci ritrova qualcosa di se stesso probabilmente lo apprezzerà nel giusto modo.
Belle scene, non entusiasmanti i protagonisti, e poi......tanta, tanta lentezza.


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Ultima risposta 27/10/2005 14.39.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  24/09/2005 13:40:35
   9 / 10
tre storie intrecciate con eleganza, storie di amori impossibili come quella presente nel teatro kabuki-bunraku all'inizio del film, che poi con maestria si ripresenta nel finale.
kitano ritorna al cinema drammatico, e forse in dolls la fotografia non è mai stata a livelli cosi alti, bellissime le scene delle stagioni che passano cosi come l'amore dei protagonisti.
"In Giappone la morte ha in sè qualcosa di romantico, di bello"
forse con questa frase si capisce qualcosa in più del pensiero orientale, cosi differente e affascinante. in dolls come dice lo stesso kitano ci sono le morti più cruenti, perchè improvvise ed inaspettate di tutti gli altri suoi film.

ps. ho leto i commenti nelle prime pagine e sono un po scandalosi...due parole e poi un 10 o un 1..mah!

goophex  @  08/09/2005 12:55:44
   10 / 10

Disincanto, Poesia, Amore. 3 Storie unite da questi elementi fonte di ogni emozione, tanto positiva che negativa.
Una purezza quasi impalpabile nella visione dell'amore e della vita.
Un'opera troppo lontana dalle menti vuote di molti.. ma completamente vicina alla sensibilità di altri.

Eccelso

Blackout  @  26/07/2005 17:31:03
   8 / 10
L'amore....tre storie diverse ma complementari...tutto condito con colori pastello, fiori e tragedie...come nella migliore tradizione di Kitano alla fine ci aspetta la morte che è forse l'ultimo epilogo dell'amore tanto cercato...poesia e magia che si mischia con cruda realtà e personaggi quasi irreali...per un film che lascia senza parole

benzo24  @  23/05/2005 19:44:10
   9 / 10
bello, colorato e senza speranza.

Mpo1  @  20/12/2004 00:45:38
   8 / 10
Di solito non mi piacciono i film di Kitano, zeppi di yakuza e violenza, ma questo è molto diverso. Ci sono 3 storie, non slegate ma intersecate l'una all'altra. Il tema non è tanto l'amore quanto la follia, la desolazione, l'impossibilità di essere felici, la crudeltà del destino, l'assurdità della vita. Un film intenso e ipnotico, non certo noioso come ha scritto qualcuno. Ed è anche figurativamente bellissimo, con colori magnifici.

marco86  @  12/12/2004 20:46:03
   8 / 10
Tre storie simboliche una più bella dell'altra per raccontare l'amore.E' difficile stabilire quale dei tre episodi sia il più riuscito,perdchè sono tutti ad altissimi livelli e sono molto ben integrati tra di loro in modo da creare un'unità non spezzettata.Bellissima, come spesso capita nei film di Kitano, la fotografia.

nonex83  @  12/07/2004 09:42:00
   9 / 10
E' come leggere una poesia o osservare un magico dipinto romantico. Non c'è bisogno di razionalizzare per cercare alla perfezione qual'è realmente il significato del film, ma sono le sensazioni e le emozioni ke provi ciò ke Kitano T. vuole trasmettere.
E' di una bellezza sconvolgente e ubriacante

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