eerie (2018)

EERIE appare come la fusione del vecchio Argento con il j-horror classico, generando un ibrido che sembra troppo debole dal versante horror e più marcato invece sul piano psicologico. Il risultato non è tra i più originali, nè tra i più esaltanti visti in giro, ma è capace di regalare una visione accettabile, mostrando qualche scena tensiva ben orchestrata e delle interpretazioni abbastanza valide.
Non si grida (in tutti i sensi) al capolavoro, non incute paura allo stato puro, ma si lascia comunque guardare tranquillamente.