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Confermo i giudizi precedenti: il film prende un brusco tono meldorammatico verso la fine nonostante alcuni momenti anche divertenti (merito dei brillanti Lansbury e Malden). Bei personaggi comunque.
Bel melodramma dai toni agrodolci, apprezzabile soprattutto per il tratto lieve e malinconico con cui Frankenheimer dipinge i personaggi e i loro legami, in un quadretto attento ai sentimenti ma che non disdegna riferimenti un pò più pruriginosi. Particolarmente grazioso il ritratto dei Willart, una famiglia non proprio tradizionale. Ottimi il cast e le prove degli attori, compresa quella di Beatty, nonostante il tentativo non proprio riuscito di farne, attraverso il proprio personaggio, un “bello e dannato” come Newman o Dean.
Il film è ben realizzato e si lascia vedere, anche se spesso non accade nulla. Il dramma tarda ad arrivare, il finale è brusco e il tutto risulta poco coinvolgente. Qualche bella trovata di regia e splendide interpretazioni. Strepitosa la Lansbury, avrebbe meritato l'Oscar! Beatty era veramente bellissimo. Una piccola chicca per gli appassionati del buon vecchio cinema.
Un buon cast per un buon "polpettone sentimentale" con tutti gli ingredienti dosati al punto giusto... ma il regista è Frankenheimer e (all'epoca) ci sapeva fare: una versione aggiornata di Caino e Abele dove spicca soprattutto il talento nevrotico della meteora di allora, Brandon De Wilde