Michael Moore esamina cosa è successo agli Stati Uniti dopo l'11 Settembre. Inoltre descrive i rapporti tra Bush e Bin Laden e come siano diventati nemici mortali.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
credo sia da vedere e in un certo qual modo ingiudicabile. è un opera da ammirare perchè è stata fatta, e in questo risiede il suo valore; un tentativo di documentare in maniera credibile la storia degli ultimi anni. alcune verità che emergono sembrano inoppugnabili.. al di là del montaggio atto a comfermare una tesi d'accusa, la pochezza mentale e l'incapacità dannosa di bush, emergono prepotentemente dai fuori onda e dall'abituale linguaggio dell'uomo piu' potente della terra. per noi europei, il dialogo e i modi western usati per dipanare le questioni internazionali, sono quantomeno riprorevoli... ma non so' se negli stati uniti saranno in grado di cogliere altre sfumature oltre bene/male, guerra/pace etc etc. da uomo di poca fede mi chiedo se cio' che emerge da fahrenheit sia una qual forma di verità diffondibile e dunque vagliata dalla censura. oppure se il gioco che fà alla parte politica avversa lo abbia aiutato nella distribuzione o a vincere la palma d'oro... cio' che rimane a me personalmente, è la sicurezza infantile che la guerra sia una gran porcata e chi muore da entrambe le parti siano i poveracci... con l'aggravante per noi civili occidentali, di far poco per combattere le decisioni delle nostre tolleranti democrazie. l''aspetto piu' triste sono i racconti dei soldati e il loro stupore nel fraintendimento della loro missione; veramente credono di portare pace, sono intrisi di valori ipocriti e morire in guerra non è contemplato o accettato, come se si trovassero in un videogioco. in buona sostanza, io credo che moore non sia un genio ma sia stato geniale a realizzare un film unico e a rassicurarci che essere antibush non signiichi MINIMAMENTE essere antiamericani... come se essere antifascisti ai tempi di mussolini dovesse significare odiare l'italia