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Dobbiamo ringraziare Dio se un piccolo capolavoro come questo è arrivato fino ai giorni nostri. Non si calcolano, infatti, tutti i film muti che sono andati irrimediabilmente perduti (ironia della sorte anche una versione italiana: "Il mostro di Frankenstein" diretto da Eugenio Testa nel 1920). Stante il basso minutaggio il regista fa un condensato molto rivisto del romanzo di Mary Shelley regalandoci lo stesso una delle primissime pellicole dell'orrore della storia che a guardarlo lascia indubbiamente un solco nella mente di ogni cinefilo. Considerando che è del 1910 gli effetti speciali risultano più che efficaci e poi, non so voi, ma io la maschera della creatura (Charles Ogle) la trovo davvero terrorizzante...con quelle lunghe mani da scheletro. Non invidio chi lo ha visto all'epoca, quando questo era il non plus ultra dell'horror ed anche a distanza di più di un secolo non sfigura!
Potrebbe essere il primo film horror della storia? Non lo posso dire con assoluta certezza ma credo proprio di si..... Ad ogni modo è sicuramente la prima trasposizione del famoso romanzo di Mary Shelley, quindi per questo è da lodare senz'altro, se non altro per l'importanza storica, dato che si parla dei primi barlumi di quello che si sarebbe visto in seguito con opere come "Nosferatu" di Mornau o "Il gabinetto del dottor Caligari" di Robert Wiene.....e altri ancora. Questo film del 1910(Dio mio...più di un secolo) non rispetta affatto il romanzo,anzi la nascita della creatura è totalmente differente, considerando che è vista come il classico esperimento nel pentolone a mo di strega malefica, però la sequenza del mostro che si presenta inizialmente come uno scheletro è lodevole; stiamo parlando del 1910.....1910..... Il tutto è raccontato in modo piuttosto sbrigativo e le successive apparizioni del mostro non sono molto efficaci(sembra un barbone...nonostante le scarse possibilità dell'epoca potevano comunque inventarsi qualcosa di meglio...) Precursore importantissimo a cui non mi sento di dare un voto altissimo perchè di veramente notevole ho visto ben poco; dovette arrivare il film con Boris Karloff per creare veramente la leggenda del mostro di Frankenstein, formandone definitivamente la figura più classica nell'immaginario collettivo....questo fu solo un primo esperimento importante per il significato storico.....(cosa assai diversa per gli altri film che ho nominato prima....veri capolavori,sia a livello visivo che registico)....
Primo adattamento cinematografico del romanzo della Shelley. Poco fedele al romanzo ma ben realizzato e piuttosto interessante,merita sicuramente una visione.
Nel periodo in cui il Cinema era Magia, il dott. Frankenstein veniva raffigurato come un prestigiatore più che da uno scienziato; vedasi tutta la scena iniziale – lo studio del dottore aveva l'aspetto di un teatrino con gli attrezzi magici; la creazione del mostro avveniva dentro un pentolone (stregoneria). Il film fu realizzato davvero bene, il mostro era sicuramente terrificante. Interessantissima tutta la sequenza con lo specchio. Decisamente eloquente il fatto che Frankenstein prima vede il riflesso di sé stesso e poi vede il mostro.
Uno dei corti più belli dedicati all'orripilante creatura partorita dalla mente geniale di Mary Shelley. "Frankenstein" è un capolavoro dal valore inestimabile, che si conserva pittosto bene nonostante l'età. La pellicola di Dawley ci mostra una visione grottesca e deformata della storia originale, concentrandosi di più sulla creatura che sul tormento del protagonista. Bello e coinvolgente, riesce ad imprimaersi nonostante la durata. Per amanti del cinema.
Praticamente il primo film sul romanzo di Shelley che guardo. Direi ben fatto, buono il makeup del mostro, trama semplificata ai limiti del possibile e condensata in dieci minuti. Dieci minuti in cui, comunque, quello che ci viene mostrato risulta apprezzabile, soprattutto per trattarsi di un film del 1910. Il cinema horror muove i suoi primi passi, dopo "L'arrivo del treno", considerabile come il primo film di paura (non horror, ma di paura).
La prima trasposizione (breve) del romanzo di genere nero (che io ho ammirato molto) di frankenstein, il corto scorre molto bene con un colpo di scena finale che io sinceramente non mi aspettavo... Il regista vuole fare capire (con le scene finali) che il mostro stesso è stato lo scienziato che a creato una bestia dal cuore nero... 9 perchè il corto merita veramente una sbirciatina e anche perchè ho aprezzato molto il lungometraggio... KIRK H.
Lontanissimo dall'iconografia del film di Whale, questo primo esempio di cinema horror possiede delle indubbie qualità come tutta la sequenza finale. La messa in scena è molto teatrale e non ha nulla a che vedere con le pellicole di genere successive, però durante la creazione del mostro ha un quel non so che di splatter antelitteram.
Stupenda la sequenza finale, in cui il mostro e Frankenstein specchiandosi si fondono in un unica immagine. Lo scenziato è il mostro da lui stesso creato. Incantevole.
non fedele al romanzo di Mary Shelley,questo cortometraggio di un secolo fa è una sorta di rivisitazione grottesca del mito di Frankenstein. niente di che ovviamente,ma può valere comunque un'occhiata.
"Fu in una tetra notte di novembre che vidi il compimento delle mie fatiche, con un'ansia sconfinante nell'angoscia raccolsi attorno a me gli strumenti della vita per infondere una scintilla animatrice nella cosa inanimata che giaceva ai miei piedi, era già l'una del mattino, la pioggia batteva sinistramente sui vetri e la candela era quasi tutta consumata quando, al bagliore della luce che andava estinguendosi, vidi gli occhi giallo opachi della creatura aprirsi, respirò a fatica e un moto convulso le agitò le membra". Con queste parole, la diciottenne inglese Mary Shelley dava vita, poco meno di 200 anni or sono, al mostro più famoso di tutti i tempi. Questo accadeva sulle pagine del romanzo e questo è accaduto nei film più famosi che vari registi hanno dedicato a questa mostruosa creatura, a cominciare dal bellissimo Frankenstein del 1931 di un certo James Whale. Al contrario, in questo cortometraggio muto del 1910, la nascita del mostro avviene, non con la composizione di pezzi di cadaveri, bensi' mediante un'alchimia di varie sostanze gettate dentro un pentolone dal quale poi esce una specie di orco cavernicolo. Quasi al limite del grottesco, il corto non ebbe un grande successo un pò per la differenza sostanziale dal libro, un pò perchè scomparso quasi subito dalle scene e creduto perduto, quando fu rimesso in circolo verso gli anni 50 da un privato che ne aveva conservato la pellicola, ormai non poteva reggere il confronto con il più dotato film di Whale e successivi. Più teatro che cinema, è comunque una chicca da conservare per ogni cinefilo.
Film muto assolutamente simpatico e se vogliamo scanzonato, in linea con l'interpretazione horror futura. Carine molte sequenze, dalla trasformazione con il trucchetto delle immagini in rewind e la sequenza dove il regista si avvale di uno specchio per poter riprendere con telecamera fissa il fuoricampo, per quel tempo assolutamente ingegnoso.
Da quanto ne so io, questo "Frankenstein" è il primo film horror della storia. Di gran lunga inferiore a capolavori come "Il viaggio sulla luna" o "La grande rapina del treno" questo film va premiato più che altro perchè ha il merito di inaugurare un genere che, nell'espressionismo (tedesco), farà vedere grandissime cose. Senza dover scomodare mostri sacri come Murnau o Wiene, si può tranquillamente sostenere che James Searle Dawley è sprovvisto sia dell'immenso talento visivo di George Melies che della grande capacità narrativa di Edwin Porter. Se i primi due registi hanno realizzato film che a distanza di circa 100 anni si possono ritenere ancora assolutamente splendidi, il film di JSD sente (come giusto che sia) il peso degli anni. Insomma per dirla in due parole: "Frankenstein" non è un capolavoro e Dawley non è classificabile come "immortale del cinema". E' comunque un film che dovrebbe fare parte del bagaglio di un cinefilo.