Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Le due migliori qualità di questo film sono la fotografia e le musiche, entrambe molto suggestive e affascinanti. Per il resto si tratta di un film abbastanza canonico, non brutto ma che non risalta più di tanto, che si concentra poco sulla personalità del pittore e troppo sulla storiella d'amore e il triangolo amoroso con la donna indigena e l'allievo.
Un film che si regge molto sulla buona interpretazione di Vincent Cassel. L'attore francese cattura fin dall'inizio l'insofferenza ed il disagio di un uomo malmesso a livello finanziario e la cui creatività sta scemando, non trovando riscontro nel pubblico e nella critica. Il viaggio in Polinesia è la scoperta di quella primordialità selvaggia, vicina probabilmente al carattere del pittore che diventa musa ispiratrice dei suoi dipinti. Tale processo però nel film non è ben rappresentato, a volte didascalico senza riuscire a scalfire la superficie per scoprire la scintilla della creazione pittorica. E' un film anche sulla disillusione, anche se rimane comunque sullo sfondo, degli sfasci del colonialismo verso quei luoghi paradisiaci. Forse Gaugin nella sua foga di dipingere voleva catturare il declino della primordialità, prima della sua fine.