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Rispetto ai primi due capitoli si abbandona la brutalità puntando decisi sullo shock visivo accoppiato al lato grottesco. Protagonista di questo mediometraggio è un impiegato stanco di vivere perchè vessato un po' da tutti, decide così di farla finita, ma ben presto comprende di non poter morire. Una sorta di black comedy splatter dai toni surreali, azzeccatissimi soprattutto nel finale, per una trama basata semplicemente su una serie di automutilazioni sempre supportate da effetti speciali all'altezza. Il lato gore è quindi presente in dose massiccia, ma non impressiona, sempre non si sia particolarmente sensibili. Il lato debole dell'operazione sta nella ripetitività di alcune situazioni: la parte centrale tra un taglio della mano e un'eviscerazione tende ad essere tirata per le lunghe, per fortuna l'epilogo, apprezzabile a patto di amare e comprendere un certo tipo di comicità nipponica, permette a "He never dies" il raggiungimento di un risultato accettabile.
Mah... certo, come film vale quanto "Violent Shit"... però è dannatamente divertente! Molto splatter, simpatico e divertente... fa ridere... e poi in un certo senso è una storia di vendetta, anche se un pò particolare... XD I trucchi sono realizzati abbastanza bene, quasi ai livelli di "Flower of Flesh and Blood" (a meno che non ricordi male...), non annoia (anche se per essere capace annoiare in quaranta minuti devi chiamarti Federico Moccia, o Ugo Fabrizio Giordani, o Ulli Lommel...) e come ho già detto prima diverte.
è forse l'episodio più interessante (insieme a "Mermaid In Mahole") di una serie altalenante e fin troppo estrema. Qui la trama assume già una funzione ben più determinante che nei primi episodi, che giocavano solamente sull'uso del sangue. Inedito è anche l'inserto di elementi comico-umoristici che rendono la visione di questo film ben più godibile e meno noiosa degli altri episodi della serie.
Nonostante non sia un capolavoro, questo finto snuff-movie paranormale, conserva qualche elemento geniale degno di nota. Uno di questi? L'arguto finale innanzitutto.
il terzo capitolo della serie si presenta in maniera del tutto dissimile dai primi due. nel senso che questo fa ridere. Dico solo che è la storia di uno s****to che vuole uccidersi e non ci riesce. Piuttosto esilarante!
Si comincia un po' a perdere di originalità, ma il titolo in questione riesce comunque a fare il suo porco lavoro... La trama si riduce a parlare di un povero impiegatuccio s****tello che subisce a destra e a manca...Una specie di fantozzi in versione nipponica. Dopo aver perso anche il lavoro, però, il "nostro" da letteralmente fuori di matto...Inizia dunque un'epopea sul suicidio che non riesce mai a essere portato a termine... Il piccolo "tozzifan" ci prova prorpio in tutti i modi e il livello gore che la pellicola raggiunge appare realmente insostenibile anche per chi, come me, lo stomaco ce l'ha effettivamente allenato... Un film senza troppe pretese insomma...Una pellicola "da vomito" che non stona nell'accogliente famiglia dei "porcellini d'india"... Guardatelo solo se non siete per nulla impressionabili...