i fratelli grimm e l'incantevole strega (2005)

forse 8 è un pochino esagerato... però non posso mettere 7,5... il film cmq è veramente carino... con scene memorabili come l'omino di zenzero... un bella fiaba in puro stile Gilliam

Molto carino e scorrevole.
Stupenda la Bellucci anche se in realtà si vede pochissimo.
A chi piace le fiabe e l'alone misterioso che si portano dietro.

In attesa di film migliori gustiamoci questo filmucchio simpatico e divertente...Gli effetti speciali son pensosi ma la fotografia e la location sono curati molto bene.
La monica come sempre ci rende felici mettendo in mostra le sue doti (.)(.) da vera attrice...ma nnn fatela parlare per favore!
Il finale è ovviamente scontato...come in tutte le favole insomma...
Il punto al di sopra della media va al grande Matt!!!

COME DICE IL TITOLO è UN BUON FILM CHE VALE LA PENA DI ESSERE VISTO !!! ME LO ASPETTAVO NOIOSO E UNA STUPIDA FAVOLA PER BAMBINI INVECE è RISULTATO ENTUSIASMANTE!! MOLTO CARINO

poteva decisamente essere molto meglio.... dai provini mi aspettavo un film coinvolgente come trama invece è risultato più noioso e scontato.. effetti speciali ottimi e gli attori (bellucci a parte) sono bravi... di sicuro non lo riguarderei....

E perchè no... si può andare a vedere. Ottimi effetti speciali, belle scene, trama così così (un po scema). Andate a vederlo con gli amici!!

carino, niente di più.

Il film è piuttosto interessante, ben diretto e recitato. Non ci sono grosse pecche nella sceneggiatura (solo qualcuna più evidente nel finale) e un 8 pieno è meritatissimo.

non mi sembra così terribile.. non il film dell'anno,ma da qui a un secco 2 ci passano di mezzo parecchie pellicole direi..

non mi è dispiaciuto affatto

il 6 va giusto per il massiccio supporto degli effetti speciali che fanno da padrone in questo film,per il resto il film è insipido...bella l'atmosfera fiabesca,ma la trama è a parer mio molto banale,uno di quei film che appena esci dalla sala già lo hai dimenticato.

MOlto "Sospesi nel tempo" di JAckson il plot del film, vanta però di personaggi di contorno totalmente Terryghilliani (l'imperatore francese e il suo valletto su tutti).
Bella la mescolanza delle varie favole dei Grimm (con due "m") nella presentazione del "dramma", che fa molto "In compagnia dei lupi (stupendo film), ma che miscela bene col resto.
Effetti speciali non fantastici, ma che non ti tirano fuori dal mondo favolistico impalcato dal buon Terry.
Non uno dei suoi migliori, ma gli si può dire che ne abbia fatti di brutti?
Forse delude molti perchè troppo cariuco di aspettative che non si concretizzano davanti agli occhi, ma l'humor e la mano del "maestro" ci sono e si sentono tuttte

La descrizione del voto riassume pienamente cioé che penso del film: Non male, potrebbe essere migliore. La sensazione che questo film lascia è quella di un opera esteticamente bella ma che non lascia assolutamente niente allo spettatore. Belli tutti i rimandi alle varie favole, ma sono tutti troppo fini a se stessi, la sceneggiatura sembra essere stata scritta solo con l'intento di allungare il film, e i due attori protagonisti non fanno altro che un onesto lavoro senza infamia né lode. Sinceramente la cosa migliore del film è la regia di Gilliam anche se, non essendo un suo grande conoscitore, non so quanto sia buona rispetto ai suoi standard. Belle le scenografie e i costumi. Da vedere solo se non si ha niente di meglio da fare.

Un mischiaticcio di fiabe... mancano emozioni che trascinano. Lo scorrere del film risulta spesso noioso. Tutto sommato accettabile, ma poteva essere di gran lunga fatto meglio.

E' un misto di tutte le fiabe dei Fratelli Grimm. Carino, ma non è una grande specialità

Film bellissimo!! Effetti speciali incredibili e trama molto avvincente!!! Da non perdere! Le musiche erano molto belle ed adatte al contesto

caruccio,molto belli i costumi e le ambientazioni....
pare eccellente la colonna sonora(ma dovrei riascoltarla)
heath ledger è meraviglioso!

filmino carino un po' stupidino.

tutto sommato si lascia vedere, ma non assorbe mai completamente, a tratti e' molto lento e alcune delle "gag" che dovrebbero far ridere sono invece inserite forzatamente e risultano un po' stupide.

odiosa come sempre la bellucci, che ha l'abilità mimica di un cammello che rumina.

mediocri gli effetti speciali

“The Brothers Grimm” (questo il titolo in originale prima di essere sottoposto ad una banale ed alquanto inutile traduzione dal sottotitolo Bellucciano) segna l’atteso ritorno dopo ben sette anni di assenza, e dopo innumerevoli disavventure produttive, di uno dei registi più controversi e visionari di sempre: Terry Gilliam. Will e Jacob Grimm, famosi scrittori di fiabe vissuti alla fine del Diciottesimo Secolo, diventano protagonisti di un racconto nel quale vestono i panni di due truffatori che approfittano delle credenze e delle superstizioni popolari , viaggiando di villaggio in villaggio nella Germania Napoleonica, incrociando personaggi che diverranno poi protagonisti nelle loro fiabe, si guadagnano un’abbondante quanto immeritata pagnotta praticando falsi riti magici ed improbabili esorcismi. Questo fino al giorno in cui vengono scoperti e arrestati, e condannati ad indagare su strane sparizioni che avvengono in un villaggio che sorge nei pressi di una oscura e misteriosa foresta. Ci troviamo dunque in uno dei territori in cui Gilliam ha saputo più volte dilettarci con le sue opere, sospesi tra mondi divisi fra realtà e fantasia, tra paesaggi e atmosfere gotiche, tra territori oscuri e situazioni grottesche, e dove per tutta la durata della pellicola la sua forte presenza visiva è palpabile e presente. Ma “The Brothers Grimm”, purtroppo, non è un film ‘solo’ di Terry Gilliam, ma è figlio ibrido di scontri sul set, nonché di imposizioni e di compromessi più o meno indotti dalle produzioni, che in questo caso hanno un nome, neanche a farlo apposta, di due fratelli: Bob e Harvey Weinstein. Il film di tutto questa conflittualità ne risente, e di parecchio. Infatti TBG fa molta fatica ad assumere una sua netta identità e la prima parte della storia non racconta praticamente nulla di più di quanto riportato in poche righe nella trama. Il grosso problema del film, comunque, è da imputare ad una sceneggiatura scritta male, abbastanza limitata, e quasi totalmente esente da colpi di scena o di accurati approfondimenti.
Ma ciò nonostante ci troviamo di fronte ad una pellicola affascinante, dove il rapporto di conflitto tra i due fratelli è ben costruito e diventa protagonista attivo della vicenda, dove non ci vengono risparmiati rocamboleschi e mirabolanti piani sequenza che si districano in affascinanti e suggestive ambientazioni gotiche dal sapore dark, dove il mestiere e la padronanza del mezzo immagine aggiungono valori metaforici al racconto, e dove la fantasia incontenibile di un artista ha potuto dare libero sfogo a tutte le sue paure infantili rielaborando a modo suo il lato oscuro di quelle famose fiabe apparentemente innocenti. Allora in questo caso non si può fare a meno di notare che nonostante tutto, esiste ancora un regista che fa di necessità virtù, e che riesce a trarre del buono laddove, probabilmente, c’era poco da trarre e dove l’ Industria diventa il primo antagonista dell’artista e della sua libertà di espressione. Difatti a funzionare benissimo sono tutte quelle situazioni e quei personaggi, chiamiamoli, secondari, che grazie a questa loro peculiarità hanno potuto godere del privilegio di essere liberati dalle catene dei compromessi, e dai quali Gilliam ha saputo offrire il meglio di se. Parliamo del personaggio del torturatore italiano Cavaldi e del Generale Delatombe interpretato dal Jonatan Price, veri personaggi riconducibili direttamente al grottesco surrealismo peculiarità innata di Terry Gilliam. Si può dunque parlare di un film minore rispetto alla filmografia a cui l’Ex Monty Pyton ci aveva abituato, ma assolutamente non di una caduta di stile, del quale, fortunatamente, Gilliam non ci ha ancora privato. Speriamo che questa “grande produzione” a cui Gilliam ha accettato di partecipare porti i giusti frutti in termini di Botteghino, e che riescano a fruttare per ricomprarsi la sceneggiatura del Quixotte tenuta in ostaggio da una compagnia assicurativa ingarbugliata in pratiche burocratiche che ricordano tanto il ‘Ministero Dell’Informazione’ raccontato nel suo capolavoro, e che presto possiamo tornare a godere di un Gilliam libero da vincoli e forzature. Restando in attesa, con grandi aspettative, dei Suoi (con la Esse maiuscola) progetti futuri.

io l'ho trovato molto bello..anche se temevo per la bellucci,ma grazie a dio nel film non è doppiata da lei stessa ed ha anche una parte non molto grande.