il cigno nero regia di Darren Aronofsky USA 2010
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il cigno nero (2010)

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locandina del film IL CIGNO NERO

Titolo Originale: BLACK SWAN

RegiaDarren Aronofsky

InterpretiNatalie Portman, Mila Kunis, Christopher Gartin, Winona Ryder, Vincent Cassel, Barbara Hershey, Sebastian Stan, Toby Hemingway, Kristina Anapau, Janet Montgomery

Durata: h 1.43
NazionalitàUSA 2010
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 2011

•  Altri film di Darren Aronofsky

•  Link al sito di IL CIGNO NERO

Trama del film Il cigno nero

A New York una compagnia di balletto sta allestendo Il lago dei cigni, il regista Thomas Leroy decide di sostituire la prima ballerina Beth con Nina. Ben presto Nina entra in competizione con la nuova ballerina Lily. Ne Il lago dei cigni sono previsti i ruoli dell'innocente cigno bianco, adatto a Nina, e del sensuale cigno nero, più adatto a Lily. La psicologica rivalità tra le due ballerine, porterà Nina ad esplorare il suo lato oscuro senza la certezza che Lily sia una vera nemica e solo frutto della sua mente, facendo nascere in lei un'ambigua ossessione.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (440 voti)7,83Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Migliore attrice protagonista (Natalie Portman)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliore attrice protagonista (Natalie Portman)
Miglior attrice in un film drammatico (Natalie Portman)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film drammatico (Natalie Portman)
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Voti e commenti su Il cigno nero, 440 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  23/12/2023 14:14:53
   6 / 10
Un bel thriller psicologico, che però sembra prendere a piene mani da "Perfect Blue". L'unica differenza è che il prodotto a stelle e strisce ha fatto successo mentre il film del povero Satoshi Kon (che tra l'altro è nettamente superiore) non se l'è ****** praticamente nessuno qui in occidente.

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Ultima risposta 25/03/2024 20.57.42
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zerimor  @  06/01/2021 13:46:37
   6 / 10
Non mi ha convinto al 100%... Sono sincero, ho apprezzato solo l'epilogo del film, dove la Portman raggiunge il suo picco interpretativo ne "Il cigno nero" (molto buona comunque la sua prova, ma non eccezionale a mio modo di vedere). Per il resto, la sceneggiatura presenta alcune pecche, mentre la regia fa centro, così come la colonna natura, delicata in alcuni frangenti, inquietante in altri.
Un viaggio cupo e angosciante nella psiche della giovane protagonista in lotta con sé stessa, tra pazzia e allucinazioni (non mancano gli jumpscare).
Però, ribadisco, il film m'ha preso come avrei sperato.

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Ultima risposta 06/01/2021 13.50.44
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DogDayAfternoon  @  03/11/2019 00:59:15
   6½ / 10
All'epoca (e sono passati quasi dieci anni!) ricordo che fu un gran successo; onestamente lo trovo abbastanza sopravvalutato, la storia si trascina piuttosto faticosamente soprattutto nella parte iniziale, l'onirismo fortunatamente non troppo invadente è comunque fine a se stesso senza alcuna spiegazione di ciò che succede. Interessante la svolta thriller finale, che con il senno di poi come sottolineato da altri utenti richiama "The Wrestler" dello stesso regista (anche se lì il risultato almeno per quanto mi riguarda era più soddisfacente).

Ottime le interpretazioni di tutto il cast, partendo dalla Portman passando per Cassel senza tralasciare una inquietante Ryder.

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Ultima risposta 03/11/2019 01.13.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  02/03/2018 16:07:56
   6 / 10
Sinceramente non riesco a comprendere tutta l'acclamazione attorno ad Aronofsky, artista competente che sa il fatto suo, ma piuttosto nella norma quando si tratta di regia e soggetti trattati. Sarà il periodo in cui è emerso, ma non mi pare proprio nulla di speciale, o che abbia qualcosa in più rispetto ad altri (contrariamente, per esempio, di Refn, che è ben lontano dall'essere tra i miei registi prediletti ma che, in tal senso, rispetto ed ammiro molto di più).
Anche ne "Il Cigno Nero", a mio avviso, non ci viene proposto nulla di eclatante, un racconto piuttosto ordinario catturato da una regia deprimente (studiata o meno non fa differenza) ed altrettanto ordinaria, che pur avvalendosi di una performance soffertissima da parte della Portman procede in un continuo indistinguibile (e dopo pochi minuti, pesante) di avvenimenti che dovrebbero rispecchiare gli stati d'animo e mentali della protagonista, ma con sguardo troppo distaccato e senza accomodarsi in spiegazioni od introspezioni degni del tema trattato (io personalmente posso capire, in parte, ma chi non ha nulla da spartire con la vita della protagonista, che fa?); lo spettatore, di suo, se all'inizio si crea delle aspettative, man mano che il tempo scorre comincia ad interrogarsi se tutti questi episodi, onirici e non, porteranno effettivamente a qualcosa di concreto, in quanto punti di svolta o sorprese non ce ne sono. Brevi momenti impressionanti o inquietanti sì, indubbio, ma colpi di scena, proprio no.
Nel caso invece che ci fossero delle attese particolari, vengono comunque ripagate ben poco nell'epilogo indifferente e molto poco memorabile; a pensarci bene, pur con dinamiche e motivazioni finali differenti, ricalca pari passo quello di "The Wrestler". No grazie.

Infine, lasciamo perdere un attimo la pappardella, magari incoerente, di cui sopra.
Prendete "Repulsion" di Polanski, "Carrie" di De Palma, e "Inserzione Pericolosa" di Schroeder, e avete già visto tutto quello che c'è da vedere ne "Il Cigno Nero" di Aaronofsky; a livelli, manco a dirlo, estremamente inferiori.

6 regalato, solo perché è venerdì.

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Ultima risposta 02/03/2018 21.12.46
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Mic Hey  @  02/01/2018 07:52:33
   5½ / 10
Volevo davvero farmi piacere questo film.. mi ero immaginato una fiaba dark di quelle toste.. ma non ho trovato nulla di ciò ! Questo è un "filmetto"(senza offesa) molto furbo che vorrebbe "turbare" lo spettatore, anche con espedienti di bassa lega, ma non ci riesce quasi mai.
Una trama così andava messa in scena in tutt'altra maniera, con una fotografia più dark, tempi e ritmi diversi.. qui è tutto troppo "solare", esplicito, le 2 ragazze protagoniste poi non sembrano adatte ad un film di questo tipo secondo me.
Qualche buon effetto speciale(la trasformazione) ma per contro un finale che, pur appropriato, non incide come dovrebbe.
..Insomma un film controverso che non è un thriller, non è una fiaba dark.. ma allora cosè ?

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Ultima risposta 02/01/2018 17.50.51
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Cianopanza  @  02/11/2017 01:00:31
   7 / 10
Un film alla Polanski basato anche questo su temi che sono ricorrenti nei film di Roman: ossessione, manie compulsive, sessualità repressa,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. L'ambiente chiuso del balletto con invidie e sacrifici si presta benissimo. Ha qua e la qualche soluzione meno felice, ma il film nel complesso è molto buono.

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Ultima risposta 05/10/2020 11.47.08
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fabio57  @  08/09/2016 10:58:53
   7½ / 10
Grande prova d'attrice per Natalie Portman, un ruolo il suo decisamente difficile, ma interpretato con dedizione e partecipazione intensissima. Il film è valido anche se alcuni passaggi sono un po' confusi, come del resto lo è la protagonista, tuttavia offre spunti di riflessione interessanti. Le ossessioni paranoiche che affliggono Natalie,spesso colpiscono soggetti fragili, giovani artisti in cerca di affermazione, spingendoli verso comportamenti disturbati, che qui sono estremizzati ed esasperati per esigenze di narrazione, ma c'è sicuramente tanto realismo , nel racconto di una mente malata , che a poco a poco scivola negli abissi della follia suicida.

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Ultima risposta 05/10/2020 11.59.58
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marcogiannelli  @  23/01/2016 12:02:40
   9 / 10
una sceneggiatura avvincente, un'ottima regia, un viaggio nell'anima della protagonista come solo Polanski prima
e poi, principalmente, il film è Natalie Portman...l'Oscar e tutti i premi non bastano, questa è un'interpretazione da 10: il suo viso, la sua espressione disperata sin dall'inizio del film, l'essere frigida, ma anche sensuale, 2 persone differenti, martoriata dentro e fuori

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Ultima risposta 24/01/2016 12.09.26
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mkmega  @  22/04/2014 01:16:56
   2½ / 10
Attrice molto brava, ma io non guardo un film per gli attori di turno, psichiatria a parte il film fa schifo, tutto sul balletto classico, una rottura di palle abominevole, colonna sonora monotona, trama da vomito: casting di danza classica, prove di danza classica, e spettacolo finale di danza classica. Se volevo vedermi una puntata di Amici mi sarei divertito di più (!!!)
Film consigliato alle ragazzine di 14 anni (esclusivamente).

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Ultima risposta 22/04/2014 09.35.01
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il.razziatore  @  21/06/2013 18:55:05
   8½ / 10
non ho capito un ***** di sto film ma ho capito che spacca... dovrò rivederlo per capirlo...

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Ultima risposta 19/09/2017 00.23.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  27/07/2012 19:28:48
   8 / 10
La nostra vita ne è piena.
Quante volte siamo rimasti vittime dell'ansia da prestazione, quante volte gli ostacoli che ci ha messo davanti la vita ci sono sembrati insormontabili, quante volte ci siamo lacerati l'anima e la mente con la paura fottuta di non farcela.
E quante volte abbiamo poi creduto che quella cosa che tanto ci martoriava, quella cosa che non ci faceva dormire la notte, quell'appuntamento che credevamo vitale doveva essere assolutamente perfetto, indimenticabile.
E quante volte per raggiungere questo ci siamo dovuti abbassare a vili compromessi, quante volte abbiamo buttato al vento i nostri valori, quante volte abbiamo tradito la nostra anima, quante volte siamo stati costretti a perdere la nostra innocenza.
Nina voleva il balletto perfetto, il balletto di una vita o, forse, il balletto della Vita.
Nina ricercava la perfezione, il non plus ultra.
Nina ha perduto la propria innocenza per farcela.
E la perfezione, quel concetto astratto che in vita probabilmente non ha manifestazioni le ha sicuramente nella morte.
La morte è sempre perfetta, sempre.
Una Portman di una bravura quasi illegale volteggia e poi trema, danza e poi piange, salta e poi muore. L'ansia da prestazione la divora, quel balletto è l'appuntamento di un'intera esistenza.
La danza classica è già di per sè ricerca della perfezione ma Nina vuole andare oltre, vuole vivere quel Lago dei Cigni come se non fosse solo un balletto ma qualcosa di più. C'è un solo problema, il Cigno Nero.
Ed è qui che Nina è costretta a subire quello che non avrebbe mai voluto subire, la perdita della propria innocenza. Probabilmente il prezzo da pagare era troppo alto ma ci sono obbiettivi che non riusciamo a lasciar perdere, conquiste che ci sentiamo costretti a dover raggiungere.
Nina vede Il Cigno Nero in un'altra ballerina ma in realtà è lei stessa che sta perdendo tutto il proprio candore, la propria purezza. E, forse, la propria anima.
La scena del vecchio porco nella metro sembra banale ma risulta importantissima.
Perchè senza che lei faccia niente è ormai chiaro che ha distrutto le proprie difese, che il cigno nero, il cigno del vizio, della lussuria, è dentro di lei e gli altri, probabilmente, lo notano.
Il sesso diventa ossessione e presenza costante nella vita di Nina, violare il proprio corpo è l'unica maniera per cominciare a trasformarlo, per permettere a quelle piume nere di affacciarsi nella sua schiena.
La Portman è così grandiosa che ci sembra di assistere a un film nel film, Nina non solo interpreta ma diventa realmente il cigno nero, la Portman non solo interpreta ma diventa realmente Nina.
La sua trasformazione nel secondo atto del balletto è roba per poche.
Aronofsky la segue martellandoci di pseudo-soggettive in movimento, le sta dietro, addosso, incollato.
Non raggiunge forse la perfezione per script e ritmo ma quel fenomeno di Natalie ci va molto vicina.
Ma la perfezione non è di questo mondo, al massimo dell'altro.
Nina salta giù.
Come Randy the Ram.
Una cercava la perfezione, uno sfogava la disperazione.
E la morte è perfezione.
E disperazione.
Uno schermo bianco per lei, uno nero per lui.
Cosa c'è sotto quello schermo, dopo quello schermo non è dato sapersi.
E mamma mia, quanto è bello non saperlo.

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Ultima risposta 28/07/2012 15.56.57
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hghgg  @  14/02/2012 20:04:54
   7½ / 10
Comincio col dire che considero Aronofsky un regista assai talentuoso, capace persino di regalarci un vero e proprio capolavoro ("Il Teorema del Delirio") con la sua opera prima, per poi adagiarsi su film di livello medio-alto, sempre quindi di buona/ottima qualità. La sua ultima fatica, questo "The Black Swan" non fa eccezione, anche se lo considero tra i suoi film meno riusciti; alterna infatti lati decisamente positivi o quantomeno interessanti ad altri aspetti meno riusciti e piuttosto banali. Ma partiamo dalle cose buone: per prima cosa l'eccellente prova della protagonista Natalie Portman, che si consacra attrice di primo livello e si porta a casa un oscar direi meritato (nonostante una concorrenza non certo agguerrita). Non solo bellezza mozzafiato quindi, ma anche notevoli doti recitative, qui mostrate appieno in quella che per me è, al pari con quella di sedici anni prima in "Leon", la sua migliore interpretazione e vale da sola il prezzo del biglietto. Assolutamente soddisfacenti le prove dei comprimari, bene Cassell che timbra con classe il cartellino, ottima la sempreverde Barbara Hershey (ex-attrice feticcio di Scorsese, la ricordiamo protagonista di "America 1929" del '72 e come una splendida Maddalena ne "L'Ultima Tentazione di Cristo"-1988), perfettamente in parte sia Mila Kunis che l'ex stella decaduta Winona Ryder che interpreta (molto bene, bisogna dirlo) l'ex prima ballerina ormai in declino...appunto.
Ottima anche la regia di Arofonsky che trascina nella spirale di follia della protagonista fino al coinvolgente finale. Ci sono tuttavia un po' di cose che non mi hanno convinto: il soggetto e lo stile sono abusatissimi, Arofonsky riprende fin troppo da gente come Cronenberg, Lynch ed altri e lo fa indubbiamente con grande classe e abilità ma senza un briciolo di originalità, non aggiunge nulla di nuovo a cose già viste e riviste; le scene surreali e inquietanti, il rapporto tra carne e mente (la metamorfosi finale e tutte le precedenti avvisaglie), il tema del doppio, l'allucinato rapporto saffico, tutte cose già fatte (e con ben altri risultati sinceramente), che il regista si limita a riproporre stilisticamente in modo ottimo (l'ho detto Arofonsky è indubbiamente bravo) ma molto più semplificato e pulito rispetto a certi film dei registi sopraccitati; niente di eccezionale, rivoluzionario o innovativo, solo un bel film, ottimamente confezionato, diretto, interpretato e discretamente sceneggiato, davvero piacevole da vedere e con ottime musiche (ma questa credo sia un'affermazione superflua), senza magari incensarlo oltre i suoi effettivi meriti perchè di difetti ne ha non pochi. Rimane comunque un bel film, con una Portman meravigliosa, e con un Arofonsky che centra ancora il bersaglio, anche se potrebbe, secondo me, fare qualcosa di più per il prossimo film.

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Ultima risposta 18/03/2012 20.04.11
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edmond90  @  18/12/2011 19:16:02
   4 / 10
A quanto leggo su questo e altri siti questo Aronofsky sarebbe uno dei migliori registi su piazza.Beh a giudicare da questo suo ultimo film siamo messi veramente maluccio allora...
Nulla da eccepire dal punto di vista dello stile;si vede che il regista sa usare con eleganza una mdp e nella costruzione di alcune scene mi ha piacevolmente sorpreso.
Poi c'è la Portman,in un'interpretazione sentita e appassionata,si merita l'oscar e viene consacrata definitivamente.
E allora,direte voi,come giustifichi questo voto non esaltante?
In maniera abbastanza semplice: secondo me Il cigno nero è un film costruito a tavolino per destare scandalo e meravigliare la gente e non possiede un briciolo di sincerità nè di efficacia narrativa.
E'un collage di sequenze,a volte decisamente riuscite(lo spettacolo finale,le stesse prove di scena di Nina),a volte francamente ridicole(scivoloni horror che manco nella serie c degli anni '80),che si concentra tutto sulla patologia della protagonista e cicca clamorosamente il resto.
I personaggi di contorno sono di cartapesta,mancano di personalità e non aggiungono nulla di nulla al contesto.
La sceneggiatura alla lunga si rivela per quello che è:un bignamino di psicologia spicciola,che condito dai numerosi trucchi di regia di Aronofsky guida per mano lo spettatore sprovveduto,lo martella insistentemente con le proiezioni sconnesse di Nina e non lascia nulla all'immaginazione.Con l'aggravante della prevedibiltà della trama,che non decolla mai e anzi si appiattisce piano piano con il passare dei minuti.
Della tanto decantata riflessione sul rapporto tra arte e sacrificio neanche l'ombra(rivedersi Scarpette Rosse),la sessuofobia della ragazza viene trattata in maniera morbosa e per nulla originale,il rapporto madre-figlia puzza di stantio lontano un miglio.
Un rubacchiare qua e la di idee altrui,tra reminiscenze di Polanski,Cronemberg e Lynch,che rivela tutti i suoi limiti nel suo inutile sfoggio di simbolismi e clichè da operetta.
Ditemi voi se si può considerare capolavoro un film senza una trama decente,che non osa assolutamente nulla,non sviluppa con efficacia nessuno dei temi che affronta e si affida esclusivamente a virtuosismi tecnici fini a se stessi....
Il 4 è tutto per la Portman,altrimenti avrei dato almeno un voto in meno.

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Ultima risposta 07/06/2013 12.40.18
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_Hollow_  @  02/09/2011 07:03:48
   8 / 10
Natalie Portman è divina. Impossibile non innamorarsene. Scontato che l'oscar sia meritatissimo. Non si capisce bene la paternità delle scene di danza, ma chissene. Se fosse veramente lei a ballare così per tutta la durata del film, sarebbe non di questo mondo.
Parlando invece del film, insomma. Il tema non è il massimo, non tanto quello al centro della trama, il conflitto di Nina, quanto la sua vita in sé, la raffigurazione dello stereotipo di ballerina senza personalità. Ottime le scene "thriller", abbastanza malvagie quelle di semplice interazione tra gli attori, che siano la madre, Cassel, Lily ecc.
Il voto è una media tra questi due fattori: la mediocrità di molti argomenti e scene, la perfezione della Portman e l'ottima coreografia/scenografia/regia, che esplodono nel "Cigno Nero" finale.
Tra l'altro, nonostante il personaggio un pò assurdo che fa da protagonista e la visione un pò stereotipata, esagerata e inquietante del mondo della danza, il tema centrale della ricerca della perfezione e della vittoria su sé stessa e l'ansia, le aspettative, veramente merita.
Insomma, è un film sul balletto più famoso al mondo, sulla musica (e il racconto alla base) di un compositore di classica tra i più geniali della storia dell'umanità. Solo per questo brutto come film non può essere ...

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Ultima risposta 15/01/2012 01.58.33
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ifry  @  21/08/2011 11:36:36
   6½ / 10
dai voti e dal quello che leggevo sul web mi aspettavo di più.
il punto è... che ho capito fin dall'inizio dove sarebbe andato a parare.
la portman è stata davvero brava, ma il film, seppur tiene una certa suspence, ha un finale alquanto pietoso e scontato.
alcune scene di sesso, non so perchè le abbia inserite. almeno fammi vedere qualche tetta! se vuoi proprio inserirle, altrimenti, se non sono utili alla storia, evitale.

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Ultima risposta 02/09/2011 07.14.13
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outsider  @  03/07/2011 13:45:24
   7 / 10
Ho voluto vedere questo "cigno nero", pellicola, ahimè, forse troppo discussa e "dibattuta" come forse troppo valida rispetto alla sua realtà.
Premesso che basterebbe accettare come perfetto il commento del bravissimo Joker qui sotto, che quoto in pieno, come potrei fare diversamente, Lui ha il pregio descrizione dell'opera in col perfetto tocco da maestro, prescindendo dal gusto o dal parere soggettivo;
ancora premettendo che non mi piace Cassel, ma questo è un fatto che lascio volutamente fuori dal giudizio,
ho ritenuto questa pur valida pellicola come troppo lenta. Particolarmente durante i primi 50 minuti la pesantezza è più che avvertibile.
Inoltre, specialmente nei primi 20 minuti, le inquadrature che "noi esperti e cultori" di film dark ( mai termine fu più esatto, grande Joker) chiamiamo " a campo stretto" ( chi vi parla negli anni '80 si nutriva di pane e cinema, fra avventure di visioni gotiche nei teatri muniti di buoni impianti Dolby, apprezzando le original sound tracks in vinile...ma il 5.1 era ancora lontano...)
dicevo, quelle inquadrature stancano la vista.
Il regista ne abusa. Argento le utilizzava sapientemente a contrasto creare, onde perseguire l'effetto, la reazione spontanea dello spettatore, la rappresentazione di un qualcosa di oscuo, di terribile o semplicemente di un senso di smarrimento della protagonista o altro.
Qui il focus è ristretto, soffocante, inutilmente claustrofobico.
Intento di rappresentire la sensazione della già bravissima Portman?
Inutile in quel modo, a mio avviso.
I colori reali, danza, opera e fondotinta le senti vicine.
Così, pochi sanno che si parla di quello che accade alle protagoniste dei balletti, quando arrivano in dirittura finale, ad interiorizzar ci si ammala. E' un fatto di cultura, da me qui disvelato, ma evidentemente noto al regista che vilo smarrimento di cui, ripeto, si parla nel mondo dell'ars danza.
La protagonista ha poco di sexy, alla fine, ma questo è voluto.
A poco serve l'amica. Quello che di erotico ritroviamo è funzionale al lato psicologico e va bene. Irritante a tratti Cassel, con quelle borse sotto gli occhi e quel viso da ex discoletto.
Il film frana ancora nel lato tecnico stilistico. Mi spiego. Il coreografo e il deus ex machina Cassel stessa persona? Avrei affiancato, come nella realtà, a Cassel una coreografa, l'avrei immaginata una sapiente donna in età avanzata, che avrebbe rivelato dai suoi tratti una bellezza appassita ma vivida dagli occhi, che con sguardo acuto e capace e mano rugosa avrebbe direzionato, incentivato, sottinteso anche per lo spettatore qualcosa di orribile, come orribili sono state rappresentate le sensazioni della bellissima e qui quasi "profanata" Wynona Rider.
E poi si frana nella musica ( Dario e i Goblin vomiterebbero!!!), nell'audio insufficiente, nella mancanza di rappresentazioni con inquadrature a campo stretto dove sarebbero state utili.
Manca qualche scena esterna, ma questa è poca cosa. Comunque il film non dura poco.
Il lato psicologico nemmeno troppo chiarificato, non lo si fa volutamente in favore di un rincorso tentativo di rappresentarlo con l'espediente dell'allucinogeno, e del farsesco.
Madre della Portman eccessivamente improbabile, poi.
E il finale...ma ragazzi, siamo all'opera? Inoltre tecnicamente ed anatomicamente impossibile.

Eppure, in toto, il 7 è raggiunto. Sarà la novità? Ci si alza tra le piume bianche e nere con la voglia che il nostro regista dal nome strano cresca...ma in fretta.

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Ultima risposta 03/08/2011 15.22.42
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anaclabio65  @  18/06/2011 17:21:09
   5 / 10
Al termine del film, mi sono guardato in faccia con i miei e siamo scoppiati a ridere!! Io regisco così alla somma delusione. Un film pesantissimo, lento e sconclusionato. Una vera rottura! Non posso dare un voto più basso perchè subisco il fascino della Portman.

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Ultima risposta 07/07/2011 11.22.49
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John Carpenter  @  09/06/2011 19:58:00
   10 / 10
Black Swan è la summa di tutti i film precedenti di Aronofsky, la discesa infernale dell'uomo negli abissi della psiche umana, lo stile a tratti documentaristico, il surrealismo, le allucinazioni, la decadenza, è un thriller psicologico che non rientra nei canoni comuni.
Al di là del comparto tecnico dal valore indiscutibile, regia, scenografia, costumi, cura del dettaglio, musiche, quello che rimane di più dopo i titoli di coda è il senso di impotenza di fronte a tutto ciò che si è visto.
Non ho idea se questo sia il miglior film di Darren, ma è sicuramente quello più completo e consapevole.
Disarmante, assurdo, irremovibile. Un Capolavoro.

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Ultima risposta 12/06/2011 12.11.29
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Kyo_Kusanagi  @  07/06/2011 19:36:30
   6½ / 10
Pur apprezzando la sceneggiatura,nonchè la bravissima Portman di cui la recitazione non si discute e l'intensità con cui viene reccontata la storia, purtroppo il contesto in cui si svolge a non prendermi per niente,volevo vedere il film pur sapendo di cosa trattava,ma non se dovessi non lo rivedrei di nuovo.

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Ultima risposta 07/06/2011 22.26.47
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xxlauraxx  @  24/05/2011 19:19:51
   1 / 10
Una sola domanda: ma che film ve siete visti????
Agonsciante si ma perchè è di un palloso terrificante!!!
Difficilmente avrei pensato di dare 1 ad un film ma questo lo merita in pieno.
Noioso! Definirlo genere thriller è un modo per ingannare il pubblico!
Fa più suspance Topolino nel cartone Fantasia.

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Ultima risposta 24/05/2011 22.45.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  22/04/2011 16:40:09
   8½ / 10
Splendido. Quando il Cinema sa emozionare, angosciare e commuovere insieme…
Abbagliante come il fragile cigno bianco e seducente come il letale cigno nero. Il tema del doppio è raccontato magnificamente, e angoscia più di mille horror; il demone mi metteva i brividi ad ogni apparizione.
Be’, non so quali altre parole usare, è uno dei più bei film recenti.
Grandiosa fotografia e colonna sonora.

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Ultima risposta 01/05/2011 11.05.59
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Black Eight  @  19/04/2011 17:57:20
   9½ / 10
mezzo voto in meno solo per la sceneggiatura non proprio originale , il punto del film che è stato da alcuni aspramente criticato e che cmq meriterebbe una lettura in ogni caso diversa. Credo che Aronofsky, che, tengo a ricordare, non è lo sceneggiatore del film, abbia voluto soprattutto tracciare l'evoluzione del delirio pura e semplice, senza per questo sentire il bisogno di arricchire la trama con chi sa quale trovata, mettendo in evidenza quel lato dell'animo umano irrimediabilmente affascinato dall'ambizione, dal successo e dal desiderio di perfezione. A mio parere poi la regia è costantemente trascinante e visionaria nella sua "imperfezione" stilistica (la soggettiva dietro il personaggio è un marchio ormai inconfondibile oltre che perfettamente
adatto per le intenzioni del regista che quasi ci costringe ad immedesimarci con la protagonista), supportata da una fotografia eccellente e da ambientazioni veramente ben riuscite. Insomma il lato tecnico-artistico del film, in primis la regia, meritava ben altre considerazioni (l'oscar ad Aronofsky non sarebbe poi stato così azzardato).
Ciò che però rende unica questa pellicola è evidentemente l'interpretazione sublime e magistrale di Natalie Portman che ti travolge, ti colpisce dentro. In questo film coniuga la sua straordinaria bellezza, così fine ed elegante, eterea come le dive del passato, ad una prova attoriale eccelsa che ci offre nella prima parte una ragazza fragile ed emotivamente repressa, mentre nella seconda sfoggia una personalità accattivante e disarmante nella sua sensualità poco comune. Non basta l'oscar (naturalmente omaggio più che dovuto, e non venitemi a parlare di Annette Bening) a consacrare a mio parere una delle più grandi performances femminili di sempre (la più grande per quanto riguarda la mia esperienza cinematografica)

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Inn10  @  13/04/2011 06:32:47
   9 / 10
Semplicemente meraviglioso!!!!

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Ermetico  @  09/04/2011 21:18:13
   6 / 10
Bello, ma peccato per lo spoiler

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Ultima risposta 13/05/2011 23.49.05
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Izivs  @  08/04/2011 20:23:07
   5 / 10
Parafrasando un mitico film di Monicelli: caro Aronofsky, bella la fotografia, buona la regia, ottimo il senso d'angoscia trasmesso, eccellente l'interpretazione della Portman (anche se preferisco 1000 volte Mila, il vero e sensuale cigno nero)....ma il film non va e non ti premio!
Già a metà film era tutto banalmente prevedibile e le continue allucinazioni/sogni della protagonista non facevano che rimarcare un finale anticipato di circa un'ora.
Insomma, tranne il pesantissimo senso d'angoscia che trasmette il film, nulla di eccezionale, a mio parere, lontano anni luce dai veri capolavori cinematografici.

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Ultima risposta 23/04/2011 23.12.10
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astropelle  @  05/04/2011 13:53:20
   8 / 10
Bello. Potente. Espressivo. Il Cigno Nero è un tuffo nella psicologia.

.E' stato spesso detto -ed è ciò che appare ad una prima analisi- che il tema di fondo è la ricerca della perfezione che porterà Nina a crearsi delle ossessioni e delle rivalità: ma secondo me questo è l'EFFETTO di una causa ben più profonda che il regista intende affrontare: il desiderio di una donna (Nina) di emanciparsi da un legame ossessivo, iperprotettivo e soffocante con la madre per ottenere la libertà di esprimere e provare emozioni.

.Il legame madre-figlia è il fulcro su cui ruota il film. Il Cigno Nero è dunque la storia di una donna (Nina) che cerca di liberarsi dall'abbraccio soffocante di una madre troppo protettiva che le ha impedito di crescere e di liberare la propria passionalità.

.Nina ha solo la madre: non sembra avere amiche, del padre non si sa niente (si intuisce che probabilmente la nascita di Nina non era preventivata e probabilmente il padre ha abbandonato la mamma quando è rimasta incinta). La sua casa è un luogo stretto, piccolo, pieno di mobili, quasi soffocante, con una stanzina senza aria: dunque un luogo chiuso,che ben simboleggia l'ansia, la chiusura e la paura di uscire che albergano in Nina.

.Nina è dunque il Cigno Bianco, che può solo sospirare una libertà che non è in grado di raggiungere: rifugge dalle passioni e fa della sua frigidità emotiva un mezzo per raggiungere "la perfezione".

.Ma soprattutto Nina rifiuta la sua sessualità perché è OMOSESSUALE (strano che nessuno abbia evidenziato questo aspetto): desidera il corpo di Lily ma il senso di colpa indotto dal rapporto con la madre le impedisce di liberare la propria passione (Nina smette di masturbarsi quando ha di fronte agli occhi l'immagine della madre e scaccia via con violenza la mamma quando, in sogno, porta a letto Lily).

.Il Cigno Nero è allora la Nina che vuole ciò che non ha mai avuto: nasce quando il direttore artistico le fa capire che la sua frigidità passionale è soltanto un limite ed esplode nel desiderio di Lily: ed allora Nina butta via i peluche della sua casa, si impone sulla madre, fa sgorgare le piume dalle ferite che si è auto-indotta e prova sul palcoscenico quella libertà, quella espressività e quella passione di fare-essere ciò che vuole fare-essere che il Cigno Bianco può solo inconsciamente desiderare.

.In pratica: il film descrive il desiderio di Nina di uscire dalla prigione emotiva che il rapporto madre-figlia le ha imposto per conquistare quelle emozioni e passioni che fino ad ora non è riuscita ad avere.

.E alla fine, nella lotta dolorosa fra il desiderio di vivere la passione e la vita ed il senso di colpa, Nina raggiunge la perfezione, (Spoiler)


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Ultima risposta 07/04/2011 21.22.59
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sergiolandia  @  02/04/2011 22:49:57
   6½ / 10
Di sicuro non è un capolavoro (come troppi descrivono). E' un ottimo film, forse troppo psicologico - e troppo ingarbugliato - ma non riesce a convincermi del tutto.
Il film a tratti risulta lento e questo comporta un distacco troppo evidente dal filo logico che il regista ci voleva far capire...tra l'altro questo filo logico manco si capisce bene (tanto è vero che il finale del film, è visto in tantissimi modi...e nn si capisce quale sia quello "del regista").
Menzione d'onore per la Portman ma...soprattutto per Mila Kunis (che personalmente seguivo già quando faceva una sitcom intitolata "That '70s Show" dove già era eccellente...ora è maturata ed è anche molto sexy.

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Ultima risposta 13/04/2011 17.20.52
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gianfry  @  30/03/2011 12:44:06
   8½ / 10
Bellissimo film: drammatico, angoscioso, profondo, visionario, tutti gli elementi
che prediligo nel cinema della follia. Natalie Portman si è strameritata l'Oscar,
una interpretazione straordinaria. Bravo anche il grande Vincent Cassell.
Un ulteriore conferma del talento del regista Darren Aronofsky che finora non
ha sbagliato un colpo (se escludiamo il mediocre "The Fountain") nella sua
carriera cinematografica. Sono sempre più convinto che Darren sia il regista
più alternativo degli anni 2000! Speriamo che continui su questa linea.
Per concludere "Il Cigno Nero" è il miglior film che mi è capitato di vedere al
cinema dai tempi di "Antichrist".

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Ultima risposta 03/04/2011 19.42.58
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statididiso  @  28/03/2011 15:22:32
   7½ / 10
quando la passione diventa ossessione...
messa in scena impeccabile, ma il film stenta a decollare per poi esaurirsi frettolosamente, a danno, come già sottolineato da qualcuno, della via psicologica.

voto: 7,5

L

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Ultima risposta 30/08/2011 00.22.08
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MarkTheHammer  @  20/03/2011 22:48:37
   5 / 10
Tecnicamente superbo: una grande fotografia, una buonissima regia, una ottima colonna sonora e soprattutto un'eccellente interpretazione della Portman, da Oscar (che infatti ha vinto!). Perchè solo 5? Perchè questo film è la fiera delle banalità, esageratamente scontato, con una trama già vista troppe, troppe volte. Ben prima della metà del film è chiaro come il sole il significato e il finale del film.

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Ultima risposta 03/05/2011 00.16.08
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the saint  @  20/03/2011 19:53:42
   7½ / 10
beh qui un punto e mezzo va solo alla portman!
LA PERFEZIONE IN OGNI SENSO!
il film è normale niente di eccezionale!

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Ultima risposta 07/08/2011 13.21.43
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ROBZOMBIE81  @  20/03/2011 18:24:03
   8 / 10
Il regista si consolida su temi già affrontati raccontando il degrado fisico e psicologico di una bravissima Portman,alla continua e ossessionata ricerca della perfezione e di un qualcosa che non possiede che la porta a riconoscere una rivalità che in pratica non esiste,o meglio che esiste solo nella sua testa.Molto cupo e ben girato dà il meglio nell'ultima mezzora con alcune scene che mi hanno ricordato il suo Requiem e un finale forse scontato pensando al target dei suoi film ma assolutamente azzeccato e poetico.Un altro grande film di un grandissimo regista che diventa uno dei miei preferiti.

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Ultima risposta 16/04/2011 15.13.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  20/03/2011 14:12:08
   9 / 10
Straordinario racconto di un conflitto interiore devastante. Aronofsky confeziona con superba eleganza e raffinatezza una cupa discesa nell'inferno personale di un'anima ineluttabilmente compromessa. Una Portman che più perfetta non si può. Finale da applausi.

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Ultima risposta 31/03/2011 19.36.48
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Norgoth  @  19/03/2011 23:51:16
   10 / 10
L'unica parola che mi viene in mente per definire adeguatamente questo film è: disturbante.
L'atmosfera che si respira in questo film è pesantissima, angosciante.
Aranofsky racconta perfettamente il mondo della competizione di periferia, della ricerca rabbiosa e folle della perfezione.
Questi elementi si sono già visti in tanti film, ma in questo sono amalgamati perfettamente ed esasperati all'inverosimile grazie anche alla maestria del regista, ma soprattutto ad una Natalie Portman stellare che non si limita a recitare ma da un'anima ed un corpo al personaggio che difficilmente si vede al giorno d'oggi. Espressivamente penso di non avere mai visto una simile capacità di comunicare in uno degli attori delle "nuove generazioni" o comunque giovani.
Eccellente anche il resto del cast, l'ambientazione "povera" ed anche un po' sinistra.
Finalmente Aranofsky è riuscito a convincermi pienamente. Un film non per tutti, ma davvero strepitoso.

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Ultima risposta 18/04/2011 23.37.25
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  18/03/2011 17:50:40
   9 / 10
Black swan è la storia di un doppio, della metà oscura che si rivela in tutta la sua efferatezza e finisce per sopraffare la metà candida.
Aronofsky riesce a rendere straordinariamente cinematografico il senso di tragedia ineluttabile e irreversibile che permea "Il lago dei cigni" e la favola nera su cui si basa, e lo fa trovando le giuste venature horror-thriller che restituiscono perfettamente il clima di nefasto sortilegio di cui Odette, la fanciulla-regina dei cigni, è vittima. Nina/Odette è però vittima di un sortilegio più intimo, familiare, laddove alla malvagità estranea del mago della favola si sostituisce la quotidiana morbosità, perversa e ossessiva, di una madre frustrata. Ed è questo un incantesimo tanto più blando e camuffato da assillo protettivo materno quanto più pervasivo e devastante per la mente fragile di Nina. Che è una perfetta Odette – suo alter ego narrativo e, in questo caso, coreografico –, racchiusa, rinchiusa come prigioniera, nel suo candore innaturale, il candore del cigno bianco, per l'appunto. Il lago dei cigni, però, è la storia di un doppio: il doppio di una fanciulla imprigionata nel corpo di un cigno e l'alterità oscura del candore. Nina interpreta il suo alter ego Odette, il ruolo principale ne Il lago dei cigni, ma per esigenze coreografiche deve anche interpretare la tenebrosa Odile, personaggio sensuale e seducente creato appositamente in danno di Odette. Per Nina, già prigioniera dell'incantesimo materno, il mago e il principe si fondono ora in un'unica persona, il dispotico e sensuale coreografo Thomas (anch'egli, quindi, personaggio di duplice valenza), maestro e manipolatore, capace, nel breve volgere della preparazione di un balletto, di elevare alle stelle le sue preferite e di distruggerle a suo piacimento. Thomas cerca Odile negli occhi di Nina, ma vi trova solo Odette. E allora ne crea una con Lily, la nuova ballerina che si presenta imperfetta, ma spregiudicata, sensuale, torbida. Quella che è una Odile estranea, altra da Nina/Odette, penetra progressivamente nella fragile emotività della protagonista fino a diventarne un'ossessione. Il fantasma di Nina, della sua metà oscura, si materializza sempre più nelle visioni ossessive al punto da farsi tutt'uno con l'anima e il corpo candido della regina dei cigni. Per sopraffarla infine completamente: quella perfezione che Nina aveva nella rappresentazione di Odette si fa via via più incerta: Nina è ora una stupefacente, feroce, inquietante e sensualissima Odile, il cigno nero. Il maleficio messo in scena dal Lago dei cigni si compie quindi reificandosi nel corpo di Nina. Odile ne ha preso il posto, distruggendo per sempre Odette.
Ossa che scricchiolano e si rompono, unghie che si tagliano o si spezzano, pelle che sanguina, Black swan è un film che riporta al centro della narrazione l'essenzialità del corpo nella danza: fragilità, resistenza, plasticità, sofferenza e sensualità diventano elementi fondamentali per i movimenti coreografici, ma al contempo si prestano a farsi oggetto, insieme alle turbe psichiche e alle ossessioni visionarie, delle virate grandguignolesche e delle paure più inconsce a cui il cinema horror attinge. La mutazione psicologica di Nina è – nella sua ossessione non solo metaforicamente – una mutazione anche fisica. Nina si trasforma progressivamente, mentre la sua metà oscura si rappresenta in un autolesionismo corporeo che trova sfogo solo nell'esplosione – e, in fondo, liberazione – della – e dalla – propria ossessione. (In questa rappresentazione orrorifica del doppio, nella carne e nella mente, Black swan rimanda in qualche modo al cinema di Cronenberg).
A dare il corpo (in tutte le sue valenze ed espressioni), l'anima e la fragilità emotiva a Nina e la sensualità al suo cigno nero è una strepitosa Natalie Portman, che sa trasmettere anche solo con gli occhi la magnifica complessità di un personaggio in continua trasformazione e moltiplicazione: per quanto possa valere, Oscar meritato.

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Ultima risposta 22/03/2011 19.48.24
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cecy82  @  18/03/2011 14:04:42
   5 / 10
non mi è piaciuto molto, forse non è il mio genere ma mi ha trasmesso solo ansia.

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Ultima risposta 19/03/2011 20.33.44
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Alexn1  @  14/03/2011 13:11:25
   7 / 10
Bello ma pesantino...

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Ultima risposta 16/03/2011 09.38.26
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docafass  @  13/03/2011 12:18:18
   7 / 10
sicuramente l'interpretazione dellaportamn è stupoenda è merita l'oscar. Per il resto si un buon film, angosciante al punto giusto, ma niente che mi abbia letteralmente affascinato....

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Ultima risposta 13/03/2011 17.51.09
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The Legend  @  11/03/2011 18:31:12
   2 / 10
Io pensavo di star per vedere un affascinante noir e invece mi sono trovato difronte uno sconclusionato (pseudo)horror, che si limita a mestare un po' nel torbido e nel sesso con un certo autocompiacimento.

Un consiglio al regista: lascia stare, il cinema non fa per te.

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Ultima risposta 29/03/2011 22.57.26
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guidox  @  11/03/2011 01:23:23
   8½ / 10
a mio modo di vedere, il miglior film che abbia fatto Aronofsky.
il difetto che ci ho trovato è lo stesso che all'epoca non mi fece certo impazzire nella visione di Requiem for a dream, ossia quello stereotipo che viene cavalcato un po' troppo a spron battuto, che mina alla base l'originalità delle tematiche che vengono proposte.
però, non so bene dire perchè, questo film è parecchio potente, anche più di The Wrestler, ha un fascino tutto suo, sinistro e angosciante, nonostante come detto prima, si capisca abbastanza bene dove il regista ci voglia condurre.
benissimo la Portman, una splendida interpretazione; ma questo da solo ancora non basta a spiegare la particolarità di questa pellicola (Ellen Burstyn e Mickey Rourke non erano stati certo da meno).
ottima la regia e fantastiche le inquadrature, tutto azzeccato; ma anche questo non è una novità in Aronofsky.
l'arma in più quindi non so estrapolarla dal contesto, probabilmente perchè è semplicemente un' amalgama magica.
ah...nota di merito per Winona Ryder, strepitosa nella sua parte.

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Ultima risposta 11/03/2011 06.14.38
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aleintothewild  @  10/03/2011 18:23:39
   7 / 10
Capolavoro? Non credo proprio! Un melodrammone che di nuovo ha ben poco, ma che di certo rimane impresso! La tensione psicologia è disturbante, le scene vagamente splatter aiutano notevolmente!

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Ultima risposta 22/03/2011 09.48.16
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paolodoc  @  09/03/2011 15:54:58
   10 / 10
Prima di tutto dobbiamo che il film è molto intenso, come del resto altre pellicole di Aronofsky. Film molto profondo e credo che nel bene o nel male chi va a vederlo rimane impressionato e non si puo uscire dalla sala impassibili. Grandissima la prima parte direi quasi perfetta... si nota la fragilita e l'ossessione di essere perfetta che caratterizza il mondo del ballo.Impressionante il ruolo che ha con la madre che è la causa del suo essere... affettuosa e succube allo stesso tempo. comunque il film ti tiene sempre in tensione.Direi che la regia è ottima perchè evidenzia ogni minimo particolare psicologico e fisico degli attori.A questo punto è evidente che secondo me la Portman ha dato il meglio di se... direi eccezionale... mai eccessiva. Questo film ti lascia qualcosa dentro di particolare... assolutamente da vedere.

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Ultima risposta 10/03/2011 08.28.51
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ilgiusto  @  09/03/2011 11:55:56
   8 / 10
Premesso che le riprese in stile steadycam 'mosso' non le sopporto (anche se io stesso le avevo concepite decenni fa, ma poi, una volta visto l'effetto, le ho da subito ripudiate) e premesso, inoltre, che anche la scelta dell'effetto 'pellicola grana grossa' (già usato in the wrestler) non mi convince più di tanto...:

Il film è memorabile! (e quindi date le premesse, il mio giudizio vale ancora di più).
Sarà difficile dimenticarsi dell'interpretazione, straordinaria, della Portman, e dell'intensità di questa vicenda, narrata, molto più per immagini che per dialoghi, alla perfezione.
Un film, volendo anche semplice, ma che ti si pianta dentro, davvero ben fatto, montato benissimo, intrecciato in modo impeccabile nell'accompagnamento musicale.
Splendido ed elegante pure nei titoli di coda.
Davvero ottimo.

Consigliatissimo.

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Ultima risposta 07/04/2011 11.49.03
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blackmamba05  @  08/03/2011 23:47:04
   7 / 10
ottima Portman! lo dico dai tempi di Lèon che era fantastica e finalmente ha centrato il bersaglio...il film mi è piaciuto e come ho scritto su tutte le recensioni dei 10 candidati agli oscar (inception escluso che mi ha fatto schifo) tutti buoni film ma nessun "capolavoro" quest'anno!

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Ultima risposta 12/03/2011 14.48.29
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TeoLoco7  @  07/03/2011 04:14:17
   6 / 10
Sinceramente non lo ritengo un bel film, può piacere come può non piacere. L'idea di base poteva essere sviluppata diversamente e in maniera anche piu originale, trama che non inizia e non evolve, scivola solo in inutili sequenze thriller\horror, e . Il film procede sempre con ritmo blando almeno per tre quarti di film, e non fa altro che mostrare le ballerine come pazze drogate ma come il resto del cast tutti esasperati. Il finale lo trovato prevedile e appiccicato. Per tutta la durata del film si capisce solo che la protagonista e piena di ossessioni.
Comunque definirlo un capolavoro del cinema mi sembra azzardato.
Film complessivamente al limite della sufficenza

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Ultima risposta 22/03/2011 14.51.30
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  06/03/2011 21:42:10
   9 / 10
Visto due volte al cinema per meglio assimilare tutti i risvolti. Inutile girarci intorno, è un gran film. Perfetto tecnicamente, con uso sapiente della camera a mano. Musiche stratosferiche (Čajkovskij, sti c****!), eccellente fotografia, tutto crea i presupposti per meglio descrivere la psicologia della protagonista, vero tema della pellicola. A proposito, ma quanto è brava la Portman? Un'interpretazione strabiliante, intensa, giustamente premiata con l'oscar.
Può non piacere o stranire, tuttavia è innegabile che Il cigno nero non lascia indifferenti ma colpisce lo spettatore, dal cinefilo incallito allo zozzone divora-popcorn. Un viaggio oscuro dentro la mente umana.
Aahhh che soddisfazione! Ma quante volte capita?

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Ultima risposta 07/03/2011 21.38.10
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rob.k  @  05/03/2011 22:07:13
   4½ / 10
Meritatissimo Oscar alla Portman, peccato che una interpretazione del genere sia sprecata per questo film. A differenza di altri commenti, non l'ho trovato né noioso né lento. Parte sotto i migliori auspici, con una buona ambientazione, si gettano le basi per una profonda analisi psicologica della protagonista.... Quando ecco che piano piano diventa una specie di horror/thriller, che culmina nelle ridicole scenette alla The Grudge/The Ring con le visioni spaventose, il sangue, la metarfosi, la solita pazzia fine a se stessa ecc ecc... Sembra quasi che le due parti siano state scritte da due persone diverse. Anche il film subisce una metamorfosi, parte che è un buono, e si trasforma in una completa cacata.

La Kunis è meglio che ritorni a fare i teenager-movie, forse lì aveva un senso.

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Ultima risposta 22/03/2011 14.50.11
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  05/03/2011 10:31:45
   7 / 10
Certamente affascinante, ma a mio avviso poco profondo.
Aronofky è eccellente nell'accarezzare la superficie, ma proprio come un cigno mette solo per poco la testa sott'acqua, da uno sguardo e poi torna in superficie.
Nonostante il film regga bene in tutte le sue parti, non è altro che la rappresentazione di una follia. Da questo punto di vista mi ricorda Betty Blu perché la protagonista non compie mai una scelta vera e propria. E' vittima della sua nevrosi.
Il finto minimalismo di questo film passa attraverso stati allucinatori, parallelismi veri e finti, impersonificazioni della trama e proiezioni dell'io (anche se il rimosso sembra tornare con le stesse forme del reale e quindi è più espositivo che altro). Ciò nonostante la trama tiene molto bene la tensione e l'attenzione dello spettatore, anche grazie ad una regia molto mossa, a scene veloci e precise e a cliché del genere che potevano anche essere usati meno spesso (mi riferisco alle apparizioni in camera in TUTTE le scene di calma apparente). Quindi il film funziona, anche se il dramma interiore della protagonista è povero. Il conflitto si svolge principalmente a livello interpersonale, con qualche rapida occhiata all'interiorità per tornare subito in superficie.
Intendiamoci dunque. Non è Deserto Rosso di Antonioni, quello si che è un capolavoro minimalista, in cui la protagonista davvero si ritrova a fare i conti con la propria mente e la cosiddetta "will power", la forza di volontà viene messa in primo piano.
Ma la vera punta di diamante del film non è la regia (eccellente tranne in alcuni punti in cui è incredibilmente piatta, come la scena della festa) bensì la straordinaria interpretazione di N. Portman: in lei risiede tutta la grande forza del film. Un Oscar meritatissimo, guadagnato secondo me nella scena finale in cui la forza espressiva dei suoi occhi (anche se aiutati con qualche trucchetto speciale) viene fatta sfogare e la trasformazione nel cigno nero avviene in modo quasi liberatorio. A lei 10 e lode.
Per concludere: film consigliato, affascinante da molti punti di vista, che riesce ad emozionare e traccia un segno nella memoria, ma che purtroppo manca di una componente essenziale per aspirare a essere considerata una grande opera.

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Ultima risposta 05/03/2011 19.08.45
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scantia  @  05/03/2011 02:53:53
   8½ / 10
Probabilmente il cinema italiano ha i critici che si merita se un film come questo riceve stroncature e Michele Placido passa per essere il Rosi del 2000.
Realizzazione esteticamente ineccepibile, per alcuni al limite del manierismo, come se questo sia di per sè un elemento negativo in un cinema sempre più dominato dall'approssimazione e incompetenza spacciate per minimalismo e naturalezza (d'altronde stessa critica toccò ad Umberto D.) di fatto comunque il risultato finale non è mai ridondante o eccessivo.
Registicamente inattacabile, la tensione è un crescendo continuo che esplode nel finale, passando da momenti drammatici a punte di horror scolastico ma efficace, da notare l'originale movimento della camera a spalla che segue da dietro la Portman nei suoi spostamenti , altezza testa a distanza ravvicinatissima, realizzando un'inquadratura a metà strada tra la sua soggettiva e il punto di vista di un'eventuale osservatore a lei incollato, per dare il senso di un'alterità inquietante che aleggia sulla protagonista.
Già si è detto dell'interprete principale, ma i riconoscimenti ricevuti non rendono l'idea del valore reale dell'interpretazione, va vista e basta.
Sentir parlare di lentezza in commenti relativi a un film come questo è la dimostrazione che i veri danni nel cinema italiano non vengono dai cinepanettoni ma dalle produzioni pseudo-intellettuali dei vari Muccino e Ozpetek insulse e pretenziose, la cui comprensione viene spacciata per capacità di apprezzare il cinema impegnato.

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Ultima risposta 10/03/2011 17.55.43
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Ricky91  @  04/03/2011 02:36:16
   9 / 10
ATTENZIONE IL COMMENTO CONTIENE SPOILER!


Nina,promessa della danza, ha l'occasione della vita: interpretare la Regina dei Cigni e quindi essere la protagonista dell'immortale balletto "Il Lago dei Cigni".
Il balletto prevede che sia la parte del Cigno Bianco sia quella del Cigno Nero siano affidate alla medesima ballerina. Nina dovrà interpretarli.
Ma se nel Cigno Bianco può dare sfoggio a tutto il suo talento basato su tecnica e dedizione nel Cigno Nero Nina non riesce a trasmettere la passione e la carica sensuale che il suo insegnante vorrebbe.
Ecco che da qui Darren Aronofsky inizia un'altra storia con protagonista la decadenza umana. O forse no.
Il regista americano aveva già narrato la decadenza e i suoi profondissimi abissi nello scioccante "Requiem for a Dream". In "The Wrestler" invece era già presente dall'inizio e il protagonista non faceva altro che restare a galla nonostante i suoi tentativi di riscatto. In "Black Swan" la protagonista,al contrario, è al primo passo di una possibile sfolgorante carriera. Ma è fragile.
Circondata da persone, in primis il suo insegnante morboso e corruttore, che esercitano su di lei una cattiva influenza Nina cerca disperatamente di tirare fuori dal suo corpo e dalla sua anima l'agognato Cigno Nero.
Prende confidenza cosi sempre di più con il suo(represso ma presente) lato oscuro che la porta in un vortice di profondo di tormento e di allucinazioni.
Proprio queste allucinazioni/visioni cosi violente e forti rispecchiano il lacerante conflitto interno e le prime piume nere cominciano a uscire fuori.
Ma il Cigno Nero nascerà dentro di lei solo alla fine,al culmine di un'allucinazione che la porterà a compiere omicidio,un omicidio rituale.
Annientandosi,fisicamente e mentalmente, tocca il fondo dell'abisso cui era scivolata ma al contempo riesce a dare forma alla perfezione. La perfezione, ottenuta da Nina in un processo senza ritorno, è quindi nel finale la vera protagonista. Il raggiungimento di essa però ha un prezzo. Il prezzo più alto.
Con questo bellissimo film Aronosfky si conferma uno dei maggiori registi del nostro tempo: la regia è in perfetta armonia con il ritmo del film ed ha apprezzabili risvolti pomposi e barocchi. Il balletto finale e in particolare la trasformazione in Cigno Nero(bellissima ed inquietante allo stesso tempo) sono da antologia.
Natalie Portman semplicemente in stato di grazia.

"Mi sentivo perfetta"...."Ero perfetta..."

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Ultima risposta 04/03/2011 13.01.52
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camifilm  @  02/03/2011 23:20:43
   6 / 10
Voto a interpretazione direi il massimo. Giustissimo l'oscar di migliore attrice!!! Vale la visione di questo film.
Curato, quasi esagerato, nella cura dei dettagli, della scenografia.
Tale cura, non è stata messa nello sviluppo della storia che risulta nota sin dall'inizio.
Un evolversi di eventi che non creano suspance. Per nulla un thriller, forse un drammatico...
Pur ottimamente curato nei minimi dettagli visivi e sonori, lascia poco e nulla la storia in se.
Alto il voto alla rappresentazione visiva e sonora ed alla interpretazione della protagonista, molto meno alla storia a tratti banalizzata da una forzata ricerca rimasta forse nelle idee più che in scena.

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Ultima risposta 03/03/2011 00.23.55
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Dante12  @  02/03/2011 21:14:30
   6 / 10
Personalmente darei un 5.
Per rispetto verso coloro (molti) cui il film è piaciuto e non abbassare troppo la media do un 6.

P.S. Dalle facce delle persone e qualche commento sentito a fine proiezione, sono rimasto sorpreso a vedere cosi tanti voti alti.

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Ultima risposta 06/03/2011 17.23.48
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maione24  @  02/03/2011 18:24:30
   4 / 10
Mi dispiace, mi dispiace tantissimo abbassare la media, ma il film mi ha annoiato e irritato.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  02/03/2011 01:16:59
   9 / 10
Meraviglioso.
E meravigliosa Natalie Portman.

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Ultima risposta 04/03/2011 18.23.45
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sestogrado  @  01/03/2011 23:20:36
   9 / 10
sarà perchè la danza classica infondo mi scorre nelle vene, sarà perchè sono cresciuto attorniato da quest'arte, sarà un profondo senso di egocentrismo latente, ma il cigno nero è una bomba di emozioni che esplode catapultandoti nel sofferto mondo di un'arte difficile ma ammaliante. il cigno nero racchiude tante dicotomie, non solo la parabola bene e male che scandisce il capolavoro de "il lago dei cigni": sofferenza e successo, egocentrismo e timidezza, rabbia e imperturbabilità, vita e morte.. onore al visionario Aronofosky, maestro dell'ansia, questo film rasenta il capolavoro

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Ultima risposta 02/03/2011 21.05.17
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pipizanzibar  @  01/03/2011 22:44:10
   9 / 10
non vedere questo film al cinema è imperdonabile..perderebbe davvero tanto a vederlo su una tv normale. inizio un po' lento, come è normale dato l'argomento trattato ma con un crescendo finale mozzafiato per fortuna! unica pecca del film alcune scene che cadono quasi nel genere horror. Aronofsky poteva risparmiarsele in quanto non sono di alcun valore aggiunto a un film estremamente valido e perverso

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david briar  @  01/03/2011 17:47:18
   8½ / 10
Questo è indubbiamente un film che divide, uno di quelli in cui la differenza fra l'entusiasmo e la delusione è poca.
La prima parte è poco stimolante, un po' piatta, è un introduzione troppo lunga, il regista ci mette troppo ad arrivare al punto, ma la seconda parte è eccezionale, dalle tonalità horror, persino con qualche scena che fa saltare sulla sedia, fino al crescendo finale, potente e con una fortissima emotività che spesso manca ai film recenti.
Natalie Portman fa un grande lavoro sul personaggio, difficilissimo, e regge alla grande la trasformazione che la sua Nina subisce dall'inizio della seconda parte in poi. Quando piange e si lagna però è insopportabile, purtroppo succede spesso. Nel complesso il suo Oscar è meritatissimo, ricevuto anche per via di una concorrenza che vedeva prodotti molto minori rispetto a quello di Aronofsky, come il film della Kidman dove lei è bravissima, ma in un ruolo più semplice rispetto a quello estremamente impegnativo di Natalie.
"Black Swan" possiede dei difetti di sceneggiatura, i personaggi secondari non hanno alcuna sfumatura, unilaterali, anche se valorizzati dalla recitazione degli attori, fra cui la deliziosa Mila Kunis, la recuperata Winona Ryder, ormai quasi vicina a tornare agli albori dello scorso decennio, e il viscido Vincent Cassel, a cui il suo ruolo sembra venire naturale.
La regia di Aronofsky è stata fortemente criticata, ma la trovo molto efficace, è chiaro che non vuole confrontarsi con scene di ballo particolarmente spettacolari, con tutti quei primi piani riesce a scavare nella protagonista, quello è il principale intento dell'autore, il balletto è solo un pretesto.
Buono il comparto tecnico per quanto riguarda il trucco(quello che la Portman usa alla fine è strepitoso), i costumi e le coreografie dei balli.

"Black Swan" ha un finale così maestoso che si tende quasi a perdonarlo per tutti gli errori commessi in precedenza, in particolare quelli della prima parte.
Io, però, non riesco a dare un voto ad un film basandomi esclusivamente sulla seconda parte, a meno che non ci siano buone ragioni, e in questo caso non riesco a trovarle, altrimenti avrei messo 10.
Chiudo quindi dandogli un 8 e mezzo, alzato di mezzo punto rispetto a quello che sarebbe la media fra la prima e la seconda parte, perchè non riesco a non dargli perlomeno un bonus, la Portman, soprattutto quando passa in un secondo dall'aria impaurita a quella della pazza, è troppo eccezionale.
Consapevole di aver fatto un lavoro di quelli che o li ami o li odi, Aronofsky si applaude e fischia da solo nei titoli di coda, risparmiando il disturbo allo spettatore.

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Ultima risposta 02/03/2011 15.42.39
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  01/03/2011 14:11:38
   9 / 10
Quando Arte e Uomo si fondono, Vivere non ha più senso.

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Glendhi  @  28/02/2011 20:17:11
   6 / 10
Ennesimo film che ritrae un mondo, come quello della danza, in modo scontato e superficiale, ostentatamente morboso. Per non dire che l'idea che l'unico modo per trovare dentro di sé la passionalità è abbandonarsi a sesso e droga mi ha veramente rotto le palle. Se fossi lesbica inoltre me la prenderei a morte.
Ok, abbiamo capito che non è un film sulla danza, né sulla malattia mentale, ma sul sacrificio dell'artista che sale sul palco-ring. Però Darren, trova un modo meno banale la prossima volta. Ottimo spunto ma che finisce col farsi trascinare nel tunnel del cliché.
E la Portman che piange tutto il tempo con la sua vocina fragile è insopportabile. E io amo la Portman.

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Ultima risposta 03/03/2011 15.59.47
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  28/02/2011 16:59:07
   6½ / 10
Perplessità profonda. Uno stile certo non inedito ma abbastanza torbido da avvolgere. Una trama eccitante, una rivisitazione dell'arcinoto balletto che distorce l'antico archetipo dell'amore fatale e lo celebra nell'arte. Ho letto critiche all'eccessivo tecnicismo. E se non fosse una scelta consapevole e mirata, oltre che riuscita?
Detto ciò, di fronte a pellicole come questa sono una spettatrice piuttosto apatica.

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Niko.g  @  28/02/2011 15:04:38
   6½ / 10
Sembra quasi che il regista Aronofsky, come la protagonista del film, resti vittima di una ricerca ossessiva della perfezione visiva che lo porta all'eccesso, a sfoggiare dettagli dermatologici e a graffiare la pellicola scena dopo scena, lasciando cadere troppo ed evitabile sangue.
Ho apprezzato le atmosfere ben costruite, ma mi è apparso un film artificioso, carente nel mostrare le fasi di sviluppo di un'ossessione mentale che rimane in definitiva costante e monocorde e comunque sopra le righe rispetto a quello che dovrebbe essere un dramma psicologico, che purtroppo si abbassa a livelli quasi carnevaleschi.
Vincent Cassel ha l'espressività di un pesce lesso e mi sembra poco adatto a questo ruolo, mentre la bravissima Natalie Portman avrebbe meritato una sceneggiatura all'altezza della sua straordinaria interpretazione.
Tecnica cinematografica e fotografia sono di notevole spessore ma è tutto come un gigantesco pallone gonfiato… e di tanta aria compressa restano solo gli ultimi vibranti dieci minuti.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  28/02/2011 14:33:51
   9 / 10
Trovo che pochi registi siano in grado di scavare nell'animo umano come Aronofsky: il regista newyorkese ha fatto dei lavori che hanno ben poco in comune, se non quello della disperazione/distruzione dell'individuo, rappresentato con uno stile piuttosto unico.

Ed è una continua maturazione, fatta eccezione forse per il pretenzioso "the fountain".
Qui siamo di fronte ad un capolavoro, sconvolgente e coinvolgente, con una Natalie Portman giustamente premiata per una performance memorabile che mi ha ricordato Isabelle Adjani in "Possession".
A mio parere il film dell'anno, ma sono troppo amante di Aronofsky per un giudizio oggettivo.

PS:ho dovuto ricredermi anche sulla sopportazione alla mia fobia delle unghie, pensavo di aver raggiunto il massimo con "Imprint"..

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Estonia  @  28/02/2011 13:24:11
   8½ / 10
La ballerina che danzerà nel ruolo del cigno bianco dovrà necessariamente interpretare anche il suo opposto, speculare e contrario, il cigno nero. Questo è ciò che esige il copione del balletto, ma l'indispensabile salto di qualità per affrontare questo doppio compito comporta inevitabilmente per la giovane protagonista, delicata e fragile, uno sforzo duplice, una tensione performativa di livello superiore, finalizzata alla ricerca dentro di sé di quel versante più oscuro e ambiguo dell'Io che le permetterà di aspirare alla perfezione.
Il rigore impostole dal direttore della compagnia e di riflesso dalla madre iperprotettiva e castrante si trasformerà ben presto in ossessione esasperata e furia autodistruttiva, e la disciplina in un percorso morboso e conflittuale che porterà in superficie elementi inaspettati e incontrollabili della psiche. Una metamorfosi dell'anima che investirà anche il corpo, la carne, in un turbinoso crescendo di allucinazioni, immagini riflesse, sdoppiamenti di personalità, sangue irreale che sgorga dai meandri della mente e ferite che non si cicatrizzano. La mutazione avverrà e sarà spettacolare, così come il volo verso l'eterna consacrazione.
Film di fortissime emozioni, altamente coinvolgente, con sequenze vorticose di immagini e riflessi, e musica trascinante.

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Ultima risposta 19/04/2011 09.31.22
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StranzCronenber  @  28/02/2011 10:43:23
   6½ / 10
Poco emozionante, e per il tema trattato, è un difetto imperdonabile.
Ci sono troppe scene davvero ridicole

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Ultima risposta 13/03/2011 23.11.00
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  27/02/2011 20:45:10
   7 / 10
Mi spiace un po' non poter condividere l'entusiasmo con il quale molti dei miei stimatissimi amici filmscoopiani hanno accolto questo film, ma non posso farci niente: pur apprezzando la notevole regia e la bravura, su tutti, della Portman, a me non ha conquistato per nulla, finendo così per notare (e pesarmi) alcune soluzioni e dialoghi che ho percepito debolmente schematici.
Cercando di interpretare la mia sensazione personale, m'è sembrato che A. sia rimasto troppo a lungo in bilico tra la voglia di far emergere il cigno nero, con tutta la carica potente e disturbante che poteva sprigionare, e quella di non renderlo eccessivo, optando alla fine per una confezione addomesticata e rassicurante che, non me ne voglia nessuno, mi ha fatto sentire come davanti ad un dramma patinato e, tanto per restare in tema, frigido.
Tanto e forse troppo bellissima la scenografia, preziosa cura dei particolari, la bravura di Aronofsky c'è tutta, certo...ma dov'è la tensione erotica repressa? Dove sta il malessere delle nevrosi? La sua sgradevolezza?
Solo per momenti si affonda nella psiche del cigno nero, tutta affidata agli atti d'autolesionismo e ad accenni di metamorfosi, ma si procede a tratti: non sconvolge, non inquieta, non trascina nel vortice nero.
L'immensa fragilità, quella sì emerge, la quale infatti trova il suo perfetto compimento e superamento nel finale.
Nonostante la mia limitata percezione, devo però ammettere che il film possieda elementi di fascino, la scena di apertura e il balletto finale per esempio, complice una musica immortale, sono davvero molto molto belli, ma sono elementi che, ahimè, stavolta non mi hanno sedotta.

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Ultima risposta 02/03/2011 23.29.34
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Invia una mail all'autore del commento eureka!!!  @  27/02/2011 19:02:24
   7 / 10
Regia magistrale, impianto scenico stupefacente, musiche ovviamente maestose e recitazione della Portman ai massimi livelli.
E' un film che tiene lo spettatore incollato allo schermo per quasi tutta la sua durata, ma purtroppo l'epilogo non è all'altezza di tutta questa magnificenza: già visto, già vissuto, e soprattutto piuttosto banale. Sinceramente mi aspettavo un finale più socnvolgente, qualcosa di impensabile, molto più psicologico. Avevo interpetato tutto il film come un preludio al finale, in cui sarebbe esploso il genio di Aronofsky.
Ma non c'è stato... almeno per me...
A dir la verità i film e i finali di Aronofsky mi lasciano sempre un pò interdetto, mi era successa la stessa cosa con L'albero della vita: o non ho ben capito il film, oppure l'ho capito, ma è piuttosto banale...
E questo mi lascia regolarmente un sapore amaro, come se il regista avesse sfiorato il capolavoro senza però riuscire a catturarlo. Il cigno nero non fa eccezione.




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Ultima risposta 02/03/2011 06.23.45
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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  26/02/2011 23:00:18
   9 / 10
a tutti quelli che mettono meno d 9 a questo film:
mi dispiace ma vivete addormentati.
Questo film è un saggio sulla dualità dell'essere umano, creatura fatta di opposti. bene e male sono destinati a convivere in equilibrio fra loro. è nella natura del mondo. il concetto di perfetto non esiste. esiste la vita come paradosso. e chi rimuove questa realtà non vive fino in fondo che tu sia un impiegato in banca o una danzatrice.
L'esistenza come opera d'arte.

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Ultima risposta 03/03/2011 19.18.12
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polbot  @  26/02/2011 18:45:21
   5 / 10
Film per me insufficiente, no metto un voto inferiore solo per le buone interpretazioni degli attori principali. Film psicologico, ma che lascia molte perplessità

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Vampirz  @  26/02/2011 01:47:11
   8 / 10
A mio avviso un film non per tutti...e per un pubblico maturo. La cosa si evince anche leggendo la maggior parte dei commenti pubblicati. E purtoppo confermo anche io che in sala (strapiena) alla fine sentivo molti mugugni e frasi del tipo "me l'avevano detto che era una cag**a" o "non diciamo che siamo venuti a vederlo". Ma in fin dei conti è anche grazie ai soldi di questi individui che la macchina cinema in Italia ancora funziona.
Tornando al film, dopo averlo visto, ho voglia di rivederlo....soprattutto perchè adesso, alla luce del finale, capirei e apprezzerei meglio alcune scene e alcuni sdoppiamenti di personalità.
Natalie da oscar.

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Ultima risposta 26/02/2011 02.33.02
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Lory_noir  @  25/02/2011 14:37:24
   8½ / 10
La prima parte mi ha lasciato interdetto ma è solo l'incipit per un compimento davvero spettacolare. Natalie Portman magnifica in questo film davvero ben fatto e da una storia molto ammaliante. Mi è davvero piaciuto moltissimo e spero che vada alla protagonista la statuetta come miglior attrice.

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Ultima risposta 03/03/2011 17.50.28
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  25/02/2011 01:34:04
   7½ / 10
Premettendo che il film è arrivato in sala con un ritardo mostruoso rispetto agli altri paesi, e considerando che ormai tutti sapevano già tutto del film, l'ultimo Aronofsky non mi ha pienamente soddisfatto.
Nonostante il mio amore per le trame a forte valenza psichiatrica, non riesco totalmente a passare sopra ad un soggetto sostanzialmente povero di contenuti e privo di reali novità.
Il perseguimento della perfezione artistica che porta alla follia passa per un campionario di pellicole che va da "Scarpette rosse" a "Eva contro Eva", fino ad arrivare a Polanski, Cronenberg, Lynch. Le cause della crisi degenerativa di Nina sono strabusate (madre iperprotettiva, sessuofobia) senza che vengano approfondite, le conseguenze a cui va incontro assolutamente prevedibili.
Tuttavia, c'è una sontuosità registica fuori dal comune che riesce ad avviluppare lo spettatore in una spirale di delirio che ha il suo acme nella rappresentazione finale, assolutamente mozzafiato. In più, Natalie Portman è semplicemente grandiosa! (mezzo punto in più solo per lei, spero vinca l'Oscar).
Spiace comunque che una tale padronanza del mezzo sia al servizio di un dramma già più volte visto, senza una particolare robustezza contenutistica a supportarlo. Di grande effetto, con una recitazione superba, ma poco altro. Di questi tempi è già molto.

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Ultima risposta 25/02/2011 02.12.11
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Nudols85  @  24/02/2011 19:18:03
   7 / 10
Molto carino...la storia è davvero avvincente, solo ke 2 cose nn mi sn piaciute del film il marito della Bellucci e la trama molto ma molto prevedibile!!!....poi x il resto veramente un bel film!! Consigliato soldi spesi bene!!

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Ultima risposta 26/02/2011 03.41.24
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  24/02/2011 18:50:11
   7 / 10
Forse il talento migliore dell'Aronofsky degli ultimi lavori, è quello di sapere incollare la telecamera al suo protagonista; quasi fisicamente, prova talvolta a penetrarlo, senza farsi troppo sentire, spesso gli è dietro le spalle. Ciò gli è riuscito molto bene in "The Wrestler".
Ma se Mickey Rourke era un tronco ruvido e gonfio in uscita dal suo palcoscenico, Nina è un piccolo giglio che vi debutta in punta del suo stelo, leggerissimamente, tale s'aggira dietro le quinte; e nel pedinarla, a volte, si ha la sensazione che Aronofsky si distragga, presti troppa attenzione alle scenografie, si abbandoni a troppa ambizione: è persa tutta quella patita presenza quasi palpabile di Rourke, come perso è il fascino dell'autenticità che regalavano anche i riferimenti biografici dell'attore.
Le scenografie, a tratti anche mirabili, sembrano seguire simbolicamente (e in maniera un po' schematica) il conflitto tra candore e oscurità: spesso sono ambienti bianchi traversati da abiti neri o forme nere, sinuose a volte o angolose, ma rara si avverte quella profondità che ad esempio, a mio avviso, è nel volto di lei che truccandosi si specchia nel buio opaco del vetro del metrò.
Tra i colori appare spesso anche il rosa: nella camera della ragazza, è forse l'innocenza dell'infanzia che si sta macchiando - di rosso, come il bianco del nero.

In sostanza, sempre a mio parere, al film viene benino il cigno bianco e meno bene quello nero. Le visioni, le angosce di Nina, non sembrano appartenerle. Non sono quelle di una giovane fragile in difficoltà con il sesso e la vita che cresce. E non posso essere, per esempio, quelle che in "Repulsion" di Polanski capitavano a una ragazza sessuofobica dai gravi disturbi mentali.
Non affondano. Aronofsky esagera con i trucchi. Il duello tra i due cigni è più coreografico che non psicologico.
E più prova quello nero a sopraffare l'altro, e più si dibatte sull'acqua nera di un laghetto fin troppo artificiale, e più in superficie sembra soccombere; mentre a vincere è alla fine il cigno bianco, quello che seduce con l'abbaglio, riflettendo luci che provengono soprattutto da proiettori d'altri autori.

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Ultima risposta 05/03/2011 19.25.27
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  24/02/2011 10:12:51
   10 / 10
Ecco.
Posso citare goat e poi tacere per sempre? Minchia.
No, perchè io gli strumenti per commentare seriamente un film così non ce li ho.
Non ho mai visto ritrarre un' ossessione in questo modo, non ho mai visto un regista spingersi così in profondità, e solo con Lynch mi è capitato di assistere al miracolo di un film visionario e rigoroso allo stesso tempo. E finalmente la parola visionario si avvale di un linguaggio che è puramente cinematografico. Finalmente la parola onirico non sprofonda nello stile da videoclip e nello sfoggio dell' effetto speciale a tutti i costi. Ma sono solo regia e recitazione, regia e scrittura, regia e musica. Cinema allo stato puro, insomma, indimenticabile e straziante.

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Ultima risposta 01/03/2011 18.41.01
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andreapau  @  23/02/2011 10:01:14
   7½ / 10
Storia di Nina, che fece della sua vita un balletto e del balletto tutta la sua vita.
L'amore per l'arte, l'immedesimazione nel ruolo fino alla sublimazione estrema.
Un vissuto che è prologo, svolgimento e tragico epilogo di un corto circuito arte/esistenza dai contorni sfumati.
Dove senso di colpa, complesso edipico, crescita, distacco, sensualità, invidia, perfezione, perversione, giovinezza, amore si mischiano alle note de "il lago dei cigni", ne diventano il motore propulsivo, la linfa vitale, la corsa e l'incidente mortale.
Il disegno artistico, l'opera, totalizzante e dal finale unico, può compiersi soltanto attraverso il sacrificio estremo, con la morte del cigno bianco.
Che conosce se stesso soltanto rinnegandosi, annullandosi, uccidendosi.
Una esistenza vissuta in una gabbia di repressione, con un vestito sempre più stretto e soffocante anche se meravigliosamente fragile e delicato.
Che annichilisce l'anima,mortifica il corpo... quel corpo che sotto il manto di piume candide nasconde un infuocato manto nero e sensuale, e si ribella, si autoflagella, invoca aiuto e libertà.
Un trattato di psicanalisi travestito da film sulla danza, come viene vissuta dalla ballerina, dal suo respiro affannoso, dal suo corpo martoriato dalla disciplina e dai digiuni, mortificato nei desideri, teso al raggiungimento dell'obbiettivo unico.
Scelte registiche importanti, con una fotografia "naturale" che rinuncia alle luci della ribalta per restituire quelle dell'appartamento dimesso, del camerino, della metropolitana, dell'ospedale e della città appena sveglia o vicina al sonno.
Scelte che indugiano sul dolore, sulle articolazioni, sulle unghie, sui graffi, sui ferri del mestiere.
Tutto è malato di sacrificio, l'anima scintillante della ribalta è densa di un buio profondo e melmoso.
Citazioni di Cronemberg assolutamente funzionali al racconto e interpretazione di Natalie Portman di intensità e misura sconvolgenti

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Ultima risposta 21/04/2011 00.03.06
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dominus ngl360  @  23/02/2011 09:40:27
   6 / 10
fighit club in rosa lo definirei,ma io preferisco l originale

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Ultima risposta 01/03/2011 16.56.36
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Alex2782  @  22/02/2011 19:37:03
   4½ / 10
di questo film salvo solo natalie portman (sicuro a lei andrà l'oscar come attrice protagonista femminile), per il resto , sarà che non amo i balletti, un film che va nel profondo nel far uscire "il cigno nero" che è in lei, ma tutto in maniera TROPPO esasperata e alla fine....

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Ultima risposta 02/03/2011 00.51.09
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  22/02/2011 17:41:42
   8 / 10
Un film visivamente sontuoso ed emozionante, che trascina lo spettatore all'interno della spirale che avviluppa la protagonista. La regia di altissimo livello impartisce una lezione imperdibile di cinema artistico e sofisticato, che coniuga l'impostazione autoriale con la grammatica cinematografica propria del genere thriller con venature orrifiche, rendendo omaggio alla narrativa gotica da cui questi generi traggono origine.
Giustissimo e meritatissimo il successo di pubblico e i riconoscimenti tributati dalla più gran parte della critica mondiale.
Per un'analisi più approfondita

Vedi Recensione

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Ultima risposta 25/02/2011 06.10.20
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Bartebly  @  22/02/2011 17:37:33
   6 / 10
Pecca di manierismo, osa troppo, sfiorando il ridicolo. Un soggetto così sarebbe stato probabilmente ben altro nelle mani di Cronenberg o di Haneke. Aronofsky, che ho apprezzato nei suoi film precedenti qui sembra piacersi troppo, e si "permette" di strabordare. Peccato. A salvare il film è una, davvero perfetta, Natalie Portman.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 23/02/2011 14.46.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/02/2011 14:48:59
   9 / 10
Come in un balletto dall'intreccio conosciuto Aronofsky somministra i suoi arabeschi visionari per accendere comunque l'interesse,arricchendo e modellando una materia che pur non originale e facilmente pronosticabile nell'epilogo non lascia scampo trascinandoci in un folle vortice di disperazione.Proprio come su un palcoscenico per fare la differenza,quando gli avvenimenti sono noti,devono abbagliare i protagonisti,le scenografie,la regia,l'utilizzo dei colori e dei suoni,fattori determinanti per le eventuali fortune di una mise en scène,Aronofsky in questo non sbaglia una mossa andando a rasentare la perfezione in un crescendo inquietante di raro spessore.
L'ossessionante bisogno dell'etoile Nina,impegnata in un ruolo in antitesi tra luce ed oscurità,acuisce le turbe della ragazza costretta ad entrare in contatto con quel lato tenebroso tenuto a bada da un intimo autolesionismo.Dover scandagliare i meandri più bui del proprio inconscio diventa un' atroce impellenza decretata dal bisogno di spiccare in quel mondo a cui ha consegnato la propria vita,realtà e allucinazione si intersecano in piani incontrollabili prodotti da un dualismo per troppo tempo soffocato da un ambiente familiare dispoticamente matriarcale.
La presenza di innumerevoli specchi e del perpetuo contrasto cromatico tra bianco e nero è sintomatico di come Nina sia incapace di differenziare o smussare la sua natura così rigidamente duplice,di tenere a bada quell'ossessione che la farà cadere preda del proprio personaggio e del suo destino in una estrema e folle assimilazione del metodo Stanislavskij.
Le riprese con camera a mano donano un'incredibile fluidità di movimento a coreografie estasianti anche per chi,come il sottoscritto,non capisce nulla di danza,il balletto finale è sconvolgente nel saper esprimere la potenza di un io finalmente libero e in grado di raggiungere la tanto agognata perfezione.
Natalie Portman è gigantesca,veste il ruolo come il più sfavillante degli abiti ostentando eleganza e sensualità,alternando dolcezza spiazzante a una furia tremenda con un'interpretazione che spazza i pur bravi comprimari tra cui spicca un sornione Cassel,sempre a suo agio in ruoli ambigui.
"Il cigno nero" è un percorso di autodistruzione che non lascia scampo,ricco per forma espressiva ma anche pregno di una disperazione lancinante segna la consacrazione di Aronofsky ,a mio avviso con Lynch il miglior regista vivente.

8 risposte al commento
Ultima risposta 11/03/2011 22.04.05
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