Nei sotterranei dell'Opera di Parigi, vive Erik (Lon Chaney), un musicista sfigurato che tende agguati nell'ombra, terrorizzando artisti e addetti ai lavori. È innamorato di Christine (Mary Philbin), giovane aspirante cantante, e perciò minaccia la cantante titolare perché se ne vada e lasci il ruolo. Erik attira Christine nei sotterranei: la ragazza, contro la volontà dell'uomo, riesce a vederne l'orribile volto, simile a un teschio. Erik lascia Christine libera di tornare in teatro, ma sorveglia la situazione, pronto a tutto, pur di far trionfare la sua volontà.
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Anche se la trama presenta molte incertezze, l'ambientazione straordinaria, la grande figura centrale, la combinazione di una scenografia incredibile della Universal e la complessa regia di Julian e Chaney rendono questa pellicola un classico. Un classico che racchiude una delle più grandi interpretazioni drammatiche del cinema muto: l'infelice e il violento musicista (truccato e vestito in modo impeccabile) interpretato da Lon Chaney. Per il resto delle interpretazioni stendiamo un velo pietoso, troppo teatrali, troppo finte...Questo film si ricorda per alcuni momenti magistrali che sorreggono la sua struttura: i viaggi nei sotterranei; la discesa del musicista dal lampadario; lo smascheramento in cui appare per la prima volta lo sfigurato volto del protagonista (così scioccante che anche la mdp é atterrita, e sfuoca per un momento); il ballo in maschera (una breve sequenza in technicolor), dove il fantasma può mostrarsi vestito da Morte Rossa.