il grinta (2010)

I Coen finalmente si danno al genere western,già lambito a modo loro in parecchie occasioni e mai realmente preso in esame.
I fratelli lavorano quasi sottotraccia abbandonandosi ad un'impronta stilistica adeguata a riproporre un certo clima spietato e compiacendo tramite sequenze da standing ovation.
I momenti più riflessivi sono accesi da dialoghi spumeggianti al servizio di una storia di vendetta,vera fissazione per una ragazzina alla quale un farabutto ha ammazzato il padre.Per raggiungere il killer da tempo fuggitivo assolderà un attempato e burbero sceriffo federale,coadiuvato suo malgrado da un ranger texano.
Dell'originale con John Wayne ho un ricordo molto vago, di conseguenza non mi avventuro in paragoni,ciò che colpisce di questa rivisitazione è la volontà di ossequiare un certo tipo di cinema senza stravolgerne le prerogative, ammantando comunque il tutto con un tocco personale individuabile in personaggi bizzarri e un'ironia camuffata che fa capolino più volte.L'azione si abbina con dialoghi puntellati sulla biforcuta lingua della giovane avventuriera,mentre battibecchi e sfide dal sapore infantile tra i due prezzolati tutori dell'ordine si susseguono in una divertente competizione.
Quella saggezza popolare western,una specie di filosofia spiccia, pervade piacevolmente questo lavoro,energico nel tracciare rozze storie di frontiera in cui il fievole confine tra uomini di legge e criminali è distinto da una condotta morale non sempre esemplare.
Bravissima la giovane Hailee Steinfeld,sufficiente Damon,mentre l'accidioso Jeff Bridges è un vero spasso,in lingua originale è una goduria ascoltare la sua voce biascicante,arrochita dal troppo whiskey e da un'indefinibile quantità di sigarette.
Come spietati pistoleri i Coen centrano il bersaglio mostrando una competente versatilità nel riesumare un genere vergognosamente caduto nel dimenticatoio.