il presidente - una storia d'amore (1995)

Delizioso, con un'Annette Bening da favola, per cui ogni uomo sarebbe stato lieto di dare la propria costola.
Il film si regge grazie ad un'ottima storia, dialoghi incalzanti ed un cast stellare.

SPOILER

Non esattamente la migliore sceneggiatura di SOrkin, anche se in un paio di passaggi si vede il suo magnifico tocco (su tutti, la scena del discorso del presidente). Diciamo pure che si trattava senz'altro di un lavoro su commissione, in cui quello che sarebbe diventato uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood doveva far quadrare le propri ambizioni di scrittura con una commediola sentimentale anni '90 senza pretese.

Vale comunque la pena di essere vista: perché è comunque Sorkin, perché il cast è meraviglioso e perché fa rivivere quelle atmosfere tipiche degli anni '90 in cui tutto era ultrapatinato, e un'anima candida poteva pensare di dipingere un presidente americano che si schierava contro il riscaldamento globale e contro la lotta nelle armi.

Nel 1995.

E nel frattempo ci sono stati la Columbine, una marea di altre stragi nei licei e non solo, ed il tema del riscaldamento globale è semplicemente esploso prevalentemente grazie ad una ragazzina svedese, altro che USA.

E chissà cosa diremo quando ripenseremo a questi strani anni '20 tra altri 30 anni.

Un film un po' melenso e strappalacrime ma c'è un bravo Michael Douglas. Storiella classica per romanticoni. Da vedere senza pretese.

Una trama del genere va contro ogni mio sano principio cinematografico, ma sono rimasto positivamente colpito dai risvolti drammatici nascosti sotto la natura favolistica; anzi, sebbene le conseguenze che ne derivano siano fondamentali per lo svolgersi della trama, ho trovato la storia d'amore del titolo, romantica certo ma anche frettolosa e poco appasssionante, obbiettivamente il punto debole della pellicola (colpa anche di una controparte femminile antipatica ed esteticamente inadeguata).
Per il resto si e' rivelata una visione piacevole ed un un po' piu' interessante delle aspettative complici l'elegante regia di Reiner e le eccellenti performance di Douglas e Sheen (di nuovo insieme dopo "Wall Street"). Un po' sprecato invece il grande Fox che riesce comunque a farsi notare.

Filmettino da prima serata caloroso e gradevole, assolutamente nulla di imperdibile ma leggermente più curioso ed intelligente dei classici polpettoni sentimentali.

Dolce commedia da vedere se proprio non si ha nulla da fare...non è brutta ma neanche una gran cosa!
Comunque gli attori sono due mostri sacri ed elevano la qualità, anche se non in modo eccezionale.

Una buona commedia sentimentale ben diretta e ben recitata ma senza partiolari spunti originali.

Commedia romantica gradevole, ma senza particolari meriti.
Un ottimo cast e una buona regia confezionano un prodotto vedibile ma non certo indimenticabile.
Reiner ha fatto senza dubbio di meglio.

Una commedia sentimentale vecchia maniera gradevole per una serata di intrattenimento. Punto di forza il cast: bravi la Benning (anche se qualche smorfietta in meno non avrebbe guastato) e Douglas, ben supportati da ottimi comprimari come Fox e Sheen. Un po' sacrificato Dreyfuss.

Piacevole commedia romantica diretta dal solitamente più graffiante Reiner. Elegante e ben fatto, interpretato da due splendidi e credibilissimi protagonisti. Però l'idillio è ben lontano dalla realtà, al massimo ci stava un sexgate...

Personalmente mi è piaciuto e non l'ho trovato nè eccessivo nè retorico e nè noioso. I dialoghi mi sono sembrati efficaci e non banali, le interpretazioni dei protagonisti apprezzabili e la storia mi è risultata abbastanza coinvolgente e sentimentale al punto giusto.
Un film che mi ha soddisfatto e che è valsa la pena vedere.

Commedia sentimentale, la cui traduzione italiana non trae, per una volta, in inganno. La storia è quella di un uomo pressoché perfetto, il presidente ideale, quello che coniuga perfettamente ragioni di Stato e ragioni del cuore. L'uomo che tutti vorrebbero o al proprio fianco o a capo del proprio Paese. Un film molto americano, girato in maniera fluida e ben interpretato dai due protagonisti.
La trama scade troppo nel melenso nella seconda parte e avrei gradito un maggior approfondimento dell'antagonista politico di Douglas interpretato da Dreyfuss.
Alcune battute sono troppo retoriche ed il finale troppo prevedibile.