I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate ad altrettante fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.
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Non è perfetto e alle volte tende ad essere un po' monotono, ma come ho letto in una recensione altrove va premiato per il fatto di sdoganare la moda attuale di film serio italiano = film piagnone. Per essere una produzione a non alto budget (si parla all'incirca di 10-12 milioni) c'è da dire che esteticamente non si notano grandi differenze rispetto a produzioni d'oltreoceano, e mi sento di premiare anche il cast che se sulla carta sembra di seconda scelta e composto perlopiù da ex glorie in realtà riesce a funzionare assai bene, e mi è piaciuto in particolare Cassel. Non è una rinascita per il cinema di genere italiano ma registi che osano come Garrone o Salvatores vanno sostenuti.