il ragazzo e l’airone regia di Hayao Miyazaki Giappone 2023
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il ragazzo e l’airone (2023)

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locandina del film IL RAGAZZO E L’AIRONE

Titolo Originale: Kimitachi wa dô ikiru ka

RegiaHayao Miyazaki

InterpretiSoma Santoki, Masaki Suda, Ko Shibasaki, Aimyon, Yoshino Kimura, Takuya Kimura, Keiko Takeshita, Jun Fubuki, Sawako Agawa, Karen Takizawa, Shinobu Otake, Jun Kunimura, Kaoru Kobayashi, Shōhei Hino

Durata: h 2.04
NazionalitàGiappone 2023
Genereanimazione
Al cinema nel Gennaio 2024

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Trama del film Il ragazzo e l’airone

Jun'ichi Honda è un minuto ragazzino di quindici anni che frequenta la seconda media; pur essendo orfano di padre, vive in una famiglia amorevole e può godere dell'importante presenza del fratello della madre, che funge per lui da mentore. Attraverso le esperienze che il giovane vive nella quotidianità a scuola con i tre amici Mizutani, Kitami e Urakawa, pian piano i quattro ragazzi comprendono come si esplica nella realtà il valore dell'amicizia, la sincera curiosità destata dalla frequentazione reciproca, le differenze sociali, la difficoltà di tener fede a valori come quelli del coraggio o di affrontare la piaga del bullismo, sperimentandola sulla propria pelle.

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Voto Visitatori:   7,73 / 10 (20 voti)7,73Grafico
Miglior film d'animazione
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film d'animazione
Miglior film d'animazione
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior film d'animazione
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Voti e commenti su Il ragazzo e l’airone, 20 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Cinder  @  09/04/2024 00:10:51
   10 / 10
Una grande chiusura (forse) per il maestro Miyazaki.

Cosimo70  @  23/03/2024 20:36:42
   7 / 10
Parte lento ma poi diventa un'esplosione di fantasia che si fa quasi fatica a seguire.

Boromir  @  05/02/2024 16:23:31
   7½ / 10
Con la sua opera meno accessibile, più simbolica e dai ritmi più dilatati, Hayao Miyazaki non rinuncia al gusto dell'epopea insita nel coming-of-age ma, in quest'occasione, diviene quasi un clone del compianto amico-collega Isao Takahata, con la cui produzione The Boy and the Heron condivide una più spiccata seriosità e una profondità di pensiero più estrema nelle riflessioni astratte e nella caratterizzazione di personaggi introversi. I temi di accettazione della morte, connessione tra nuovi universi e reminiscenze del passato, le divagazioni sui doppi e sull'importanza di soglie, portali e passaggi non offrono un senso univoco alla visione: ma forse è proprio questa la grandezza del film, nell'accresciuta consapevolezza che forse nemmeno la saggezza senile può fornire risposte ontologiche. E poi ci sono i tratti disegnati a mano e le distorsioni avvolgenti del movimento, frutto di un monumentale lavoro durato sette anni, pura arte dell'immagine che attraversa lo spazio-tempo, trasfigura la realtà in magica e instabile illusione, si proietta in un futuro lontano e tutto da costruire.

mark0  @  23/01/2024 18:40:05
   8½ / 10
Film carico di simbolismi, anche se nella seconda parte si fa un po' complicato da seguire.
Però, va detto, ha dei disegni davvero belli e la colonna sonora è coinvolgente.
In generale, mi è piaciuto e lo riguarderò.

Dracula  @  21/01/2024 08:19:30
   9 / 10
Primo anime che vedo al cinema ed è stato incredibile, un tripudio di musiche e disegni senza eguali.
Forse l'inizio si poteva accorciare, risulta leggermente prolisso, però la seconda parte è fantastica!

redtears  @  21/01/2024 00:53:49
   3 / 10
Uno dei film più brutti che ho visto al cinema senza dubbio. Si salvano solo le animazioni. Per il resto tutto molto piatto, lento e noioso. Vorrebbe rappresentare una sorta di elaborazione del lutto ma l'unica cosa che riesce ad elaborare bene è la noia e l'unica emozione che suscita è sempre la noia. Incensato solo perché è l'ultimo film di Miyazaki.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/01/2024 23.22.23
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/01/2024 22:54:29
   8 / 10
Ennesimo, meraviglioso film di Miyazaki, che è un po' il compendio della sua strepitosa carriera oltre che un film molto intimo e personale (ho letto che è anche una metafora del suo rapporto con i collegi e amici Suzuki e Takahata). Forse un po' più disunito del solito nella seconda parte, ma il senso di poesia che si respira per tutto il film ripaga assolutamente la visione. Che meraviglia. Spererei ne facesse altri, ma temo proprio questo sarà l'ultimo capolavoro che ci avrà regalato Miyazaki.

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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  13/01/2024 05:45:05
   7 / 10
Un film ricchissimo di simbolismi, ma difficile da seguire nella seconda, complicatissima, parte. Ho preferito il precedente.

Tempest78  @  12/01/2024 23:25:22
   8½ / 10
bello ma non il migliore che per me rimane la città incantata, disegni ed animazioni superbe, molto autoriale come film e decisamente troppe cose accadono.. rimane comunque godibilissimo ed una gioia per gli occhi e spirito. c'è tutto del mondo myazaki, dalle creature al simbolismo.

Manticora  @  11/01/2024 08:49:20
   9 / 10
L'ultimo film di Miyazaki è un quasi capolavoro che rivisita tutti o quasi i topoi narrativi e visivi del cinema del grande regista giapponese. Partendo come al solito dal protagonista in questo caso un ragazzino il regista narra la vicenda a partire dal mondo normale per finire in quello fantastico. Qui ovviamente la fantasia di Miyazaki si scatena come al solito, riuscendo ancora una volta a stupire e citando se stesso. Innumerevoli i riferimenti alla citta incantata, il castello errante di Howl, principessa Mononooke Pom-Poko, Nausicaa e altro.
L'airone diventa il classico personaggio guida, che risulta determinante nella narrazione, il resto è al servizio della storia, dai WARA-WARA, ai parrochetti, pellicani, spiriti e quant'altro. Una bella storia, che si dilunga un pò troppo nel finale.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/01/2024 00:28:34
   8½ / 10
Il film è magnifico. Punto. Magia pure, anche se cerebrale e un pochetto macchinosa, se vogliamo dirla tutta, visivamente un Eden Ancestrale da vedere a bocca aperta, nei territori più temerari dello Stupore. Proprio non capisco come si possa giudicare negativamente un film del genere, che fra l'altro offre molteplici chiavi di lettura e affronta tematiche importanti, con una sorta di inquietudine sul Futuro e sulla Vita dopo la Morte (altra dimensione) quasi New Age. I colori sembrano usciti dalle tele di Magritte, ma non è la prima volta. Madre-terra e Madre-madre amalgamati insieme in un trionfo pittorico ora infantile ora involontariamente violento, dove spicca questo Habitat che insegna che nessuno è veramente crudele o buono, che gli animali stessi vivono e muoiono per le stesse ragioni dell'umanità la Sopravvivenza. Se dovessi trovare un punto d'incontro con le favole occidentali direi che a tratti mi ha ricordato una versione maschile di Alice di Lewis Carroll. Ripeto, film splendido. Forse troppo ambizioso. Lo era pure "Una storia di vento" che trovo bellissimo anche se non l'abbiamo capito. Solo l'Uomo è in grado di salvare la Terra, attraverso le Pietre Giuste. Senza barriere o pregiudizi senza Misteri Universali. Il resto è la nostra storia di Vita

krystian  @  09/01/2024 16:31:42
   10 / 10
Alla veneranda età di 83 anni, il maestro Miyazaki riesce ancora a stupire e incantare. Non vedevo l'ora di gustarmi questo suo ultimo capolavoro dopo il (parzialmente) deludente Si alza in vento.
Questo film rappresenta la summa e il testamento di Miyazaki, impossibile non intravedere i lavori precedenti da Principessa Mononoke alla Città Incantata. Una trama senz'altro ermetica, però nel momento in cui la si comprende, assume un suo senso e si capisce quanto profonda sia.
Disegni da lasciare a bocca aperta e bellissima colonna sonora.

76mm  @  09/01/2024 13:06:59
   6½ / 10
Miyazaki è un grandissimo, nessun dubbio può essere avanzato in proposito, ma uscire dalla visione di un cartone animato frastornato come se avessi visto un film di Lynch o Nolan è una cosa che mi perplime alquanto.
Non so se sia solo una questione di riferimenti culturali poco comprensibili dal pubblico occidentale, ma a parte Totoro e pochi altri ho sempre avuto questo rapporto un po' conflittuale con le sue opere.
Purtroppo questa difficoltà nel seguire le trame, a mio avviso inutilmente complesse considerando il genere (e il pubblico) di riferimento, tende spesso a sfociare nella noia, sensazione che infatti ho avuto anche con quest'ultima pellicola.
Poi va beh visivamente è una meraviglia, manco a dirlo, ma mi resta un po' di rimpianto per un equilibrio fra immagini e narrazione che anche in questo caso non è stato trovato.
Ad ogni modo un sano antidoto contro l'animazione inerte e melensa dei classici disney e contro la maggior parte degli obbrobri che infestano le sale nel periodo festivo (e non solo).
P.S. per gli addetti ai lavori: la trama riportata in questa pagina non c'entra nulla col film in questione, suppongo si sia fatta confusione con un'altra opera.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/03/2024 13.11.49
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anthony  @  09/01/2024 09:39:53
   10 / 10
IL RAGAZZO E L'AIRONE di Hayao Miyazaki

Percorso terapeutico per l'elaborazione del lutto e del trauma, dove, nonostante tutto, come in "Si alza il vento", bisogna tentare di vivere.
Catabasi orfica e dantesca (la discesa nel mondo dei morti e la risalita verso le vette del Demiurgo, la selva oscura come passaggio necessario per accedere all'Altrove, sul cui ingresso campeggia "Fecemi la divina potestate", l'airone come Virgilio, Kiriko come Caronte, la madre come Beatrice, e dunque come Sapienza Celeste), flusso di coscienza che abbandona le forme classiche della narrazione per abbracciare il puro simbolismo, l'avanguardia, la sperimentazione, la pittura di Arnold Böcklin.
Più vicino al "libro rosso dei sogni" di Jung che non ad un racconto che risponde ai dispositivi convenzionali dello storytelling.
Morfologia della fiaba, oltrepassamento della soglia tra la fisica e la metafisica, viaggio iniziatico, cammino di crescita e maturazione in cui, superando una serie di prove, si può dimostrare di essere diventati adulti.
Percorso spirituale, alchemico, per "dare forma" a se stessi, per conseguire la determinazione del Sé, la sconfitta delle impurità dell'Ego e la messa in "ordine" delle sconosciute e trascinanti forze dell'inconscio (le rane, i pellicani, i parrocchetti).
La dimensione magica come elemento da superare ma anche da sperimentare in quanto necessario per lo sviluppo personale.
Rielaborazione e radicalizzazione del cinema, del linguaggio e dei temi del regista, film testamentario e autobiografico sull'epilogo di una carriera e di una vita, sulla fine di un "creatore di mondi" e il suo studio (destinato a sparire insieme alla sua opera e cosciente che i giovani e gli eredi debbano essere lasciati liberi, si fermerà, con la penna in mano, solo quando il mondo gli crollerà addosso, accettando in pace la sua sorte).
Presa di consapevolezza della natura dei propri lavori e della propria verità interiore, psicologica ed esistenziale, che porta anche a comprendere come forse solo i giovani, chiamati a "plasmare il mondo a loro immagine" e a seguire la loro strada, e non i vecchi disillusi ormai al tramonto, possano essere una fonte di speranza (gli anziani non possono fare più nulla, è tardi per loro, ma le nuove generazioni hanno un futuro davanti).
Racconto escapista, evasione da una realtà nei confronti della quale si prova disagio, fuga ed estraniamento nel mondo dei sogni.
Già Marco Pagot, traumatizzato e segnato, si rifugiava nella sua grotta marina, mentre Howl, depresso, scappava e si isolava nel suo castello errante, ognuno rinchiuso nel proprio mondo, senza voler avere più niente a che fare con l'esterno (e come loro probabilmente è anche lo stesso Miyazaki con i suoi mondi meravigliosi). Entrambi feriti dalla vita e da una realtà, di guerre, violenze e conflitti, per la quale non si prova nessun piacere. Ma arriva il momento in cui "bisogna fare i conti con la realtà", in cui non si può più evitarla, in cui si deve accettarla, affrontarla e saperne tirare fuori il meglio. Il momento in cui si deve imparare e si è chiamati ad uscire dal proprio guscio per agire nel mondo, per crescere e diventare adulti. Perché scappare non risolve nulla e fuggire non è una soluzione, non cambia niente.
Un film, quindi, a ricordo di quanto sia importante saper fare i conti con la realtà.
Un'opera d'arte.

Gabriele Battistetti - Cinema e Psicologia

nouhanda  @  08/01/2024 13:01:36
   9 / 10
Dopo il mezzo passo falso di Si Alza il Vento devo dire che qui c'è stato un grande ritorno della genialità del maestro.
Il film è a volte lento ma si fa seguire sempre volentieri nell'evoluzione della storia, che ad una prima visione risulterà sicuramente non chiara al 100% ma è bello anche per questo.
Disegni degni dei suoi migliori film, un viaggio coinvolgente e interessante.
Consiglio la visione ai fan e a coloro che amano il fantasy

lo156  @  07/01/2024 08:36:58
   10 / 10
L'ho adorato, i disegni sono una gioia per gli occhi, siamo ad un livello altissimo, ogni fotogramma è un'opera d'arte.
Pur avendo una trama non proprio chiara e suppongo libera ad interpretazione, l'ho trovato un esplosione di creatività e magia come solo il sommo maestro sa fare.

Lo consiglio agli amanti Miyazaki, ma chi non ha mai visto un suo film prima, forse dovrebbe cominciare da un altro.

Kyo_Kusanagi  @  04/01/2024 15:04:02
   5 / 10
Sicuramente meglio nell'ultimo e noioso "Si alza il vento" ( merito per fortuna anche dell'assenza di Cannarsi e delle sue assurde traduzioni) ma anche molto lontano dai capolavori del passato : film bellissimi come Nausicaa, La Città Incantata, Laputa o anche Totoro e Il Castello Errante di Howl. E' un film profondo ed ermetico, una storia matura che ci parla di crescita di superamento del lutto e di maturazione, tuttavia proprio per le tante riflessioni profonde e il tempo che si prende per svilupparle fa prendere al film una piega soporifera,sopratutto nella fase centrale del film e la colonna sonora lenta, malinconica a tratti quasi fastidiosa contribuisce a dare un senso di pesantezza al film. Peccato, avrei preferito entusiasmarmi di più per quello che pare essere l'ultimo film del Maestro e che invece mi ha annoiato, resta l'indiscutibile qualità artistica e tecnica del film e si pone come testamento artistico dell'autore. Disegni e animazione sublimi considerato l'uso esclusivo del 2D e nessun aiuto della tecnica digitale. I primi 5 minuti del film fanno letteralmente rimanere a bocca aperta per la bellezza e la potenza delle immagini : spettacolo puro!!

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/02/2024 14.41.33
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clemtaf  @  04/01/2024 02:36:01
   4½ / 10
Il mio primo e di sicuro ultimo film di Anime. Un mondo culturale per me incomprensibile. Storia noiosissima.

5 risposte al commento
Ultima risposta 05/03/2024 15.59.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  03/01/2024 18:17:19
   9 / 10
Niente, Miyazaki proprio non ce la fa a fare un film che non sia un capolavoro o perlomeno qualcosa che ci va molto vicino. "Il Ragazzo e l'Airone" è un altro suo film pieno di magia, poesia ed emozioni (nostalgia, sogni, amore, malinconia e chi più ne ha più ne metta) che mi ha ricordato molto il capolavoro "La Città Incantata" per il viaggio in un altro mondo ma che poi ha una sua originalità, una sua anima, e riesce al solito a trattare più tematiche come la guerra (che qui può sembrare solo la scusa per la dipartita della mamma di Mahito ma non è così a stare attenti) e il distacco (questa per quanto mi riguarda è quella che è emersa più prepotentemente). Un film che al di là dei colori sgargianti sa essere anche cupo e con alcuni passaggi quasi inquietanti. Il tutto con la solita perfezione tecnica, dalle musiche a quei disegni molto tradizionali e con pochissima CGI che ci regalano immagini degne di un quadro.

Non so se questo sarà l'ultimo film di Miyazaki. Certo finché l'ispirazione artistica è questa ne vorresti all'infinito di opere così. Dovesse invece essere il suo ultimo capolavoro, come si vocifera, sarebbe comunque un testamento perfetto. E dopo aver visto "Il Ragazzo e l'Airone" non riuscirò più a guardare i parrocchetti allo stesso modo.

Wilding  @  03/01/2024 11:46:39
   4½ / 10
Pur se indiscutibile dal punto di vista artistico, con quei suoni che la fanno da protagonista assoluti, mi è sembrato privo di una trama interessante, coinvolgente, come accaduto per le altre opere di Miyazaki. Questa è senza dubbio la sua opera peggiore.

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2024 23.14.08
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