il regista di matrimoni regia di Marco Bellocchio Italia, Francia 2006
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il regista di matrimoni (2006)

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locandina del film IL REGISTA DI MATRIMONI

Titolo Originale: IL REGISTA DI MATRIMONI

RegiaMarco Bellocchio

InterpretiSergio Castellitto, Donatella Finocchiaro, Sami Frey, Gianni Cavina, Maurizio Donadoni

Durata: h 1.47
NazionalitàItalia, Francia 2006
Generecommedia
Al cinema nell'Aprile 2006

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Trama del film Il regista di matrimoni

Un regista, Franco Elica, entra in crisi perché la figlia ha sposato un fervente cattolico e perché è costretto suo malgrado a girare l'ennesima versione dei "I Promessi Sposi". Alla crisi si aggiunge un evento inaspettato, così decide di fuggire in un paesino della Sicilia profonda, dove incontra un uomo che si guadagna da vivere girando filmini di matrimoni e un regista che si spaccia per morto per ottenere finalmente il riconoscimento mai avuto prima "in vita"...

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Voto Visitatori:   6,33 / 10 (40 voti)6,33Grafico
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Voti e commenti su Il regista di matrimoni, 40 opinioni inserite

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addicted  @  20/09/2007 19:11:24
   6½ / 10
I primi film di Bellocchio erano freschi, innovativi, graffianti e coraggiosi.
Era giovane e aggressivo.
Poi, secondo me, è entrato nel baratro della psicanalisi, dove si smarriscono tutte le buone intenzioni. Ha cominciato a fare i film a tema, basati sulle teorie di quel Fagioli che, secondo me, lo ha rovinato completamente.
Da qualche anno Bellocchio è tornato tra noi.
Mi è piaciuto tantissimo "Buongiorno notte", che a mio parere è una specie di resurrezione di un autore.
Ora ho visto questo "Regista di matrimoni". A caldo non sapevo cosa pensare.
Non capivo se era convincente o no. Mi sembrava evidente la qualità e la creatività, ma non riuscivo a capire perchè il risultato finale era un po' irritante.
Pensandoci bene sono giunto alla mia personale opinione: Bellocchio è guarito dalla "fagiolite", ma non si è ancora liberato di alcune scorie nefaste. E' buon cinema, ma è troppo ragionato, troppo finalizzato a esporre una "teoria", troppo riflessivo.
Se solo Bellocchio tornasse ad essere spontaneo...

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/09/2007 18.55.04
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norah  @  24/11/2006 23:47:37
   4½ / 10
Film noioso ed autoreferenziale di Bellocchio,carismaticamente interpretato dal sempre ottimo Castellitto.

4 risposte al commento
Ultima risposta 13/12/2006 11.03.11
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joshua_tri  @  28/04/2006 16:26:42
   3 / 10
Film per cultori della corazzata Potyomkin! sconclusionato e come dicono giustamente molto settoriale e per i cultori dei formalismi o dei linguaggi cinematografici.. ma anche dalle false invenzioni... corse alla benny hill show o intermezzi alla moda delle jene... ma in fin dei conti vi chiedo.. perchè si va al cinema? credo per la storia e qui la storia non esiste... è impalpabile e soprattutto sconclusionata... mi rincresce ma non è uno spot di Cefalù della natura, del mare, della cultura o della villa delle maschere... ma la bellezza della Sicilia è il film!;-) se non ci fosse quella resterebbe ben poco di questo film! a ben risentirci "cittadini di filmscoop";-)

8 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2006 19.18.05
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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  24/04/2006 14:47:45
   9½ / 10
che dire....questo è cinema!!!!
bellocchio è il nostro orgoglio,è il sognatore,è il bambino,è il saggio, è il malizioso,è il visionario...bellocchio è il cinema come suggestione,capace di creare,con pochi e semplici elementi,la favola;qui il cinema narrativo trova la sua tomba...la narrazione,qui,è un pretesto per costruire scene che di narrativo hanno ben poco;bellocchio porta la cinepresa al limite,dove in pochi riescono ad arrivare;è lì che il maestro trova la magia e la complessità dello stato d'animo umano,penetrando nel nostro subconscio che ci porta a dare i 9 e i 10 ad un film eccellente.
castellitto per bellocchio...come mastroianni per fellini!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/04/2006 22.55.20
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ste.s  @  24/04/2006 01:40:11
   9 / 10
"Il regista di matrimoni" è bellissimo.

Più che di riferimenti a Bunuel parlerei di uno stile di Bellocchio punto e basta... Ciò che lo contraddistingue è il realismo con cui descrive personaggi e contesti volgari, deformandoli con uno sguardo visionario e con un forte espressionismo onirico in cui allo spettatore spesso non è dato capire subito se è sogno o realtà.

Il tono è complessivamente più leggero e sarcastico dell'Ora di Religione, il senso complessivo più sfuggente e allusivo, meno esplicito ma non meno aggressivo e graffiante.

L'unico neo forse proprio il personaggio di Castellitto, che sembra lo stesso identico alter ego del regista uscito dall'Ora di Religione. Magnifico, ma ripetitivo. (Kubrick avrebbe saputo evitare l'errore, per dire...)

Quella Sicilia, che sembra anacronistica, è una allegoria folle, esplosiva, e vale duemila caimani (come duemila caimani valgono le scene girate nello studio cinematografico).

Il più bel film italiano da anni

Tra i tre o quattro più belli dell'annata...

Di quelli che esci dal cinema e ti viene voglia di rientrarci a rivedere lo stesso film

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/04/2006 20.18.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  23/04/2006 12:35:07
   8 / 10
Film ricco di tecnica cinematografica sopra le righe. Flahback di immagini in tempi diversi, esprimono le fantasie e i pensieri del protagonista anche nel presente e in ciò che desidera nell'immediato futuro. Filmitudine elevata: linguaggi visivi plurimi, riprese da telecamere fisse dei palazzi d'arte, video-cineprese moderne situate a livelli della sabbia, flahback filmati in bianco e nero film anni '60. suspense con i cani da combattimento eccelsa.
Invenzioni linguistiche cinematografiche a non finire...
Sui contenuti per adesso non mi esprimo, non ho tempo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 23/04/2006 20.14.44
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regista  @  23/04/2006 11:12:45
   10 / 10
come potete dare voti così bassi a questo film è bellissimo castellito e bellocchio hanno conquistato un'altra volta veeeeeeeeeeeeeeeedetelo

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Ultima risposta 25/04/2006 01.29.33
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento maremare  @  23/04/2006 09:46:45
   6 / 10
Dopo e con Moretti "Il regista di matrimoni" appare una rilettura feroce della nostra società venduta all'immagine, all'apparenza.
Un film discontinuo, con momenti di rara bellezza ( il provino di un' attrice per la parte di Lucia, le riprese degli sposi sulla spiaggia, la villa dei Gravina, la giostra in macchina con Lucia/Bona) ed altri noiosi e irritanti, causa le molteplici e labirintiche vie di fuga.
Un film deludente se confrontato al bellissimo "L'ora di Religione".
Un film troppo settoriale e alquanto snob.
Parafrasando Dino Risi, verrebbe da dire: "Marco, spostati, voglio vedere il film!".

Leggi la mia recensione

6 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2006 13.58.28
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  22/04/2006 23:00:41
   7½ / 10
L'ultimo film di Bellocchio è onirico e come nei suoi precedenti, il senso traslato del linguaggio visivo è fondamentale. Pe r questo non è sempre facile interpretare la libertà espressiva di Bellocchio, i suoi finali aperti, le metafore e le analogie delle immagini.
Il regista ci offre una sua personalissima visione di una società in declino ( non manca mai la critica all'istituzione religiosa) lo fa con rabbia frenata che sottende la frustrazione latente dell'artista, tutto questo con una narrazione esteticamente bella.
Tuttavia I richiami letterari, la denuncia di una cultura dove "comandano i morti", lo stile visionario che accompagna l'intero film, a tratti confondono; ancora di più perchè ci parla autobiograficamente di cinema, con un senso di rivalsa difficilmente decifrabile, lasciato sospeso.

Castellitto è bravo e convincente, sa trasmettere il forte senso di smarrimento del protagonista; ed è bello ritrovare Gianni Cavina ( dove era finito?) in una parte piccola ma intensamente interpretata.

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Ultima risposta 26/04/2006 10.49.04
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Marenco  @  22/04/2006 12:03:02
   3 / 10
Chiederei al signor Castellitto se ha davvero capito quello che Bellocchio gli chiedeva. Se è rimasto soddisfatto del risultato finale. Se invece non è imbarazzato e non prova vergogna per un film insulso, pretenzioso e velleitario come questo.
Gli farei queste domande perchè il cinema è un pò come la buona tavola. Non ci si siede per ingoiare e basta, ma per apprezzare i sapori dei cibi (o dei film) che ci vengono offerti.
Questo film è incomprensibile. Forse elitario perchè si rivolge a pochi intellettuali. Eppure io non mi ritengo un idiota o un ignorante solo perchè non l'ho capito. Mi nutro di cinema da quando avevo otto anni e il mio primo film di Carmelo Bene l'ho visto a vent'anni.
L'alternanza di fotogrammi in bianco e nero con quelli a colori li girava proprio Carmelo nei suoi film psichedelici che erano tanto in voga negli anni '70. Ma Bellocchio fa solo ridere, fa davvero pena. Crede di essere un pioniere, invece è solo un triste emulatore.
Da evitare accuratamente. E pensare che lo hanno paragonato a Otto e Mezzo di Fellini, scomodando anche Bunuel (ma i critici si drogano?) e Ferreri (!!!).
Questi tre avi si stanno rivoltando nelle loro tombe come cotolette!!
Al diavolo!

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2008 12.28.46
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MyName  @  21/04/2006 21:28:31
   5 / 10
Castellitto ormai imita se stesso. Il film è inconcludente. Una noia, una delusione, un aborto! I soldi spesi per fare questo film potevano essere tranquillamente spesei per qualche esordiente di talento. E invece no! BEllocchio a tutti i costi ca-zzo! Sono avvelenato!

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Ultima risposta 24/04/2006 14.52.11
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