In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Sarei oltremodo falso ed ipocrita a non far notare le varie ingenuità presenti nel film, e do valore a commenti di utenti in rete che, appunto, sottolineano tali elementi; Nolan non ha mai peccato di tali leggerezze, che fan perdere molti punti al film.
Discorsi faciloni, scene palesemente sconnesse (almeno a tratti), poca chiarezza e passaggi sin troppo semplificati nuocciono esageratamente, ed una tale situazione sarebbe andata benino ad un regista alle prime armi, non certo ad un artistone come Nolan.
Di contro, poca noia, qualche passaggio riuscito (il finale con le spiegazioni sul tempo, in quella sorta di limbo, male non è), gran bel cast e buoni effetti.
Kubrick è solo omaggiato e c'entra molto poco; io, come spesso accade in sci-fi recenti (Event horizon, ad esmepio), ci ho visto più Tarkovskij.
A malapena discreto; è come aver a disposizione 100 (tra cast, mezzi, ecc.), ed avere come risultato finale solo 50...Sarebbe stato quasi più indicato, vista la quantità di elementi, creare una miniserie o una serie tv.