In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l'agricoltura. Un gruppo di scienziati, sfruttando un "whormhole" per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l'unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell'umanità.
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Interstellar è un film ambizioso che critica l'ambizione stessa. Nolan organizza la sua regia a servizio di un plot essenziale,se stiamo a vedere quello che ci viene offerto. Un viaggio interstellare compiuto da uomini che hanno bisogno di elevarsi ed estendersi,di esplorare,colonizzare,fuggire da un mondo che non sono più in grado di preservare. Lo spazio gravitazionale avverso è quello che ci viene riservato se attraversiamo il buco nero.Il Wormhole,semplice microcosmo o avvertenza per tenerci alla larga da ciò che non è umanamente concepibile? Nuove galassie,nuove rotte,un futuro che rivoluzionerà di netto l'evoluzione della nostra specie.
Aver varcato tale soglia comporta una trama più intricata,delle teorie via via sempre più complesse,dimensioni distorte,e concetti della fisica come la conosciamo stravolte. Ce la siamo cercata,la complicazione. Non è Nolan che pecca con una sceneggiatura disomogenea. Il film ha due parti ben distinte,con un McConaughey pedina nel campo da gioco di Nolan:la consapevolezza di riuscire a tener sulle spalle il destino dell'intera umanità,e,una volta fuori da questo mondo,non essere più convinti di riuscirci.
Le teorie quantistiche,la relatività,sono un mero pretesto per mettere in evidenza la debolezza dell'animo umano di fronte ad un universo sconosciuto,che rimane indifferente e non si interessa minimamente della presenza umana che invade lo sconfinato scenario.
Se avessimo gli strumenti per migliorare la condizione atmosferica del nostro pianeta,ma tutto viene tenuto nascosto per continuare la crociata verso un"mondo migliore"? Secondo me il regista/sceneggiatore non ha realizzato Interstellar per ambire a contrastare l'opera lodata e stracitata di Kubrick. Ha un messaggio preciso che non si schiude subito,c'è bisogno di uno spettatore che non segua totalmente le vicende dei membri dell'equipaggio dell'Endurance.
Nolan critica,Nolan punisce la nostra razza,una massa di Lazzari che crede di essere morta e sepolta e impiega troppo tempo ad alzarsi con i propri piedi. Una specie che non può estinguersi del tutto,eppure si ha paura e si coltiva il desiderio di viaggiare la dove il campo visivo dell'occhio umano non può arrivare.
In Gravity la Bullock si aggrappa alla vita,vuole abbracciare il pianeta Terra e viverci dentro. In Interstellar la Terra ci sta stretta e si punta il dito verso l'alto.
Non dico di essere di fronte ad u capolavoro ma poco ci manca. Non è il film fintamente di stampo autoriale e smisuratamente commerciale e con una trama senza ne capo ne coda che molti pensano che sia.