io non sono qui regia di Todd Haynes USA 2007
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io non sono qui (2007)

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locandina del film IO NON SONO QUI

Titolo Originale: I'M NOT THERE

RegiaTodd Haynes

InterpretiChristian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere, Heath Ledger, Julianne Moore, Charlotte Gainsbourg

Durata: h 2.15
NazionalitàUSA 2007
Generebiografico
Al cinema nel Settembre 2007

•  Altri film di Todd Haynes

Trama del film Io non sono qui

La vita di Bob Dylan. Il film è decisamente particolare perché racconta la vita del cantautore dividendola in vari momenti e ogni parte sarà interpretata da attori differenti.

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Voto Visitatori:   6,97 / 10 (47 voti)6,97Grafico
Miglior attrice non protagonista (Cate Blanchett)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice non protagonista (Cate Blanchett)
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Voti e commenti su Io non sono qui, 47 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

*Aglaja*  @  26/03/2009 21:34:11
   7½ / 10
Premetto di adorare Dylan. E che se non conosci almeno un minimo il personaggio (e relativo repertorio musicale!) non puoi apprezzare appieno il film.
L'idea su cui si basa il film è fantastica. Un'originalissima analisi frammentaria di un simbolo del ventesimo secolo. Ecco, questa idea non è stata realizzata al meglio in tutti i frammenti in questione. Se Cate Blanchett è divina, e il Dylan-Rimbaud e il ragazzino sono ottimi, ci sono altri tre personaggi che rendono il tutto molto meno convincente. Peccato.

Anche se le scene di Ballad of a thin man e Tomstone blues sono qualcosa di superbo! =)

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Ultima risposta 10/08/2009 02.40.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  06/02/2008 10:33:54
   6½ / 10
Un film stranissimo che piacerà sicuramente a coloro i quali la vita e le canzoni di Bob Dylan le conoscono a menadito,un film che lascerà esterrefatti tutti gli altri,compreso chi scrive,conoscitore superficiale delle gesta del menestrello di Duluth e rimasto complessivamente poco soddisfatto da questo particolare biopic o mockumenatry che dir si voglia.
Bisogna comunque riconoscere l’originalità dell’opera e la bravura del talentuoso Todd Haynes,che aveva già affrontato in “Velvet Goldmine” il tema della musica rock rapportandolo con il periodo storico.
Haynes realizza un prodotto visivamente affascinante,che nonostante una narrazione arzigogolata,frammentaria e poco comprensibile riesce a sedurre lo spettatore,il limite della pellicola però risiede nel fatto che sia sta creata ad hoc per i fan piu’ puri di Dylan,cosa che non permette allo spettatore profano di entrare in giusta sintonia con la storia.Ci si emoziona realmente solo con alcune canzoni che indiscutibilmente arrivano al cuore,figlie di un periodo storico ricco di cambiamenti,contraddistinto da lotte per i diritti civili,la guerra del Viet Nam,la rivoluzione sessuale,ecc..
La vita di Dylan viene rappresentata da sei personaggi completamente diversi tra loro a sottolineare la mutevolezza dell’artista ben riportata nella frase che chiude il film.
C’è il musicista bambino che dichiara tutto il suo amore per le influenze musicali che lo indurranno a creare il suo stile personale,il cantante folk difensore delle classi meno abbienti,il poeta ispirato,il marito deprecabile ed assente,la rockstar conflittuale ed arguta sino a giungere all’ anziano che ha visto tutte le sue utopie crollare con il passare degli anni.
Alcuni fatti riportati sono celebri altri molto meno o addirittura sconosciuti ai piu’,peccato che si faccia una fatica bestiale a seguire la storia e spesso non si rimanga coinvolti nella maniera piu’ assoluta,limitandosi ad osservare l’elegante messa in scena e sforzandosi di comprendere appieno il messaggio di fondo.
Ottimo il cast,con una Cate Blanchett superlativa ed un Heath Ledger impegnato purtroppo in una delle sue ultime interpretazioni.

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Ultima risposta 12/02/2008 14.01.13
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super zik  @  08/10/2007 19:26:36
   5½ / 10
Un film per pochi. Difficile da seguire se non sei già in possesso delle chiavi interpretative. Complessivamente la visione filosofica di bob dylan mi è sembrata appiattita.

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Ultima risposta 08/10/2007 23.25.25
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Rand  @  03/10/2007 11:46:47
   8½ / 10
ECCELLENTE,MA VERAMENTE,CHRISTIAN BALE CANTA VERAMENTE,POI C'è KATE BLANCHETT ECCEZZIONALE NELLA SUA INTERPRETAZIONE DI BOB DYLAN,ALL'INIZIO NON SEMBRA,POI VIENE FUORI DI GETTO,C'è LEDGER,ANCHE LUI MOLTO BRAVO,LA CHARLOTTE BELLISSIMA ,RICHARD GERE,IL BAMBINO NERO,IL POETA,BILLY THE KIDD,HENRY.
COSA SI PUO DIRE IN PIU?
MEZZO VOTO IN MENO PER LA LUNGHEZZA,SIAMO ESSERI UMANI,MA POI...VENGONO GLI ELOGI:
GENIALE
MISTICO
MUSICATO
REALE
EMOTIVO
CINICO
ONIRICO
SURREALE
SPIRITOSO
FILOSOFICO
VERDEGGIANTE
IN BIANCO E NERO A COLORI
E IO NON SONO QUI
ANDATE A VEDERLO SE AVETE UN ANIMA
ALTRIMENTI LASCIATE PERDERE
NON FATEVI SUCCHIARE IL CERVELLO DALL'OMOLOGAZIONE
IL CINEMA è ANCHE QUESTO
33 TRAME
MASSIMO 35
FINE

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Ultima risposta 03/11/2007 20.00.39
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edo88  @  28/09/2007 02:40:13
   9 / 10
Grandissima regia, grandissimi interpreti, gran bel film.
Da non perdere assolutamente, uno dei migliori dell'anno!
La Blanchett è divina!!
Colonna sonora - ovviamente - stupenda, ma è soprattutto ben inserita nel film, nei momenti giusti.
Gran bei dialoghi, tra l'altro.
Un po' lento in alcuni punti, per questo un voto in meno.
Ma non vi deluderà.

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Ultima risposta 01/03/2008 01.44.56
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  22/09/2007 23:45:40
   7½ / 10
Non riesco ancora a capire bene cosa non mi abbia convinto a fondo di questo film. Forse una freddezza di fondo che impedisce un reale e completo coinvolgimento emotivo dello spettatore, anche se con ogni probabilità non era a questo che Hayes mirava.
Per il resto, finalmente un film biografico fuori dagli schemi, che non cade nè nella semplice agiografia, nè nella demonizzazione e che riesce a rendere una personalità complessa e sfaccettata.
Ottime interpretazioni di tutto il cast, soprattuto la Blanchett e la Gainsbourg. Splendida la fotografia, soprattutto nelle parti in bianco e nero.
Ipnotico e ammaliante come non mai.

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Ultima risposta 28/09/2007 02.42.55
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alexp79  @  21/09/2007 01:08:41
   4½ / 10
a me ha molto annoiato, sicuramente pieno di belle canzoni, qualche bella riflessione, ma sinceramente vi consiglio di sedervi comodi nella vostra poltrona, con un bel sottofondo musicale, magari proprio bob dylan, e leggervi un buon libro.il cinema è un'altra cosa.

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Ultima risposta 28/09/2007 02.45.00
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  19/09/2007 10:18:11
   6 / 10
mi spiace uscire fuori dal coro, ma pur riconoscendo l'originalità nella narrazione e trattazione, nonchè la bellezza formale di questa pellicola devo dire che questo film non mi ha convinta affatto.
Forse perchè questi suoi pregi possono esser ribaltati e divenire difetti, o forse perchè è evidente l'assoluto disinteresse verso il coinvolgimento dello spettatore.
Con ciò non voglio dire che i biopic debbano per forza avere un taglio quasi "divulgativo" ma forse le pretese estetizzanti e le licenze poetiche a volte dovrebbero cedere il passo quantomeno alla comprensibilità.
Qui ci troviamo di fronte ad una ridda di personaggi, più o meno legati a Dylan, in una narrazione discontinua e vorticosa, davvero di difficile fruizione. Consigliato solo a chi conosce a menadito la vita di Dylan, così come tutti i testi delle sue canzoni, nonchè a chi ama molto il fumo* e poco l'arrosto. Tutti gli altri non ci capiranno pressochè nulla.

*in tutti i sensi!

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Ultima risposta 19/09/2007 14.31.28
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Supergiaf  @  16/09/2007 20:25:04
   1 / 10
Uno dei film piu' noisi, incomprensibili, sconclusianati degli ultimi tempi.Il film sulla vita di Johnny Cash, quella si che era una biografia in un film straordinario.Noia dal primo minuto all'ultimo di un film lungo e appallante.La Gente è uscita sconcertata , gli sguardi inebetiti e assenti.Sei euro fregati.Dylan lo sa?

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Ultima risposta 06/11/2007 22.52.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  13/09/2007 20:13:41
   8 / 10
Dopo aver reso omaggio al glam rock dei 70 con un film come Velvet Goldemine,Todd Haynes torna alla ribalta raccontando la storia di uno degli artisti piu'influenti del xx secolo:Bob Dylan...fresco,fresco del successo ottunuto all'ultimo festival di venezia,Haynes dimostra ancora una volta talento e originalita'fuori dal comune,con un prodotto capace di distaccarsi dal 90 per cento dei biopic in circolazione:scelta difficile ma allo stesso tempo affascinante,per un film forse inadatto alle grandi masse,quasi indecifrabile per un pubblico poco avvezzo alla storia del cantante,ma di sicuro impatto emotivo,grazie anche all'ottima intuizione registica di usufruire di sei attori diversi per altrettante fasi di vita del menestrello del Minnesota.
Davvero impossibile non lodare la prova attoriale di una strepitosa Cate Blanchett,immersa in una trasformazione perfetta e giustamente premiata con la coppa volpi.

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Ultima risposta 14/09/2007 11.23.37
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  10/09/2007 22:28:37
   9 / 10
Film caleidoscopico e carnevalesco, annichilisce e sorprende: è il film che ogni Mostra del Cinema dovrebbe volere, premiare, osannare. Un monumento di film ad un monumento umano.
Un uomo, un artista dalle mille vite, storie, leggende. E ogni storia, ogni stile musicale differente, raccontato con uno stile cinematografico diverso.
Quell’uomo, quegli uomini, quegli ibridi e quelle donne, sono tutte le persone veramente creative, le persone libere da preconcetti generazionali, morali, sessuali, ideologici.
Non una vita, un sesso, una comunità, una storia, ma mille vite, mille comunità, mille storie.
Un lavoro enorme, minuzioso e accurato, di un regista geniale su un uomo geniale.
Mille schegge di grande cinema da selezionare e conservare, primo fra tutti quel capolavoro di videoclip, sulle note di Ballad of a thin man, da trasmettere all’infinito sui canali canzonettari pieni di ciarpame videosensoriale.

Io non sono qui.

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Ultima risposta 23/09/2007 12.40.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/09/2007 13:57:18
   8 / 10
Fromalmente quasi perfetto, il film di Haynes è il miglior film su Dylan che si possa realizzare, oggi. Un'opera che non è priva certo di difetti, che tende talvolta ad ecumenizzare il messaggio portante di Dylan e delle sue immortali canzoni (stiamo parlando, piaccia o no, del più grande cantautore del XX Sec.), che disorienta con le nevrosi private o le improbabili crisi sentimentali, ma che ha soprattutto la capacità e IL DOVERE di non essere nè agiografico nè nichilista.
"L'm not there", quindi, piacerà sicuramente ai fans del cantante, che ne potranno seguire le svolte professionali e umane (la contestata svolta elettrica, l'esordio cinematografico con Peckinpah, la crisi mistico-religiosa del controverso album "Saved") con un rigore cronologico forse macchinoso e manicheo ma mai dispersivo.
L'impatto con i 4, anzi 6, Dylan è sorprendente: sullo sfondo di un'affresco sociale- temporale à la Bobby (Estevez) una sorprendente Blanchett (premiata giustamente a Venezia) o un'allegorico Gere (Dylan sul set di "Pat Garrett e Billy The Kid", strepitoso excursus a metà strada tra Cimino e Federico Fellini) mostrano, tra gli altri, i "volti diversi" di un personaggio contraddittorio e forse viziato dal suo stesso clichè di "pasionario".
Certo alcune immagini sono quantomeno effettistiche (l'incontro con Ginsberg per es., il party beat-factory stile "Uomo da marciapiede") ma la bellezza di alcune sequenze (compreso il bambino al capezzale di Guthrie, cfr. ci sarebbe stato pure Leadbelly...) e la forza lirica di alcune canzoni ("ballad of a thin man" su tutte) restituiscono vigore a un'opera già destinata a diventare un vero Cult del genere.
Memorabile la figura del giornalista che lo osteggia, interpretato da un grande caratterista del cinema americano di cui non ricordo il nome

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Ultima risposta 10/09/2007 00.51.26
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gori55  @  08/09/2007 04:16:11
   4 / 10
quando ti danno 2 soggetti con un potenziale enorme come la vita di bowie e dylan e fallisci clamorosamente tutte e 2 le volte c'è qualcosa di grosso che non va.. sempre grossi cast, addiritura la partecipazione di michael stipe in velvet, tanti soldi e l'unica cosa che si salva è sempre la fotografia.. ora io la vita di dylan, pur non essendo un suo fan, la conoscevo, ma il resto dei miei amici che ***** dovevano capire da sto gran casino? già era complicata la vita di dylan di suo, perchè infilarci in mezzo il bambino guthrie e la coscienza poetica rimbaud,(Gere non ho capito cosa rappresentasse), sequenze continuamente spezzate nel tempo, la blanchette(cmq brava) nei panni di dylan che toglie ulteriormente credibilità al personaggio .. molto meglio una biografia lineare come quella di Ray, altrimenti dalle scelte stilistiche pretendo che abbiano stile, se no è ora di tagliare i soldi a Haynes e darli a qualcun'altro che sappia fare meglio il proprio mestiere..

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Ultima risposta 09/09/2007 15.49.15
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