L'inizio di un nuovo anno scolastico in una scuola di un quartiere disagiato, riserverà a François, insegnante sui generis di francese una brutta sorpresa. Nonostante i suoi metodi non siano per niente severi, ma, al contrario il suo modo di porsi nei confronti degli alunni é piuttosto malleabile, alcuni studenti mettono in discussione il suo comportamento, mettendo in crisi il suo rigore professionale...
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Il tema è molto affascinante e oltretutto mi riguarda da vicino (e ha riguardato il mio passato non troppo lontano coi ragazzi), e devo dire che qualsiasi figura professionale che lavori nel campo dell'educazione non può non essersi mai imbattuto in determinate riflessioni: fino a che punto deve giungere il compito dell'educatore, il metro da utilizzare in talune situazioni, la deterrenza e la lode. Un film che potrebbe apparire come niente di particolarmente innovativo e per certi versi è così, eppure è lo stile che non può lasciare indifferenti. La classe in presa diretta con gli scontri quotidiani tra due mondi difficili da conciliare. La visione è gradevolissima, si sorride molto e ci si sconforta altrettanto. La naturalezza dei piccoli attori è sorprendente, l'ho trovata indovinatissima. Francois Begaudeau ottimo nel suo personaggio, che non appare mai come colui che ha la verità in tasca, la parte della ragione per intenderci: ecco l'altro importante elemento di qualità della visione ai fini della riflessione, che si fà fortunatamente sempre varia e ardua allo stasso tempo pur girando su temi sui quali è capitato di soffermarsi più volte e a lungo, ma la cui risposta assolta, probabilmente, non esiste. L'importante è limare la differenza: sembra essere questo il messaggio finale.