la cosa (1982)

Il mio preferito in assoluto del maestro Carpenter.
La fantascienza e l'horror si mischiano in qualcosa di unico e di spaventoso, che più volte si tenterà di imitare senza mai riuscirvi del tutto. La tensione opprimente è dosata da Carpenter con la massima sapienza: dalla prima scena, l'inseguimento del cane, si capisce che non tutto è come sembra, che l'apparenza è ingannevole il che sarà ribadito fino alla fine. Senza contare i riferimenti sociali del film, l'uomo che ritorna ai suoi istinti elementari, al suo desiderio primario di sopravvivere, diventa egoista e diffidente come un animale in gabbia: penso che la parola claustrofobia, forse un po' abusata, sia perfetta per descrivere la loro condizione psicologia. E anche l'Antartide, con le sue infinite distese di neve, che cos'è se non un luogo da cui è impossibile fuggire? Nient'altro che un muro bianco e ghiacciato. La base scientifica è un labirinto di stanze e laboratori, e in questo luogo intricato l'eroe MacReady, come un novello Teseo, cerca di uccidere la bestia, la Cosa, più temibile del Minotauro perché in grado di mutare, di essere chiunque...
La regia di Carpenter è perfetta, gli attori sono molto in parte anche se i loro personaggi, a parte quello dell'ottimo Kurt Russel, non sono approfonditi. La fotografia del film è grandiosa, come gli effetti speciali così veri da creare vero disgusto, quindi perfetti senza ombra di digitale.
Chi non conosce Carpenter non sa cosa sia l'horror.

SPOILER